M3 16 Giugno 2014

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In questo numero 00 EDITORIALE EDITORIALE E COLOPHON DI QUESTO NUMERO

03 ANTEPRIME

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14

SOUL KEEPERS a cura di Bruno Manzoni

4 | M3 m3magazine.it

16 | GIUGNO 2014

04 RECENSIONI

ALIEN: ISOLATION a cura di Bruno Manzoni

46

24

MURDERED: SOUL SUSPECT a cura di Luigi Savinelli

52 1945: ALCATRAZ

28

THE CREW a cura di Bruno Manzoni

34

BLACK DESERT ONLINE a cura di Sergio Botti

36

PHANTASY STAR 2 ONLINE a cura di Marco Caldarini

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WAR THUNDER GROUND FORCES a cura di Giacomo Conti

05 COLUMN

02 INTERVISTE

| NUMERO

20

01 DOSSIER FANFEST 2014 a cura di Francesco Munda

M3 MAGAZINE

42

ADSL NEMESYS di Marco Caldarini

44

SISTEMA FESTIVAL di Luigi Savinelli

WATCH DOGS a cura di Bruno Manzoni a cura di Marco Caldarini

56

THE ELDER SCROLLS ONLINE a cura di Marco Caldarini

62

NETHER: PREY OR PRAY a cura di Domenico Aloisio

66

WOLFSTEIN: THE NEW ORDER a cura di Domenico Aloisio

06 RUBRICHE 73

EAST SIDE MMO rubrica su MMO orientali a cura di Marco Caldarini

75

THE MOBILE GAME: STAR WARS ASSAULT TEAM a cura di Bruno Manzoni

77

CUSTOM PC: RADEON R7 265 DUAL-X a cura di Bruno Manzoni

79

QUARTO SPETTACOLO rubrica di cinema a cura di Giacomo Pizzillo


MURDERED SOUL SUSPECT

24

a cura di Luigi Savinelli

BLACK DESERT ONLINE

a cura di Sergio Botti

34

28

THE CREW

a cura di Bruno Manzoni

46

WATCH DOGS

a cura di Bruno Manzoni

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REDAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Cesare Arietti DIRETTORE EDITORIALE Bruno Manzoni DIRETTORE CREATIVO Valentina Todero STAFF EDITORIALE Francesco Munda, Sergio Botti, Marco Caldarini CREATIVE DESIGNER Riccardo Munda, Dario Vianello RESPONSABILE AREA GAMING Davide Piedimonte

CO L L A B O R ATO R I Dario Acquaroli, Domenico Aloisio, Lorenzo Plini, Giacomo Conti, Luigi Savinelli, Giacomo Pizzillo

RINGRAZIAMENTI Michele Valecce (F.I.S.E.V.) Simone Giorgi (Game) Salvatore Vento (Corsair) Alessandro Delfino (Cooler Master) Cinzia Musati (Nvidia-Preview Italia) Massimiliano Donghi (KobraPC) Francesca Carotti (Activision) Luciana Boscaratto (Electronic Arts) Luca Monticelli, Sara Magri (Star 2 Com) Massimo Nicora, Valentina Vanetti

(Lab. Comunicazione) Giovanna Cosentino, Simon Schuchtrup (Cidiverte) Giuseppe Fiori (Show Reel) Annalisa di Raimondo (Media-Globe) Marco Accordi Rikards (AIOMI) Thalita Malagò, Ilaria Amodeo, Chiara Chisari (AESVI) Giovanni Polito (Quark ADV) Mario Petillo (Gamesource)

Chris Clarke, Derek Reeve (Freeform communication) Laura Inglima, Giulia Mambrini (Ubisoft) Giuseppa Gatto D’Arrigo (Media Hook) Luca Cominelli (Blizzard)

C O N TAT T I SITO UFFICIALE www.m3magazine.it UFFICIO STAMPA press@m3magazine.it INFORMAZIONI info@m3magazine.it MARKETING sales@m3magazine.it

DISTRIBUTORE DISTRIBUTORE UFFICIALE Gameplayer.it DISTRIBUTORI FISEV , inFerno eSports, Mividatimes.it , Multiplayer-Italia.com , Nerdnet.it , Xlions.eu, Sicut Nox Silent, Gameprog.it, Phoenixgaming.it, Soulkeepersguild.enjin.com .

CASA EDITRICE

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI VELLETRI - NR. 2/13 DELL’8 FEBBRAIO 2013 Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari; marchi di terzi, nomi di prodotti, nomi commerciali, nomi corporativi e società citati possono essere marchi di proprietà dei rispettivi titolari o marchi registrati d’altre società e sono stati utilizzati a puro scopo esplicativo ed a beneficio del possessore, senza alcun fine di violazione dei diritti di Copyright vigenti. Tutto il materiale contenuto in questa rivista è di proprietà di M3 Magazine e/o delle aziende rappresentate; ad esso sono applicabili le leggi italiane ed europee in materia di diritto d’autore; eventuali testi prelevati da altre fonti sono anch’essi protetti dai Diritti di Autore e di proprietà dei rispettivi Marchi Proprietari.


Ma i l F U T U R O è R O S E O ?

D

BRUNO MANZONI CAPO REDATTORE

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urante una sessione di gioco, vi capita mai di fermarvi un attimo e pensare, con un pizzico di malinconia, alle “vecchie avventure” che riuscivano a stregarvi qualche decennio fa? Se vi succede, le cose sono due: o state diventando realmente vecchi (non per giocare: per quello non esiste limite di età!), oppure gli attuali prodotti presenti sul mercato video ludico non riescono a catturarvi come fecero quelli più datati. Ragazzi, le cose cambiano, e così anche i videogiochi e i MMOG. Il vecchio concetto di massivo si è perso nelle maglie del tempo! Colpa degli sviluppatori? Colpa dell’utenza? Onestamente poco importa, quello che conta è il risultato: quello che giochiamo oggi, permettetemi di dire che non sia certo entusiasmante. Quando leggerete questo numero di M3 Magazine, noi della redazione saremo impegnati a comporre il puzzle degli appuntamenti con i publisher a Los Angeles, in occasione dell’E3, ma tra uno slot e l’altro la cosa che si evidenzia è la totale mancanza di un MMOG che catalizzi davvero l’attenzione. Ci sono molti giochi multiplayer, certo, e c’è una pletora di MOBA, vero fenomeno di questo quinquennio, ma di giochi basati su universi digitali persistenti in grado di convincere i grandi nomi dell’industria che questo genere sia in grado di piacere anche alle masse, non c’è davvero traccia (forse con l’eccezione di Everquest Next di SOE). Con questa premessa giustifico il recente “allargamento editoriale” della rivista, che da qualche numero ha iniziato ad abbracciare anche titoli che puntano tutto sull’esperienza solitaria. Sia ben chiaro M3 Magazine resterà sempre un periodico che tratta principalmente di giochi online; però siamo convinti che una finestra su tutto il resto del mondo video ludico servirà a offrirvi un servizio più completo. Non è un caso che questo numero sia dedicato a Watch Dogs, il nuovo titolo di Ubisoft, certo dotato di modalità multiplayer, ma con una spiccata propensione al single player. Non mancheranno però i nostri articoli massivi, come la ricca anteprima della recente closed beta di Black Desert Online, o la recensione del tanto discusso The Elder Scrolls Online. Bene, non voglio trattenervi oltre, perciò… Qui finisce l’editoriale e comincia M3 Magazine!

m3 n° 14

CORREZIONI Nessun errore noto nel precedente numero.

B. Manzoni



RPG Italia

La risorsa italiana per i videogiocatori di Ruolo

IL PUNTO DI RIFERIMENTO per tutti gli amanti degli RPG in Italia.

Forum, news, recensioni, anteprime, guide, interviste, editoriali e tutto quello di cui ha bisogno un vero appassionato del “Ruolo”.

INFORMAZIONI

RECENSIONI

DISCUSSIONI

Passiamo giornalmente al setaccio ogni informazione, news e novità sugli RPG occidentali per PC e Console, sia in ambito mainstream che in ambito indie.

Anteprime, retrospettive e recensioni chirurgiche di ogni RPG del momento, dal più recente “Tripla A” alla vecchia gloria risorta della “Old School”.

Discussioni, approfondimenti, analisi, confronti, flame e trolling assicurato sul nostro Forum che racchiude numerose sezioni dedicate ad ogni tipo di RPG.

IL NOSTRO NETWORK

Composto da portali dedicati a news, approfondimenti, guide, consigli, traduzioni dall’inglese e ogni altro tipo di informazione che riguarda le saghe di Dragon Age, The Elder Scrolls e Mass Effect.

DRAGON AGE ITALIA

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EVE FANFEST 2014 A CURA DI Francesco Munda

ONE UNIVERSE // ONE WAR FANFEST FA FATICA opo il tutto esaurito per il decimo anniversario (2013) di EVE e il lancio di Dust 514, quest’anno il Fanfest non è riuscito a ripetersi. Anche se torniamo arricchiti di moltissimi spunti e straordinari ricordi, un piatto un po’ più ricco di annunci e risultati ci avrebbe fatto piacere. Tralasciando i dettagli turistici sulla location fantascientifica, sottolineiamo ancora una volta che un gioco come EVE poteva essere concepito solo su un’isola fatta di ghiacciai e vulcani, dove gli abitanti nascono e crescono in un ambiente ostile e spietato, la natura offre bellezze uniche, e le avversità si superano solo con dedizione, tenacia e un forte spirito di gruppo.

D

EVE UN ( LIM ) ITED Ormai le news sulla nuova espansione “Kronos”, con le nuove navi e i soliti bilanciamenti di quelle esistenti, e quelle su Dust 514 per PC, sono state valutate e digerite, ma in questo dossier ci occuperemo di due importanti aspetti strutturali: il ritorno alle origini di CCP e il nuovo modello di sviluppo e rilascio che CCP Scarpia e CCP Seagull hanno illustrato nei keynote serali. Con una dose di umiltà e coraggio che in pochi amano riconoscerle, CCP ha finalmente realizzato che il suo core business è, e rimane, la grandiosa Space Opera di New Eden. È l’(unico?) ambiente nel quale sappia muoversi, nonostante gli erro-

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SOTTO

Il monumento ai capsulati sul porto di Reykjavik


DOSSIER ri, e sul quale può costruire il suo futuro aziendale, dedicandosi alla piattaforma di riferimento (PC/Mac) e rinunciando a velleità troppo ambiziose, lontane dalla sua vera anima. Come il mai abbastanza rimpianto World Of Darkness, che in quest’ottica è stato un lungo esperimento fallito e una dolorosissima lezione. O la divisione mobile, insieme a John Lander, che cercava contesti troppo differenti da quello nativo. L’entusiasmo dell’anno scorso, ribattezzato “EVE Everywhere”, ha lasciato il posto a un più realistico “EVE United”, dove l’evoluzione è nell’unica architettura di gioco, e non più esplorando improbabili ibridi alieni. Non senza abbandoni importanti e perplessità ancora irrisolte, lo studio di Reykjavik affronta il futuro con una visione nuova, dove i suoi prodotti e la sua base utenti convergono in un unico universo declinato nei tre giochi. Un giorno avremo un’unica identità, come suggerisce il CTO Halldor Fannar, che si incarnerà in un comandante di astronavi se avremo abbastanza tempo per una battaglia navale, in un mercenario al suolo per una più breve ma intensa fraggata, fino al pilota di un caccia, se ci rimane tempo solo per una veloce schermaglia aerea con il visore VR. Un universo, un gioco, tre modi di catturare giocatori con disponibilità orarie differenti; ma niente vampiri o tablet, purtroppo. RITORNO ALLE ORIGINI Molti annunci sembrano avere il sapore di un passo indietro. Forse in colpevole ritardo, si ritorna alle internet spaceships per guardare avanti, continuare la crescita, riducendo la vertiginosa curva di apprendimento, invogliando i vecchi giocatori a tornare, e SOPRA

Il teatro gremito per le presentazioni

A SINISTRA

Ran Kavik, fondatrice e pilota di Valkyrie

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DOSSIER

DESTRA

Dust 514 v1.8, nuove suit e armi in arrivo!

SOTTO

Valkyrie in prova col nuovo Oculus Rift v2 Full HD

... finisce l’era delle espansioni semestrali gratuite. cercando nuova linfa tra chi vuole partecipare all’unico universo di EVE, ma con approcci e stili di gioco diversi. E non smettere mai di cambiare le carte in tavola per forzare i giocatori a uscire dalle stagnazioni “di comodo”, che significano la caduta dell’interesse per le narrative principali del mondo di gioco. Si tenderà al principio che tutto ciò che alcuni giocatori possono creare, altri giocatori possono distruggere, all’idea di brutale frontiera spaziale dove nulla è realmente al sicuro, neanche le stazioni - attualmente invulnerabili - o i futuri stargate, che presto le alleanze potranno costruire. Uno scenario di lungo termine e di vastissimo impatto, che fa leva sull’anima oscura e spietata, marchio di fabbrica di New Eden. ESPANSIONI E RILASCI Per tenere alta la concentrazione su appetibilità e longevità, sono tuttavia necessari alcuni aggiustamenti nella filosofia di sviluppo. CCP Seagull introduce una novità solo apparentemente secondaria: con la prima decade del gioco finisce l’era delle espansioni semestrali gratuite. I cicli di sei mesi e feature troppo “pesanti” sono state spesso un ostacolo al coraggio dei progettisti e dei programmatori, costringendoli a scegliere le strade più conservative che garantissero il rispetto dei tempi di lancio annunciati, nelle venti espansioni finora uscite. Il nuovo modello di pubblicazione prevede rilasci molto più frequenti, ogni sei settimane circa, in cui lo slittamento di feature tra un rilascio e l’altro può essere finalmente ammissibile, come per la riscrittura di tutta la

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DOSSIER DESTRA

Due marauder Gallente di classe Kronos

parte industriale, scivolata da Kronos (3 giugno) a Crius (22 luglio), senza troppi traumi. Sono già state previste le date di pubblicazione dei prossimi nove rilasci, fino a maggio dell’anno prossimo. Questa nuova agilità è frutto dei risultati nella pubblicazione di nuovi contenuti anche al di fuori delle espansioni principali; la speranza è che finalmente si possa mettere mano con ottimismo a feature vecchissime e ormai decisamente ingestibili, come per esempio l’odiato trittico POS/ruoli/alleanze, che sono un unico monolitico blocco di codice ammucchiato nello stato attuale per esigenze di emergenza del momento (di oltre nove anni fa!), e inalterabile atomicamente senza compromettere la stabilità del tutto. Il desiderio di tutti, CCP e giocatori, è che un giorno questi arcaici retaggi di un passato glorioso ma ingombrante possano essere affrontati e sconfitti, alla luce di oltre un decennio di maturazione dei processi di sviluppo della sandbox. 2015: FANFEST ED ECLISSI Con la solita carrellata di presentazioni di gadget e produzioni in real life, tra cui spiccano i nuovi modellini di astronave, le novelle grafiche, ulteriori volumi di bozzetti e disegni, vestiti vari, la serie televisiva basata su storie reali raccontate dai giocatori e ovviamente il monumento sul porto di Reykjavik, il Fanfest dà appuntamento al 2015 in un periodo molto precedente rispetto al solito. Infatti, si tornerà all’Harpa dal 19 al 21 marzo 2015, visto che il 20 di quel mese sarà visibile da Reykjavik una straordinaria eclissi di sole totale.

