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SAGGEZZA VIRALE

Un futuro basato sull’antica sapienza: la storia anticonformista dell’ex monaco induista Jay Shetty, il più seguito guru dei social media con oltre 47 milioni di follower. È iniziata a feb - braio la sua prima tournée mondiale in occasione dell’uscita del libro 8 Rules of Love, tra Singapore e Parigi.

TESTO: Silke Bender

Jay Shetty registra numeri fenomenali: seguito su Facebook, YouTube, Instagram e Twitter da oltre 47 milioni di persone, i suoi video sono stati cliccati più di dieci miliardi di volte. On Purpose è il podcast del settore salute e benessere di maggiore successo al mondo, il primo libro di Shetty, Pensa come un monaco, è in cima alla lista di best seller del New York Times. Le star di Hollywood lo chiamano addirittura come oratore di nozze. Chi è quest’uomo, qual è il segreto del suo successo?

Con i suoi luminosi occhi grigi, la barba di tre giorni e il tattoo di un guantone da boxe sul collo, il trentacinquenne Jay Shetty è diventato l’emblema della trasposizione contemporanea dell’antica saggezza indiana. Metà guru, metà pop star, l’oratore motivazionale riempie oramai interi stadi negli Stati Uniti. Fino ad oggi, nessuno è riuscito a indagare e predicare i dettami per una buona vita con tale sex appeal e leggerezza. A prescindere dal fatto che si tratta di sogni, paure e delusioni – dall’amore, alla famiglia, al lavoro – il brillante e arguto Shetty ha sempre un buon consiglio da dare: Perché si è ancora single? Come acquisire maggiore autodisciplina? Perché non paragonarsi mai ad altri? Come trovare la vera vocazione?

Pillole di saggezza, confezionate su misura per i diversi media, da brevi aforismi facilmente digestibili, a colloqui con celebrità in podcast un po’ più lunghi, a video altamente professionali. Google, HSBC, Facebook o la Nasdaq lo invitano come relatore ospite. A prima vista, il contenuto dei suoi bocconcini di conoscenza non supera di molto quello delle edificanti frasi da calendario. Un esempio, dal suo libro Pensa come un monaco: «Cercando il bene negli altri, troviamo anche il nostro lato migliore». Oppure su Instagram: «Non puoi costruire un rapporto stabile con qualcuno che si dimostra volubile nei tuoi confronti». A seguire: «Leggilo di nuovo». Nella didascalia Shetty aggiunge: «L’amore è uno sforzo quotidiano. In alcuni giorni sarà più facile da vivere che in altri, e questo è corretto, ma ciò che dovrebbe rimanere sempre invariato sono il rispetto e l’ammirazione che si hanno per gli obiettivi del compagno o della compagna».

Quando la top model Gisele Bündchen ha commentato questo post con un emoji di ringraziamento, i tabloid statunitensi hanno pubblicato diversi articoli con speculazioni sul fat- to che lei avesse finalmente deciso di chiedere il divorzio dalla star del football Tom Brady. Le parole di Jay Shetty e le relative reazioni esercitano una certa influenza. Soprattutto Hollywood sembra pendere dalle labbra di questo saggio di Bollywood. Nella serie di podcast su YouTube troviamo le riflessioni di Will Smith sul prezzo del successo; quando si sono sposati in seconda battuta Jennifer Lopez e Ben Affleck, hanno scelto Jay Shetty come celebrante.

Storytelling, l’arte di raccontare storie in modo affascinante, è presumibilmente la più antica strategia di marketing al mondo. Shetty la gestisce in modo magistrale. La sua storia, in versione breve, è la seguente: c’era una volta un adolescente infelice e poco amato con radici indiane, che crebbe nel nord di Londra. Poi, da studente di economia, ascoltò affascinato il discorso di un monaco induista. A seguire, visse tre anni come monaco in India, rientrò con tanta saggezza nel bagaglio, non trovò un lavoro nell’immediato, condivise quotidianamente i propri fallimenti e riflessioni sui social media finché non trovò la donna della sua vita, diventando quasi dall’oggi al domani una celebrata star milionaria.

Sono storie come questa che da sempre hanno sedotto gli statunitensi e soprattutto Hollywood. Non è quindi un miracolo se il nativo britannico festeggi qui la grande svolta, vivendo oggi a Los Angeles: la Capitale mondiale dell’autopromozione, dove si cercano soldi e successo con la stessa ossessione con la quale si indaga sulla spiritualità e sul senso della vita. Con il movimento LOHAS (Lifestyles of Health and Sustainability) lo yoga è diventato nei primi anni del nuovo millennio l’esercizio più popolare di Los Angeles, seguito da meditazione e alimentazione vegetariana. Tutte queste pratiche, originarie dall’India, hanno creato il substrato spirituale per il successo di Jay Shetty, capace non solo di riraccontare con notevole freschezza l’antica filosofia indiana ma anche in possesso del giusto aspetto: diversità, a prescindere del fatto che sia etnica, sessuale o culturale, è oramai l’imperativo del momento. Shetty, oltre a essere un genio del marketing e un eccezionale oratore, ha anche la giusta aura e un senso perfetto per il timing.

