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PRIMO PIANO Carlo Perrella è il direttore commerciale dello spaccio aziendale

Solagrital, ecco di cosa si occupa il figlio della Fusco LA NOST

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CAMPOBASSO – Dopo aver appurato che è ancora tra i dipendenti della Solagrital di Bojano, adesso si sa anche con quale ruolo. Carlo Perrella (sempre lui…), figlio dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Angela Fusco, sarebbe il direttore commerciale dello spaccio dell’azienda avicola matesina. È la ciliegina sulla torta della sua ormai nota filiera dei lavori (avvocato, consigliere comunale a Bojano e provinciale a Campobasso e, appunto, direttore delle vendite alla Solagrital)

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per i quali, è bene ricordarlo, l’intercessione di mamma Fusco è stata determinante. L’ultimo esempio, ancora come promemoria, è il blitz in Provincia per la nomina di capogruppo del Pdl. E, stando alle ultime indiscrezioni, sembra che abbia imparato bene la lezione dall’illustre genitore. Almeno quest’ultima materia. Sembrerebbe, infatti, che Carlo abbia fatto sparire dalla “sua” Bojano tutte le copie del nostro free press dagli appositi contenitori. Come a dire: sono profeta in patria e voglio rimanerci, checché ne dica qualcun altro. E infatti, da buon direttore delle vendite cerca sempre di esporre (e vendere, si sa) la merce migliore, eliminando qualsiasi prodotto difettoso

o, quantomeno, non gradito. Come nel caso delle copie del nostro giornale. Eppure, in questi tempi di crisi non gli sprechi dovrebbero essere limitati al massimo. Infatti, mai come ora, trova (o dovrebbe trovare) applicazione il detto popolare sul maiale del quale “non si butta via niente”. Un adagio ora più in voga tra i macellai che tra le famiglie. E allora, per migliorare il servizio ai clienti della Solagrital, al macellaio Carlo si può consigliare di “riciclare” o quantomeno di usare al meglio le copie del nostro giornale: invece di farle sparire, può sempre utilizzarle per incartare i prodotti avicoli nel caso in cui finisca il materiale per l’imballaggio. Del resto, i consigli non costano nulla, ma valgono molto.

Centri per l’impiego, la stabilizzazione spetta alla new entry De Matteis Il percorso avviato dall’ex presidente della Provincia dovrà essere concluso dal nuovo capo dell’esecutivo. D’Ascanio: se non si approva il bilancio resta un lavoro a metà CAMPOBASSO – Che mancassero alcuni passaggi fondamentali per la stabilizzazione dei collaboratori dei Centri per l’impiego della Provincia di Campobasso, l’ex presidente Nicola D’Ascanio lo aveva ripetuto anche lo scorso 17 maggio. Quando, lui, l’ex assessore Gigino D’Angelo e il dirigente di via Roma, Toma, incontrarono il personale in servizio a piazza Molise. Sottolineando come fosse ancora necessario, per attuare il programma di assunzione mediante avviso pubblico, il pronunciamento del Consiglio per l’approvazione del bilancio e dei documenti allegati, nonché l’acquisizione del parere sindacale. Questo significa che la stabilizzazione vera e propria spetterà farla al nuovo eletto di palazzo Magno. Ma D’Ascanio, il giorno successivo alla nota inviata dai collaboratori di quelli che un tempo venivano chiamati uffici di collocamento, fa la sua precisazione. In pratica i Co. Co. Co., rispondendo ad una nota della Cgil che li dava già per stabilizzati, denunciavano il mancato avviamento di questo percorso. E pur riconoscendo all’ex presidente e

alla sua giunta il merito di aver approvato nell’ultimo giorno utile di mandato una delibera (Dgp n. 99 del 18/05/2011) avevano anche detto che la stessa individuava semplicemente “le necessarie figure professionali da assumere con contratti di lavoro flessibile per un periodo di 9 mesi a seguito di apposita procedura di evidenza pubblica”. Questo atto non rappresenta af-

fatto la tanto attesa stabilizzazione per chi, il prossimo 30 giugno, si ritroverà senza più un lavoro. A meno che Rosario De Matteis non riesca a chiudere il bilancio e portare a compimento l’opera iniziata da D’Ascanio che a questo scopo aveva anche concesso una proroga di due mesi ai collaboratori. “La legittima sollecitazione avanzata dai Co. Co. Co – scrive

l’ex numero uno di palazzo Magno – ritengo sia indirizzata più a coloro che quella pratica amministrativa devono completare piuttosto che a quanti l’hanno puntualmente avviata. A meno che non si decida di ripetere le solite litanie, che sono consolidate in certi amministratori, i quali quando non vogliono fare le cose decidono a priori che la colpa è sempre di quelli che ci stavano prima di loro!” E a scanso di equivoci spiega che “è altrettanto utile ricordare, in questa occasione, il fatto particolare che l’aver operato come Giunta provinciale a ridosso delle elezioni non è dipeso da interessi elettorali, nel cui agone nessuno degli assessori firmatari della delibera è stato coinvolto, ma semplicemente dalla circostanza che la concertazione tra Regione Molise e le due Province di Campobasso e Isernia sul Masterplan si era conclusa solo da qualche settimana oltre che dalla motivazione che ci vede sensibili versi i problemi del mondo del lavoro e la funzione amministrativa ed istituzionale che abbiamo assicurato con serietà fino all’ultimo momento”. AD

PRIMARIE

Il centrosinistra fissa la data: 4 settembre La decisione nella riunione di ieri: assenti Rifondazione (giustificato) e Italia dei Valori CAMPOBASSO – Il centrosinistra ha fissato per il prossimo 4 settembre le primarie di coalizione con le candidature che dovranno essere presentate entro il 30 giugno. Alla riunione di ieri (assente giustificato Rifondazione comunista e ingiustificato l’Idv) erano presenti il Pd (Danilo Leva), il partito Socialista (Marcello Miniscalco), Sinistra e Libertà (Roberto Gianmaria), i Comunisti italiani (Gianni Montesano), Costruire democrazia (Michele Durante), Alternativ@ (Nicola Marraffino), Partecipazione democratica (Giuseppe Astore) e il Guerriero Sannita (Giovanni Muccio). Per lo svolgimento delle primarie – fanno sapere – si costituiranno due gruppi di lavoro, uno sulle regole e l’organizzazione della consultazione popolare e uno per la stesura di un quadro programmatico e di valori condivisi. Le stesse forze, infine, “auspicano il pieno coinvolgimento dell’Italia dei Valori all’interno di questo processo unitario”.


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