La fiaba di Ivan lo scemo

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Semën il guerriero, Taras il pancione e Ivan lo scemo sono tre fratelli. Tra loro regna l’armonia, almeno finché un vecchio diavolo invidioso decide di seminare zizzania nella loro famiglia con l’aiuto di tre diavoletti. Così i primi due cadono in rovina, ma a nulla valgono gli inganni con Ivan lo scemo, che alle tentazioni delle armi e dell’oro contrappone la forza della nonviolenza, l’amore per il prossimo e la dedizione per il lavoro.

Lev Tolstoj

Lev Tolstoj (1828-1910) è uno dei grandi maestri della letteratura mondiale. La sua fama è legata soprattutto ai romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, ma la sua produzione comprende anche moltissimi racconti e testi di carattere pedagogico, come il celebre I quattro libri di lettura in cui raccolse rielaborazioni di fiabe, favole e leggende tradizionali. Sviluppò inoltre un innovativo metodo educativo per i figli dei contadini e fondò decine di scuole in tutta la Russia.

Lev Tolstoj

Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e scrive dei libri. Con Gallucci ha pubblicato la raccolta di racconti Come è andata veramente tra Mascia e Orso.

Un grande classico che esalta la semplicità e la solidarietà come antidoti alla cupidigia e alla guerra.

ISBN 978-88-3624-515-4

€ 11,50

a cura di a cura di Paolo Nori

Fabio Visintin (1957) è un pittore veneziano, autore di fumetti e graphic novel che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Per Gallucci ha illustrato Non chiamarmi strega, Quando diventammo streghe, Il lago maledetto, Topo dopo topo e Fanes.

Paolo Nori disegni di Fabio Visintin

Il vecchio diavolo si offese perché a casa dello zar volevano farlo mangiare insieme ai maiali. Disse a Ivan: «È proprio stupida la legge che avete per cui tutte le persone devono lavorare usando le mani. L’avete fatta perché siete stupidi. Credi che si lavori solo con le mani? Con cosa pensi che lavorino le persone intelligenti?» E Ivan rispose: «E come facciamo a saperlo noi scemi? Noi lavoriamo sempre con le mani e con la schiena».


Semën il guerriero, Taras il pancione e Ivan lo scemo sono tre fratelli. Tra loro regna l’armonia, almeno finché un vecchio diavolo invidioso decide di seminare zizzania nella loro famiglia con l’aiuto di tre diavoletti. Così i primi due cadono in rovina, ma a nulla valgono gli inganni con Ivan lo scemo, che alle tentazioni delle armi e dell’oro contrappone la forza della nonviolenza, l’amore per il prossimo e la dedizione per il lavoro.

Lev Tolstoj

Lev Tolstoj (1828-1910) è uno dei grandi maestri della letteratura mondiale. La sua fama è legata soprattutto ai romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, ma la sua produzione comprende anche moltissimi racconti e testi di carattere pedagogico, come il celebre I quattro libri di lettura in cui raccolse rielaborazioni di fiabe, favole e leggende tradizionali. Sviluppò inoltre un innovativo metodo educativo per i figli dei contadini e fondò decine di scuole in tutta la Russia.

Lev Tolstoj

Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e scrive dei libri. Con Gallucci ha pubblicato la raccolta di racconti Come è andata veramente tra Mascia e Orso.

Un grande classico che esalta la semplicità e la solidarietà come antidoti alla cupidigia e alla guerra.

ISBN 978-88-3624-515-4

€ 11,50

a cura di a cura di Paolo Nori

Fabio Visintin (1957) è un pittore veneziano, autore di fumetti e graphic novel che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Per Gallucci ha illustrato Non chiamarmi strega, Quando diventammo streghe, Il lago maledetto, Topo dopo topo e Fanes.

Paolo Nori disegni di Fabio Visintin

Il vecchio diavolo si offese perché a casa dello zar volevano farlo mangiare insieme ai maiali. Disse a Ivan: «È proprio stupida la legge che avete per cui tutte le persone devono lavorare usando le mani. L’avete fatta perché siete stupidi. Credi che si lavori solo con le mani? Con cosa pensi che lavorino le persone intelligenti?» E Ivan rispose: «E come facciamo a saperlo noi scemi? Noi lavoriamo sempre con le mani e con la schiena».


