Rivista FundsPeople Italia n. 76 settembre 2023

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INTERVISTE

P. ANSUINELLI (FRANKLIN TEMPLETON) L. TARDINO (GOLDING CP) ALTERNATIVI

UNO SCUDO CONTRO LE INCERTEZZE DEI MERCATI GESTIONE PASSIVA

CHI È CHI DELLA GESTIONE PASSIVA IN ITALIA

STRATEGIE

PETROLIO, GAS E SOFT COMMODITIES IN PORTAFOGLIO NUMERO 76 SETTEMBRE 2023

INVESTITORI ISTITUZIONALI: I MIGLIORI FUND SELECTOR ITALIANI DEL 2023 SONO 75 I PROFESSIONISTI VOTATI NEL SONDAGGIO ANNUALE REALIZZATO DA FUNDSPEOPLE TRA GLI ASSET MANAGER INTERNAZIONALI CHE OPERANO NEL NOSTRO PAESE.


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Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/ compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 2919156


EDI TO RIA N LE

76 I SETTEMBRE

SE IL CALDO COLPISCE (ANCHE) L’ECONOMIA GLOBALE

ADATTARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI SIGNIFICA AGIRE PER PREPARARSI AGLI EFFETTI. LE SOCIETÀ DEVONO ACCELERARE L'ADATTAMENTO IN SISTEMI CHIAVE COME CIBO, ACQUA, CITTÀ E INFRASTRUTTURE.

SILVIA RAGUSA

Editor Italy

on sappiamo quello che accadrà tra cinque o dieci anni. Ma ogni estate porta con sé nuove preoccupazioni. Le prime giornate di luglio sono state le più calde mai registrate: in Europa e negli Stati Uniti le temperature hanno raggiunto livelli allarmanti. Significa, in primis, più rischi per la salute della popolazione: lo scorso anno, tanto per citare un dato, l’ondata di calore in Europa ha ucciso più di 16 mila persone. Ma c’è anche una minaccia seria all’attività economica. Secondo l’università di Yale, nel 2022 il mondo ha assistito a una serie di eventi meteorologici estremi che hanno causato danni per almeno 29 miliardi di dollari. Con le temperature destinate ad aumentare di circa 2,5°C o più rispetto ai livelli preindustriali, è probabile che questi eventi estremi diventino ancora più comuni. L'adattamento ai cambiamenti climatici non è mai stato più urgente. Gli economisti hanno stimato che negli Stati Uniti un rialzo della temperatura media durante l’estate di 1 grado Fahrenheit possa abbassare il tasso annuale di crescita economica dallo 0,15 allo 0,25 per cento. L’effetto delle temperature elevate, poi, è maggiore nei Paesi meno sviluppati, dove causano in media una perdita del 6,7% del Pil pro capite. Il caldo estremo riduce la produttività del lavoro, minaccia l’industria dei trasporti, genera cedimenti delle strade, impedisce il funzionamento degli aerei, causando problemi alle catene di fornitura. Inoltre, le temperature richiedono più corrente per i sistemi di raffreddamento, necessari per il corretto sviluppo delle attività economiche. Per non parlare del settore agricolo, e dunque alimentare. Secondo le stime della ONG Global Commission on Adaptation, se non si fa nulla per prepararsi, i raccolti potrebbero diminuire fino al 30% a livello globale entro il 2050. Questo potrebbe portare alla fame nei Paesi più poveri, ma anche a migrazioni di massa che colpirebbero le nazioni più ricche. Adattarsi ai cambiamenti climatici significa, perciò, agire (ed agire bene) per prepararsi agli effetti. Le società devono accelerare l'adattamento in sistemi chiave come cibo, acqua, città e infrastrutture. Per farlo, tuttavia, sarebbero necessarie ingenti somme di denaro. Secondo il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, i costi annuali di adattamento nei soli Paesi poveri passeranno dagli attuali 70 miliardi a 140-300 miliardi di dollari nel 2030 e al doppio entro il 2050. Di fronte a questo enorme flusso di denaro, anche il settore privato (compresi gli investitori e le istituzioni finanziarie) dovrà essere coinvolto. Tanto più che favorire la transizione green genera benefici e offre anche agli investitori un’esposizione ad aree di crescita a lungo termine. La World Bank stima che 1 dollaro investito possa generare 4 dollari di fatturato. Insomma, la transizione energetica è un’opportunità a lungo termine interessante per gli investitori, che supporterà svariati settori, come i materiali e l’energia pulita. Investire nell'adattamento e nell'innovazione che ne deriva può sbloccare nuove opportunità e stimolare il cambiamento in tutto il mondo. Prima che sia troppo tardi. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 3