SINISTRA

Il fulcro della nuova visione: EVE United

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INTERVISTA

SOUL KEEPERS

INTERVISTA

Da Rift a TESO all’insegna del divertimento

Nei prossimi mesi conosceremo le gilde che distribuiscono M3 Magazine attraverso i loro portali, presentando diverse, interessanti realtà del panorama italiano legato al mondo dei MMORPG. In questo numero abbiamo deciso di intervistare i Soul Keepers. Gruppo nato nel 2011 sui server di Rift, riesce a diventare una gilda molto nota in Italia grazie al loro impegno sul campo. Abbiamo contattato Chasm, il capo gilda dei SK, chiedendo di raccontarci quali avventure hanno accompagnato la gilda in questi tre anni di gioco. ALLORA CHASM, QUALE È LA VOSTRA STORIA? Come hai già detto tu, siamo nati per il gioco di Trion, grazie all’unione di alcune persone che avevano interessi e modi di gioco comuni. La nostra è una gilda, prima di tutto, “social” come ribadiamo spesso, cioè, per noi, la cosa più importante è il gruppo e l’aspetto puramente aggregativo di un MMORPG…

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A CURA DI Dario “Eld” Acquaroli

INTERVISTA classe può essere tutte le classi… Eccezionale!

A CURA DI Andrea Sardanelli

Insomma vogliamo divertirci e vogliamo farlo insieme. Grazie a questa filosofia di gioco SK è diventata una delle prime gilde italiane su Rift e, a detta di molti, anche

TRION, OGGI UN PO’ TRASCURATO DALLA COMUNITÀ ITALIANA? COME GIUDICATE L’OPERATO DELLA SOFTWARE HOUSE AMERICANA IN TELARA?

“SKARA NON È CATALOGABILE IN NESSUN GENERE ESISTENTE” una delle migliori community di giocatori; questo non può che farci piacere. PARTIAMO DAL PRINCIPIO: RIFT È ORMAI USCITO DA ALCUNI ANNI, MA RESTA UN OTTIMO TITOLO TRA I THEMEPARK ALLA WOW. QUALI SONO, SECONDO VOI, I PUNTI FORTI DEL TITOLO DI

Secondo noi Trion è la migliore SH presente oggi sul mercato. Ogni cosa che ha fatto, l’ha sempre fatta benissimo e Rift rimane un gioco eccellente sotto molti punti di vista. Qualcuno di noi spesso torna a farci un salto perché il titolo merita. Punti forti ne ha molti, ma sicuramente, almeno a mio parere, sopra tutti ci sono le soul: ogni

Website

http:// soulkeepersguild.enjin. com/ Fb

https:// www.facebook.com/ SoulKeepers Guild

DOPO IL CA P I TO LO RIFT, SIETE APPRODATI SU GUILD WARS 2. IL TITOLO DI ARENANET A OGGI NON GODE DI MOLTA FIDUCIA NELLA COMMUNITY EUROPEA, IN PARTICOLAR MODO PER LA POCHEZZA DEGLI AGGIORNAMENTI E L’INUTILITÀ DELLA LIVING STORY - SENZA CONTARE LE CRITICHE CHE IL WVW HA SEMPRE RICEVUTO. PUR ESSENDO UN TITOLO DI SPESSORE, ALCUNI GIOCATORI SI SENTONO TRADITI RISPET TO AGLI INTENTI INIZIALI DI ANET. SIETE TRA QUESTI? Sì, anche noi ci sentiamo traditi, o almeno la maggioranza in SK la pensa così. Pensavamo a un titolo ben differente, almeno da quello che dichiarava Anet. Il WvW non era proprio come ce lo aspettavamo, e il gioco si chiama “Guild Wars 2” ma la gilda all’inizio non serviva praticamente a niente. Per noi questo è stato deleterio, anche adesso non è che sia migliorata molto la situazione. Abbiamo abbandonato il gioco dopo pochi mesi dalla release proprio perchè mancava quella componente, per noi è fondamentale. PARLIAMO DEL PRESENTE. ORA SIETE PRONTI A FARVI CONOSCERE SUI CA MP I DI B AT TAG L I A DI THE ELDER SCROLLS ONLINE, ULTIMO CAPITOLO DELLA STORICA SAGA DI RPG. DIVERSE SONO STATE LE CRITICHE MOSSE DAI FAN DEI

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Continua


INTERVISTA CAPITOLI SINGLE PLAYER AL SISTEMA DI COMBAT TIMENTO E AD ALCUNE FEATURE DI TESO. QUALE È LA VOSTRA POSIZIONE IN MERITO A QUESTI TEMI, DA EX GIOCATORI DI SKYRIM E MORROWIND?S Non si può paragonare un single player ad un MMORPG, ci sono cose che su un massivo non puoi portare e questo molti fan di TES non lo capiscono. Ci sono meccaniche differenti, necessarie per un gioco dove potenzialmente ci saranno un gran numero di player, tutti nello stesso punto. A noi TESO piace molto, così come ci continuano a piacere i capitoli in single player. IN TESO LA COMPONENTE OPEN PVP È SICURAMENTE UNA DELLE CARATTERISTICHE PIÙ INTERESSANTI DEL GIOCO. LE MECCANICHE SIMILI A DAOC HANNO STREGATO I VETERANI DEGLI SCONTRI MASSIVI. QUALI SONO, SECONDO VOI, PREGI E DIFETTI DELLA LOTTA IN CYRODIIL? Essendo io, insieme a molti altri player dei SK, nati e vissuti su DaoC per un lungo periodo (personalmente ci ho passato 8 anni e ogni tanto torno su qualche shard gratuito, per nostalgia) TESO è l’unico gioco che mi ha fatto nuovamente divertire in frontiera. Gli scontri, specialmente gli assedi, sono veramente molto simili a DaoC e finalmente ho sentito ancora quell’adrenalina e quella paura di avventurarsi nelle zone PvP. DaoC secondo il mio parere personale rimane ancora oggi inarrivabile per quanto riguarda l’RvR/PvP, ma TESO ha tutte le carte in regola per far diverti-

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re gli amanti di questi scontri. Pregi: sicuramente tanti. Difetti: le ombre, da eliminare! Scusate è il mio essere mago dentro che mi fa odiare le ombre per default. IL RAPPORTO CON LE ALTRE GILDE QUANDO SI FA PVP È SEMPRE SUL FILO DEL RASOIO. AVETE INTENZIONE DI CREARE A L L E A N Z E CO N A LT R I GRUPPI SU TESO? SE NON LO FATE, QUALI SONO LE RAGIONI CHE VI PORTANO A DECIDERE IL CONTRARIO? Anche se noi siamo sempre stati piuttosto indipendenti e di norma evitiamo di allearci, su TESO la componente “Alleanza” è molto importante, specialmente se hai una gilda di piccole/medie

dimensioni; per questo motivo i SK stanno già allacciando rapporti di alleanza con alcune gilde italiane della fazione Daggerfall in modo da poter esplorare ogni aspetto del gioco. NOI ITALIANI TENDIAMO A ESSERE UN PO’ COMPETITIVI TRA CONNAZIONALI, A VOLTE PER BUONE RAGIONI, A VOLTE PER LATENTE CAMPANILISMO. AVETE MAI AVUTO GILDE “RIVALI”? QUAL È IL VOSTRO RAPPORTO CON LA COMMUNITY ITALIANA? Noi siamo “amici” di tutti; almeno di base, cerchiamo di non infastidire nessuno e di tenere buoni rapporti con tutte le altre gilde italiane, ma ovviamente non sempre questo può accadere, vuoi per screzi personali tra player delle varie gilde, vuoi per qualche sgarbo fatto in PvE o in PvP, ed ecco che quella determinata gilda viene messa tra i “cattivi”. Capita a tutti, credo, ma tra italiani in special modo. IL 2014 SARÀ L’ANNO DI WILDSTAR, TESO E EQ:NEXT, POI TOCCHERÀ AI QUASI INSUPERABILI ( SULLA CARTA) STAR CITIZEN E CAMELOT UNCHAINED, SENZA CONTARE SOA


INTERVISTA Credo che il 90% (o forse di più!) della gilda vorrebbe menarmi! [Ride] Questo perchè sono abbastanza “spaccamaroni”, come si dice qui in Romagna; ma credo che un po’ di bene me lo vogliano lo stesso e di solito ho un ottimo rapporto con tutti. Ed è la mia vita da giocatore che ha inciso e parecchio sulla mia vita reale: su DaoC ho conosciuto colei che sarebbe diventata effettivamente la mia compagna di vita e con cui ancora adesso condivido i campi di battaglia sui vari MMORPG a cui giochiamo!

DI LORD BRITISH ECC. QUALI SONO I VOSTRI PIANI PER IL FUTURO E QUALI GIOCHI STATE SEGUENDO? A questa domanda rispondo in maniera personale, non sapendo i gusti di ogni singolo player dei SK. Sicuramente adesso c’è TESO e nient’altro, sia Wildstar che EQ:Next non sono giochi che mi attirano e quindi non credo neanche di provarli. Star Citizen non è il mio genere, anche se devo ammettere che leggendo qua e là dovrebbe essere un capolavoro del genere. L’unico che veramente mi interessa è Camelot Unchained per ovvi motivi legati al mio passato daocchiano. LA REAL LIFE. TEMA CENTRALE PER OGNI GILDA CHE SI RISPET TI. ANCHE SE NON AVETE MAI ORGANIZZATO MEETING O CENE DI GILDA, LA VOGLIA DI PRENDERE A SBERLE IL GM ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA È COMUNE A TUT TI I GIOCATORI. CHASM, QUAL È IL TUO RAPPORTO CON I GIOCATORI IN REAL E QUANTO INCIDE LA VITA REALE SULLA TUA VTITA DA GIOCATORE?

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ANTEPRIMA

ALIEN ISOLATION

PC

Alien: Isolation

LA SOPRAVVIVENZA È L’UNICA COSA CHE CONTA GAME INFO

ALIEN: ISOLATION Dev Creative Assembly Gen. Survival Horror Piat. PC/PS4/ XBox One Data 7 Ottobre

Destra

L’ambiente è riprodotto fedelmente, grazie alla Fox Destra

Quanti “anni 70” tutti in uno screen

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Alien è un franchise che, come Star Wars o Ritorno al Futuro, detiene una sorta di patrimonio cinematografico accumulato grazie a milioni di fan disseminati in tutto il mondo. Prendere uno di questi nomi e catapultarlo dentro la stratosfera dei videogiochi è un compito molto difficile: mentre i film sono in grado di generare un’immensa mole di emozioni, pilotate da un’ottima gestione di inquadrature e montaggio, i videogiochi non riescono nemmeno ad avvicinarsi a quello che i “cugini” su pellicola possono creare. L’Alien di Ridley Scott è da molti considerato la sua “magnum Opus”,


già questo dovrebbe bastare a fare capire fin dove i ragazzi di Creative Assembly si sono spinti per cercare di emulare la visione di Scott, nel loro survival-horror. “Abbiamo cominciato consumando letteralmente il film originale così da studiare tutto il mondo creato dal genio di Scott fino al punto di diventare “familiari” con tutto quel materiale”. Esordisce così il lead artist di Creative Assemby, Jude Bond, che continua: “Abbiamo destrutturato tutto quello su cui abbiamo messo le mani sopra, partendo dal film per finire con il materiale d’archivio concessoci, generosamente, da Fox”. La casa cinematografica ha risposto in modo più che entusiata alla richiesta della softco inglese spedendo ben 3 terabytes di dati concernenti il film Alien. “Capire com’è stato creato il film ci ha fornito un repertorio visivo di notevole importanza. Proprio grazie a questo vantaggio è stato possibile sviluppare un gioco fedele al concept originale”. Realizzare un gioco basato sul primo film della famosa saga sci-fi non è certo una cosa semplice perché, nono“IL MONDO DEL FUTURO, DOVE ANCORA ESISTONO I VHS E MONITOR CRT” Destra

Il filo conduttore tra videogiocho e film è lei, Ellen Ripley Sotto

Lo Xenomorfo è il vero protagonista del gioco

stante l’ambientazione sia futuristica, deve comunque relazionarsi a una visione del futuro di 35 anni fa, ben diversa da quella che abbiamo oggi. Il mondo del futuro riprodotto nel gioco è quello dove ancora esistono VHS, radio analogiche e monitor CRT, quindi il percorso da seguire è davvero ricco di insidie pronte a portarti fuori dall’atmosfera originale creata negli anni 70. Alien: Isolation è un survival horror, come tutti i giochi di questo genere il senso di coesione tra protagonista, nemici e mondo di gioco deve essere ottimamente bilanciato se si vuole raggiungere l’obiettivo principale: divertire l’utenza, spanventadola. La storia si colloca 15 anni dopo gli eventi visti nel film di Scott e vede Amanda Ripley, figlia di Ellen, partire alla ricerca della scatola nera della Nostromo, per scoprire cosa sia realmente successo alla madre. Una volta a destinazione Amanda capirà di non essere sola, ed è esattamente in questo momento che farà la propria apparizione il vero protagonista del gioco: lo Xenomorfo. Proprio così, il

