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Conserve vegetali nella bolla dei prezzi. La MDD insidia i grandi brand
Nell’ultimo anno gli italiani hanno comprato meno conserve vegetali: a certificare ciò che gli operatori del settore hanno empiricamente percepito nel corso degli ultimi 12 mesi è Filomena Regano, analista di Circana (ex IRI) che ha presentato gli ultimi dati relativi all’andamento commerciale della categoria merceologica in occasione del Cibus Lab dedicato, organizzato da Gdo News in collaborazione con Cibus Fiere di Parma. Nel periodo compreso fra aprile 2022 e aprile 2023, il settore dei vegetali conservati nella Gdo (discount inclusi) ha sviluppato un giro d’affari di un miliardo e 174 milioni di euro, pari a 289 milioni di chilogrammi venduti.
“Il mercato complessivamente ha sviluppato una crescita in termini di fatturato di poco inferiore al 10%, pari a circa 100 milioni di euro - ha detto Regano – Ma in termini di volumi c’è stata una contrazione, anche se non eccessiva, pari a circa il 2,6% anno su anno”.
Il comparto dei vegetali conservati include più categorie: i vegetali in scatola rappresentano la parte più importante in termini di volumi – pari a circa il 71%ma il loro peso si riduce molto in termini di valore poiché il prezzo medio al chilo è inferiore; il restante 30% circa dei volumi è rappresentato da altre categorie come olive, sottoli e sottaceti che, viceversa, hanno un’incidenza maggiore in termini di valore. Circana ha approfondito l’analisi guardando gli andamenti delle vendite nei diversi canali distributivi:


“La crescita dei ricavi è stata guidata dai supermercati di medie dimensioni, inferiori ai 2500 metri quadri, e dai discount che complessivamente rappresentano il 63% del giro d’affari complessivo– ha detto Regano -. Anche questa categoria merceologica conferma la grande crescita del canale discount negli ultimi anni: se allarghiamo l’orizzonte temporale al medio periodo, vediamo che nel 2020 la quota valore dei discount era il 23% mentre oggi è il 25,5%. Però è importante osservare come nell’ultimo anno c’è stato un rallentamento della progressione di quota volume del canale discount che è passata dal 33,9% al 33%. Una perdita andata a vantaggio della Gdo. Infatti, se guardiamo la crescita in valore vediamo