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Polli: i pesti non sono mai stati così di tendenza

L’azienda leader nel settore pesti e sughi pronti continua a raccontare e tramandare la propria attenzione per la materia prima e per il pubblico attraverso molteplici iniziative di comunicazione

Polli, azienda leader nella produzione di pesti e sughi pronti, nonché conserve, sottoli e sottaceti, torna in comunicazione per raccontare 150 anni di tradizione e savoir faire e svelare le prime novità del 2023. A partire dalla prima settimana di giugno, infatti, il marchio rilancia la campagna “Nuovi Pesti Polli, Provali Tutti!” con una pianificazione pubblicitaria sui principali

Lo spot, attualmente on air, compie un viaggio nel tempo partendo dall’anno di fondazione dell’azienda – il 1872 –passando per gli Anni ’70 ed arrivando infine ai giorni nostri e ripercorre attraverso la tavola di una famiglia la storia dei prodotti di punta del marchio – i Sottolio per il 1872, le iconiche olive Polli per gli anni ‘70 e per l’epoca contemporanea la recente e già iconica gamma di Pesti, preparati con basilico fresco italiano da filiera certificata e lavorato a freddo entro le 24 ore dalla raccolta e con ingredienti di primissima qualità.

Oltre ad un grande classico come il Pesto alla Genovese, disponibile con e senza aglio ed ulteriormente arricchito di olive taggiasche, la linea contempla anche il Pesto alla Calabrese, a base di cremosa ricotta e peperoni, ed il Pesto ai pomodori secchi e formaggio, dal gusto deciso. Uno spot dal mood insieme ironico e caldo, simpatico ma elegante, per ricordare ancora una volta al consumatore come Polli sia un alleato della quotidianità, per uno stile di vita sano e una alimentazione più ricca di verdure, grazie ad un’offerta ampia, gustosa, sana e versatile.

E non finisce qui: dal 3 luglio al 30 novembre, Polli indirà un nuovo concorso con ricchi premi. In palio, infatti, centocinquanta buoni da 50 euro, validi presso oltre ventisettemila partner strategici trasversali aderenti all’iniziativa – tra i quali Ikea, Rinascente, Sephora, Zalando, su una spesa di 5 euro di prodotti Polli. Inoltre, con una spesa minima di 25 euro effettuata nel medesimo arco temporale, sarà possibile partecipare all’estrazione finale di un premio dal valore di 1000 euro e ricevere inoltre una fornitura annua di prodotti Polli.

“Anche quest’anno l’Azienda ha deciso di investire sul brand e sui consumatori, che da oltre 150 anni riconoscono in Polli un marchio di riferimento del comparto alimentare italiano. Il percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi anni è stato di grande innovazione, facendo leva sulla differenziazione di prodotto: siamo entrati in nuovi mercati come quello dei Pesti, dei dressing, dei piatti pronti, e lo abbiamo fatto prestando sempre grande attenzione all’evoluzione dei gusti e delle esigenze degli italiani, con particolare focus su soluzioni pratiche e veloci, ma senza mai trascurare gusto, qualità e sostenibilità. Da qui, sono nati anche i Nuovi Pesti Plant Based: condimenti 100% vegetali e salutari – vincitori del premio Eletto Prodotto dell’Anno 2023 –che abbracciano uno stile di consumo alimentare più consapevole, a favore delle proteine vegetali e di un elevato contenuto di fibre, per regalare gusto e benessere in tavola. – esordisce Maria Giordano, Chief Marketing Officer del Gruppo F.lli Polli.

“Ed è lungo questa traiettoria che continueremo ad innovare, come è il caso dei nuovissimi Crispy Veg, sfiziosi snack di verdura in due ricette –croccanti fagiolini interi & chips di carote e croccanti ciuffetti di broccoletti & chips di barbabietola: snack gustosissimi e super croccanti ma allo stesso tempo anche genuini ed estremamente salutari, capaci da metter d’accordo davvero tutti”.