A CURA DI Bruno Manzoni

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ANTEPRIMA

ALIEN ISOLATION

PC

vero protagonista è lui, l’Alieno, terribile e letale. Nonostante il gioco sia in prima persona non si tratta del classico shooter dove l’obiettivo principale è quello di sterminare orde di alieni affamati, ma siamo di fronte a qualcosa di più complesso, più profondo e anche più agghiacciante. “Cosa succederebbe e come reagiremmo se un Alien venisse sguinzagliato nel nostro studio di sviluppo? “. Con questo presupposto gli sviluppatori di creative hanno deciso di intraprendere quest’avventura creativa, non tradendo mai il concetto base, ovvero quello di restare fedeli al film. Allora, a questo punto, non sarà più il giocatore a cacciare l’alieno, ma piuttosto sarà la preda; costretto a considerare in ogni momento le proprie azioni, valutare i reali sviluppi di ogni scel-

ta presa, anche se si tratta di un semplice passo in più o in meno. In virtù di questo risulta chiaro che l’idea che anima il progetto è creare un gioco di Alien diverso da tutti, che rispecchi la “realtà cinematografica” e collochi il giocatore in uno stato di semi impotenza. Ad enfatizzare questo concetto ci pensa Al Hope, il direttore del progetto Alien: Isolation, che afferma: “Non volevamo che l’alieno si comportasse come al solito, che fosse prevedibile, quindi per creare un’intelligenza artificiale soddisfacente ci siamo convinti che la strada giusta fosse quella di partire dai suoi sensi, creare dei pattern che gli permettessero di reagire a ciò che vede e sente. La cosa più interessante è che, progredendo nell’avventura, il giocatore acquisisce nuovi strumenti per reagire e sopravvivere...

e la stessa cosa fa anche l’alieno, che torna ogni volta più consapevole. Di norma l’intelligenza artificiale in un gioco dura una quindicina di secondi, il tempo di prendere l’arma, uscire dalla copertura, sparare e alla fine essere abbattuti. Il nostro alieno deve andare a caccia del giocatore per sessioni che possono durare anche quindici o venti minuti, e alla fine deve essere pericoloso e spaventoso quanto all’inizio”

Conclusione

A differenza di tutti i capitoli video ludici precedenti Alien: Isolation punta a far saltare il giocatore sulla sedia, così come fece saltare sulle poltrone dei cinema Alien nel 1979. Dopo i recenti fallimenti, Colonial Marines su tutti, gli amanti dei videogiochi e fan di Alien meritano di giocare ad un titolo in grado di soddisfarli pienamente e, almeno per quanto visto fino a oggi, Alien: Isolation ha tutte le carte in regola per farlo. Sotto

Momenti adrenalinici

“L’INTENTO È QUELLO DI METTERE IL GIOCATORE IN UNA CONDIZIONE DI IMPOTENZA”

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il piccolo, grande, ok, pi첫 o meno medio blog dedicato al vostro intrattenimento


ANTEPRIMA

MURDERED SOUL SUSPECT

XBOX ONE

Murdered Soul Suspect

NEMMENO IL TEMPO PER RIVOLTARSI GAME INFO

MURDERED: SOUL SUSPECT Distr. Square Enix Gen. Avventura Piat.PC, PS4, PS3, Xbox One, Xbox 360 Data 6 Giugno 2014

Sopra

Polmoni con vista

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una rinascita (o, per meglio dire, una modernizzazione) delle avventure grafiche, genere molto amato dai gamer veterani. Questa tipologia di gioco che era stata data per spacciata, sta vivendo una nuova primavera grazie a titoli come Fahrenheit (2005) e, in tempi più recenti, grazie ai lavori di Telltale Games. Murdered: Soul Suspect continua il trend di rinascita del genere. Lo fa in un’ottica moderna, affrontando temi maturi e integrando delle meccaniche action e inte-

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rattive a quelle di investigazione sullo stile di Broken Sword. La storia inizia con la morte del personaggio principale per avvelenamento da piombo, somministrato nella forma di sette proiettili al petto. Di regola ci sarebbe un “The End” e il calo del sipario, ma non a Salem, Massacchussets. Qui, infatti, le anime morte in modo violento non possono passare alla prossima vita finché il mistero del proprio omicidio non viene svelato. Ecco quindi che il nostro eroe, che risponde al nome di Ronan O’Connor,

Sotto

Ma tu guarda che macello...


deve mettersi a indagare per scoprire l’identità del proprio assassino. Fortunatamente Ronan è un investigatore della polizia di Salem, e quindi ha tutte le carte in regola per risolvere il suo stesso caso. Ad aiutare il nostro investigatore fantasma, ci sarà una ragazza di nome Joy, capace di vedere i fantasmi, nonostante sia viva e vegeta. Joy promette a Ronan di dargli supporto terreno e in cambio Ronan aiuterà Joy a scoprire dove sia finita la madre, misteriosamente scomparsa. Il rapporto di reciproco aiuto tra la ragazza e il detective sarà uno dei temi portanti della storia. Con il supporto di Joy, dovremo quindi esplorare Salem alla ricerca di indizi e prove per scoprire il nostro assassino. Operazione che ci metterà presto sulle tracce del misterioso “killer delle campane”. Il nostro fantasma coi sette fori di proiettile di Hokuto nel petto avrà spesso bisogno dell’aiuto della sua nuova amica, visto il suo stato di diversamente vivo. Infatti, essere un fantasma ha i suoi vantaggi, ma anche i suoi limiti. Ronan potrà attraversare i muri, leggere le menti dei vivi, possedere i viventi per un tempo limitato e avrà accesso a nuove capacità a mano a mano che la storia prosegue. Non potrà però interagire con gli oggetti fisici e gli oggetti creati da

altri fantasmi saranno per lui solidi e non potrà quindi attraversarli. Infatti il nostro Sherlock Holmes dei trapassati, non sarà l’unico abitante di quel limbo. Ci saranno altri spiriti che, non avendo le sue capacità professionali, avranno difficoltà a lasciare il mondo terreno e chiederanno al nostro eroe un aiuto per risolvere il proprio mistero. Queste missioni secondarie, ci permetteranno di scoprire interessanti risvolti e approfondimenti di trama, come il passato oscuro del protagonista. Purtroppo non tutti i trapassati di Salem saranno amichevoli. Passando troppo tempo nel limbo, i fantasmi si trasformano gradualmente in orribili demoni divoratori di anime. Incrociare questi mostri darà inizio alla sezione action del gioco, in cui dovremo nasconderci e sfuggire alle loro grinfie. Questi minigiochi sono pensati per spezzare il ritmo di gioco, ma c’è il rischio che risultino troppo fuori contesto rispetto al resto dell’ambientazione per ottenere l’effetto voluto. Murdered: Soul Suspect promette molto agli amanti del genere. Per fortuna non dovremo attendere molto per constatare se le promesse saranno mantenute. Il gioco sarà sugli scaffali dei negozi il 6 Giugno. Destra

In fuga dai propri mostri. Letteralmente.

“ UNA TERRA DI MEZZO REALIZZATA COMPLETAMENTE COME IN UN OPEN WORLD “

Sopra

Ronan e Joy mentre esaminano gli indizi

A CURA DI

Luigi Savinelli

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BLACK DESERT ONLINE

PC

Black Desert Online NOVITÀ E CONSIDERAZIONI GAME INFO

BLACK DESERT ONLINE Dev.Pearl Abyss Gen. MMORPG Piat. PC Data TBA

L’11 maggio si è conclusa la seconda fase Closed Beta di Black Desert Online, l’ormai rinomato prodotto di Pearl Abyss che si colloca a metà strada tra un theme park e un sandbox. E’ interessante notare come questa piccola casa di sviluppo coreana, sconosciuta al mondo fino alla pubblicazione dei primi stuzzicanti screen del titolo, abbia voluto quasi “giocare”, attingendo elementi dalle due tipologie base dei MMORPG per creare un “sand-park” dav-

vero completo. Rispetto alla versione un po’ rudimentale provata durante la prima sessione di test svolta nell’Ottobre scorso, il client fornito per la CBT2 è stato ovviamente migliorato; tralasciando aspetti già discussi e noti, come il superbo sistema di creazione dei personaggi, o l’estensione davvero smisurata del True Open World, analizziamo le nuove feature introdotte nella CBT2. COMBAT TIMENTO E SKILL

“UNA DISCRETA QUANTITÀ DI MISSIONI ANCHE SE LA MAGGIOR PARTE VECCHIO STILE”

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Sotto

Le armor presenti in BDO risultano molto curate, anche se poco varie… E scordatevi le armor-bikini

Anche se è noto che Black Desert Online sia un Action MMORPG, la CBT2 è stata la prima vera occasione per “tastare” in modo approfondito il sistema di combattimento del gioco. Le combo da eseguire (con delle combinazioni di WASD+F+E, tasti dx/sx del mouse e shift) sono davvero tan-


tissime e si concatenano in modo molto fluido, rendendo ogni combattimento divertente e sempre vario. Le abilità verranno sbloccate presso un trainer NPC spendendo “punti abilità”, e aumentando il livello del proprio personaggio. Le skill risultano davvero numerose e probabilmente non sarà possibile apprenderle tutte durante i livelli più bassi del gioco; raggiunto il livello 50 (livello attualmente necessario per sbloccare le skill finali), sarà possibile continuare ad accumulare esperienza e punti abilità all’infinito con il proprio personaggio, in modo da poter acquistare ulteriori skill o potenziare quelle già acquisite (l’enchantment “costerà” punti exp). Il combat system proposto da Pearl Abyss è particolar-

Sopra

Il nostro spirito guida, oltre a darci consigli e quest speciali, si occuperà anche dell’enchant del nostro equip

Sotto

In Black Desert Online potremo svagarci con un’ infinità di sottogiochi

mente riuscito: oltre a essere molto divertente, riesce a sradicare il concetto classico della hotbar per le skill, che in BDO servirà solo per usare rapidamente pozioni. Questo sistema inoltre si adatta benissimo ai gamepad, i quali risultano già supportati - indizio che fa ben sperare i possessori di PS4 e XB1. LIVELLAMENTO: QUEST O NON QUEST ? Un delle domande classiche che il pubblico occidentale si pone quando un nuovo capolavoro asiatico arriva all’attenzione delle cronache riguarda il sistema di livellamento; Black Desert Online ha una discreta quantità di missioni, anche se nella maggior parte dei casi si tratta delle classiche quest “uccidi tot mob nella zona indicata nella mappa”. Inoltre le varie quest, anche se non troppo lunghe, non danno né molta esperienza né ricompense interessanti in termini di equipaggiamento. Ciò lascia in sospeso la domanda: “a cosa servono?”. Al completamento, gran parte delle quest darà al giocatore una serie di utility secondarie come punti abilità per apprendere skill, punti relazione che potranno essere spesi per migliorare il rapporto con svariati NPC (e ricevere in dono A CURA DI

Sergio Botti

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BLACK DESERT ONLINE

PC

Sopra

Il sistema delle rotte commerciali di BDO, per commerciare tra le varie città

equipaggiamento), punti per l’housing system, e si riceveranno carri utili per il commercio e molto altro; infine, il sistema di quest permette di approfondire il lore e la storia del gioco, sbloccando anche missioni nascoste. Appurato quindi che le quest in Black Desert risultano in sostanza utili, anche se non aiutano direttamente il percorso di level up, l’unica strada a disposizione per livellare (almeno nella CBT2) è il FARM! Già, il buon, vecchio, rognoso farm, incubo della maggioranza dei giocatori Americani ed Europei. Prima di lanciare un urlo disperato sappiate che raggiungere il

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livello massimo in Black Desert è abbastanza semplice e molti partecipanti ai test sono riusciti a conquistare il livello 50 nelle tre settimane a disposizione. Inoltre, il mondo è disseminato di tantissimi mini-giochi che, oltre al completamento di alcune quest, aiuteranno senza dubbio a sopravvivere un po’ al grind selvaggio. Miscelando magistralmente elementi sandbox e theme park, Pearl Abyss propone, dunque, un sistema di level up in cui questare è ragionevole, ma non strettamente necessario. Un sistema in cui le ricompense più interessanti vengono date in base alla quantità di rapporti

“umani” che riusciremo a intrecciare, in cui le armature, per essere indossate, non necessitano di un livello minimo ma al contrario, le skill migliori verranno sbloccate dopo 50 livelli… Insomma un bel cocktail in salsa sand-park! OPEN WORLD PVP E KARMA Al continuo vagare nel mondo di Black Desert Online, necessario per svolgere le missioni assegnate, livellare e commerciare, dovremo, dal livello 40 in poi, aggiungere lo scrupolo di non farci ammazzare. In BDO infatti il PVP a livello 40+ è open world. Si potrà decidere


di condurre una pacata vita virtuale in sella a un tranquillo ciuco, peregrinando qua e là sulle rotte del commercio, o essere un fuorilegge nascosto nella boscaglia pronto ad assaltare qualsiasi malcapitato passi nelle vicinanze. Come da prassi, esiste nel gioco un sistema di “karma” per smorzare gli animi troppo irrequieti: più ci si comporterà male, più si accumulerà karma, e più accumuleremo punti karma, più rischieremo in caso di morte di droppare oggetti dall’inventario e perdere parecchi punti esperienza. La scelta dell’open PVP risulta abbastanza controversa; sicuramente ha il profumo del buon gioco di ruolo classico e dà un senso di “libertà” intrinseca al gameplay, lasciando ai clan la facoltà di farsi guerra in qualsiasi zona della mappa e a ogni giocatore la possibilità di impersonare un feroce assassino dedito ad attaccare i convogli, con l’intento di razziarne le merci trasportate. La possibilità però di poter potenziare il proprio personaggio (quasi) all’infinito, a noi occidentali “farm-haters”, fà storcere un po’ il naso, pensando all’incolmabile divario che si aprirà nel lungo periodo tra giocatori hardcore e casual. MOUNT, FINALMENTE SERVONO DAVVERO In Balck Desert Online non esistono teleport, gatekeeper o simpatici NPC che in pochi secondi possono spedire i giocatori da una parte all’altra del mondo: in BDO l’unico modo per spostarsi per le enormi praterie della mappa è tramite le proprie gambe, o una cavalcatura. Si intuisce, quindi, come munirsi il prima possibile di un “mezzo di trasporto” sia fondamentale in questo gioco. Inoltre, una delle feature princiSotto

Tutto pronto per iniziare l’assedio

pali del titolo è il commercio tra le varie città: si potranno guadagnare parecchi soldi aprendo vie commerciali tra i villaggi sperduti nella campagna e i grandi centri fortificati, trasportando con la propria cavalcatura beni di diverso genere da zone del mondo in cui abbondano a zone in cui sono carenti. Per ottenere una mount ci sono diverse vie: si può comprare, si può ottenere tramite quest specifiche o si può catturare allo stato brado. In BDO infatti si incontreranno cavalli selvaggi nelle varie radure, questi potranno essere catturati con un lazo e addomesticati. La mount in Black Desert Online è uno strumento prezioso: velocizza gli spostamenti, facilita il commercio e potrà servire anche nei combattimenti; ma come gli animali veri, cavalli, muli, e cammelli presenti nel titolo di Pearl Abyss dovranno essere nutriti, e mai abbandonati fuori da zone sicure (le mount non potranno essere evocate, resteranno sul terreno di gioco finché il personaggio che le possiede resterà online): il rischio è che qualche mostro o, peggio ancora, qualche malintenzionato possa uccidere la povera

“DECIDERE DI ESSERE FUORILEGGE NASCOSTI NELLE BOSCAGLIA O BONZI SU CIUCHI..”

