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Ritratti selvaggi

Il fotografo Lars Beusker ha scoperto la propria passione per gli animali selvatici. La devozione alla natura gli ha cambiato la vita.

Per 25 anni, ha lavorato come fotografo di moda e di pubblicità, da cinque anni si dedica interamente agli animali selvatici. Com’è successo?

Gli anni come fotografo di moda sono stati eccitanti ma, a un certo punto, è arrivata la monotonia del quotidiano. Il settore è diventato sempre più complesso. A causa del lavoro ho perso la passione per la fotografia. A febbraio 2018, ho fatto il mio primo viaggio in Africa orientale. Lì, per la prima volta dopo tanto tempo, ho ripreso a fotografare per puro piacere, innamorandomi di colpo del paese, della gente e degli animali.

Cos’è cambiato per lei da quel momento?

La mia vita si è ribaltata di 180°. Viaggio spesso, ogni volta che posso, ma senza pressioni. Decido io quando e dove fotografare quale animale. Sono molto più equilibrato, mi godo la mia vita quotidiana anche quando non sono nella savana per un safari fotografico. Ogni nuovo viaggio è sempre di nuovo sconvolgente. Sono profondamente grato di vivere tutto ciò.

A ottobre 2022, è stato premiato in occasione dei rinomati International Photography Awards di New York come fotografo naturalista dell’anno. Dove trova le ispirazioni per le sue attività?

Nei miei ritratti cerco di captare l’unicità degli animali, voglio stimolare l’interesse per quanto di incredibilmente prezioso esista ancora sulla terra. Non vuole essere un monito, ma una dimostrazione della bellezza sopravvissuta fino ad ora. Provo a risvegliare l’interesse, affinché la gente cambi rotta e dica: prendiamoci cura del nostro pianeta!

Tutti i suoi scatti sono in bianco e nero. Perché? Nella cultura occidentale l’educazione usa i colori per influenzare inconsciamente il nostro giudizio su cosa troviamo simpatico o armonioso. Io sottraggo questa possibilità, in modo che conti solo l’espressione dell’animale.

C’è un animale che manca tra i suoi ritratti?

L’orso bianco; l’incontro faccia a faccia non è ancora riuscito. A giugno andrò in spedizione a Spitsbergen, per il terzo tentativo.