Sapori e non solo: Polli ha a cuore la sostenibilità sociale e ambientale e intraprende scelte volte alla riduzione dell’impatto ambientale, al principio del zero waste, alla costruzione di una community – online così come offline –che possa condividere interessi ed uno stile alimentare sempre più “green” e vegetale. È in questa ottica che ripartirà dall’11 giugno la seconda edizione dell’Orto in Città a Milano, presso la Cascina Cuccagna.

Orto in Città è un vero e proprio luogo di incontro e scoperta, nato come progetto di cultura e aggregazione per diffondere idee innovative legate alla sostenibilità che facciano rivivere nel cuore dei partecipanti la profonda relazione tra città e natura, in una location che rappresenta da sempre un perfetto ponte tra città e campagna. Aperto al pubblico dall’11 giugno all’8 ottobre previa registrazione su ortoincitta.polli. it, l’Orto punta a raccontare la storia ed a trasmettere i valori di Polli attraverso spazi di lettura, workshop, meeting degustazioni per le famiglie e laboratori didattici dedicati ai bambini del campus estivo organizzato da Cascina Cuccagna; un’occasione per coltivare ed esaltare la convivialità alla base dello storytelling e dell’esperienza di Polli, incoraggiando la condivisione tra adulti e piccini in un’oasi di serenità e natura in cui riparare dal caos della metropoli. Recentemente, Polli ha anche sostenuto l’apertura ed il patrocinio dell’Area giochi Polli 1872 a Monsummano Terme, città dove l’azienda ha sviluppato la sua produzione 100 anni fa. Il progetto dell’Area giochi Polli 1872, inaugurata lo scorso 31 maggio, è nato con l’obiettivo di utilizzare gli spazi verdi che la natura ci offre e dedicarli al gioco e al divertimento per i più piccoli, abituandoli al contatto con la natura stessa fin dalla tenera età. Per Polli, infatti, l’amore e la cura per il verde sono insegnamenti fondamentali per condurre uno stile di vita che sia sano e sostenibile, nonché i principi di cui l’azienda si fa portavoce in tutte le attività realizzate sul territorio. Un progetto volto a celebrare il forte legame con il territorio e rimarcare come il marchio affianchi l’utente finale giorno dopo giorno, e non solo a tavola.

“Quando si hanno dei prodotti così buoni è anche bello poterli comunicare e farli conoscere al consumatore”

– continua Giordano. “Lo facciamo attraverso i nostri social network, dove abbiamo una community sempre molto interattiva, che ci aiuta a crescere con apprezzamenti e suggerimenti mai scontati, e con la più classica comunicazione ATL (TV, Stampa) con cui siamo di nuovo on air da inizio giugno a fine luglio, e sicuramente darà ai nostri Pesti una grande visibilità. Ci piace però mantenere sempre vivo un contatto anche offline con chi ci segue e ci supporta: penso a tal proposito alle iniziative olistiche come L’Orto in Città di Polli che anche quest’anno sarà ospitato dalla recettiva città di Milano nella bellissima cornice di Cascina Cuccagna e ci permetterà ancora una volta di condividere con i nostri consumatori workshop sulla nutrizione e sulla sostenibilità. O ancora alle che azioni più tattiche – ma che fanno sempre piacere al pubblico –come il nuovo concorso Polli Gusta & Vinci. Senza dimenticarci delle iniziative più nobili, come il continuo supporto alla Caritas e al Banco Alimentare Locale: un impegno costante a quelli che sono i temi di maggiore impatto a livello di sostenibilità ambientale e nutrizionale. Ultimo ma non ultimo anche una vicinanza a quelle che sono le necessità delle nostre comunità locali: come la bellissima inaugurazione dell’Area Giochi Polli, la prima area giochi dedicata ai bambini 0-6 anni del comune di Monsummano Terme, dove ha sede il nostro headquarter e la realtà produttiva più importante del Gruppo”.

