Rosenholm. L’ombra delle belledonne. Parte I

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GRY KAPPEL JENSEN

L’OMBRA DELLE BELLEDONNE

PARTE I

Young Adult

Gry Kappel Jensen Rosenholm. L’ombra delle belledonne. Parte I traduzione dal danese di Eva Valvo e Francesca Sophie Giona

della stessa serie: Rosenholm. Rose & viole Rosenholm. Non ti scordar di me

ISBN 979-12-221-0850-6

Prima edizione italiana luglio 2025 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2029 2028 2027 2026 2025 © 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale danese: Natskygge © 2021 Gry Kappel Jensen e Turbine Pubblicato in accordo con Babel-Bridge Literary Agency

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GRY KAPPEL JENSEN

L’OMBRA

DELLE BELLEDONNE

PARTE I ROSENHOLM

traduzione dal danese di Eva Valvo e Francesca Sophie Giona

Prologo

Mi hai portato via tutto. Il mio futuro, la mia vita. Ma mi è rimasta la vendetta, quella è ancora mia.

Voglio far conoscere la mia storia alla gente. Voglio sentirti pronunciare il mio nome davanti al mondo. Devono vedermi tutti, insieme alle mie sorelle dimenticate che non hanno nome. Devono vederci e sentire la nostra rabbia quando ci alzeremo. Quando torneremo.

Prima parte Estate

Un bacio, un altro e poi l’addio al canto del tordo amoroso mentre lacrime di rugiada imperlavano il rovo spinoso.

Hans Christian Andersen, La piccola Kirsten e il principe Buris, 1869

19 GIUGNO

ORE 4:23

Victoria

Victoria si svegliò per il freddo. La leggera coperta estiva era caduta a terra. Allungandosi per prenderla, si rese conto di quanto era gelida la stanza. Uno scricchiolio di passi sulla brina la fece trasalire.

«C’è qualcuno?» disse in un sussurro, ma nessuno rispose. Si sdraiò di nuovo, tirandosi su la coperta. Non era possibile. Doveva esserselo immaginato. Era talmente abituata ad avere a che fare con lo spirito che forse continuava a sentirlo anche adesso che non c’era più. Quel lieve profumo di viole, il lampo di un’ombra bianca nello specchio, un sussurro roco nel buio… erano tutte fantasie. Del resto avevano mantenuto la promessa fatta a Trine. Avevano trovato il suo assassino, l’uomo che l’aveva uccisa quando frequentava l’ultimo anno al Collegio Rosenholm.

Trine ha trovato pace, è una storia chiusa. Hai le allucinazioni.

Eppure Victoria tremava di freddo e non riusciva a prendere sonno. Poi d’un tratto qualcuno le tirò via la coperta.

«Trine!»

L’ombra bianca era ritta ai piedi del letto: una giovane

donna che alzava e abbassava il petto come se faticasse a respirare, e che si reggeva il collo con entrambe le mani.

A Victoria il cuore batteva così forte da farle quasi male. «È stato Jens» sussurrò. «È stato Jens a ucciderti. Ormai l’abbiamo scoperto».

Trine non rispose, gli occhi sbarrati per l’angoscia, come se fosse rimasta bloccata in un istante in cui era costretta a rivivere di continuo l’orrore inflittole dall’attuale preside della scuola.

«Calma» provò a dire Victoria. «Trine, calmati»

«Paura…»

La voce dello spirito era flebile, le parole affioravano a malapena dalle labbra.

«Hai paura? Qui sei al sicuro. Lui non può farti più nulla»

«Lui ha paura… ricordatelo…»

«Non capisco…»

La figura candida ebbe uno spasmo e gettò la testa all’indietro. Victoria la guardava impotente: non poteva aiutarla, non poteva salvarle la vita, dato che era già morta da anni.

«Cosa posso fare?» bisbigliò.

«Mi chiamo…»

«Ti chiami Trine, lo so!» disse Victoria.

L’ombra emise un rantolo, poi roteò il capo da una parte all’altra, snocciolando parole. «Mi chiamo… le mie sorelle… lui… ha paura»

«Smettila Trine, adesso basta». Nel sentire la propria voce, Victoria si rese conto che stava piangendo, anche se fino ad allora non aveva fatto caso alle lacrime.

«Ricordatelo…»

Poi finalmente scomparve, lasciando Victoria sola nel letto gelido, in preda ai singhiozzi.

Non era affatto una storia chiusa. Non ancora.

Veniamo stanotte. Ci vediamo alle 4 nel cortile interno del castello

Dopo due anni frenetici al collegio di magia Rosenholm, Kamille, Kirstine, Victoria e Malou hanno finalmente scoperto chi ha ucciso la giovane Trine, condannandola a un’esistenza da ombra bianca.

Si erano ripromesse di rivelare l’identità dell’assassino e fargli ammettere il suo crimine, ma i rapporti tra loro si sono incrinati e le quattro amiche sembrano ormai destinate a seguire strade diverse. I nemici, al contrario, diventano ogni giorno più forti e minacciano di prendere il sopravvento, anche fuori dalle mura della scuola.

Devono vedermi tutti, insieme alle mie sorelle dimenticate che non hanno nome. Devono vederci e sentire la nostra rabbia quando ci alzeremo. Quando torneremo.

traduzione di Eva Valvo e Francesca Sophie Giona

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