La possibilità, fortuita e del tutto eccezionale, di presentare nella stessa occasione La processione del Corpus Domini a Chieti del 1877 di Francesco Paolo Michetti, forse il suo quadro più bello e significativo per l'impatto che avrà sui contemporanei, e un insieme straordinario di opere in gran parte provenienti dal fondo ereditario del maestro, ha permesso di focalizzare i due estremi dell’iter artistico di uno dei protagonisti del nostro Ottocento. Da una parte il Corpus Domini, già proprietà dell'imperatore di Germania Guglielmo II, un solo quadro che ne racchiude cento e che rivela in maniera esemplare il “pittore della luce”, l'artista che aveva saputo leggere la lezione di Fortuny e le sue suggestioni giapponiste utilizzandole per aggiornare il naturalismo italiano a livello euopeo. Il pittore, nonché critico Francesco Netti, saluterà questa operazione come la nascita dell' "impero del bianco", un nuovo modo di dipingere improntato a una tavolozza chiara e luminosa che ben pre