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PRIMO PIANO Un comitato scientifico grandi firme per la fondazione Molise Cultura Spiccano le presenza di Mogol e Gino Marotta

Gino Marotta

CAMPOBASSO – Se Antonio Di Pietro dovesse candidarsi alle regionali di novembre, dipende tutto dai referendum del 12 e 13 giugno. Lo ha confermato lui stesso in una lunga intervista rilasciata ieri su queste colonne. Il leader dell’Italia dei valori ha spiegato che se il popolo degli astensionisti andasse a votare contro il legittimo impedimento, il nucleare e la privatizzazione dell’acqua, si creerebbe una “dicotomia insanabile perché Berlusconi sarebbe messo all’angolo dai cittadini che così dimostrano che non può decidere in solitudine solo perché ha la maggioranza in parlamento”. Di Pietro ha detto anche che se il risultato fosse quello sperato il presidente

CAMPOBASSO – Sarà un comitato scientifico “grandi firme” quello nominato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione cultura. L’organismo, composto dal presidente della Regione, Michele Iorio, da Arturo Messere e da Adalberto Cufari, ha nominato Gino Marotta, Giulio Rapetti (in arte Mogol), Chiara Gamberale, Pino Nese e Dante Gentile Lorusso quali nuovi componenti del comitato. Il governatore, nell’esprimere la sua soddisfazione, ha evidenziato come “i nominativi scelti siano di grossa esperienza per avere, nelle singole vite professionali, svolto attività di caratura nazionale ed internazionale. Abbiamo inteso dare spazio – ha sottolineato Iorio – anche a giovani come la Gamberale che, pur non avendo da lungo tempo intrapreso la strada letteraria, ha già riscosso consenso e approvazione di pubblico e di critica. Le presenze, poi, di Marotta, scultorepittore molisano e di fama internazionale, nonché sovrin-

Mogol tendente della fondazione, e di Mogol, uno dei più conosciuti e apprezzati autori della canzone italiana, testimoniano ancor più quella che è una nostra precisa intenzione: fare di Molise Cultura uno strumento di crescita culturale e di sviluppo socioeconomico del territorio molisano attraverso una stabile interconnessione con il panorama italiano e globale”. Il presidente della Regione ha, quindi,

voluto porre l’attenzione sullo sforzo operato nella scelta di professionisti nel campo dell’arte, della musica e della letteratura identificandoli con i filoni principali su cui si muoverà nell’immediato futuro la fondazione. Infatti, con la nomina del comitato scientifico, l’organismo ha completato il proprio assetto operativo ed è pronto a lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Iorio: una scelta forte per la crescita culturale e socio-economica

Nucleare congelato, Di Pietro: una truffa Il senato ha approvato un emendamento che posticipa la localizzazione delle centrali senza però abrogare la legge Per l’ex pm si tratta di un giochino per evitare i referendum Napolitano potrebbe sciogliere le Camere il giorno successivo. Lui sarebbe allora pronto ad andare al voto forte di questo risultato.

Ma i piano dell’ex pm si sono infranti ieri pomeriggio quando il senato ha approvato un emendamento che posticipa la localizzazione degli impianti in materia di nucleare. Un correttivo che non abroga per sempre la legge sul ritorno all’atomo, ma congela, solo momentaneamente, questa ipotesi. E Di Pietro ha subito convocato una conferenza stampa a Montecitorio per informare correttamente l’opinione pubblica che forse ignora il doppio gioco del governo Berlusconi “che tenta di truffare i cittadini con un colpo di mano”. Congelare la localizzazione delle centrali, infatti, evita il referendum, e non esclude che anche quello sul legittimo impe-

dimento finisca a un vicolo cieco. Ecco perché Di Pietro ha chiesto di abrogare l’intera legge e ha promesso “che il referendum andrà avanti. Ci rivolgeremo all’ufficio dei referendum della Corte di cassazione per certificare che questa modifica é una truffa e che senza l’abrogazione della legge persiste il referendum. Siamo disponibili al fischio anticipato di fine partita, ma a condizione che il governo ammetta di aver fatto un errore, che ormai la partita è persa. Non creda di fermare il referendum con un giochino: deve essere abrogata la legge del 2009, e si dovrebbe fare in parlamento o con il referendum”. AD

Antonio Di Pietro


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