Internazionalizzazione, IVA al 4% ed eradicazione della Psa.

Le richieste della filiera dei salumi in evidenza all’assemblea ASSICA

Si è tenuta lo scorso 15 giugno, alla presenza di importanti referenti ed esperti nazionali del comparto agroalimentare, economico e sanitario, la partecipata ed intensa tavola rotonda “Le prospettive della filiera dei salumi, fra cambiamenti economici e sfide dello sviluppo sostenibile” organizzata da ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) nell’ambito della Assemblea Annuale dell’Associazione e fra le attività del progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” www.trustyourtaste.eu.

Sono state tre ore di intenso confronto con tecnici e politici, per trovare soluzioni e percorsi condivisi che permettano al settore di reagire alla difficile situazione attuale, testimoniata dai dati 2022 (-2,2% sui volumi della produzione e – 2,1% nel consumo apparente pro-capite in Italia) e di concentrarsi sulle priorità, su tutte come restituire marginalità alle aziende e contrastare la Peste Suina Africana.

Nel suo primo, potente e pragmatico, discorso da presidente dell’Associazione, Pietro D’Angeli, ha individuato le principali sfide del settore e indicato possibili interventi concreti a disposizione del Governo per dare un segnale immediato alle aziende.

“Chiediamo con forza di ridurre l’IVA sui nostri prodotti dal 10 al 4% – ha affermato- una misura che darebbe ossigeno sia ai produttori, i cui margini sono oggi compressi come mai accaduto prima, che ai consumatori, il cui potere di acquisto è sempre più ridotto. È un provvedimento che si potrebbe adottare da subito, equiparando il nostro settore ad altri dell’agroalimentare in cui l’IVA al 4% è già applicata”. Come seconda indicazione, ha suggerito l’internazionalizzazione quale possibile via per dare respiro alle aziende nel breve periodo.

“Il made in Italy alimentare è un vanto e un pilastro dell’economia nazionale, e il settore dei salumi è determinante.

L’impegno delle nostre aziende per crescere e internazionalizzarsi non conosce battute d’arresto. Sul fronte dell’offerta, abbiamo continuato ad ampliare le gamme e innovare prodotti per rispondere all’affermazione di trend di consumo sempre più attenti all’autenticità, a un regime alimentare equilibrato e vario e alla sostenibilità, nel rispetto della nostra grande tradizione alimentare. Dobbiamo favorire l’internazionalizzazione, in particolare delle PMI, aiutandole a crescere per cogliere il grande potenziale ancora inespresso del nostro export e rispondere alla voglia di mangiare italiano diffusa in tutto il mondo”. Un appello prontamente rilanciato dal Min. Adolfo Urso Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), intervenuto al convegno, che ha ricordato la nuova fase di politica di sviluppo industriale che il Paese sta affrontando e le buone prospettive di crescita per l’Italia. “Il tavolo agroindustriale che abbiamo costituito con il MASAF in maniera sinergica e dove siedono, oltre ad ASSICA, le associazioni che esprimono l’intero settore, rappresenta il contesto istituzionale ideale per elaborare un piano di filiera che, insieme agli altri piani di settore, dia una nuova prospettiva industriale al Paese. Sempre in accordo con il Ministro Lollobrigida stiamo inoltre portando avanti un decreto interministeriale che riguarda anche direttamente il settore carne e i prodotti di salumeria, perché al classico slogan dei prodotti made in Italy “belli, buoni e ben fatti” si aggiunga ora anche “sempre più sostenibili”, sul piano etico e sul piano ambientale – ha ricordato.

