Casa Monelli

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MARCO CATTANEO

«Dobbiamo buttare giù un piano!» mi ha pro posto mia sorella, e io le ho prontamente risposto: «Ma… è ormai un bel po’ che l’agente immobiliare è andato via, non ce la facciamo più a colpirlo but tando giù il piano!»

Visto che mia sorella ha fatto un’espressione strana ed è rimasta in silenzio strabuzzando gli occhi, ho ripensato alle mie parole e ho capito di aver detto una sciocchezza: «Che tonto: noi non ce l’abbiamo neanche, un pianoforte» ma visto che lei m’ha guardato ancora peggio di prima, io ci ho ri pensato di nuovo e di nuovo ho capito di aver det to un’altra sciocchezza: «E anche se ce l’avessimo, la finestra non sarebbe abbastanza grande da farlo passare. A meno che…»

«BASTA!» mi ha interrotto lei: l’argomento piano era chiuso.

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

UAO

Marco Cattaneo Casa Monelli disegni dell’autore

dello stesso autore: Gioca la tua partita

ISBN 978-88-3624-830-8 Prima edizione dicembre 2022 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2026 2025 2024 2023 2022 © 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma

© 2022 Book on a Tree Limited

Gallucci e il logo sono marchi registrati

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Il marchio FSC® garantisce che questo volume è rea lizzato con carta proveniente da foreste gestite in ma niera corretta e responsabile e da altre fonti control late, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/en e https://it.fsc.org/it-it

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MARCO CATTANEO CAS

A Carlotta, Tommaso e Martino. E a Isa, che è la mamma di tutto.

CAPITOLO 1

Quando mi è cambiata la vita, volete sapere? Il momento preciso? Niente di più facile: è successo nell’esatto istante in cui hanno appeso quel cartello blu e rettangolare al cancello del mio condominio (“mio” nel senso che ci vivo con la mia famiglia, mica che è mio tutto quanto. Anche se a pensarci bene potrei anche definirlo mio tutto quanto, nel senso che sono io a decidere chi ci vive e chi invece no, come capirete presto).

Ma mi sono perso, come al solito. Vi stavo parlando del cartello; c’era scritto: “Vendesi appartamento di

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4 locali. Piano alto, luminoso e silenzioso”.

Appena ho letto (appena mia sorella mi ha aiutato a leggere, in re altà) la parola

ho preso a ridere come un matto e sono diventato rosso come la scritta “Vendesi” sul cartello blu. Mia sorella mi ha tirato un colpo secco col gomito, proprio all’altezza dello stomaco (dove fa un male cane) e mentre cercavo di riprendere fiato mi ha sussurrato: «Non ridere troppo!» in quanto rischiavamo di farci sentire.

Però io volevo proprio che ci sentissero, tutti quanti, perché l’informazione doveva arrivare ai futuri proprietari dell’appartamento di fian

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co al nostro: quella casa in vendita sarebbe stata tutto quello che volevano (bella, luminosa, profumata, incandescente, fosforescente, riconoscente, quello che vi pare!) ma di certo non sarebbe MAI potuta essere silenziosa.

E quindi ho riso ancora più forte. «Smettila!» ha gridato mia sorella, col tono che usa quando crede di essere la mamma.

Io, allora, le ho fatto una pernacchia, e le ho detto che sarebbe stato meglio farlo sapere a tutti che lei ha una voce più stridula di quella di una cornacchia. «Non è vero!» mi ha urlato lei con la voce più stridu la di quella di una cornacchia.

«Visto?» le ho fatto io imitandola, al che è intervenuto papà. Non riusciva a infilare la chiave nella serratura

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del cancello, perché intanto stava leggendo pure lui il cartello.

«Silenzioso?» si è domandato ad alta voce, con un tono che mi è sembrato molto ironico.

«Già… Il problema è quella cornacchia!» ho commentato indicando mia sorella, che urlan do «Smettilaaaa!» ha cercato di prendermi per i capelli, ma io mi sono divincolato.

Papà mi ha sgridato e poi ha sgridato pure lei, prima di dirmi che io, quando canto, faccio molto più baccano di mia sorella (non credo di avervi ancora detto che sono un rapper e che so fare le rime con tutte le parole, o quasi).