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IN DI CE 76 I SETTEMBRE 2023

44

TENDENZE 30 I N PRIMO PIANO Investitori istituzionali: i migliori fund selector italiani del 2023 36 B USINESS I fondi target date tornano alla ribalta 40 B USINESS La nuova vita dei fondi del mercato monetario 44 G ESTIONE Small e mid cap tra turbolenze di mercato e prove di sostenibilità 48 ISTITUZIONALI Il dividendo demografico del XXI secolo 52 ALTERNATIVI Alternativi: uno scudo contro le incertezze dei mercati 56 S RI SDGs, i fondi con Rating FundsPeople più esposti agli obiettivi Onu al 2030 60 FINTECH Bitcoin e cripto: aspettando l’halving 64 R EGOLAMENTAZIONE PNRR: possibile catalizzatore di investimenti esteri 66 LEGALE L’eterno dilemma dell’adeguatezza e la complicazione ESG

INTERVISTE 68 GURU Pierluigi Ansuinelli (Franklin Templeton) 72 GESTORE ITALIANO Stefano Fiorini (Generali Investment Partners) 74 FUND SELECTOR Daniele Caroni (Gruppo BCC Iccrea) 76 N EW IN TOWN Laura Tardino (Golding Capital Partners) 78 ISTITUZIONALE Maurizio Grifoni (Fon.te) 80 PERSONAGGIO Tommaso Federici (Soprarno SGR)

ANALISI 82 COMPARATIVA Obbligazionario statunitense: cresce l’attrattiva della duration 88 G ESTIONE PASSIVA Chi è chi della gestione passiva in Italia nel 2023 92 E MERGENTI Brasile, opportunità in vista 95 S TRATEGIE Petrolio, gas e soft commodities. Ecco cosa avere in portafoglio

OUT OF OFFICE 98 S PORT Sulla vetta di una montagna, dove tutto sembra più chiaro 6 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

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Materiali critici per la transizione energetica

1. Decarbonizzazione dei consumi energetici attraverso l’elettrificazione: ad esempio, il passaggio dalle auto a benzina ai veicoli elettrici (EV). In questo caso saranno necessari ingenti investimenti nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio. 2. Decentralizzazione della rete: per far fronte a questa elettrificazione, saranno necessari investimenti in reti intelligenti, nuove connessioni e stoccaggio (i proprietari di case diventeranno produttori di energia elettrica quando installeranno sistemi solari sul tetto, cosa che richiede una rete bidirezionale; la nuova capacità eolica offshore deve essere in grado di trasportare l’elettricità a terra attraverso cavi sottomarini ad alta tensione; l’intermittenza dei modelli di generazione di energia solare ed eolica significa che le batterie dovranno immagazzinare l’elettricità da utilizzare quando non c’è abbastanza luce solare o vento ecc.). 3. L’elettrificazione dell’energia sopra descritta e il rinnovamento della rete non possono avvenire senza investimenti in materiali critici, la cui domanda è destinata ad aumentare notevolmente nei prossimi decenni. La transizione energetica richiede ingredienti chiave. Secondo le stime dell’AIE (Agenzia internazionale dell’energia), la domanda complessiva di minerali per le tecnologie energetiche pulite aumenterà di almeno quattro volte al fine di soddisfare le ambizioni climatiche globali. L’AIE prevede inoltre una crescita particolarmente elevata per i minerali legati ai veicoli elettrici come il litio, la cui domanda aumenterà di quasi 42 volte, la grafite (quasi 25 volte), il cobalto (più di 21 volte) e il nichel (quasi 20 volte)1.

