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Il 2023 secondo Smeralda: la nicchia di mercato che scommette sull’alta qualità

Il marchio Smeralda, da oltre 35 anni, porta avanti una politica aziendale basata sull’eccellenza e sulla ricerca. L’azienda produttrice di ittici pregiati, nasce a Cagliari grazie a tre fratelli di una famiglia numerosissima: famiglia dedita alle tradizioni agroalimentari, amante e rispettosa del mare e profondamente attenda all’evoluzioni dei consumi e all’innovazione. Nell’ambito del macro-comparto conserviero e semi-conserviero ittico, la bottarga di muggine, la polpa di riccio di mare e il nero di seppia rappresentano una piccola nicchia di mercato per certi versi in contro tendenza, dove la reazione al contesto dell’inflazione e alla successiva riduzione del potere di acquisto del mercato non ha comportato nel 2022 la ricerca del prezzo più basso. Rispetto al 2021, per l’anno appena trascorso Smeralda ha registrato, soprattutto sulla linea della bottarga di muggine, un aumento tendenziale delle vendite degli articoli di pezzatura superiore, i quali corrispondono ad un rapporto prezzo-kg più elevato. È come se, nell’ambito specialità, il consumatore avesse scelto di puntare su una qualità ancora più elevata. La tendenza ha assicurato all’azienda un +13,6% sul venduto 2022 vs 2021 e un +15% vs 2019 pre-pandemia, con un conseguente incremento delle quote di mercato sulle tre principali linee di prodotti (bottarga, riccio di mare, nero di seppia).

Bene anche l’export che ormai rappresenta il 15% del fatturato totale con una presenza capillare in circa una ventina di paesi nel mondo.

Per il 2023 la strategia aziendale si baserà su tre capisaldi principali per fronteggiare le dinamiche inflazionistiche trasversali: sostenibilità, prodotto, brand.

“Per quanto riguarda la parte produttiva di sicuro non possiamo ignorare i rincari energetici: gli stabilimenti hanno registrato un aumento dei costi del 70-100%.

L’azienda si è mossa subito nella direzione dell’indipendenza energetica, con un impianto fotovoltaico completamente esteso, che mira a raggiungere il 100% di autonomia entro il 2024, un grande orgoglio per una realtà come la nostra.

Gli aumenti delle materie prime e del confezionamento sono già stati rovinosi di per sé e fino a quando possibile abbiamo cercato di assorbirli per non riversarli integralmente sul consumatore.

Un’adeguata efficienza energetica e un controllo saldo sui costi di produzione interni è ad oggi il nostro principale investimento al fine di garantire non solo qualità, ma sicurezza e rispetto al consumatore, rimanendo così saldamente fedeli al nostro codice etico” specifica Isabella Piras, Ufficio Marketing di Smeralda.

“Sul fronte strategico lavoriamo per obiettivi, quello di quest’anno è di dare risalto al prodotto e alla sua cura certosina tramite metodi di lavorazione innovativi – abbiamo ad esempio in programma di valorizzare ulteriormente la polpa di riccio di mare lanciando un nuovo prodotto entro l’anno - atti a preservare sempre meglio le caratteristiche organolettiche delle nostre materie prime selezionate senza alcuna aggiunta di conservanti. Parallelamente rafforzeremo il brand Smeralda, dando voce alla sua storia, ai suoi segreti e ai suoi valori, adeguandovi un’immagine identitaria e preziosa, anche a scaffale, per il beneficio che porta ai nostri consumatori e al territorio, oltre che per il prodotto in sé. Per specialità così ricercate ma ancora così poco conosciute come le nostre, la parte comunicativa e, soprattutto, percettiva diventa un elemento chiave in ottica di approccio al mercato, anche estero: la vera chiave sarà raccontare la loro estrema versatilità di utilizzo e la capacità di nobilitare le pietanze, nonostante quest’aura di esclusività che le circonda da sempre”.

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