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BLACK DESERT ONLINE

bestia per rubare tutti gli averi che stava trasportando. IL CONTROLLO DEL TERRITORIO Anche in questa Closed Beta 2 è stato simulato l’assedio a uno dei castelli presenti nella mappa. Ignorando per ora i vari bug, l’assalto a un enorme maniero con centinaia di giocatori che si affrontano, e cannoni che sparano a ripetizione nel tentativo di aprire una breccia, non può lasciare indifferenti. E’ un’esperienza forte ed emozionante e tutte le feature inserite, come la possibilità per gli attaccanti di erigere un campo base

PC

(sfruttabile anche come punto di respawn) nelle zone strategiche, la possibilità di creare macchine e armi da assedio o di cavalcare in sella al proprio destriero verso le mura nemiche, contribuiscono a un’atmosfera epica che pochi altri titoli riescono a creare. Non è ancora chiaro come il possesso di un castello inciderà sull’economia delle varie regioni, ma si suppone che influirà sulle tasse applicabili alle varie merci scambiate nelle città sotto la loro influenza.

Conclusione

Rispetto ai primi test, il tito-

“IL TITOLO HA SUBITO UNA GROSSA SGROSSATURA MA RISULTA INCOMPLETO”

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lo ha subito una bella sgrossatura, ma risulta ancora incompleto e pieno di bug. Nonostante questa premessa, Black Desert Online è davvero bello e convincente in ogni suo aspetto: grafica strepitosa, mappa sconfinata, condizioni meteo simulate pefettamente, PVP Open World, Siege, tanti mini-game; un ottimo mix di elementi sandbox e theme park, buone idee di base e soprattutto giusti indirizzi per incentrare il gioco sul commercio. Forse una terza beta, più concentrata sugli elementi che andranno a comporre l’end game, potrebbe servire a limare ancora qualche spigolo e a sciogliere gli ultimi dubbi sul gameplay che questo gioco ci presenterà a lungo termine. Ad esempio: come verrà gestito il gap che si potrebbe creare, non essendoci un livello massimo? Come si svilupperà la gestione delle rotte commerciali sul lungo termine? O ancora, come sarà l’housing system con la possibilità di aprire propri negozi persistenti? Il possesso di un castello come influenzerà l’economia di una data regione? Un’armatura rara acquistata commerciando forsennatamente riuscirà a compensare il minore tempo dedicato al farm? Insomma, il gioco parte da fondamenta ottime e si sviluppa in un corpo ben strutturato ma, a oggi, conclusa la seconda Closed Beta non abbiamo ancora abbastanza elementi per stabilire se il magnifico prodotto di Pearl Abyss risulterà giocabile e bilanciato nel lungo periodo. Sopra

Nelle sconfinate radure di BDO si troveranno cavalli selvaggi che potranno essere catturati e addomesticati


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WAR THUNDER

PC

War Thunder Ground Forces

IN ARRIVO L’AGGIORNAMENTO SUI CARRI ARMATI GAME INFO

WAR THUNDER GROUND FORCES Dev. Gaijin Ent. Gen. Combat MMO Piat. PC, PS4 Data da definirsi

Ormai attesa da più di sei mesi, l’open beta dei carri armati (i “tank”) di War Thunder sta per giungere alla conclusione del suo sviluppo e a breve, dunque, verrà rilasciata gratuitamente ai giocatori. Il combattimento con i tank segue il modello di quello già apprezzato per gli aerei, si potrà selezionare una fazione tra Germania e Russia per poi unirsi ad una classica partita “arcade”, immediata, rapida e semplificata o optare per una “realistic battle”, che utilizza un modello decisamente più simulativo e meno abbordabile dal classico “casual player”.

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La vera novità, attesa con ansia dagli appassionati, è però rappresentata dalle battaglie miste, durante le quali si fronteggeranno in eguale misura carri armati ed aerei. Le mappe delle battaglie miste sono di dimensioni ridotte, in esse si troveranno diversi punti strategici da catturare con i cingolati; per vincere il match sarà dunque necessario avere sia un buon piano d’azione con i mezzi terrestri sia un efficace supporto dal cielo. I carri armati dei giocatori nemici non verranno immediatamente evidenziati sullo schermo, ma richiederanno di essere prima localizzati con precisione dall’alto

Sotto

In futuro verranno aggiunti anche carri armati inglesi, giapponesi e americani.


o da terra, da almeno un giocatore. Questo dovrebbe incentivare uno pseudo gioco di squadra che purtroppo ad oggi, forse, risulta un po acerbo. Uno dei grandi punti di forza di War Thunder è sempre stato il suo ottimo modello dei danni. Con l’arrivo dei tank, esso viene ulteriormente potenziato e svolge in modo eccezionale il suo lavoro: i colpi, di diverso calibro e composizione, possono esplodere sulla scocca o perforarla, danneggiare i componenti interni oppure rimbalzare, con una probabilità crescente in base all’angolo di inclinazione del proiettile impattante. All’esterno e all’interno del carro armato sono presenti una serie di punti di struttura o “hardpoints” che, se danneggiati o distrutti, modificano il comporta-

Sopra

La guidabilità del tank è influenzata dal terreno.

mento del mezzo. Taluni di essi, come i cingoli, sono riparabili subito dall’equipaggio del veicolo, altri sono invece troppo complessi e necessitano di un ritorno alla base per averli rimessi in pristino. Il feeling del carro armato è lodevole: il mezzo sembra effettivamente “pesante”, si muove bene e si adatta perfettamente ai cambiamenti di inclinazione del terreno, faticando o accelerando realisticamente in salita e in discesa. Il rinculo dei colpi si sente e dà una buona impressione, vi è molta soddisfazione nel colpire il mezzo nemico e vederlo danneggiarsi o distruggersi. L’attesa ormai sta giungendo al termine e le premesse per un ottimo aggiornamento ci sono tutte.

Sotto

Ground Forces sarà disponibile per tutti entro l’estate.

“L’ATTESA STA GIUNGENGO AL TERMINE E CI SONO LE PREMESSE PER UN OT TIMO AGGIORNAMENTO”

A CURA DI

Giacomo Conti

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THE CREW

PS4

The Crew

QUANDO LE MACCHINE SOSTITUISCONO I MAGHI GAME INFO

THE CREW Distr. Ubisoft Gen. Racing MMO Piat. PC/PS4/ XBox One Data 2014 Destra

Il roster comprende macchine che vanno dalle fuoriserie alle custom

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“Noi vediamo The Crew come il Pokemon dei giochi di corsa”. È con queste parole che il creative director Julian Gerighty, introduce The Crew. The Crew è un gioco di corse di macchine, ma anche un RPG, e anche un MMOG. E qual è l’elemento chiave di ogni MMOG e di ogni RPG? Il personaggio, giusto? In The Crew il personaggio è la vostra macchina, e se questa affermazione può lasciarvi dubbiosi, dovete pensare che The Crew affonda le proprie radici in un sistema di classi del tutto simile a quello degli RPG: al posto della tradizionale trinità guerriero-mago-


“IL PERSONAGGIO È LA VOSTRA MACCHINA”

Sopra

Non mancheranno di certo le “facce” conosciute

Destra

Ivory Tower punta al realismo e offre la possibilità di modificare il motore dell’auto

curatore ci saranno diversi tipi di automobili, ognuna delle quali con diverse caratteristiche per affrontare al meglio i differenti terreni di gara.

La prima, come dice la stessa parola, aumenterà l’efficacia del proprio mezzo in corse che si svolgono sull’asfalto, delle vere e proprie street race fatte di curve a gomito e grandi velocità. “Sarà possibile scegliere una dream In queste gare si nota subito un forte car come una Lamborghini, oppure una richiamo alla famosa serie automobilimacchina d’uso più comune come, ad stica targata EA, Need for Speed. esempio, una Mini. L’esperienza sarà Il sistema arcade concede più di qualtotalmente paragonabile a quando, nella che piccola sbavatura all’approccio vita reale, si entra in una concessionaria delle curve. La presenza del boost della e si acquista una vettura. Il bello però Nitro e i vari slittamenti al momento viene dopo, quando inizi a modificare il della frenata fanno il resto. Ovviamente tuo mezzo trasformandolo in qualcosa di sarà fondamentale la varietà dei circuiti diverso. È proprio a questo punto che mi perché The Crew porta i giocatori ad piace paragonare The Crew ai Pokemon, attraversare tutti gli Stati Uniti, incluperché le macchine, come i personaggi dendo così tutte le zone più rinomate creati da Satoshi Tajiri, mutano con il del continente nord americano che non passare del tempo”. è fatto solo di lunghe strade asfaltate, Grazie a questa spiegazione di Gerigthy ma di diversi terreni in grado di offrire risulta chiaro che l’evoluzione dei veianche sfide impegnative. coli porterà maggiori prestazioni in Ed è proprio qui che entra in gioco determinati circuiti, a discapito di altri, la Dirty Spec, perché per correre nei grazie alla presenza di alcune Spec che deserti, nei canyon o sulle spiagge, le valorizzeranno alcuni aspetti invece che vetture da strada non vanno più bene e altri. bisognerà affidarsi ai veicoli off-road. Per rendere chiara l’idea bisogna considerare che ci sono la Street Spec, la A CURA DI Dirty Spec, la Raid Spec e la Circuit Bruno Manzoni Spec.

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THE CREW

PC

“La modalità Dirty Spec, si ispira allo stile di guida rallystico, quindi non mancheranno certo drift e manovre spettacolari”. La Circuit Spec si basa invece tutta sulle perfomance. Questa particolare spec è stata pensata appositamente per chi vuole un approccio tecnico al gioco, perché intenzionato a cercare un’esperienza di guida molto più minuziosa e realistica. Il gioco infatti permette di “spogliare” l’auto della propria scocca per visionare il funzionamento del motore e il movimento dei pistoni. Bisogna riconoscere a Ivory Tower la volontà di non fermarsi solo alla superficie

del race game, ma di rendere ogni modifica apportata quanto più verosimile alla realtà. Il mondo di gioco di Ivory Tower è ben realizzato e molto dettagliato, grazie al motore grafico che genera l’ambiente circostante in modo procedurale, permettendo così una maggiore cura dei dettagli. Gli sviluppatori hanno costruito l’ambientazione in modo convincente, dando sempre qualcosa da fare ai giocatori, che non rimarranno mai fermi a osservare i (pur splendidi) panorami. In ogni spostamento, anche il più breve come ad

“IL MONDO DI GIOCO VIENE GENERATO IN MODO PROCEDURALE”

esempio da Miami alle Key, non si resterà di certo con le mani in mano: sarà possibile testare le nuove skill, provare la potenza del motore e cercare di scovare tutti i “collectibles” presenti nel tragitto. Anche il concetto di grind è stato volutamente inserito: ma qui in realtà servirà solo a scovare nuovi circuiti da esplorare e nuove sfide da superare. Il concetto di crescita del personaggio è affidato ai piazzamenti ottenuti nelle gare, come è lecito aspettarsi. Ci sono le ricompense suddivise in oro, argento e bronzo e naturalmente migliore sarà il piazzamento, migliore sarà la ricompensa. Il sistema di potenziamento è basato su semplici valori numerici per facilitarne l’accessibilità e quindi abbracciare un bacino d’utenza molto vasto composto tanto dai casual player quanto dagli hardcore player. The Crew è già in sviluppo da sei anni, ma con l’avvicinarsi della release l’interesse cresce a dismisura. Probabilmente Ubisoft gli dedicherà ampio spazio durante il prossimo E3, visto che il periodo generico di lancio è stato fissato per l’estate 2014. Nonostante l’idea alla base sia molto intrigante, il timore di trovarsi di fronte alla ripetitività del gameplay è un rischio presente: la speranza è vedere come si comporterà il comparto online sul divertimento, e quindi sulla longevità di The Crew.

Destra

Ogni Spec conferirà ai veicoli delle caratteristiche speciali, a seconda del terreno di gara

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PHANTASY STAR 2 ONLINE

PC

Phantasy Star 2 Online

IL JAPAN RPG CHE HA FATTO STORIA GAME INFO

PHANTASY STAR 2 ONLINE Distr. SEGA Gen. Japan MMORPG Piat. PC, DataTBA

Sopra

La componente Hi-Tech è molto presente nel lore di gioco

Uno dei Japan RPG più conosciuti e più apprezzati dai videogamer è Phantasy Star, nome associato a quello di SEGA fin dai lontani anni ‘90; non si è mai conosciuto un vero declino da parte di questo merchandising, ma al contrario è sempre riuscito a rinnovarsi negli anni riuscendo a crearsi una vera schiera di appassionati. Ultimo titolo in ordine di tempo ad essere ambientato nel sistema planetario di Algol, è rappresentato dall‘ action MMORPG “Phantasy Star 2 Online”. Prodotto da SEGA e distribuito in

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Giappone ormai già da due anni, fa ancora parlare di sé. Proprio per questo motivo è stato creato un server SEA dove si è da poco conclusa la prima fase di beta. Nonostante il gioco non sia proprio recente, gli anni non sembrano pesare sulla sua qualità rendendolo godibile nonostante l’utilizzo di tecnologie tutt’altro che recenti. Alcuni aspetti interessanti possono essere colti sin dalla fase di creazione del nostro PG, dove non solo l’aspetto fisico, ma soprattutto l’outfit vi permetterà di sbizzarrirvi a vostro piacimento. La fase di creazione

Sotto

Sarà un’arma leggendaria?