20 0 2020

2030

41.9 24,7

21,3

19,4

8,1

Rame

40

Manganesse

45 40 35 30 25 20 15 10 5 0

Nichel

Produzione a basse emissioni di carbonio Veicoli elettrici e stoccaggio di batterie Reti elettriche

Cobalto

60

Grafite

GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA SVOLGONO RUOLI DIVERSI. In primo luogo, guardiamo ai tre principali fattori di crescita degli investimenti legati alla transizione energetica:

CRESCITA DELLA DOMANDA DI MINERALI SELEZIONATI NEL SUSTAINABLE DEVELOPMENT SCENARIO (SDS) DELL’AIE, 2040 RISPETTO AL 2020

LHS assoluto (Mt), RHS indicizzato al 2020 = 1; mmt = milioni di tonnellate.

Litio

La transizione energetica globale in atto è di natura fisica e dovrà essere costruita. Ma quali sono gli elementi costitutivi e da dove provengono questi materiali critici per la transizione energetica?

Milioni di tonnellate, mmt

DIRK HOOZEMANS CFA, senior portfolio manager Thematic Equities, Credit Suisse Asset Management

3,7

2040

Fonte: AIE.

LA DISPONIBILITÀ DI MINERALI CRITICI È CONCENTRATA IN POCHE REGIONI, MA NON SENZA RISCHI. La transizione energetica rappresenta un’enorme opportunità per gli investimenti nei materiali critici, poiché la crescita dell’offerta dovrà aumentare in modo significativo nei prossimi decenni. Tuttavia, questa opportunità non è priva di rischi: molti dei materiali critici necessari per la transizione energetica si trovano in pochi Paesi2, il che comporta notevoli rischi politici e geopolitici. Inoltre, la realizzazione di nuove risorse minerarie richiede tempo e lo stretto rapporto tra domanda e offerta, o i deficit dell’offerta possono facilmente verificarsi quando i tempi di esecuzione di nuovi progetti, dalla scoperta alla produzione, aumentano. Grazie ad iniziative governative come l’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti e il Critical Raw Materials Act (CRMA) dell’Unione europea, tuttavia, le economie occidentali stanno rapidamente spingendo sullo sviluppo delle risorse interne, aumentando così la capacità locale di approvvigionamento e lavorazione delle materie prime critiche per la transizione energetica. Ciò significa anche ridurre la dipendenza da operatori chiave come la Cina che domina la catena di approvvigionamento delle batterie EV3. SONO ANCORA NECESSARI INGENTI INVESTIMENTI PER EVITARE I COLLI DI BOTTIGLIA. Poiché la forte domanda è destinata a essere soddisfatta da un’offerta limitata, prevediamo che i vuoti di produzione e i deficit dell’offerta provocheranno un aumento dei prezzi, incentivando gli investimenti in nuovi sviluppi. Secondo l’AIE, per portare in rete

la capacità necessaria in quattro materiali di transizione entro il 2030 è necessario un investimento cumulativo totale di 360–450 mia. di dollari USA nell’industria mineraria e nella produzione di materiali critici, rispetto ai soli 180–220 mia. di dollari USA di investimenti previsti4. SENZA MATERIALI CRITICI NON C’È TRANSIZIONE ENERGETICA. La transizione energetica globale è una transizione fisica che deve essere effettivamente costruita. Sebbene siano necessari ingenti investimenti nella produzione di tecnologie pulite e nelle catene e reti di approvvigionamento di energia pulita, non è possibile una transizione energetica senza investimenti nei materiali costitutivi essenziali per passare a un’economia e a una società più pulite. Riteniamo infatti che gli investimenti nelle società produttrici di materiali critici debbano far parte di una strategia di transizione energetica a catena di valore completa. 1. World Energy Outlook Special Report «The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transitions», AIE (versione 2022). 2. USGS, Mineral Commodity Summaries 2021, https://pubs.er.usgs.gov/ publication/mcs2021. 3. A IE, Energy Technology Perspectives, 2023 (pag. 96–97). 4. AIE, Energy Technology Perspectives, 2023 (pag. 165 e successive).