La sua prima grande apparizione in tivù è stata con Ellen DeGeneres, regina dei talkshow e paladina LGBT, dove ha riassunto la propria carriera con le seguenti parole: «Sono cresciuto a Londra, in una famiglia indiana. Esistevano tre opzioni di scelta professionale: medico avvocato o fallito. La mia famiglia era convinta che avessi scelto l’ultima opzione: invece di partecipare alla festa finale della mia facoltà di Economia, andai in India per diventare monaco». Racconta di essersi alzato per tre mesi ogni giorno alle quattro, meditando tra quattro e otto ore, studiando testi filosofici e dedi- cando la propria vita al servizio degli altri. La più importante lezione appresa lì, la descrive così: «Il valore dei beni materiali era da minimale a inesistente. Il controllo della mente non era un’opzione ma una necessità per il proprio benessere. L’autodisciplina era una forza gioiosa e possente, finalizzata alla cura di sé. Empatia, pace, rispetto e amore erano l’unica via per raggiungere ricchezza e successo». Infine, uno dei suoi maestri gli suggerì che la sua strada non fosse la vita da monaco ma piuttosto la condivisione delle proprie esperienze e saggezze con la comunità. Indebitato oltremisura, Shetty ritornò a 26 anni dai suoi genitori, nel nord di Londra. Inviò 40 domande di impiego, ricevendo 40 risposte negative.

L’estate scorsa, Shetty e la moglie Radhi Devlukia-Shetty, di mestiere nutrizionista, hanno lanciato il brand di bibite Joyo Tea: frizzante, senza glutine, vegano, con poche calorie, biologico, adattogena. Per la cronaca: adattogeni sono sostanze vegetali in grado di aumentare la resistenza del corpo allo stress. Foto a destra: il monaco Shetty.

Apparentemente, per i capi del personale la sua esperienza monacale non valeva un soldo bucato, ma i suoi ex compagni d’università la apprezzavano. Nel frattempo, alcuni di loro si erano inseriti in grandi aziende, accusando eccessivo stress e scontentezza. Così invitarono l’ex compagno a sostenerli in materia di benessere, orientamento e mindfulness. Tramite questa deviazione, Jay Shetty giunse alla società di consulenza aziendale Accenture, come dirigente del dipartimento social media.

Iniziò inoltre a postare su Facebook dei video motivazionali, che richiamarono una tale attenzione da indurre la giornalista Arianna Huffington ad assumerlo: come produttore video del suo notiziario online Huffington Post, con sede a New York City. Il salto dell’Atlantico diede una forte spinta alla carriera di Shetty. Appena sposati, il bel Jay Shetty e la moglie Radhi Devlukia-Shetty – altrettanto bella – furono accolti a braccia aperte.

Nel 2017, la rivista Forbes inserì Shetty nella classifica 30 under 30 nella categoria degli innovatori. Nel 2018, il suo video Before You Feel Pressure è stato il numero uno di Facebook, con 380 milioni di visualizzazioni. Pare che Shetty abbia davanti a sé un futuro d’oro. Negli Stati Uniti, il settore della consulenza spirituale è in pieno boom, con una crescita annuale a due cifre. Già oggi, questo segmento del mercato statunitense ha un valore stimato in due miliardi di dollari, con una previsione di crescita, entro il 2027, fina a nove miliardi di dollari.

Molte celebrità si stanno già muovendo verso questo campo lucrativo: la diva dei talk Oprah Winfrey e la cantante Alicia Keys hanno lanciato, in collaborazione con lo specialista di medicina alternativa Deepak Chopra, un’app di meditazione su temi come «la divinità femminile» o «la pace interiore». Il costo di 50 dollari a capitolo è abbastanza accessibile. La scopritrice di Shetty, Arianna Huffington, ha fondato dopo un burnout la startup Thrive Global, dedicata alla salute mentale; in diversi round di finanziamento ha raccolto 150 milioni di dollari.

Ma Jay Shetty rimane pur sempre la superstar del movimento; si dice che come oratore dal vivo guadagni fino a 200 mila dollari ad evento. I posti VIP per la sua prima tournée mondiale costano fino a 750 dollari, comprensivi di incontri, saluti e meditazione prima dello show.

Nella fiaba patinata della vita di Jay Shetty non manca neanche un primo scandalo: la youtuber canadese Nicole Arbour rivela in un video irriverente e ben ricercato che non tutte le frasi sagge sono farina del suo sacco ma, in parte, spudoratamente rubate. Shetty reagisce con la quiete e saggezza tipica di un monaco, cancellando ben 113 dei suoi post, disperdendoli nel nirvana. Infine, invia una nebulosa risposta su Twitter, un’affermazione di eterna validità: «Se impari a ridere di te stesso, non ti mancheranno mai occasioni di stare allegro». Questo volta, non dimentica a citare l’autore: il filosofo Epitteto, vissuto all’epoca dell’Impero Romano.

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