termina con la scelta tra le sei classi disponibili in gioco, tutte equamente divertenti e ben bilanciate, che risultano facilmente godibili senza richiedere elevate capacità di controllo da parte del giocatore. Il gameplay è un action con la possibilità di usare il lock target o meno, oltre a poter giocare sia in terza sia in prima persona. Nel caso scegliate la seconda opzione allora sarete obbligati a giocare senza il target lock. Uno degli aspetti che più ci hanno colpito durante la nostra prova è la mancanza di contenuti che non siano le quest; fatta eccezione per queste, il resto del gioco è suddiviso in mappe istanziate da affrontare in party, le quali vanno ripetute per un certo numero di volte per poter crescere di livello e poter accedere a quelle successive. Tutto questo risulta molto farmoso; se vi si aggiunge la totale assenza di end game, si può intuire che questo gioco non “NONOSTANTE NON SIA RECENTE GLI ANNI NON SEMBRANO PESARE SULLA QUALITÀ”

incontrerà la felicità di tutti i gamer. Quindi niente siege, niente PVP, niente guild war; in pratica quei contenuti che sono alla base di un qualsiasi MMO che voglia avere successo sul mercato occidentale di oggi. Siamo di fronte ad una versione tardiva di Guild Wars che ripropone una formula vincente, del passato, ma che oggi risulta stantia. Nonostante questa scelta che può apparire alquanto controproducente, il titolo risulta senza alcun dubbio un must nelle terre del Sol Levante dove Phatasy Star gode di fedeli seguaci. Discorso diverso per quanto riguarda il nostro mercato. Destra

Un po’ di relax tra uno scontro e l’altro

Sotto

Il sistema di creazione del personaggio

A CURA DI Marco Caldarini

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Marco Caldarini Beta Hunter

ADSL

NEMESYS

Tremate provider perchè l’ora è giunta “MARMORN” Di giorno un impiegato come tanti altri, ma quando arriva la sera il suo lato gamer prende il sopravvento. PvP e Siege sono le sue attività preferite; inganna il tempo tra una sessione di gioco e l’altra con serie TV, anime e manga. TWITTER @Marmorn02 YOUTUBE Marco Marmorn FACEBOOK Marco Marmorn Caldarini GOOGLE + Marco Marmorn

TOP 5 LINEAGE 2 (9.5/10)

BALDUR’S GATE (9.5/10)

PLANESCAPE TORMENT (9.5/10)

DARK AGE OF CAMELOT (9/10)

FINAL FANTASY VIII (8.5/10)

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In Italia ci si lamenta per molti problemi, uno dei più sentiti dai videogiocatori è la rete internet obsoleta. È certo che, a differenza di altri paesi, siamo veramente messi male; ma com’è veramente il servizio Adsl? Tutti se ne lamentano, ma a buon diritto? Comunque stiano le cose, bisogna dimostrare che il servizio che si riceve non è all’altezza dei contratti che sono stati stipulati. Per aiutare il cittadino nella sua battaglia interviene AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, fornendo due programmi free scaricabili dal suo sito. Questi permetto di effettuare una misurazione della effettiva capacità della rete internet a vostra disposizione. In particolare il primo è in grado di misurare le prestazioni con prova singola e risulta ideale per avere un’idea generale della situazione; il secondo effettua 50 misurazioni per ogni ora del giorno e risulta più accurato. Proprio per questo motivo, al termine delle prove, viene rilasciato un certificato che attesta la

qualità della linea e, nel qual caso fosse al di sotto di quanto stabilito dal contratto, invita il consumatore a rivolgersi al proprio provider per sollecitare un intervento per rispettare le norme contrattuali. A seguito di una seconda verifica negativa della capacità delle rete, il consumatore è libero di rescindere il contratto senza mora. Quanto scritto fin qui è davvero una buona notizia, purtroppo molti non conoscono questo sistema; a dispetto delle poche decine di migliaia di persone che si sono avvalse di questa risorsa, i numeri parlano chiaro e indicano come i provider siano intervenuti laddove era possibile migliorare la situazione: intervenendo sulla rete o fornendo un contratto che si adattasse alle effettive prestazioni del servizio offerto, per evitare di perdere il cliente. C’è comunque da segnalare che i test hanno anche dimostrato come, in alcuni casi, le lamentele dei consumatori erano ingiustificate e il servizio reso dai provider era a norma di contratto.



Luigi Savinelli Articolista

SISTEMA

FESTIVAL Lucca, Napoli, Roma, ovunque purché ci siano gadget! “ TH E CU LTI ST ” Laureato (e tuttora studente) in informatica e gamer da sempre. Esimio tuttologo e curioso di natura, i suoi hobby comprendono lettura, videogiochi e insulto creativo

TWITTER @Real_Cultist

TOP 5 PONG (10/10)

FINAL FANTASY VII (9/10)

SUIKODEN 2 (9/10)

BORDERLANDS 2 (8/10)

WORLD OF WARCRAFT (8/10)

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Agli inizi di Maggio c’è stato il Napoli Comicon. Ne ho approfittato sia per fare qualche foto per M3, che trovate sulla nostra pagina di Facebook, che per darmi allo shopping spree. Ho girato un po’ per l’evento e in generale ne ho avuto un’esperienza positiva. L’unica mia critica è che la parte dedicata al gaming era un po’ scarna. C’era un mega palco dedicato ai tornei Lega Pro di League of Legends, ma poco altro. Al di là dell’evento in sé, fa sempre un certo effetto vedere quella fiumana di gente confluire in un posto grazie alle proprie passioni. Oltre alla voglia di saccheggiare gadget, ovviamente. I festival di comics e games sono uno dei modi preferiti della comunità per incontrarsi e incontrare i professionisti. Sono in molti a mettere in dubbio la reale capacità di questi eventi di porre in contatto i consumatori con i produttori di questi media. Penso che sia non solo un’occasione per noi utenti di conoscere la persona che si cela dietro lo schermo del PC o dietro il foglio di carta del fumetto, ma anche un’impor-

tante occasione per un professionista per espandere i propri contatti e fare in modo che il proprio lavoro sia apprezzato da nuove persone. Personalmente al Comicon ho avuto la possibilità di parlare con e ascoltare chi lavora affinché io possa occupare il mio tempo libero, ed è un’esperienza che chiunque dovrebbe fare, a prescindere dalle proprie passioni. Permette di avere un punto di vista migliore sul proprio hobby. I festival consentono anche a piccole realtà di trovare riscontro col pubblico. Prendiamo i NIG ad esempio: NIG sta per Napoli Indie Games ed è un consorzio di indie developers partenopei che hanno aperto uno stand al Comicon con la collaborazione di Intertwine. Allo stand si potevano provare i loro giochi in anteprima e parlare con loro del mondo indie e magari anche fare richiesta per unirsi a un team. Queste sono le cose di cui quest’industria ha bisogno. Quindi ben vengano le occasioni di incontro. M3 sarà sempre in prima linea.


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RECENSIONE

WATCH DOGS

PC

WATCH DOGS

CHICAGO VI CONNETTERÀ A UN NUOVO MONDO

Tutto è connesso, nessuno è anonimo. Su questo concetto si basa Watch Dogs, nuova IP di Ubisoft che ha l’arduo compito di contrastare il dominio assoluto, almeno in ambito PC, di Rockstar e della sua saga delinquenziale. A CURA DI Bruno “Galazon” Manzoni


FEATURED


ANTEPRIMA

WATCH DOGS

PC

Sopra

Il rapporto con il cellulare si consoliderà con l’avanzare del gioco

L’idea di impersonare un hacker, moderno e vendicativo, ha di sicuro fatto breccia nei cuori di milioni di fan che, sin dal primo annuncio risalente a due anni fa, hanno orientato il proprio radar in modo da non perdere nessuna novità riguardante il gioco. Tutta quest’attenzione ha però avuto un effetto collaterale per Ubisoft: impossibile non ricordare la quasi “sanguinaria” insurrezione dei fan quando sono stati mostrati i primi video di gameplay, lontani anni luce dal trailer mostrato all’E3 2012. La storia alla base del titolo è ormai nota: un furto andato male trasforma Aiden nel primo bersaglio di un’associazione criminale senza scrupoli

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“L’IDEA DI IMPERSONARE UN HACKER MODERNO E VENDICATIVO HA FATTO BRECCIA NEI CUORI”

che, nel tentativo di eliminarlo, causa la morte accidentale della nipote. Da quel momento la vita di Aiden si divide tra desiderio di redenzione e di vendetta. Grazie alle proprie conoscenze informatiche, il protagonista ha totale accesso a uno speciale mainframe che governa e gestisce la rete digitale di Chicago e i database contenenti tutti i dati della popolazione. Nonostante la trama non sia del tutto innovativa, lo sviluppo della stessa è in grado di catturare l’attenzione, arrivando a fornire anche alcuni spunti di riflessione perché, tra un furto

Sopra

La morte della nipote per un ex impiego di Aiden funzionerà da trigger.


FEATURED

lA caratterizzazione

Sopra

Con gli stumenti giusti si può fare molto di più che spegnere i semafori

d’identità e un inseguimento, Aiden scoprirà se stesso e riuscirà a capire chi è veramente. Watch Dogs si conferma un titolo con un forte appeal drammatico: Aiden non è un eroe senza macchia e senza paura, anzi, è imperfetto così come lo siamo tutti; proprio questa rappresentazione così “fragile” del protagonista svolge un ruolo fondamentale, spingendo il giocatore ad immedesimarsi totalmente in Aiden, aumentando il desiderio di volerlo aiutare. IL CELLULARE Il rapporto con il cellulare si svilupperà lentamente. Quella piccola fonte di potere immenso non si ferma mai, fornendo sempre valide scelte, anche nelle situazioni più complicate. Un’opzione da non sottovalutare è la possibilità di poter profilare tutti gli NPC della città: poter rubare i loro dati sensibili riesce a donare una vita propria all’ambiente che fa da contorno al gioco, che diventa quindi elemento interattivo. Nota molto positiva, questa, nettamente in contrasto con la classica ambientazione creata come semplice sipario statico e inerte in cui si svolge l’azione.

GAME INFO

WATCH DOGS Dev. Ubisoft Pub. Ubisoft Gen. Action Piat. PS3, PS4, XBox 360, XBox One, PC Data 27 Maggio 2014

Nonostante la possibilità di intrufolarsi davvero ovunque, grazie a un’ispirata realizzazione di Chicago, perfettamente digitalizzata, così da enfatizzare la giocabilità, il nostro primo attore avrà bisogno di supporto; entrano quindi in gioco alcuni personaggi particolarmente bizzarri, ma fortemente umani, in grado di dare un buon impulso alla narrazione, sicuramente adulta, della storia. La caratterizzazione dei personaggi è veramente riuscita; se proprio bisogna fare un appunto, possiamo affermare che alcuni di queste figure comprimarie sono talmente ben costruite che è un vero peccato non poter approfondire in modo convincente le loro storie.

In basso

Muovetevi senza essere visti per le città di Chicago

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ANTEPRIMA

WATCH DOGS

PC

La mappa è abbastanza grande, anche se non raggiunge le misure sconfinate dei diretti avversari in ambito free roaming. Il mondo di Watch Dogs riesce sempre a offrire diversi scenari che vanno dai porti industriali alle zone rurali, dalla downtown fitta di grattacieli alle zone residenziali ricche di verde e spazi aperti. Questa differenziazione, oltre a fornire una varietà mai monotona di paesaggi, favorisce anche un altro aspetto del gioco: lo studio del territorio. Come già detto è possibile interagire con l’ambiente di gioco, sfruttandone le caratteristiche a proprio vantaggio.

Di lato

Pochi secondi e inizieremo il nostro duello

in special modo nel timing dei movimenti. Non mancheranno, inoltre, le missioni di salvataggio, dove i giocatori saranno chiamati a “guidare” (tramite le telecamere di sorveglianza) un altro personaggio, indicandogli dove nascondersi o dove correre per evitare pattuglie o guardie, nel frattempo sviate facendo scattare l’allarme delle auto parcheggiate o simulando il Per evitare di spingere il giocatore ad suono di un cellulare in lonhackerare “a caso”, gli sviluppatori hanno tananza. deciso di personalizzare le strade intro- A stupire in Watch Dogs è ducendo diversi elementi che potrebbero anche la grande quantità tornare utili o alla missione o per scappare. di abilità a disposizione del Proprio su quest’aspetto si basa una delle giocatore. Grazie ad un ricco feature più interessanti di Watch Dogs: il sistema di skill è possibile fare mondo di gioco è una grande città, Chicago, quindi le vie di fuga sono davvero tante, così come sono tante quelle offerte da una città reale. Scappare non sarà facile, ma nemmeno impossibile; creare un ingorgo a un semaforo potrebbe garantire quei secondi necessari per far perdere le proprie tracce, così come attraversare un fiume a bordo di un motoscafo seminerà gli inseguitori, fermi sulla sponda, praticamente impotenti.

“evolvere” Aiden a proprio piacimento, scegliendo tra skill di combattimento, capacità di hackerare sistemi sempre più complessi, costruire oggetti utili per le varie situazioni difficili oppure miglioramenti per la sopravvivenza durante i lunghi inseguimenti in macchina o in moto. La decisione di seguire questo filone “GDRistico” fa però storcere il naso, perché non riesce a innovare, o almeno non come ci si aspetterebbe. Fortunatamente però, il level design della città e delle banche dati da “forzare” per accedere alle informazioni, è di tutt’altra pasta.

Una volta lanciato il gioco non mancheranno certo le cose da fare: il rapido accendersi della mappa, grazie a icone di diversi colori, illustra le tantissime attività possibili all’interno di Watch Dogs. Le icone gialle indicano i vari step della missione principale, quelli in blu e in grigio le tante feature parallele. La componente stealth si mischia perfettamente ai momenti di azione pura, scelta prevedibile visti i recenti successi ottenuti dal publisher francese con una certa serie di assassini. L’analisi dell’ambiente, effettuata tramite le molte Sopra telecamere di sorveglianza, è un passaggio Fortunatamente le nostre abilità non si limitano solo all’hamolto delicato nello studio della strategia, cking 50 | M3 m3magazine.it


FEATURED ricca e variegata: è possibile spaziare tra brani che vanno dall’elettronica, al rock e ovviamente all’immancabile hip-hop, praticamente inevitabile quando si scorrazza per la città a bordo di un’auto “presa in prestito”.

conclusioni “EVOLVETE AIDEN A VOSTRO PIACIMENTO CON LE SKILL DI COMBATTIMENTO,..”