Ove questi materiali contengano affermazioni relative al futuro, queste hanno natura previsionale, sono soggette a rischi e incertezze e non sono garanzia di risultati/performance futuri. Pubblicità di natura finanziaria. Ogni investimento è soggetto alle dinamiche del mercato dei capitali e non è mai assicurata la realizzazione di profitti. Il valore finale dell’investimento può essere quindi anche inferiore rispetto al suo valore iniziale” Credit Suisse Italy S.p.A. è una banca autorizzata dalla Banca d’Italia e vigilata dalla CONSOB per lo svolgimento di servizi di investimento in Italia. La sede legale di Credit Suisse Italy S.p.A. è Via Santa Margherita 3, 20122 Milano.


CON TRI BU TI DI

64 BENEDETTO COLOSIMO Partner, Ughi e Nunziante Studio Legale PNRR: possibile catalizzatore di investimenti esteri

FIRME DEL MESE

66 EMILIO GIRINO Managing partner, Studio Ghidini, Girino e Associati L’eterno dilemma dell’adeguatezza e la complicazione ESG

76 I S ETTEMBRE 2023

95

48

LORENZO VAIANI

n FundsPeople è una rivista rivolta esclusivamente ai professionisti del settore finanziario ed in particolare ai soggetti considerati controparti qualificate o investitori professionali ai sensi della normativa vigente. Le informazioni sugli organismi di investimento collettivo o altri strumenti finanziari inclusi in FundsPeople sono presentate a solo scopo informativo e illustrativo e non devono essere interpretate in alcun modo come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono una descrizione completa degli organismi di investimento collettivo o di altri strumenti finanziari, mercati o sviluppi a cui si fa riferimento.

Portfolio manager, Eurizon Petrolio, gas e soft commodities. Ecco cosa avere in portafoglio

98

60

NOTA DI REDAZIONE

MARIA LUISA MEDAGLIA

Centro Studi e Ricerche, Itinerari Previdenziali Il dividendo demografico del XXI secolo

DANIELE BERNARDI

ALESSANDRA MANULI

AD, Diaman Partners Bitcoin e cripto: aspettando l’halving

AD, Hedge Invest SGR Sulla vetta di una montagna, dove tutto sembra più chiaro

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8 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


A marzo di quest’anno, l’India ha superato la Cina diventando il paese più popoloso del mondo con 1,4 miliardi di persone. Ma, ci si chiede, gli ambiziosi target di crescita dell’Asia sono compatibili con gli impegni globali volti a contrastare i cambiamenti climatici? A nostro avviso sì. Infatti molte delle soluzioni verso lo zero netto potrebbero arrivare proprio dalla regione asiatica. Diversi paesi di quest’area hanno già annunciato importanti obiettivi di neutralità carbonica: la Corea del Sud e il Giappone entro il 2050, la Cina entro il 2060, l’India per il 2070. Lo slancio crescente dell’Asia per una transizione energetica globale ci fa dunque ben sperare nella possibilità di creare un futuro a zero emissioni nette. È vero, la transizione sarà costosa. Secondo l’International Energy Agency (IEA), l’investimento annuo dovrà raggiungere quota USD 5.000 miliardi entro il 2030. Si tratta comunque di investimenti che potrebbero creare milioni di posti di lavoro e stimolare il PIL globale. Sempre di più, l’APAC è la regione in cui riusciamo a individuare le soluzioni high-tech di domani. COSA SIGNIFICA PER GLI INVESTITORI? Significa che hanno a disposizione una vasta gamma di opportunità negli investimenti sostenibili, dal finanziamento di progetti per le rinnovabili al supporto di aziende tecnologiche avanzate. Si tratta di investire in soluzioni sempre più green ed efficienti ed è l’Asia che le sta sviluppando. L’Asia è leader mondiale nell’energia solare ed eolica, nonché nella produzione di batterie per veicoli elettrici (VE). La maggior parte dei VE è infatti alimentata da tecnologie delle batterie sviluppate in Corea, Cina e Giappone. Il primo produttore mondiale di batterie in termini di capacità è la cinese CATL, seguita dalla coreana LG Energy Solution. CATL è tra i leader mondiali nella produzione e nella vendita di batterie agli ioni di litio e dei sistemi di