In risposta alle richieste di intervento sulla Peste Suina Africana è invece intervenuto l’On. Mirco Carloni Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che ha annunciato che si terrà in settimana la votazione in commissione di una mozione sulla PSA per la revisione delle regole e degli strumenti attuali, che sono purtroppo si sono rivelati insufficienti. A questo proposito, il Presidente uscente di ASSICA, Ruggero Lenti, ha ricordato come sia “essenziale che la battaglia alla diffusione della PSA si combatta oltre che sul fronte dell’eradicazione e delle barriere sanitarie anche dal punto di vista negoziale, per riaprire il dialogo con paesi che al momento hanno chiuso in maniera ingiustificata le importazioni ai nostri prodotti”. Una priorità ben chiara alle Istituzioni: Ugo Della Marta, Direttore Generale della Direzione per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del Ministero della Salute, presente alla tavola rotonda, ha annunciato che sono già stati avviati rapporti con il Giappone ed è prossima la ripresa anche di quelli con la Cina, affinché si allineino alla politica già applicata ad esempio negli USA, dando il via libera alle importazioni dei prodotti cotti e stagionati e aderire al principio di regionalizzazione. Sul tema PSA sono intervenuti al convegno anche Vincenzo Caputo commissario straordinario per la PSA , che ha manifestato la totale disponibilità a collaborare con ASSICA e ha annunciato che ci si è dati un orizzonte di massimo 36 mesi per eradicare il problema e Pierdavide Lecchini, Direttore Generale della Direzione della Sanità animale e dei farmaci veterinari (DGSA) del Ministero della Salute. Il convegno è stato anche l’occasione di presentare in anteprima due importanti ricerche commissionate da ASSICA. La prima, a cura di ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, è focalizzata sulla distribuzione del valore lungo la filiera. “La tensione sul mercato suinicolo resta ancora piuttosto alta. Nonostante il progressivo, benché parziale, rientro dei prezzi delle materie prime energetiche e dei prezzi di alcuni dei principali componenti dell’alimentazione, la ridotta disponibilità di carne suina a livello europeo continua a tenere i listini su livelli elevati ha spiegato Fabio del Bravo, Responsabile Direzione servizi per lo sviluppo rurale di ISMEA. “Gli aumenti dei prezzi delle materie prime lungo la filiera si traducono in una marginalità esigua delle diverse fasi, come emerge anche dai primissimi e parziali risultati di uno studio sulla catena del valore dei salumi italiani. Il progetto pilota è partito dal prosciutto cotto, che rappresenta quasi un quarto della spesa complessiva al dettaglio per i salumi e con volumi di vendita in aumento nel 2022 nonostante il rialzo dei prezzi. L’analisi ha evidenziato come lo stretto collegamento tra i risultati di una fase con quelli della successiva determina la necessità di una sempre più forte interazione tra gli attori nella definizione delle strategie di sviluppo della filiera a salvaguardia del livello qualitativo della salumeria italiana che è l’elemento di distintività a livello mondiale”.

