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punti di debolezza

I

e di forza delle centrali della DO a confronto sui fatturati

Il leader di mercato Conad nel nord ovest ha una quota di mercato marginale.

Sommando i ricavi di tutte le imprese affiliate e dirette della GDO, emerge che non è leader nel nord est e nemmeno nel sud. Coop, Selex, Esselunga e VèGè sono i suoi avversari nella lunga e stretta Italia.

La Distribuzione Organizzata in Italia intesa come lo svolgere l’attività del retailer dal basso – punto vendita –verso l’alto (Centrale), in un modo o nell’altro, caratterizza ancora oggi il mass market attuale perchè rappresenta una parte importante del fatturato della gdo, con tutti i suoi vantaggi ma anche con i suoi limiti. I detrattori di questo sistema possono lamentarsi dicendo che si tratta di raggruppamenti di microimprese che nulla hanno a che fare con l’organizzazione di molti distributori leader in altri Paesi europei, ma questo sistema è figlio della nostra peculiare cultura. E’ pur vero che, ad esempio, senza citare Germania, Francia e Inghilterra, in Spagna Mercadona fattura tre volte ciò che arriva a fatturare la prima ragione sociale italiana che è, come noto, Esselunga.

Tale conformazione, nella sua peculiarità, però funziona molto bene e dà lavoro a tante PMI nel caso della produzione alimentare visto che i centri decisionali del retail, spesso e volentieri, sono dislocati nei singoli territori di appartenenza e, con essi, hanno un forte legame. È chiaro che anche in altri Paesi le imprese retail sono più o meno forti a seconda del territorio in cui si cimentano, ma in Italia troviamo differenze sostanziali.

Abbiamo fatto un incipit sulla DO per arrivare a dire che Conad, il leader nazionale, ha fatto della peculiarità italiana la propria forza, agendo sempre con la tipica mentalità cooperativa che consente di centralizzare alcune decisioni e decentralizzarne altre che garantiscono una maggiore efficienza se prese il più vicino possibile al territorio. Anche Selex, il secondo player nazionale, è una parte della DO, e la stessa Coop Italia, il terzo player, è rappresentato sui territori da imprese cooperative che sono da un lato proprietarie dei punti vendita, ma dall’altro i Centri Distributivi hanno conti economici differenti e quindi esigenze differenti, ed in certo modo sono annoverabili timidamente al concetto più lato di DO.

Ecco, nella presente analisi vogliamo descrivere al lettore, nel dettaglio, quali sono in GDO le forze messe in campo da tutte le centrali della distribuzione organizzata sia nei diversi territori che nei vari cluster di vendita, concentrandoci in particolar modo sui tre operatori che si contendono il podio nazionale (Conad, Selex e Coop) e su quelli che puntano sull’aggregazione tra imprese e/o sull’affiliazione per la propria crescita organica.

Il primo confronto da fare è quello relativo alle quote di mercato che le varie Centrali detengono nei vari territori. Parliamo di fatturato prodotto dai singoli punti vendita, desunto dai singoli bilanci degli affiliati, poi raggruppati per Cedi e poi per Centrale. Il primo confronto da fare è quello relativo alle quote di mercato che le varie Centrali detengono nei vari territori. Parliamo di fatturato prodotto dai singoli punti vendita, desunto dai singoli bilanci degli affiliati, poi raggruppati per Cedi e poi per Centrale. Partiamo dal Nordovest dove il leader, come sappiamo, è Esselunga per concentrarci sui player di cui parlavamo. [CONTINUA]

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