immagazzinamento necessari per la transizione energetica. In Cina, vi sono anche aziende leader in settori come le componenti per l’energia rinnovabile e i data center efficienti. Secondo l’IEA, nel 2020 i data center hanno prodotto circa 300 tonnellate di CO2 equivalente. Questo sta portando a un irrigidimento dei parametri di consumo nel settore, offrendo ampi vantaggi competitivi ai proprietari e operatori di data center a basso impatto. NARI Technology è invece uno dei principali fornitori di tecnologie per la rete elettrica in Cina. Fornisce energia a State Grid e South Grid, che dominano il mercato dell’elettricità nazionale. NARI Technology è ben posizionata per sfruttare le opportunità nel clean tech, poiché la Cina ha fra i suoi obiettivi quello di rendere la sua rete elettrica sempre più efficiente e smart. Infine, merita attenzione PowerGrid Corporation of India, che gestisce la rete elettrica nazionale indiana. A nostro avviso l’azienda è destinata a beneficiare degli investimenti infrastrutturali e della spinta dell’India verso le rinnovabili. Gran parte della sua spesa in conto capitale è

già focalizzata sulla trasmissione dell’energia rinnovabile alle aree urbane. IN CONCLUSIONE Costruire una strategia nell’area APAC allineata agli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’ONU richiede molta ricerca, viste anche le difficoltà a reperire informazioni accurate sulle credenziali ESG delle aziende. Tuttavia, attraverso la due diligence e l’engagement, gli investitori possono individuare aziende di elevata qualità che stanno aprendo la strada verso lo zero netto. Nel 2050 il mondo sarà molto diverso. La domanda di energia globale dovrebbe calare dell’8% rispetto a oggi, ma alimenterà un’economia di dimensioni doppie, con due miliardi di persone in più. L’Asia ci sta già dimostrando che gran parte dell’energia può essere tratta da fonti rinnovabili e molte delle soluzioni migliori proverranno probabilmente da questa regione proiettata nel futuro. Le società menzionate sono solo a scopo illustrativo al fine di mostrare lo stile di gestione degli investimenti descritto e non come raccomandazione d’investimento né indicazione della performance futura.

CAPACITÀ DI PRODUZIONE DI BATTERIE AGLI IONI DI LITIO, 2022-2030 China

Europe

United States

Rest of world

8

6

TWH

DAVID SMITH Senior Investment director, Asian Equities, abrdn

Le soluzioni verso un futuro a zero emissioni nette arriveranno dall’Asia

4

2

0 2022 Capacità di produzione di batterie agli ioni di litio, 2022-2030.

2025

2030


EL EN CO INDICE DELLE SOCIETÀ 76 I SETTEMBRE 2023

ABC

21Shares 21 abrdn 9, 40 AcomeA SGR 21, 44, 56 Agora 21 Allianz Global Investors 21, 56 Amundi 21, 36, 40, 56, 82, 88 Anima Holding 21, 36, 56 Arca Fondi SGR 21, 36, 56 ASCOM 78 AXA IM 14, 21, 88 Banca d’Italia 14 Banca Finnat Euramerica 21 Banca Ifis 14 Banca Profilo 21 BlackRock 21, 66 Blackstone 82 BNP Paribas 21, 30, 40, 56, 88 BNY Mellon IM 18, 21, 92 Borsa Italiana 80, 88 CANDRIAM 21 Capital Group 21, 30 Cassa Centrale Banca 21 Cassa Dottori Commercialisti 30 Cassa Forense 30 Cassa Nazionale del Notariato 30 CDC 30 Comgest 21 Consultinvest 21 COVIP 66 Credit Suisse 7, 21, 40, 88

DIRETTORE RESPONSABILE GONZALO FERNÁNDEZ gonzalof@fundspeople.com

DEF

Diaman Partners 60 DNCA Finance 21 DPAM 21, 48 DWS 88, 92 EBA 66 Edmond de Rothschild AM 21 EFAMA 76 EIOPA 66 ENPACL 30 ENPAF 30 ENPAM 30 EPAP 30 EPPI 30 ESMA 66 ETFGI 88 Etica SGR 56 Euregio Plus 21 Eurizon Capital 21, 36, 95 EY 64 Fidelity International 14, 21, 60, 82, 88 Fideuram 21, 52 Finanziaria Internazionale 21 Fineco AM 88 First Trust 88 Flossbach von Storch 21 Fon.te 78 Fondazione Cariverona 30 Fondazione CR Firenze 30 Fondazione CR Lucca 30 Fondazione Enasarco 30 Franklin Templeton 21, 68, 88, 92