La seconda ricerca è invece dedicata alla sostenibilità, tema attualissimo, evocato anche dal Min. Urso, da tempo un asset centrale per l’Associazione, in stretta sinergia con IVSI (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani): proprio in occasione dell’Assemblea annuale dello scorso anno, ASSICA aveva infatti presentato il suo “ Programma di Sostenibilità” selezionato poi a novembre 2022 dalla Commissione Europea e incluso nella lista degli European Code of Conduct on responsible food business and marketing practices. Rientra in questo contesto anche il nuovo questionario, che ha coinvolto 37 aziende associate, elaborato e presentato dal prof. Marco Frey e dal suo team di Ergo, spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Presidente della Fondazione Global Compact Italia, organismo delle Nazioni Unite nell’ambito del Programma Global Compact, il prof. Frey è intervenuto per presentare i risultati: Fra i punti di forza da segnalare vi è la sempre più diffusa presenza di figure aziendali specificatamente dedicate alla sostenibilità– ha commentato -. Inoltre, il 90% delle aziende rispondenti ha sviluppato un sistema di tracciabilità della filiera che consente di garantire controllo e trasparenza lungo tutta la catena del valore (circa 60% dei rispondenti) o lungo alcuni step (circa 30% dei rispondenti). Fra gli ambiti di miglioramento – ha invece sottolineato Frey – il più evidente è la mancanza di un approccio strategico per l’implementazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile di natura sociale e andrebbe meglio sviluppata anche la capacità di comunicare il proprio impegno sulla sostenibilità ambientale e l’economia circolare. Infine, è emersa l’importanza del ruolo dell’Associazione nell’aiutare le imprese a migliorare il proprio profilo di sostenibilità”. “Abbiamo fatto molto, ma non abbastanza – ha commentato Francesco Pizzagalli, presidente IVSI, a conferma che l’impegno delle 2 associazioni su queste tematiche continuerà più serrato che mai, guidato da 3 pilastri: visione, condivisione e collaborazione. In tema sostenibilità è intervenuta anche Silvia Grandi, Direzione Generale Economia Circolare (EC) che si è congratulata con ASSICA e IVSI per il supporto allo schema “made green in Italy” e per la costante e concreta attenzione che dedicano nell’accompagnamento alle imprese in un percorso di sostenibilità “vero”. Il dibattito, seguito da oltre 120 persone e giornalisti in sala, è stato moderato da Andrea Pancani, Vicedirettore del TG di LA7, e ha coinvolto fra gli ospiti anche, Matteo Zoppas, Presidente ICE, che ha ricordato come il settore carne, con i suoi 3,5 miliardi di export sia strategico per il food italiano e Maurizio Stirpe, Vice-Presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confindustria che ha aggiunto alla riflessione sulla scarsa redditività anche il tema della competitività, terreno su cui il nostro Paese ha perso il 26% in 20 anni rispetto ai competitor.

Bilanci sani e investimenti:

I “BIG” trainano il mercato italiano delle conserve vegetali

Il mercato delle conserve in Italia vale quasi 9 miliardi di euro ed è tenuto in vita da 450 aziende, per la maggior parte di piccole dimensioni.

Queste sono le dinamiche di questo comparto che nell’anno successivo al Covid – il 2021, ultimo per cui sono disponibili i bilanci depositati – ha fatturato il 13,6% in più del precedente chiudendo a 8 miliardi e 780 milioni.

Attraverso l’analisi dei dati di bilancio del 2021 di 450 aziende del comparto, si può comprendere che solo 14 superano i 100 milioni di euro di fatturato: sono queste ad aver maggiormente incrementato il fatturato dal 2020 al 2021 ed è questo il cluster che è cresciuto di più come numero, poiché nell’ultimo anno le imprese sono passate da 10 a 14 (+ 41,5%). Grandi crescite anche per le 145 imprese italiane che si collocano nella fascia di chi genera tra 10 e 50 milioni di euro l’anno di ricavi: questo gruppo fattura 3,2 miliardi su un totale di 8,78. Le imprese che fanno fatturati medi compresi fra 50 e 100 milioni contribuiscono al risultato complessivo con 1,3 miliardi di ricavi.

Per valutare l’andamento delle imprese sono stati presi in considerazione il Profit Margin e l’Ebitda Margin.

“L’andamento dell’Ebitda mostra un mercato sano: l’incremento ponderato nel 2021 è stato del 3,6% rispetto all’anno precedente, mentre quello delle grandi aziende è stato più che proporzionale sebbene inferiore rispetto all’incremento dell’anno precedente. E’ un mercato sano che investe moltissimo, come si vede dall’andamento del Profit Margin il cui valore ponderato è al di sotto dell’1%, salvo che per le grandi aziende”.

“Analizzando il valore dell’Ebit margin si vede che è molto vicino a quello del Profit: dal valore dell’Ebitda lo separano voci di spesa come gli ammortamenti, tipici delle imprese che investono molto. L’esame del profilo economico – finanziario ci porta senz’altro a dire che quello delle conserve vegetali è un mercato davvero interessante ed ha una caratterizzazione rilevante nel mass market retail.

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