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Lev Tolstoj La fiaba di Ivan lo scemo a cura di Paolo Nori disegni di Fabio Visintin colori di Paola Zoffoli traduzione dal russo di Ruslan Chechelev, Arianna De Pilla e Chiara Lozito ISBN 978-88-3624-515-4 Prima edizione aprile 2022 ristampa 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2026 2025 2024 2023 2022 © 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo originale: Сказка об Иване-дураке и его двух братьях: Семене-воине и Тарасе-брюхане, и немой сестре Маланье, и о старом дьяволе и трех чертенятах Gallucci e il logo

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Lev Tolstoj

La fiaba di Ivan lo scemo a cura di

Paolo Nori

disegni di

Fabio Visintin traduzione di Ruslan Chechelev, Arianna De Pilla e Chiara Lozito



Introduzione

In una casetta di legno alla periferia di Mosca, nel 1885, la stessa casetta in cui, l’anno successivo, scriverà La morte di Ivan Il’ič, Lev Tolstoj scrive questa Fiaba di Ivan lo scemo, che viene pubblicata nel numero di febbraio del 1887 della rivista “Posrednik” (Il mediatore). Nello stesso mese di febbraio il numero della rivista viene requisito dal comitato di censura di Mosca e la diffusione della fiaba viene proibita. Si è conservato il giudizio che di Ivan lo scemo ha dato il censore spirituale, l’archimandrita Tichon: «La fiaba di Ivan lo scemo – scrive Tichon – introduce l’idea che sia possibile essere zar senza un esercito, senza soldi, senza scienza, senza economia, senza zar perfino, o per lo 5


meno con uno zar che non sia affatto diverso da un contadino; l’idea, cioè, che gli unici lavori utili e onesti siano quelli che fanno venire i calli. Qui, – continua Tichon – in questa fiaba, si ridicolizza il nostro modo di vivere: da un punto di vista politico (l’insensatezza degli eserciti), economico (il significato dei soldi) e sociale (il senso del lavoro intellettuale)». Letto oggi, questo parere di Tichon ci fornisce delle ottime ragioni, se mai ce ne fosse bisogno, per leggere questa fiaba di Tolstoj che in Russia, a partire dal 1905, avrà un successo straordinario e che presentiamo nell’accurata versione che ne hanno fatto Ruslan Chechelev, Arianna De Pilla e Chiara Lozito, che hanno concepito questa proposta di traduzione nell’ambito del corso di Traduzione editoriale dal russo che tengo al Dipartimento di studi umanistici della IULM di Milano. Buona lettura. PAOLO NORI Casalecchio di Reno, 23 marzo 2022 6


I

C’era una volta in un regno lontano e dal nome sconosciuto un uomo ricco. E l’uomo ricco aveva tre figli: Semën il guerriero, Taras il pancione e Ivan lo scemo, e una figlia, Malan’ja la zitella, che era muta. Semën il guerriero andò in guerra a servire lo zar, Taras il pancione andò in città a lavorare da un mercante, mentre Ivan lo scemo e la sorella rimasero a casa, lui a lavorare e a spaccarsi la schiena. Semën il guerriero si guadagnò un alto grado e una tenuta e sposò la figlia di un signore. Lo stipendio era alto e la tenuta era grande, ma non riusciva comunque a far quadrare i conti: tutto ciò che il marito guadagnava, la moglie sperperava; soldi non ce n’erano. Così, quando Semën il guerriero arrivò 7


alla tenuta a riscuotere i guadagni, il fattore gli disse: «Non ci pensare proprio; non abbiamo né bestiame, né attrezzi, né cavalli, né vacche, né aratri di legno, né erpici; dacci tutte queste cose e ci saranno dei guadagni». Allora Semën il guerriero andò da suo padre. «Padre» disse «tu sei ricco, ma non mi hai mai dato niente. Cedimi un terzo del patrimonio e io lo uso nella mia tenuta». Al che, il vecchio rispose: «Tu non hai mai dato niente alla tua famiglia, perché dovrei darti un terzo del patrimonio? Ivan e tua sorella ci rimarrebbero male». E Semën disse: «Ma se lui è uno scemo e lei è una zitella muta, che se ne fanno?» Il vecchio rispose: «Sarà Ivan a decidere». E Ivan disse: «Vabbè, che lo prenda pure». Semën il guerriero prese la sua parte, la trasferì nella tenuta e partì di nuovo per servire lo zar. 8



Anche Taras il pancione guadagnava molto: sposò una mercantessa; ma di soldi non ne aveva mai abbastanza e andò dal padre e disse: «Cedimi la mia parte del patrimonio». Ma il vecchio non voleva dare neanche a Taras la sua parte. «Tu» disse «non ci hai dato niente, quello che possediamo, l’abbiamo grazie a Ivan. Lui e tua sorella poi ci rimarrebbero male». Ma Taras rispose: «Ma lui che se ne fa? È scemo; non si sposerà mai, nessuno se lo prenderebbe, e anche la zitella non ha bisogno di niente. Ivan» disse «dammi metà del grano; non prenderò gli attrezzi e del bestiame prenderò solo lo stallone grigio cenere, tanto per arare a te non serve». Ivan scoppiò a ridere. «Vabbè» disse «lo vado a preparare». Diedero la sua parte anche a Taras. Taras portò il grano in città e prese lo stallone grigio cenere. Così Ivan rimase con una vecchia giumenta a lavorare la terra come prima e a sfamare il padre e la madre. 10