GHI

Global X 88 Golding Capital Partners 76 Goldman Sachs AM 88 Granite Shares 88 Groupama AM 14, 21 Gruppo Azimut 21 Gruppo Banca Intermobiliare 21 Gruppo Bancario Ifigest 80 Gruppo Banco BPM 21 Gruppo BCC Iccrea 14, 21, 74 Gruppo BPER Banca 21 Gruppo Ceresio Italia 21 Gruppo Credem 14, 21, 56 Gruppo Deutsche Bank 21 Gruppo Ersel 21 Gruppo Generali 21, 30, 56, 72 Gruppo Mediobanca 21, 56 Gruppo Mediolanum 21 Gruppo Montepaschi 21, 44 Gruppo Unicredit 30 HanETF 88 HDI Assicurazione 30 Hedge Invest 21, 98 HSBC AM 21, 88, 40 ICD 40 Inarcassa 30 Intesa Sanpaolo 30 Invesco 21, 40, 88 Investcorp-Tages 52

10 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Investlink iShares Itau USA AM Itinerari Previdenziali

88 40, 88 92 48

JKL J.P. Morgan AM 18, 21, 82, 88, 92 Janus Henderson Investors 18 Jupiter AM 14 Kairos Partners SGR 21, 52 KraneShares 88 L&B Partners 80 Legal & General 14 Leverage Shares 88 LGIM 88

MN M&G Investments MFS IM Morgan Stanley IM Natixis IM Neuberger Berman Newton IM NN IP Nordea AM NS Partners

21 21 21, 92 21 21 18 21 21 44

OPQ Orefici Ossiam Pictet AM PIMCO Poste Italiane

21 88 21, 82 82, 88 21, 30

RST Raiffeisen CM 21 RAM Active Investments 21 Rize ETF 88 Robeco 21 Schroders 21, 56, 92 Sella SGR 21, 56 Société Générale 88 Soprarno 21, 80 State Street Global Advisors 21, 40, 88 Studio Ghidini, Girino & Associati 66 T. Rowe Price 36 Tabula IM 88 Tendercapital 21

UWXYZ UBP 21 UBS AM 21, 52, 88 Ughi e Nunziante Studio Legale 64 VanEck 88 Vanguard 88 Vontobel AM 21 Wellington Management 21 WisdomTree 88 Zenit 21 Zurich Bank 30, 44

