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Carrefour e VèGè, un divorzio che era nell’aria.
Cosa c’è dietro?
Di Andrea Meneghini
Sono mesi che la notizia aleggia sul mercato della GDO, voci interne alle compagini lo avevano detto a chi scrive in forma confidenziale e puntualmente, come da tradizione, le separazioni a fine anno si comunicano l’estate prima. Così è stato anche per la fine del matrimonio tra VèGè e Carrefour. Senza entrare nel merito del chi è stato a tagliare, cosa inutile, è sufficiente affermare che quando le basi di collaborazione non sono troppo solide i progetti sono destinati a naufragare. ESD dura da oltre venti anni, le altre supercentrali no.
La prima domanda da porsi è: è necessario ancora lavorare in una supercentrale che produce un ulteriore costo per i già deboli bilanci delle aziende? La risposta è semplice: dipende dal ritorno dell’investimento. Normalmente il costo di appartenenza alla supercentrale è intorno allo 0,5% del “fatturato concentrato”, cioè quello prodotto dai contratti realizzati dalla medesima supercentrale. Normalmente il “concentrato” è una fetta piuttosto importante del totale fatturato delle singole imprese retail, pertanto è un costo che deve essere valutato con serietà. Dicevamo che ESD sopravvive da oltre venti anni: la ragione è semplice, evidentemente il costo per appartenere ad essa porta benefici tangibili alla compagine. Negli articoli in cui abbiamo pubblicato gli studi su ESD, relativi alle quote di mercato delle Centrali e degli associati territoriali, oltre agli andamenti delle aziende in termini di evoluzione dei margini e dei fatturati e sulle centrali ad essa legate, abbiamo messo in evidenza come tutte le imprese siano cresciute con decisione grazie ad una solida collaborazione. Uniformità di vedute, principi condivisi e poco fastidio sui territori. Coop Italia ed Esselunga già da tempo non appartengono più a nessuna organizzazione, negoziano da sole i