30 novembre 2013

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30 novembre 2013

Gli esiti dell’incontro dei rettori del Sud con il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza

Uguaglianza di trattamento per le università del Mezzogiorno, costo standard unitario di formazione per studente, con riferimento anche ai differenti contesti economici: il Molise ha fatto la sua parte L’unione fa la forza. E gli atenei dell’Italia meridionale vogliono utilizzarla per reggere all’urto della riforma universitaria, per trovare in essa una giusta compensazione e, soprattutto, un futuro meno incerto. I rettori ne hanno parlato al ministro Carrozza nel corso del recente incontro a Roma, occasione che ha consentito al rettore dell’Unimol, Palmieri, di informare il responsabile del dicastero della realtà universitaria nel Molise, delle contingenze, dei problemi ambientali ed economici in cui è costretta a muoversi con esiti, nonostante tutto, non disprezzabili. Soprattutto, il rilievo che l’università ha per il tessuto sociale ed economico del territorio regionale. L’attenzione richiesta al ministro è stata da Palmieri garantita dalla promessa di una gestione strettamente in linea con i più recenti indirizzi ministeriali volti a migliorare l’efficienza dei servizi e la sostenibilità dell’offerta formativa. Questo intermezzo molisano è stato ulteriormente rafforzato dal documento conclusivo sottoscritto all’unanimità dai rettori. Documento che tende a eliminare gli squilibri di natura strutturale dell'attuale sistema di finanziamento delle università in ossequio ai principi costituzionali di sussidiarietà e di uguaglianza, agli standard qualitativi di alta formazione e ricerca e al diritto allo studio omogenei su tutto il territorio nazionale. Il documento ha posto poi giustamente in risalto il differente contesto socioeconomico di ubicazione dei singoli atenei: nella fattispecie, l'elevato numero di studenti che, soprattutto nel

Mezzogiorno, fruiscono legittimamente di esenzioni dalla tassazione, peraltro mediamente più bassa per la minore capacita contributiva delle famiglie. Da qui la richiesta dell'introduzione di clausole di salvaguardia finanziaria che consentano di preservare gli equilibri di bilancio degli atenei nel 2014; il recupero delle disparità determinatesi in seguito all'emanazione del Decreto ministeriale 713/2013 e il superamento della divergenza tra i criteri di attribuzione dei punti organico e delle risorse finanziarie. Per l’immediato i rettori hanno chiesto al ministro la revisione dell'intero sistema di finanziamento delle università, con particolare riguardo all'introduzione del costo standard unitario di formazione per studente, da determinarsi con riferimento anche ai differenti contesti economici, territoriali e infrastrutturali in cui opera ogni singolo ateneo e l'introduzione di efficaci sistemi di incentivazione che non si rifacciano ad una mera valutazione del passato e che, invece, attribuiscano le risorse sulla base di risultati che gli atenei si sono impegnati a raggiungere, in modo verificabile. Punto delicato e impegnativo, questo, del documento, che i rettori sono certi di poter rispettare per ridare al sistema universitario meridionale la considerazione scientifica e formativa che merita. La conclusione, come ormai è uso, è stata la necessità che si pervenga ad un Patto nazionale per l'istruzione e la ricerca, con l'obiettivo di definire il percorso verso l'adozione del nuovo sistema di finanziamento e gli impegni che ciascuno dovrà assumere, nella consa-

pevolezza che il sistema universitario debba rappresentare un fondamentale volano per lo sviluppo socioeconomico e civile del Paese. Nel Molise però è una consapevolezza che tarda realizzarsi. Dardo

Primarie Pd, i renziani rottamano con i rottamati Il governatore rompe il patto con Ruta: non solo affari, ora si occupa anche di politica Il quartier generale del partito risponde con l'appoggio a Cuperlo e l'Idv si schiera con Frattura CAMPOBASSO. “L’Italia cambia verso”. E’ questo il nome della lista dei candidati renziani molisani all’assemblea nazionale del Pd. E se l’Italia piddina di Renzi cambierà come sta cambiando il Molise con questi supporters, allora non c’è da gioire molto. Perché il capolista dei renziani è il rottamato da Forza Italia Paolo di Laura Frattura. Lui, il presidente della Regione, vuol fare le scarpe al suo mentore Roberto Ruta rompendo quel patto che da sempre li ha uniti: la separazione tra affari e politica. I primi nelle mani del governatore, la seconda nelle mani del senatore. Insieme a Frattura c’è anche la quota rosa Micaela

Fanelli, la sempre sconfitta nelle competizioni al di fuori dei confini del suo paese: Riccia. Sconfitta alle provinciali di Campobasso dove correva come presidente, trombata alle politiche dove correva per la poltrona al Senato. Ma non nel suo Molise che tanto ama. In Calabria, nella lista bloccata. Tanto che le sindachesse del Pd che vivono sotto scorta per la loro lotta alla ‘ndrangheta, hanno scompigliato i piani della molisana. Micaela Fanelli non si è mai confrontata direttamente con l’elettorato. Acquistata, come Frattura, dalle fila di Vitagliano, la Fanelli ha driblato le primarie per la Provincia con l’aiuto di Ruta e ha evitato le primarie per le politiche cer-

cando collocazione altrove sempre in quota Renzi. Cosa ne pensa il senatore della scelta del suo governatore? A telefono preferisce non parlare. “Domenica faremo una conferenza stampa” annuncia precisando ancora “domenica si parla del Pd”. Infatti domani ci sarà una conferenza stampa nella sede di via Ferrari che cede schierato con la lista a sostegno di Cuperlo tutto il quartier generale del Pd Molise che conta: Danilo Leva, Roberto Ruta, Michele Petraroia, Massimiliano Scarabeo e Francesco Totaro. I candidati a per Cuperlo sono tutti giovani si cui lo squadrone del Pd ha deciso di puntare: Nicola Palomba, Nelly Marykashili, Emilio Mon-

tano e Francesca De Cristofaro. “Abbiamo deciso di investire su una nuova generazione. Scommettiamo ad ogni livello sul gioco di squadra ancorato a valori profondi che hanno dato vita ieri all’Ulivo, oggi al Partito Democratico”. E da Civati il capolista è Michele Di Giglio: collaboratore del presidente Frattura nel gruppo regionale. La gara, è inutile spiegarlo, è tra i sostenitori di Renzi e quelli di Cuperlo. Una partita strana quella molisana. Con l'Italia dei Vaori che scende in campo nella sfida del Partito Democratico e annuncia l'appoggio incondizionato a Frattura. Ma che c'azzecca l'Idv con il Pd? Misteri molisani. red.pol


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