Per modificare il dorso modificare solo la pagina #3
Laura Elizabeth Ingalls Wilder (Pepin, 1867 - Mansfield, 1957) aveva appena quattro anni quando suo padre decise di lasciare il Wisconsin per cominciare una nuova vita nei territori messi a disposizione dei coloni dal governo americano. Fu solo il primo dei numerosi spostamenti che la famiglia dovette affrontare in quegli anni. Studentessa brillante, nonostante i lunghi soggiorni in zone isolate e prive di scuole, Laura riuscì a coronare il sogno di dedicarsi all’insegnamento. Dalle sue memorie sviluppò la saga letteraria Little House, che ebbe un grandissimo successo. Dal terzo dei nove volumi scritti dalla Ingalls, prese avvio l’omonima serie televisiva, che in Italia è andata in onda innumerevoli volte ed è amatissima, come ovunque nel mondo.
“Oggi il lettore italiano sembra chiedere alla letteratura qualcosa di diverso: paesaggi rurali, piccole città e fattorie isolate. È l’altra America, che in Italia arrivò per la prima volta con un telefilm degli anni Settanta decisamente iconico: La casa nella prateria” Vanni Santoni, la Lettura - Corriere della Sera
Laura e Almanzo Wilder, appena sposati, cominciano con grandi speranze la loro vita insieme in una casetta nella prateria. Ma ogni stagione porta inattesi disastri: tempeste, malattie, incendi, debiti. I due giovani non intendono però lasciarsi abbattere. Anche perché ora la famiglia è cresciuta…
L’incurabile ottimismo del contadino che tutte le primavere semina i campi, scommettendo il suo lavoro contro gli elementi, si era fuso con il credo dei pionieri, da cui discendeva quella loro perenne convinzione che “più in là è meglio”. Solo che quel “più in là” non si trovava più oltre il lontano orizzonte dell’Ovest, ma oltre l’orizzonte degli anni.
“La Ingalls è perfetta nel raccontare la meraviglia dell’erba che vibra nel vento, la vita spartana in armonia con la natura, le vicissitudini, le battaglie, le malattie, la solidarietà” Bruno Ventavoli, ttL - La Stampa
“Alla fine ogni episodio diventa una magnifica avventura dove sono i valori dell’amicizia, del rispetto e della solidarietà a far superare le difficoltà, e dove prevalgono i gesti semplici e genuini” Francesca De Sanctis, l’Unità
Immagine di copertina: © Mary Wethey / Trevillion Images Illustrazioni e lettering: Pemberley Pond Progetto grafico: Camille Barrios / ushadesign
La serie completa: 1. La casa nella prateria 2. Sulle rive del Plum Creek 3. Sulle sponde del Silver Lake 4. Il lungo inverno
5. Piccola città del West 6. Gli anni d’oro 7. I primi quattro anni Nei Grandi Boschi del Wisconsin La storia di Almanzo
Quello che abbiamo è tutto qui: una sorta di grado zero, l’alba di un romanzo della nostra serie. Tanto più interessante perché ci dà una misura di realismo che manca negli altri volumi, più elaborati. Ecco com’era davvero, ci viene da pensare, la vita dei coloni americani di fine Ottocento. La cosa più appassionante, però, è che l’essenzialità e semplicità di questo libro, il suo evidente carattere di incompiutezza, gettano luce, per così dire a ritroso, su tutti i volumi precedenti. È nella differenza tra questo – così scarno, ma dal sapore molto più realistico – e gli altri, più compiuti, più costruiti ma molto più “mitici”, che si chiarisce il senso e l’intenzione dell’intera serie. dall’introduzione di Paola Mazzarelli