30anni

Testo di foto

#30anni Baricella, 17 dicembre 2016

Ho cercato le ragioni di questa mostra, ne ho trovate diverse ma, in un primo momento, nessuna di queste mi è parsa preponderante sulle altre. In un primo momento avevo deciso di esplorare il mio archivio, in particolare la parte più vecchia, quella che corrisponde agli anni ’80; il periodo in cui stavo stavo iniziando a fotografare. Spinto dal disincanto verso il mestiere di fotografo, con questa ricerca, cercavo di capire da dove ero partito. Quello era il periodo del sogno, della "fantasia" come la chiamava mia madre che appartiene a quella generazione che non doveva e non poteva avere grilli per la testa; figuriamoci la fotografia.

Dal fondo dell’archivio è uscita la raccolta di fotografie che ora costituisce il libro "Storie".

In questa raccolta c'è tutto il disordine di quegli anni e quindi è privo di un vero filo conduttore se escludiamo il fatto che tutte le immagini riguardano Baricella e testimoniano eventi spesso condivisi da tutti quelli della mia generazione.

Il percorso di questa raccolta prende anch’esso spunto dalla porzione più vecchia del mio archivio.

Ho sempre preferito fotografare le persone e difficilmente, anche oggi, riprendevo paesaggi. Non a caso le mie primissime immagini sono state proprio dei ritratti.

Il ritratto ha un posto particolare nella fotografia e affermarlo nell'era dei selfie suona tanto vero da sembrare addirittura banale.

I selfie sono diversi dai ritratti. I primi non si soffermano, non c'è nessun altro che guarda, fotografo e soggetto sono la stessa persona. Questo doppio ruolo consente di barare e non dire la verità. Questa citazione, suggeritami da mia figlia, mi sembra particolarmente indicata per il ruolo del fotografo nel ritratto.

Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo.

Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l'incanto negli occhi, la legga e gliela racconta.

Pablo Neruda.

Mi piaceva fare i ritratti ed i soggetti erano spesso di Baricella. Elena, Alessandra, Monica, Massimo, tutti miei coetanei, hanno posato per me. Ogni qualvolta in famiglia serviva una foto tessera toccava a me e quelle immagini poi sono diventate i ritratti dei miei genitori di trenta anni fa.

Ho pensato che avrei potuto fotografare di nuovo, oggi, quelle stesse persone e creare una raccolta di ritratti che affiancasse quelle di trent’anni fa.

Proprio Massimo, una delle persone che ho fotografato più spesso, mi ha fatto notare un dettaglio fondamentale capace di dare un senso a tutto questo.

Mia figlia ha grossomodo la stessa età che avevamo noi allora, la stessa delle ragazze e ragazzi che ritraevo. Quindi i confronti diventano due: noi di oggi con noi stessi di trenta anni fa ma anche con Elena appena ventenne oggi.

Elena ed io

Ognuno ha una favola dentro, che non riesce a leggere da solo.

Ha bisogno di qualcuno che, con la meraviglia e l'incanto negli occhi, la legga e gliela racconta.

Elena Mazzoni, promotore finanziario

Alessandra Grimandi, architetto

Morena Bonaveri, impiegata

Monica Cevenini, commerciante

Massimo Giordani, danzatore, commerciante, restauratore

Anna Fiorini, impiegata

Renza Zanacchini, impiegata

Ivano Brunelli, commerciante

Lella Boselli, commerciante

Andrea Bottazzi, amministratore pubblico

Iole Bondioli, opraia tessile

Remo Cervellati, autista

da destra Fulvio De Nigris e Franco Mescolini

Fulvio De Nigris fondatore della Casa dei Risvegli

Franco Mescolini, attore

Gilberto Cervellati, fotografo certe volte

Segue…

Il progetto può proseguire, quasi all’infinito, fintanto che c’è tempo.

Le persone da fotografare sono tante e cambiano in continuazione.

Barbara Pancaldi

Luca “Morris” Moretti

Iago Masotti

Milvia Gamberini Febbrina Gardi

Sauro Cane

Fabrizia Stagni

Monia Straforini

Daniela Mazzazurati