NEMESI Aiden non è un super uomo e, come tale, non può certo compire movimenti che non rispettino i limiti umani, perciò, per raggiungere il proprio obiettivo, si troverà di fronte ad una serie di giganteschi puzzle ambientali fatti da luci e palazzi. Il più delle volte lanciarsi a testa bassa alla ricerca della via più breve non servirà a nulla e anzi, sarà controproducente. Spesso trovare la giusta telecamera o la giusta sequenza di hackeraggi, sarà l’unica strada per raggiungere l’obiettivo. Infine, a movimentare ulteriormente le cose troviamo i Digital Trip; quattro mini giochi che si sviluppano in mondi alternativi, accessibili solo dopo avere assunto una dose di “droga digitale”. La varietà e l’assurdità dei Digital Trip è davvero notevole: si passerà dal volare tra i palazzi di Chicago grazie alla presenza di speciali petali elastici, all’impersonare un mega ragno meccanico, in stile Robocop anni ‘80. Ognuna

di queste attività ha uno skill tree dedicato e complesso da sbloccare, per ottenere punteggi sempre più alti. Nonostante Watch Dogs sia stato sbandierato come un titolo assolutamente Next-Gen l’aspetto tecnico del gioco non è affatto impeccabile. Chicago è interattiva in decine di elementi su schermo; il sistema particellare e quello delle luci dinamiche svolgono un lavoro egregio valorizzando tutto l’ambiente, specialmente la notte. Bellissimo l’effetto d’illuminazione dei palazzi, dei lampioni lungo le strade e anche le scintille provenienti dai quadri elettrici. I problemi sorgono quando il sole inizia ad affacciarsi nel mondo di gioco: la grafica di Watch Dogs sembra incredibilmente appiattirsi con un’immagine troppo poco contrastata, mentre alcune texture non si possono certo definire a “regola d’arte”. La colonna sonora invece è di ottima fattura; la selezione della musica di sottofondo è

Se state guardando a Watch Dogs come un gioco innovatore siete fuori strada. Watch Dogs riesce a offrire quel genere di divertimento tipico dei giochi free roaming, ma non lo rivoluziona. Indubbiamente porta con sé un bel carico di novità, tutte in grado di appassionare l’utenza e tenerla incollata davanti al monitor fino ai titoli di coda; ma non si può certo definire il capostipite di un nuovo genere. Gli sviluppatori sono stati in grado di inserire diverse meccaniche innovative e divertenti, specialmente quelle legate all’hacking, però, durante la nostra prova una domanda si è presentata in modo ricorrente: perché Ubisoft non ha puntato anche sulla narrativa? La storyline non riesce a eguagliare un gameplay di gran lunga più ispirato e divertente. Tralasciando questi dubbi, è certo che Watch Dogs sia un ottimo gioco e rappresenta un’eccellente base su cui costruire una nuova saga videoludica.

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RECENSIONE 1954: ALZATRAZ

PC

1954: ALCATRAZ

RECENSIONE

Il genere delle avventure grafiche ha da sempre rappresentato un piccolo ecosistema a sĂŠ stante, rispetto al resto del mondo videoludico 52 | M3 m3magazine.it


A CURA DI Marco “Marmorn” Caldarini

RECENSIONE

IL PIACERE È

AVVENTURA Attirando a sé solo una stretta cerchia di giocatori che vivono per risolvere enigmi apparentemente insolubili per tutti gli altri. 1954: Alcatraz, sviluppato da Daedalic Entertainment, entra a pieno diritto in questo micromondo; come suggerito dal titolo ci troviamo a metà degli anni ‘50, con il quartiere di North Beach di San Fracisco ed il famoso penitenziario di Alcatraz a fare da sfondo alle vicende narrate in gioco. La storia ruota attorno a Joe, un ladro che, incastrato dopo una rapina finita male, si ritrova a “The Rock” a causa di un suo tentativo di fuga da un altro centro di detenzione. Oltre a Joe avremo il controllo in gioco anche di sua moglie Cristine, una poetessa appartenente al movimento Beat, che lo aiuterà in tutti i modi a fuggire da Alcatraz.

gameplay

Durante l’avventura Joe si muoverà principalmente all’interno di Alcatraz mentre Cristine viaggerà in lungo e largo per il quartiere di North Beach visitando luoghi esistenti nella realtà. Senza sve-

lare troppo sulla trama, in diverse occasioni dovremo passare da un personaggio all’altro per poter proseguire nella nostra avventura e poter trovare la soluzione ai tanti enigmi presenti in gioco. Per quanto riguarda questi ultimi, bisogna ammettere che il livello di difficoltà non è particolarmente alto: basterà prestare attenzione ai dialoghi all’interno dei quali si celano indizi e soluzioni per dipanare gli enigmi. A semplificare il tutto ci pensa la barra spaziatrice che, se premuta, rivelerà tutti i punti di interesse presenti in una stanza. Durante la prova raramente siamo rimasti bloccati a lungo su un enigma, non solo per un discorso di difficoltà, ma anche grazie alla possibilità di poter seguire diverse strade che poi convergono o, semplicemente, passando da Joe a Cristine e viceversa, lasciando un quesito in sospeso per poi riprenderlo a mente fresca in un secondo momento. Arrivati alla fine della

Sopra

Ecco la mappa di Alcatraz

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RECENSIONE 1954:ALZATRAZ

PC

storia, avremo la possibilità di assistere a diversi finali inaspettati, in base alle scelte fatte in gioco. Durante il nostro vagare, incontreremo alcuni personaggi i quali, oltre ad essere figure fondamentali nella storia, ci potranno assegnare delle missioni secondarie che andranno a svelare alcuni segreti e retroscena della vicenda. Un elemento che non può mancare in una avventura grafica è il buon e vecchio inventario nel quale, come da prassi, verranno collocati tutti gli oggetti che raccoglieremo in gioco. Una volta inseriti nell’inventario potranno essere controllati per poter capire come e dove impiegarli; allo stesso tempo, alcuni di essi potranno e dovranno essere combinati con altri oggetti per crearne di nuovi, necessari per proseguire nella storia.

grafica

L’aspetto grafico è un mezzo tasto dolente: la scelta di usare modelli 3D dei personaggi in un ambiente bidimensionale statico, sembra ignorare le tante possibilità che la tecnologia odierna mette a disposizione per rendere il mondo di gioco ancora più realistico, dando al giocatore una maggiore immersività. Una scelta questa che mette quasi in secondo piano quella legata alle tonalità dei colori noir che risultano di vero effetto. Il comparto sonoro va a braccetto con quello grafico, tutto è stato realizzato senza difetti, ma con poca inventiva: i dialoghi sono chiari e possono esser seguiti senza difficoltà anche senza i sottotitoli, ma l’assenza di una colonna

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GAME INFO

1954: ALCATRAZ Dev. Daedalic Ent. Dist. Gameforge Gen. Avventura grafica Piat. PC

“ L’ASPETTO GRAFICO UN TASTO DOLENTE”

Sopra

I luoghi che visiteremo insieme a Cristine

sonora che sappia valorizzare in momenti clue della storia non è qualcosa di poco conto.

conclusioni

In conclusione, 1954: Alcatraz è un titolo che, a causa di alcune scelte di realizzazione e di contenuti non particolarmente felici, può non essere apprezzato appieno dagli appassionati di questo genere. Nonostante questo, per chi si volesse avvicinare a questo mondo, 1954: Alcatraz risulta un’occasione da non perdere per nessuno motivo. La storia, l’ambientazione e l’atmosfera di cui sarete testimoni durante il gioco non potranno non catturarvi. In definitiva, pur con qualche pecca, non si può non riconoscere dei meriti alla Daedelic Entertainment e al loro prodotto.

Sopra

Come se la caverà la nostra Cristine?



RECENSIONE THE ELDER SCROLLS ONLINE

PC

THE ELDER SCROLLS ONLINE

RECENSIONE A lungo si è atteso questo momento, dopo fiumi di parole, trailer, test e speculazioni è finalmente arrivato il momento di recensire The Elder Scrolls Online. La creatura di Zenimax Studios che ha permesso a tanti appassionati della saga di Elder Scrolls, di ritrovarsi in un solo enorme server. 56 | M3 m3magazine.it


A CURA DI Marco Caldarini

RECENSIONE

A Sinistra

Gli ambienti di gioco sono molto caretteristici

ESPLORA

L’INTERA TAMRIEL Il MMORPG creato da Zenimax Online Studios e pubblicato da Bethesda Softworks ha saputo fin da subito conquistare i gamer di mezzo mondo.

Sin dai primi minuti di gioco sarete catturati dall’atmosfera che distingue questa serie RPG single player di successo. Muoversi in acque poco conosciute significa trovarsi di fronte avversari sconosciuti, o quasi, per questo la scelta di affidare la trasposizione al genere online alla Zenimax Online ha suscitato un certo scetticismo. Nonostante i difetti dovuti magari alla mancanza di esperienza nel settore videoludico massivo, la quantità di

“AMBIENTATO SECOLI PRIMA DEGLI EVENTI DELLA SAGA”

contenuti offerti dal gioco è notevole.

personalizzazione

Il ventaglio delle classi è in completo contrasto rispetto alla tradizionale scelta libera in TES, sono i classici aspetti come razza, alleanza e una tra le 4 classi presenti in gioco (Templar, Dragon Knight, Nightblade e Sorcerer), ognuna delle quali da accesso a una serie di abilità uniche. Sopra Man mano che ci si addentra Un bel lupo mannaro è quel che ci vuole per movinel mondo di gioco si potran- mentare gli scontri no personalizzare secondo il

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RECENSIONE THE ELDER SCROLLS ONLINE

PC

Sopra

I macchinari nanici non potevano mancare

vostro stile armi e armature che danno a loro volta accesso a ulteriori abilità. Questo significa che sarete in grado di scegliere liberamente quali armi, armature e a quale organizzazione appartenere. Con quest’ultimo termine ci si riferisce alle gilde dei Guerrieri, dei Maghi e dei Ladri, ben note a chi conosce questa saga; si tratta di gilde di NPC dove ottenere quest, fama ed equipaggiamento. In base a quanto detto nessuno vi vieterà di avere un mago vestito in piastra che usa l’arco, salvo poi non poter godere a pieno dei vantaggi specifici per la classe che deriverebbero dall’usare un’armatura leggera.

gameplay

I primi minuti vi aiuteranno a prendere confidenza con la trama ed

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gameplay dinamico del gioco. The Elder Scrolls Online è ambientato secoli prima dei conosciutissimi eventi narrati in Skyrim, Morrowind e Oblivion, in una Tamriel che rischia di essere invasa dalle creature inviate del malvagio principe Daedrico Molag Bal, che brama la fusione tra il suo mondo demoniaco e il piano materiale. Il compito dei giocatori è di fermarlo, aiutati da un misterioso Profeta, ucciso in gioventù per aver osato leggere le antiche pergamene. La trasgressione mortale gli ha però donato un’enorme conoscenza che si rivelerà l’unica guida attraverso un’intricata narrazione legata a doppio filo con alcuni importanti eventi dell’intera storia di Tamriel. La trama è abbastanza coinvolgente e si schiude lentamente man mano che si salgono i livelli. Allo stesso

Sotto

Come migliora la UI in game grazie agli addons

Sopra

L’HUD delle quest esiste solo grazie al lavoro dei modder appassionati di TES


RECENSIONE

Sopra

Una UI semplice, quasi scarna

modo altre funzioni di gameplay si rendono disponibili durante la curva di progresso: la prossibilità di sbloccare al livello 15 una seconda barra abilità a cui poter legare, a vostra discrezione, una seconda arma da alternare con un rapido tasto switch. Questa possibilità aumenta di molto le possibili build relative al vostro PG, creando delle combinazioni di gioco che lasceranno i vostri avversari senza possibilità di fuga. Oltre a permettervi una maggiore versatilità negli scontri che dovrete affrontare.

GAME INFO

THE ELDER SCROLLS ONLINE Dev. Zenimax Gen. MMORPG Piat. PC, XboxOne, PS4, Mac

difetti

Nonostante l’esplorazione possa avvicinare il capitolo online ai precedenti single player, l’idea di ripercorrere il sentiero sandbox, formatosi nella saga single player, stride con le ferree regole dei Themepark, struttura base su cui poggia il progetto online.

Sopra

In TESO non serve riavviare il gioco per attivare i nuovi addons

L’esplorazione dunque si lega esclusivamente al fabbisogno di crescere di livello, escludendo, di fatto, la “fame di conoscenza”. Il sistema di levelling può esere riassunto in una fusione tra l’esplorazione, l’uccisione dei nemici e il sistema di quest in modo non troppo diverso dalla saga offline. La totale assenza di HUB delle quest, l’impossibilità di sapere il livello dei nemici della zona, la manza di un tasto search nell’asta di gilda, sono problemi che vengono eliminati grazie al lavoro della comunità, attraverso gli addons, ma che in realtà non dovrebbero esistere in un prodotto come l’MMORPG. Un aspetto che risulta un po’ fastidioso riguarda come sono stati strutturati i server: questa nuova architettura, denominata Megaserver, prevede la presenza di tutti i giocatori in un unico server di gioco, distribuiti in una serie di sotto-server creati per avere un numero adeguato di giocatori per sotto-server, e automaticamente fusi con altri, nel momento in cui la popolazione tendesse a decrescere oltre una certa soglia. La decisione “moderna” più comune di utilizzare ambienti privati ha uniformato in passato il modo di giocare degli appassionati più giovani, portandoli a pensare che il dungeon debba essere quasi appannaggio personale e il loot garanti-

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RECENSIONE THE ELDER SCROLLS ONLINE

PC

Sopra

Scatenate l’inferno

to. Su TESO invece si strizza l’occhio al passato ed esiste la possibilità di entrare in alcune zone già presidiate da alti giocatori. Quando si entra in un dungeon pubblico, capita di trovare altri giocatori intenti a fare la stessa quest e che hanno già ripulito l’istanza dai mob, rendendo la missione molto più semplice, ma privandovi della possibilità di fare exp. Questa scelta è invece vincente, per chi è cresciuto a pane a DAOC (non a caso Matt Frior è una dei game designer dell’immortale Dark Age of Camelot), perché offre la possibilità di condividere le esperienze con molti altri giocatori, che, se ci pensate bene è il perno dei MMORPG.

contenuti

solitaria: questa affermazione può risultare vera forse solo per la prima mappa di gioco, oltre la quale il supporto di uno o due compagni diventa molto utile, per non dire necessario. I combattimenti sono in ogni caso abbastanza divertenti e, anche se non sono quella chicca tecnica promessa sono abbastanza coinvolgenti. Zenimax ha da poco rilasciato Craglorn, una nuova zona adibita solo ai giocatori veteran 10, con nuove quest ed i primi raid, chiamate Trials) da 12 persone. Con questa nuova aggiunta l’endgame di TESO si divide da un lato con Cyrodill, dall’altro invece Craglorn e le Trials.