HEAD OF ITALY DAVIDE PASIMENI davide.pasimeni@fundspeople.com REDAZIONE NAZIONALE SILVIA RAGUSA, editor Italia silvia.ragusa@fundspeople.com RAFFAELA ULGHERI, reporter raffaela.ulgheri@fundspeople.com INTERNAZIONALE GRETA BISELLO, reporter greta.bisello@fundspeople.com FILIPPO LUINI, reporter filippo.luini@fundspeople.com OSCAR RODRÍGUEZ, reporter orodriguez@fundspeople.com REGINA RIVERA, reporter regina.webb@fundspeople.com ANALYSIS MIGUEL RÊGO, global head of Analysis miguel.rego@fundspeople.com DIOGO VERDE, fund analyst diogo.verde@fundspeople.com SOLUTIONS & INNOVATION CARLO COLOSIMO, manager Data Content & Learning Solutions carlo.colosimo@fundspeople.com LIVIA CAIVANO, manager Passive Solutions livia.caivano@fundspeople.com FRANCESCA CONTI, manager Active Solutions francesca.conti@fundspeople.com MARTA MARINA PUCCIO, manager Channel Solutions marta.puccio@fundspeople.com RAFFAELA ULGHERI, manager ESG & Depositary Solutions raffaela.ulgheri@fundspeople.com DATA RAQUEL ALONSO, head of Data raquel.alonso@fundspeople.com CARLO COLOSIMO, manager Data Content & Learning Solutions carlo.colosimo@fundspeople.com SALES DAVIDE PASIMENI, head of Italy davide.pasimeni@fundspeople.com TOMMASO IAQUONE, Sales manager Italy tommaso.iaquone@fundspeople.com TALENT & ORGANIZATIONAL DEVELOPMENT JAVIER BLANCO, head of Talent, Organization & Change. javier.blanco@fundspeople.com ALICIA FRAGIO, Business & Financial Controller alicia.fragio@fundspeople.com FINANCE, OPERATIONS & STRATEGY SANTIAGO FRANCO, head of Finance, Operations & Strategy santiago.franco@fundspeople.com GONZALO RIAÑO, gonzalo.riano@fundspeople.com CONSULTANT ANTONIO SALIDO, CEO, NUVIX CONSULTING SL DESIGN ANTONIO CAPA & RODRIGO PÉREZ, KEMBEKE ESTUDIO PHOTOGRAPHY ENRICO FRASCATI, FRANCESCO PRANDONI TRANSLATIONS CRISTINA JAOUEN, FULLY INVESTED TRANSLATION, ED EMANUELA CRIBIO AUTORIZZAZIONE Tribunale di Milano, numero registro 14797/2022 EDITORE © Primer Decil Consultores y Editores S.L. Tutti i diritti riservati SOTTOSCRIZIONI fundspeople.com/it/registro DEPOSITO LEGALE M-48220-2008 REDAZIONE MILANO Piazza Vetra, 17, 20123, Milano Tel. (+39) 02 947 56291 italia@fundspeople.com fundspeople.com/it REDAZIONE MADRID Paseo de la Castellana 91. 28046 Madrid Tel. (+34) 91 755 35 58 redaccion@fundspeople.com fundspeople.com/es REDAZIONE LISBONA Espaço Amoreiras . Rua D. João V, nº 24, 1.03, E.26 - 1250-091 Lisboa Tel. (+351) 210 415 957 portugal@fundspeople.com fundspeople.com/pt PUBBLICITÀ publicidad@fundspeople.com * NOTA DI REDAZIONE Numero chiuso e stampato il 24 luglio 2023.


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Etica Impatto Clima

Eurizon Diversificato Etico

12 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


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CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno: dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale; si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**; l’idrogeno potrebbe avere un ruolo determinante per la riduzione delle emissioni di gas serra.

amundi.it

*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2022, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2021. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. INFORMAZIONI IMPORTANTI Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione di investimento. La presente comunicazione contiene informazioni inerenti a CPR Invest – Hydrogen, comparto della SICAV CPR Invest (di seguito il “Comparto”), autorizzato in Lussemburgo, sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) ed offerto in Italia in conformità alle applicabili disposizioni di legge tempo per tempo vigenti. I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Comparto siano appropriati alla loro situazione. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente finanziario. Il Comparto non off re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’offerta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Prima dell’adesione leggere il KID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto disponibile gratuitamente in lingua italiana sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese sul sito internet www.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote se del caso anche in relazione a categorie di azioni in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente effettuato una notifi ca. Informazioni aggiornate a febbraio 2023. |


PANORAMA MOVIMENTI NELL’INDUSTRIA

GIUGNO

21/06/23

26/06/23 bit.ly/43D85P0

Legal & General ha annunciato la nomina di Antonio Simoes come nuovo CEO

bit.ly/44AdW8Y

Groupama AM si rafforza in Italia con Alessandro Malinverno in qualità di head of Distribution

27/06/23

27/06/23

bit.ly/3Qb209o

Credem: Moris Franzoni e Paolo Isidoro nominati rispettivamente responsabile Consulenza Finanziaria e direttore commerciale

28/06/23

LUGLIO

Fonte: Banca d’Italia

shorturl.at/dflz6

bit.ly/3rInwZ7

Massimiliano Comisso è il nuovo responsabile Marketing per la branch italiana di Fidelity International

10/07/23

bit.ly/3q0R8Am

Fabio Panetta è il nuovo governatore di Bankitalia

Il CdA del Gruppo BBC Iccrea ha nominato Riccardo Corino alla carica di chief business officer

11/07/23

13/07/23

shorturl.at/jvwR2

shorturl.at/cOV67

La professoressa Simona Arduini è stata nominata vice presidente di Banca Ifis

Luca Falchieri fa il suo ingresso in Jupiter AM in qualità di Sales director per l’Italia

14/07/23

17/07/23

acortar.link/ETQURK

bit.ly/44PEjYw

Gianluca Rondini nominato head of Business Development in Euromobiliare Advisory SIM

14 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

DA NON PERDERE tutte le nuove nomine su fundspeople.com/it

Demis Todeschini è il nuovo head of ETF Sales Italy di Axa Investment Managers


Ad uso esclusivo di investitori qualificati.