Semën il guerriero, Taras il pancione e Ivan lo scemo sono tre fratelli. Tra loro regna l’armonia, almeno finché un vecchio diavolo invidioso decide di seminare zizzania nella loro famiglia con l’aiuto di tre diavoletti. Così i primi due cadono in rovina, ma a nulla valgono gli inganni con Ivan lo scemo, che alle tentazioni delle armi e dell’oro contrappone la forza della nonviolenza, l’amore per il prossimo e la dedizione per il lavoro.

Lev Tolstoj

Lev Tolstoj (1828-1910) è uno dei grandi maestri della letteratura mondiale. La sua fama è legata soprattutto ai romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, ma la sua produzione comprende anche moltissimi racconti e testi di carattere pedagogico, come il celebre I quattro libri di lettura in cui raccolse rielaborazioni di fiabe, favole e leggende tradizionali. Sviluppò inoltre un innovativo metodo educativo per i figli dei contadini e fondò decine di scuole in tutta la Russia.

Lev Tolstoj

Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e scrive dei libri. Con Gallucci ha pubblicato la raccolta di racconti Come è andata veramente tra Mascia e Orso.

Un grande classico che esalta la semplicità e la solidarietà come antidoti alla cupidigia e alla guerra.

ISBN 978-88-3624-515-4

€ 11,50

a cura di a cura di Paolo Nori

Fabio Visintin (1957) è un pittore veneziano, autore di fumetti e graphic novel che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Per Gallucci ha illustrato Non chiamarmi strega, Quando diventammo streghe, Il lago maledetto, Topo dopo topo e Fanes.

Paolo Nori disegni di Fabio Visintin

Il vecchio diavolo si offese perché a casa dello zar volevano farlo mangiare insieme ai maiali. Disse a Ivan: «È proprio stupida la legge che avete per cui tutte le persone devono lavorare usando le mani. L’avete fatta perché siete stupidi. Credi che si lavori solo con le mani? Con cosa pensi che lavorino le persone intelligenti?» E Ivan rispose: «E come facciamo a saperlo noi scemi? Noi lavoriamo sempre con le mani e con la schiena».


Semën il guerriero, Taras il pancione e Ivan lo scemo sono tre fratelli. Tra loro regna l’armonia, almeno finché un vecchio diavolo invidioso decide di seminare zizzania nella loro famiglia con l’aiuto di tre diavoletti. Così i primi due cadono in rovina, ma a nulla valgono gli inganni con Ivan lo scemo, che alle tentazioni delle armi e dell’oro contrappone la forza della nonviolenza, l’amore per il prossimo e la dedizione per il lavoro.

Lev Tolstoj

Lev Tolstoj (1828-1910) è uno dei grandi maestri della letteratura mondiale. La sua fama è legata soprattutto ai romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, ma la sua produzione comprende anche moltissimi racconti e testi di carattere pedagogico, come il celebre I quattro libri di lettura in cui raccolse rielaborazioni di fiabe, favole e leggende tradizionali. Sviluppò inoltre un innovativo metodo educativo per i figli dei contadini e fondò decine di scuole in tutta la Russia.

Lev Tolstoj

Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e scrive dei libri. Con Gallucci ha pubblicato la raccolta di racconti Come è andata veramente tra Mascia e Orso.

Un grande classico che esalta la semplicità e la solidarietà come antidoti alla cupidigia e alla guerra.

a cura di a cura di Paolo Nori

Fabio Visintin (1957) è un pittore veneziano, autore di fumetti e graphic novel che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Per Gallucci ha illustrato Non chiamarmi strega, Quando diventammo streghe, Il lago maledetto, Topo dopo topo e Fanes.

Paolo Nori disegni di Fabio Visintin

Il vecchio diavolo si offese perché a casa dello zar volevano farlo mangiare insieme ai maiali. Disse a Ivan: «È proprio stupida la legge che avete per cui tutte le persone devono lavorare usando le mani. L’avete fatta perché siete stupidi. Credi che si lavori solo con le mani? Con cosa pensi che lavorino le persone intelligenti?» E Ivan rispose: «E come facciamo a saperlo noi scemi? Noi lavoriamo sempre con le mani e con la schiena».


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