A una prima prova TESO può appa- Il PVP è stato realizzato come un rire come un MMO giocabile in immenso open world, in una mappa

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Sotto

Alchemy è una delle professioni più facili e veloci da sperimentare

Sopra

Il crafting è utile per potersi equipaggare meglio


RECENSIONE

Sopra

La grafica fa la sua parte, regalando riflessi di luci ben realizzati

separata da quella in cui si livella. Al suo interno, oltre a scontri su piccola scala, il vero punto focale è quello di controllare i keep; la loro conquista non dipende solo dalla messa in campo di un numero consistente di giocatori, ma anche da una strategia ben mirata, legata a una serie di postazioni secondarie, che una volta conquistate andranno a indebolire le difese del nemico. Gli scontri sia su piccola sia su larga

VOTO

84

/100

I dettagli sul punteggio sul website m3magazine.it

scala sono dinamici e non lasciano spazio a momenti di pausa. Questa idea di PVP, basata più sulla guerriglia, è davvero coinvolgente nonostante le imperfezioni del sistema di combattimento e la scellerata decisione di Bethesda di offrire a tutti i possessori dell’Imperial Edition la possibilità di scegliere con che fazione schierarsi, distruggendo di fatto quel senso di appartenenza fondamentale durante gli scontri tra fazioni. E’ apparso chiaro che l’uso di un cavallo per spostarsi da una zona all’altra è fortemente consigliato, allo stesso poter contare su abilità ranged è basilare in PVE, ma soprattutto in PVP. Il crafting è quasi completo, permette di scegliere tra diversi tipi di artigianato che coprono quasi ogni

equipaggiamento del personaggio, gli unici oggetti che ancora non possono essere creati sono le collane e gli anelli. È evidente come il gioco stesso spinga i giocatori a intraprendere la via del crafting, considerando anche l’alto livello degli oggetti prodotti.

conclusioni

In conclusione gli sviluppatori devono concentrarsi a risolvere alcuni problemi di bilanciamento, primo su tutti il lockout temporale delle campagne che rischia di rendere le contro offensive inutili. Ci si trova di fronte a MMORPG che non ha mancato il bersaglio, e sicuramente non è solo una versione online di Elder Scrolls; al contempo, sono stati ripresi in TESO molti dei punti di forza della serie single player.

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RECENSIONE NETHER PRAY OR PRAY

PC

NETHER PREY OR PRAY

RECENSIONE

Il Survival Horror MMO è un genere che è nato da poco con i vari DayZ e Rust, tentando di espandersi attraverso una differenziazione delle ambientazioni, vero elemento distintivo, soddisfacendo i gusti dei vari giocatori. 62 | M3 m3magazine.it


A CURA DI Domenico Aloisio

RECENSIONE

Sopra

La cooperazione è essenziale per la sopravvivenza

IO CONTRO

L’INTERA CITTÀ

Il titolo, attualmente disponibile in Early Access da Steam, si presenta ambizioso e su certi aspetti innovativo; ci ritroveremo dinanzi ad un’ambientazione post-apocalittica popolata da esseri demoniaci chiamati Nether, lo scopo del gioco sarà esclusivamente l’esplorazione e la sopravvivenza in una città abbandonata, dove il pericolo è dietro l’angolo. Dopo aver selezionato un server, ci ritroveremo a scegliere l’aspetto del nostro alter-ego e verremo catapultati all’interno del mondo di gioco, armati solo di un coltello. C’è da dire purtroppo che, malgrado la presenza di un tutorial, il gioco si presenta abbastanza confuso nelle fasi iniziali, rendendo di fatto l’introduzione al gioco abbastanza ostica per la nuova utenza. Una volta dentro, il nostro scopo sarà andare alla ricerca di materiali utili da barattare nelle apposite safe zone, in modo da permetterci qualche arma in grado di fronteggiare i nemici e, ovviamente, cercare di sopravvivere. Perché in caso di morte tutti gli sforzi fatti fino a quel momento saranno stati vani, ritrovandoci a dover ricreare il nostro

personaggio, e ricominciare da zero.

un cambio di stile

Quando uscì Diablo 3, molti fan della serie storsero il naso per il design grafico. Non che la grafica in sé fosse male: tutt’altro! Ma lo stile si discostava molto dal tema gotico, dark e violentemente sanguinolento, che invece permeava i capitoli precedenti. La tavolozza grafica dei quattro atti originali è fatta di colori accesi ed effetti particellari coreografici. Nenche le prigioni del primo atto hanno l’atmosfera da film horror dei predecessori. Blizzard ha raccolto queste critiche e ha dato ai fan esattamente quello che chiedevano: nella prima parte dell’atto V, percorrerete le strade devastate

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RECENSIONE NETHER PREY OR PRAY

PC

“SCARSA INTERAZIONE AMBIENTALE E RIPETITIVITÀ RENDONO IL GIOCO NOIOSO”

Sopra

Ottenere un’arma “seria” richiede pazienza e sangue freddo

di Cuor della Marca. La distruzione dell’esercito di Malthael ha lasciato le vie straripanti di morti. In alcune zone il pavimento sarà ricoperto di corpi, con pile di cadaveri ammassate a ogni angolo. Di tanto in tanto incrocerete dei sopravvissuti, giusto il tempo per vederli trasformare in servi dell’Angelo della Morte, dopo che le anime gli vengono letteralmente strappate via. E questa è solo la prima zona: lascio a voi scoprire le meraviglie della Palude del Sangue.

Mondo di gioco deserto

Il mondo di gioco è enorme rispetto alla quantità di giocatori permessi sul server (64 giocatori), per la maggior parte del tempo dovremo fare lunghe camminate da un punto all’altro della mappa e durante questi tragitti ci accorgeremo di una delle pecche attuali del titolo: il mondo è fondamentalmente

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vuoto. Scarsa interazione ambientale e ripetitività degli scenari renderanno il gioco abbastanza noioso dopo un paio di ore. Oltre a girovagare per la mappa, in cerca di oggetti utili alla sopravvivenza, verremo incaricati dalle “tribes” che controllano varie zone di svolgere alcune missioni, in modo da poter guadagnare punti esperienza utili a potenziare il nostro personaggio; anche in questo caso, fatte le prime missioni il senso di noia generato dal titolo torna prepotentemente a farsi sentire.

Sistema di combattimento

Il sistema di combattimento è a tratti legnoso e approssimativo, specie durante i combattimenti corpo a corpo. Collisioni non precise, personaggi che si incastrano e mostri che non vengono colpiti dai proiettili rendono l’esperienza di combattimento frustante.

Sotto

selezione e creazione del personaggio

Sotto

La mappa del gioco è enorme ma vuota di contenuti


RECENSIONE

Sopra

I Nether in tutta la loro raccapricciante bellezza GAME INFO

NETHER Distr.Nether Productions Gen. MMO Survival Horror Piat. PC

conclusioni

Nether è un titolo affascinante e si pone come un prodotto di nicchia per gli appassionati del genere. Purtroppo i numerosi bug, la presenza di un mondo fondamentalmente vuoto e un sistema di combattimento acerbo sotto alcuni punti di vista, pongono il gioco in un limbo dove eventuali aggiornamenti futuri potrebbero decretare il successo o il fallimento del titolo che comunque risulta essere pieno di potenzialità inespresse.

VOTO

63/100

I dettagli del punteggio sul website m3magazine.it

Sotto

All’inizio ci viene fornito un solo coltello, a noi l’arduo compito di recuperare il resto

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RECENSIONE WOLFENSTEIN: THE NEW ORDER

PC

WOLFENSTEIN: THE NEW ORDER

RECENSIONE Fare un’operazione di reboot non è mai un lavoro semplice, e il successo è tutt’altro che scontato.

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A CURA DI Bruno Manzoni

RECENSIONE

A Sinistra

Slowmotion per godersi la precisione

TUTTI CONTRO IL

III REICH Ci sono riusciti in modo egregio i ragazzi di Crystal Dynamics con Tomb Raider, e ci sono riusciti bene pure quelli di Machine Games con questo Wolfenstein: The New Order, progetto non certo al livello di quello della bella archeologa. Torna Blazkowicz, e lo fa con tutta la sua carica di tradizione e tanti ricordi. Il gioco strizza inevitabilmente l’occhio a un sistema tipicamente old-school, fatto di fiumi di nemici da uccidere, bonus da raccogliere e medikit sparsi in giro per la mappa di gioco. Non preoccupatevi però, per-

ché Wolfenstein: The Order è un gioco del e l’ottimo level design, molteplici possibilità, è pre lì a ricordarcelo.

“ILPROTAGONISTA È UN MIX DI ICONE ACTION ANNI 90”

New 2014 dalle sem-

sceneggiatura

Particolarmente ispirata l’impostazione della narrazione, certamente matura e impreziosita da belle scene d’in-

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RECENSIONE WOLFENSTEIN: THE NEW ORDER

PC

Sopra

Le forze naziste hanno ribaltato la situazione in modo drammatico

termezzo e momenti scriptati di sicuro fascino. Entrando nel dettaglio, crediamo che parlare della storia dietro il gioco sia superfluo; tuttavia, se qualcuno sente per la prima volta parlare di Wolfenstein è giusto che sappia che il gioco si basa su una narrativa assolutamente fantastica, ma legata in qualche modo con la storia reale. Il metodo usato è quello ucronico e in questo nuovo capitolo della sempreverde saga, i nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e dominano la terra. I giocatori impersonano il caratteristico mascellone Blazkowicz che, nel tentativo di sventare l’assalto tedesco, cade prigioniero e viene segregato all’interno di un manicomio polacco per ben 14 anni. Il gioco a questo punto riprende da

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un 1960 sicuramente diverso che quello che tutti noi conosciamo. Il lavoro degli sviluppatori è di sicuro valore, infatti, mentre ci si aggira per il mondo di gioco non è insolito pensare: e se la seconda guerra mondiale fosse finita così, sarebbe questo il nostro presente? Onestamente la sceneggiatura non è di altissimo livello, ma la decisione di rendere il protagonista una miscela di tutte le icone action degli anni novanta, spinge i giocatori a provarne una simpatia spontanea. Chi di voi non ha tifato per McClane nel film Trappola di Cristallo? Così come fatto nei più recenti capitoli della serie, anche The New Order offre un approccio stealth, che riesce a bilanciare con un buon 50% la componente action che porta a sterminare un bel po’ di nazi.

Sotto

Sferrare una controffensiva impossibile al mostruoso regime nazista

Sopra

Cane o robot?


RECENSIONE

Sopra

Un’ AI troppo accomodante potrebbe rovinare il divertimento

gameplay

Il gameplay in ogni caso lascia ampia libertà al giocatore, con pochissime costrizioni durante il prosieguo della storia. Il diverso approccio al gioco sbloccherà i diversi talenti ottenibili e divisi per categorie: giocando stealth, ad esempio, potremmo ritrovarci a un certo punto dell’avventura con la capacità di muoverci più rapidamente in posizione china, mentre lanciando granate e usando esplosivi diventano presto disponibili nuovi slot per il loro trasporto. L’approccio silenzioso è comunque consigliabile quando in zona sono presenti degli ufficiali, che possono suonare l’allarme e chiamare a raccolta nuove truppe, se si venisse scoperti. In queste situazioni, prima di aprire il fuoco, è meglio ponderare la soluzione miglio-

Sopra

GAME INFO

WOLFENSTEIN: THE NEW ORDER Dev. Machine Games Gen. FPS Piat. PC, PS3, PS4, Xbox 360, XBox One

Piccoli e medi comparti stagni costituiscono il design

re. In ogni caso, se siete abbastanza violenti e spavaldi, non preoccupatevi perché Wolfenstein: The New Order non è Dishonored, né tanto meno Thief, e la possibilità di fare mangiare confetti di piombo a tutti è sempre lì, pronta ad attendervi. Purtroppo ci troviamo costretti a segnalare un’AI troppo accomodante e poco incline a un approccio tattico. Limitarsi a stare al riparo e poi attaccare a testa bassa non è certo molto avvincente. Anche il tentativo di variare gli scontri inserendo avversari corazzati non sortisce l’effetto voluto perché questi soldati fanno della resistenza ai nostri attacchi la loro prerogativa principale. Abbastanza triste vedere le ronde ignorare completamente i cadaveri dei propri commilitoni, lasciati dopo un incontro troppo ravvicinato con voi. Fortunatamente non succede sempre, però nel 2014 vedere questi errori grossolani non è proprio il massimo. Il level design è suddiviso a piccoli e medi comparti stagni, all’interno dei quali il giocatore sarà libero di muoversi a piacimento. Ognuno di questi “livelli” offrirà la possibilità di decidere quale strada seguire, grazie all’utilizzo della mappa, ma se siete troppo pigri e preferite andare dritti per la via maestra, gli sviluppatori hanno deciso di inserire vari punti di ricovero. Il problema proiettili è pressoché inesistente: ogni buon crucco

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RECENSIONE WOLFENSTEIN: THE NEW ORDER

PC

Sopra

Il comparto sonoro non regge il confronto con quello grafico

steso lascerà cadere utilissime clip di munizioni che, insieme ai vari power up seminati, renderanno la vita leggermente meno stressante. In ogni caso va detto che il gioco riuscirà a impegnarvi a fondo, perciò scordatevi di giocarlo mentre mangiate una fetta di pizza o parlate al telefono con la morosa che v’insulta per l’ennesimo ritardo. A livello tecnico possiamo confermare che Wolfenstein: The New Order svolge a pieno il suo lavoro, supportato dall’ID Tech 5 sempre sicuro e puntuale anche quando la situazione a schermo si congestiona con esplosioni ed effetti speciali. Nonostante non si possa gridare allo stato dell’arte grafica, soprattutto quando si esce dagli intermezzi cinematografici, sarebbe falso dire che The New Order non stia un gradino sopra la maggior parte delle produzio-

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ni Next-Gen viste fino ad oggi.

grafica e suono

Il comparto sonoro, non riesce a reggere il confronto con quello grafico. Il gioco è interamente tradotto in italiano, e questa è una cosa che ci fa immensamente piacere, e anche la colonna sonora alterna brani coinvolgenti con quelli più riflessivi, così da generare diversi stati d’animo nel giocatore. Incredibilmente però durante la nostra prova siamo stati costretti a utilizzare i sottotitoli, perché il mix audio, leggermente impreciso, non ci ha permesso di comprendere a pieno i dialoghi. In ogni caso l’idea di utilizzare alcuni brani celebri del rock e del pop anni ’50 e ’60, adattandoli in ottica “ Dominio Terzo Reich” è davvero spassosa.

conclusioni

La decisione di Machine Games di sacrificare interamente il multiplayer per potersi concentrare interamente sul single ci fa storcere il naso perché, sebbene il gioco sia ben realizzato, la sensazione che si sarebbe potuto fare di più, è quasi tangibile. Nel complesso Wolfenstein: The New Order è un buon gioco, immersivo e a tratti adrenalinico, e poi, diciamocelo: è sempre un bello sfogo crivellare di colpi quegli sporchi nazisti.