Ho fatto notare a papà che in ogni caso avevo ragione (casa nostra è il posto meno silenzioso sulla faccia della Terra) e quindi l’ap partamento di fianco al nostro non può che essere il secondo posto meno silenzioso sulla fac cia della Terra. Mia sorella mi ha dato subito ragione, dimenticandosi del piccolo bisticcio che avevamo avuto poco prima, e ha preso a dire che quel cartello blu era «un inganno, una truffa» e che dovevamo fare qualcosa.

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«Facciamo qualcosa!» ha infatti esclamato. «Sì, dobbiamo liberare la tata» ha replicato papà, riuscendo finalmente a girare la chiave e ad aprire il cancello. Così siamo saliti fino al quinto piano, e dietro la porta abbiamo trovato la baby-sitter che ci aspettava con la faccia di chi non sarebbe mai più tornata a occuparsi del nostro fratellino.

«Suo figlio ha strillato tutto il tempo come una iena!» ha protestato la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite, mentre il fratellino le saltava sulla schiena agitando la mia spada laser di Dart Fener, e così io e mia sorella siamo arrivati alla conclusione che se casa nostra non è per niente silenziosa la colpa è principalmente sua, del nostro fratello piccolo, e che quindi noi eravamo innocenti.

Ci siamo dati un cinque. Comunque: in quel momento ci siamo ritrovati per l’ennesima volta senza tata, e

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per la prima volta con l’appartamento di fianco al nostro in vendita.

«Avete letto il cartello sul cancello?» ha chiesto come prima cosa la mamma pochi minu ti dopo, rincasando dal lavoro, e anche lei ha commentato con sarcasmo quel “silenzioso”, solo che eravamo già nella fase in cui se uno parlava, nessuno riusciva a sentirlo dal rumore che c’era.

Poi, mia sorella ha spento lo stereo e mi ha fatto il segno degli in diani picchiettando il palmo della mano sulla bocca aperta, che è un gesto in codice tra noi due e vuol dire che ci dobbiamo rintanare nel la tenda che ci ha regalato la zia per il compleanno di nostro fratello (cioè: l’ha regalata a lui, ma è diventata subito nostra, l’ha deciso mia sorella). «Dobbiamo pensare a qualcosa» mi ha detto.

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«Troppo faticoso» le ho risposto, ma lei ha insistito, aggiungendo che era una «questione di vita o di morte».

Mi si è gelato il sangue.

«E se l’appartamento se lo comprasse un incantatore di serpenti veleno si? O la mia maestra di inglese? O quell’amica della mamma che ogni volta ci porta quei vestitini orribili che poi siamo obbligati a indossare?»

Tremavo.

Le ho chiesto: «Davvero l’incantatore di serpenti?» Speravo fosse lui il prescelto, ma mia sorella mi ha spiegato che era solo un esempio.

Dopo che la mamma ci ha convocati a tavola, per la prima volta in vita nostra abbiamo passa to tutto il tempo della cena con l’orecchio teso, per sentire se arrivassero voci dall’altra parte del muro.

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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di novembre 2022

MARCO CATTANEO

, giornalista e con duttore sportivo, è autore di numerosi libri per bambini e ragazzi, tra cui Gioca la tua partita, pubblicato da Gallucci. Ama inventare giochi e provare a risolverli. Ha realizzato anche le illustra zioni di questo libro.

Illustrazioni di copertina: Marco Cattaneo

Art Director: Stefano Rossetti

Graphic Designer: Eleonora Tallarico / PEPE nymi

L’appartamento di fianco a quello della famiglia Monelli, al quinto piano di un condominio signorile, viene improvvisa mente messo in vendita. La notizia riempie di eccitazione i bambini di casa Monelli, due fratelli e una sorella, che convocano d’urgenza una riu nione segreta nella loro tenda degli indiani. Devono escogi tare un piano che permetta di scegliersi i nuovi vicini e met tere in fuga quelli sgraditi.

«VIAAA!!!» HO URLATO AL MIO FRATELLINO, POI HO PRESO LA SCOPA E L’HO INFILATA NEL WATER, CERCANDO DI FARLA PASSARE NELLO SCARICO E DI FARLA RISALIRE DAL BAGNO DEL VICINO. «VEDRAI, QUANDO SI ACCORGERÀ DEL MOSTRO-SCOPA, SI SPAVENTERÀ A MORTE, E NON VORRÀ PIÙ VENIRE A VIVERE NELL’APPARTAMENTO DI FIANCO AL NOSTRO!»

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