VOTO

75

/100

I dettagli sul punteggio sul website m3magazine.it




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A CURA DI

Marco “Marmorn” Caldarini

EAST M

Q

uest’ultimo mese vede dei nuovi concorrenti a caccia di un posto al sole nel mercato. I titoli che si sono gettati nella mischia attirando maggiormente l’attenzione sono: Revelation e Skyforge. Quest’ultimo rappresenta il secondo progetto del Team Allods, gli stessi di Allods Online; il gioco si presenta come un action combat con semi-target e la possibilità di poter far progredire il proprio personaggio attraverso diverse classi, in una sorta di multi-classe, aggiungendo a questo classico concetto RPG l’effettivo “switch” a schermo. Al momento del lancio saranno presenti tra le 10 e le 15 classi e mancherà qualsiasi sorta di cap level. Sarà quindi l’esperienza accumulata in gioco e spesa per migliorare il PG che evidenzierà la differenza in prestazioni dei personaggi. I video mostrati fino ad oggi hanno saputo catturare l’attenzione, nonostante la grafica non faccia gridare al miracolo e un gameplay che non sembra proporre niente di nuovo; nonostante ciò, le promesse fatte dal team di sviluppo per garantire un gameplay ricco sia in ambito PVE sia PVP sembrano quantomeno garantire una buona dose di divertimento in game. L’altro concorrente, Revelation, si presenta come un cocktail sapientemente preparato con le giuste dosi di Aion, TERA, Blade & Soul e con quel pizzico di nuovo ed originale allo stesso tempo. Certamente i video sono di sicuro effetto e le fasi di volo danno un senso di libertà che raramente capita di vedere in un gioco, inoltre, gli effetti grafici ben si sposano con i paesaggi e gli ambienti, creando dei panorami tanto belli da lasciare il giocatore intontito per alcuni secondi ad ammirarli. Passiamo al re del mese, parlo di Black Desert Online di Pearl Abyss, che si trova nella seconda fase di beta proprio mentre sto scrivendo. Il mio ritorno su questo

S I D E


MMO MMO è stato una riscoperta, grazie a una fase di beta più lunga rispetto alla precedente, ho avuto la possibilità di esplorare in modo più approfondito le meccaniche di gioco. Il gameplay è puramente action con un sistema di semi-targeting; grazie all’uso di pochi tasti sarà possibile eseguire devastanti combo di attacco, in grado di mettere fuori gioco anche più nemici contemporaneamente, indipendentemente dalla classe scelta. Questo aspetto lo si nota più in PVE mentre in PVP le cose cambiano, ovviamente, ma la differenza non è comunque da imputare a una scarsa AI. Una situazione più classica la troviamo nella parte gestionale del gioco: il crafting e il commercio rispettano le tradizioni degli RPG, la profondità con cui sono stati riprodotti gli aspetti principali queste attività fa avvicinare Black Desert Online al genere sandbox; in ogni caso non si può non rimare colpiti dall’attenzione con cui è stato realizzato il sistema di commercio che, oltre a permettere la compravendita tra luoghi diversi per ottenere un guadagno, tiene conto degli agenti atmosferici di una zona per determinare l’aumento dei prezzi in caso di scarsità di una risorsa. La fase di levelling non sembra troppo stressante: sono riuscito a fare circa 25 livelli in poco più di 2 settimane (tenete presente che il client di gioco è in coreano e gli orari di prova della beta non erano tra i più felici: dalle 8 AM alle 17 PM); le quest sono risultate fattibili e ben distribuite. Ciò che mi desta qualche preoccupazione è la necessità di un computer di fascia medio alta per godere a pieno di questo titolo e non avere eccessivi rallentamenti durante le fasi più concitate. Siamo sicuramente davanti a un MMO che non passerà inosservato in Corea.


M OG BA IM L E THE

LEO’S FORTUNE A CURA DI Bruno Manzoni

D

alle menti del semi-sconosciuto team svedese 1337 & Senri arriva Leo’s Fortune, un divertente platform con elementi puzzle che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Il gioco a prima vista può ricordare titoli come Locoroco o il più recente Badland ma Leopold, il protagonista del gioco, è una simpatica palla di pelo ricca di personalità. La storia inizia una mattina quando Leo, dopo il suo risveglio, scopre di essere stato derubato e decide di partire per trovare il ladro misterioso.

A questo punto comincia l’avventura di Leo, costretto a superare venti livelli divisi in: cinque atti pieni di insidie, trappole mortali, trabocchetti e puzzle da risolvere spostando casse e attivando leve. I livelli sono davvero ricchi di dettagli e gli sfondi, disegnati a mano, svolgono egregiamente il proprio lavoro, catapultando il giocatore all’interno di un mondo fantastico. Il protagonista è disegnato con uno stile vivace ed il pelo è animato alla perfezione; non lasciatevi ingannare dalla sua “paccioccosità”, Leo è dotato di una caratteristica parti-


colare: è infatti capace di gonfiarsi e di planare per brevi distanze, così da superare burroni e precipizi. I comandi rispondono in modo preciso e la decisione degli sviluppatori di fare rotolare il protagonista si sposa perfettamente con il movimento dei pollici sul dispaly. Particolarmente interessante l’implementazione delle condizioni atmosferiche che saranno in grado di influenzare il gameplay: sotto la pioggia battente o con il vento forte Leo faticherà a muover-

si, mentre sulla neve e sul ghiaccio scivolerà fin troppo facilmente. Sarà perciò necessario considerare questi elementi per evitare di finire immediatamente nel vuoto o sopra dei pungenti rovi che ci porteranno alla morte. Leo’s Fortune è davvero un titolo ben realizzato e nonostante il prezzo (4,49 euro) risulti essere elevato per gli standard degli store vi assicuriamo che non vi pentirete dell’acquisto.


DASH

Come spesso accade, da una società indipendente arrivano le novità più interessanti. Anche la start-up tedesca Bragi, giovane azienda che punta molto sull’innovazione tecnologica, sta tentando di cambiare le abitudini di molti e definire la tecnologia che nel futuro prossimo diverrà accessibile a tutti. Bragi sta dimostrando che, con la forza della passione e delle idee, nulla è irrealizzabile; il loro progetto si chiama Dash e sono delle cuffie, ma delle “cuffie indossabili”. Il concetto alla base di Dash è molto semplice: si tratta di auricolari senza fili, molto simili alle classiche periferiche bluetooth; per utilizzarli basta infilarli nelle orecchie, uno per lato, e il gioco è fatto. Queste piccolissime cuffie sono in grado di comunicare via bluetooh con svariati dispositivi, tra cui anche le console, inoltre, sono

A CURA DI Bruno Manzoni


munite di un hard disk interno da 4GB in grado di contenere un buon numero di canzoni da poter ascoltare anche durante una bella passeggiata. Se questo non dovesse bastare, i ragazzi di Bragi hanno deciso di inserire anche dei particolari sensori in grado di calcolare i diversi parametri della vostra attività fisica come: battito cardiaco, calorie bruciate, velocità etc etc. L’utilizzo è semplice e intuitivo perché l’involucro esterno è sensibile al tocco: baserà toccare gli auricolari per cambiare funzione. Se siete degli amanti della piscina, non preoccupatevi perché le Dash sono anche impermeabili all’acqua. Mentre nuotate potrete ascoltare la vostra compilation preferita e, nello stesso tempo, registrare i vostri parametri vitali, per poter constatare i risultati del vostro allenamento: quindi nessuna limitazione tra una vasca e un’altra. Giusto per darvi qualche dato: la campagna Kick starter per raccogliere i fondi necessari alla realizzazione è terminata con una cifra pari a 3,3 milioni di dollari.

conclusioni

Le Dash arriveranno entro la fine dell’anno, ma è già possibile pre-ordinarle in uno dei due colori disponibili (bianco e nero) al costo di 299 dollari, sul sito ufficiale www.bragi.com.


QUARTO SPETTACOLO

Il giorno in cui Parigi si ripiegò su se stessa La scala di Penrose e la trottola di Cobb A CURA DI Giacomo Pizzillo

C’

è una particolare sensazione che a volte, se siamo fortunati, ci coglie, ci avvolge, ci segue per tutta la giornata o per tutta la notte; entra sotto pelle, scalda il cuore o sconvolge l’animo, ci apre gli occhi o ci fa desiderare di chiuderli per immaginare, fa sentire più vivi o terribilmente in ansia. Non ha un nome, non è uguale per tutti, ma la possiamo provare dopo aver vissuto un intenso sogno oppure dopo aver visto un magnifico film. E’ come se la nostra percezione delle cose cambiasse, è come sentire per la prima volta il sapore dell’aria.


L’INNESTO

“registi”, anche se, come in tutte le cose, c’è chi è più maestro di altri e ci sono opere che rimarranno nella storia (molto) più di altre. Già, e nel 2010 un immenso sogno (condiviso) è entrato nelle menti di tutti; già, e nel 2010 uno di questi maestri (che spesso definir maestro è poco!) ha dato vita a un’idea che da almeno dieci anni gli abitava in testa (“Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole.”); sì, ed è dal 2010 che quella sottile linea che separa sogno e realtà si chiama INCEPTION.

“I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro” e la stessa cosa si può dire dei film. L’unica sostanziale differenza è che per entrare nel mondo onirico dobbiamo chiudere gli occhi, mentre per varcare la soglia di quello filmico dobbiamo aprirli, per il resto, è solo un abbandonarci alle regole che ci vengo (im)poste. Accettare il plausibile e meravigliarci dell’incredibile, lasciare che nella nostra mente attecchisca il seme che, se siamo fortunati, germoglierà in un fiore che ci accompagnerà per sempre. Come un sogno fatto da bambini che ancora ricordiamo (nel bene o nel male), come LA SCALA DI PENROSE le sensazioni che ci ha regalato un Accettiamo per vere cose che sappiafilm che ancora viviamo nella nostra mo del tutto finte, uomini capaci di mente. volare, macchine pronte a distruggere il mondo, civiltà aliene intenzionate a D.R.E.A.M.S. conquistarci, esplosioni nello spazio, astronavi più veloci della luce, viaggi nel tempo, magia, fantasmi, demoni, e spesso siamo anche disposti a pagare per tutto questo. E perché?! Perché ci piace essere illusi. Come davanti al più abile prestigiatore: sappiamo che tutto quello che ci mostrerà è falso, ma siamo alla “Ti do due minuti per disegnare un costante ricerca della meraviglia data labirinto che ne richieda uno per dall’illusione più pura. risolverlo”. In dieci anni quel “parassita” dentro Non c’è mondo più affascinante di la mente di Christopher Nolan (il quello dei sogni, è inutile, dobbiamo Maestro dietro Inception) è cresciuammetterlo! Tutto a confronto perde to, assumendo una forma sempre più di sapore, tutto ci lascia più titubanti, delineata, diventando più radicato, perché nei sogni le cose vanno come più congegnato, più complesso, più vogliamo che vadano, perché nei (bei) intelligente, più capace di strapparci sogni siamo tutti felici e se poi fossi- dalla realtà lasciandoci felicemente mo caduti in un incubo, beh, allora il sbigottiti davanti ai suoi inganni… dono che il sognare ci sta facendo è Mentre saliamo le scale sentiamo una quello di farci apprezzare la vera vita che abbiamo. Un mondo così complesso, completo e affascinante non poteva che essere la base per la Settima Arte. Un film è il sogno di un’altra persona che ci viene proiettato davanti agli occhi e, se è capace di coinvolgere le nostre emozioni, inevitabilmente diventerà anche il nostro sogno. I “maestri” di questa particolare cerimonia di comunione si chiamano


canzone riecheggiare lontana, un gradino dopo l’altro finisce la prima rampa, incontriamo una coppia che parla ferma, un cortese saluto, riprendiamo a salire le scale, poi un’altra rampa, un’altra, e ancora una… e la stessa coppia è di nuovo davanti a noi.

LA TROTTOLA DI COBB C’è un brevissimo lasso in tempo, appena riaperti gli occhi, quando ancora la mente non è del tutto uscita dal sogno che abbiamo appena vissuto, in cui ci poniamo fortemente il dubbio: è successo davvero? Abbiamo solo sognato? Cerchiamo un appiglio per comprendere la realtà, un ricordo, un passaggio che manca, un nostro TOTEM. Se la trottola cade siamo svegli, nel mondo reale, se invece continua a girare stiamo dormendo e vivendo un sogno. Inizi a pensare che questo sia quello che conta, cerchi di districarti nell’intreccio, affascinato, convinto che il fondamentale sia afferrarne il senso, la verità. I minuti rallentano ad ogni livello, l’attenzione sale, ogni dettaglio diventa importante, la fede al dito che non c’è, la presenza di Miles, i vestiti diversi, loro stessi diversi, fai girare il tuo totem, ma anche tu ti distrai nel finale, e mentre dentro di te ripeti “cadi, cadi, cadi”, ti accorgi che non è più (davvero) così importante.


SPAZIO A CURA DI

WEB

RUN AWAY Jonathan si risveglia su un’isola apparentemente disabitata ma la sensazione di essere l’unica persona a camminare su quella terra, lascia ben presto il passo all’angoscia di esser svegli in un incubo. Non non tutte le isole sono paradisiache. Questo è l’incipit di della premiatissima (a Roma ed a Los Angeles) web series italiana che ci porta in un mondo misterioso e ci spingerà a capirne il senso, tra voci guida di ragazza e suoni distorti che difficilmente ci lasceranno liberi i sogni.

CINEMA

TV

FANTASILANDIA C’era una volta un’isola all’apparenza magica, su cui ogni sogno diventava realtà. A capo di questo paradiso c’erano un distinto signore dal fascino inglese e un simpatico nano, entrambi elegantissimi nei loro vestiti bianchissimi. Quell’isola misteriosa si chiamava Fantasilandia e tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli ‘80 era una delle più guardate (seppur in tv) e visitate (seppur con l’immaginazione), perché tutti avremmo voluto davvero andarci almeno una volta.

UNA STORIA VERA Certi sogni hanno la capacità di affascinare e inquietare allo stesso tempo, una sensazione alimenta l’altra, in un feedback continuo. Uno dei Maestri di quest’arte è senz’altro David Lynch: Mulholland Drive ne è un esempio più che lampante. C’è un film che accarezza come solo certi sogni sanno fare, ed è questo “Una Storia Vera”. Paradossale e poetico accompagna attraverso i colori della campagna americana insegnandoci valori così semplici da essere (spesso) facilmente dimenticati.

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