OBBLIGAZIONI.

QUALE SARÀ LA PROSSIMA

DESTINAZIONE? Chiedi agli esperti Capitale a rischio

Il presente documento è concepito a uso esclusivo di investitori qualificati. Non destinato alla distribuzione ad altri soggetti o entità, che non devono basarsi sulle informazioni in esso contenute. Questa attività di Promozione Finanziaria è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L‑2449, Luxembourg. APR 23 / 944204




PANORAMA SMART CONSENSUS di Diana Pereira

LA PRUDENZA

NON È MAI TROPPA In una fase di grande incertezza, la prudenza è d’obbligo. I gestori non perdono di vista i loro obiettivi, ma puntano su strategie in grado di apportare solidità e diversificazione ai portafogli. Alcuni mercati di nicchia destano interesse.

PORTAFOGLIO SMART CONSENSUS FUNDSPEOPLE FONDO

CATEGORIA MORNINGSTAR

BL Global Flexible EUR

Bilanciati flessibili

BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR)

Bilanciati flessibili

DWS Concept Kaldemorgen

Bilanciati flessibili

Flossbach von Storch Multiple Opportunities II

Bilanciati flessibili

M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund

Bilanciati flessibili

Acatis Value Event Fonds

Bilanciati moderati

Allianz Income and Growth

Bilanciati moderati

Goldman Sachs Global Multi-Asset Income Portfolio

Bilanciati moderati

Janus Henderson Balanced Fund

Bilanciati moderati

PIMCO GIS Income Fund

Bilanciati moderati

Lo strumento di ricerca di fondi disponibile sul sito FundsPeople permette di consultare i criteri soddisfatti da ogni fondo dotato di rating in ciascuno dei tre Paesi.

18 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

I

l clima d’investimento appare improntato alla cautela, a fronte delle previsioni di un miglioramento del quadro economico complessivo, ma ancora inferiore alle attese. Secondo Eric Bernbaum, Gary Herbert e Michael Schoenhaut, gestori di J.P. Morgan AM, “le indicazioni contrastanti fornite dai PMI sull’andamento dell’attività economica, a fronte del rafforzamento dei dati macro, sembrano confermare che, sebbene le probabilità di recessione siano diminuite, l’evoluzione del quadro economico rimane altamente incerta in entrambe le direzioni”. È dello stesso avviso Aron Pataki, portfolio manager di Newton (grup-


DISTRIBUZIONE PER ASSET OBBLIGAZIONI AZIONI LIQUIDITÀ E OBBLIGAZIONI A BREVE TERMINE ALTRI (VALUTE, ALTERNATIVI E IMMOBILIARI)

70% 60% 50% 49,34 40% 30%

32,42

20% 10,33

10%

po BNY Mellon IM). Secondo il gestore, gli investitori sono consapevoli che “il ciclo di revisione al ribasso degli utili che in genere precede il minimo del mercato non si è ancora verificato e il contesto economico continua a imporre cautela”. Nonostante la prudenza generalizzata, i portafogli inclusi nel nostro Smart Consensus continuano a investire quasi la metà del patrimonio in azioni, con una quota pari al 49,34 per cento. Menzione speciale anche per gli strumenti di liquidità, che ad aprile hanno toccato livelli a due cifre e si mantengono tuttora al 10,33 per cento. Il gestore di Newton considera giustificato un investimento nel debito sovrano a breve termine, che “apporta liquidità da impiegare per cogliere nuove opportunità”, sebbene non rifletta appieno la composizione del portafoglio complessivo. Per quanto riguarda la distribuzione geografica delle posizioni azionarie, il Nord America si conferma in testa con una quota del 54,65%, la più alta da inizio anno, che contribuisce a sua volta a spiegare la riduzione di quasi il 3% dell’esposizione ai mercati emergenti e all’Europa. Secondo i gestori di J.P. Morgan AM, “l’economia USA continua a mostrare una tenuta maggiore del previsto, mentre l’Europa attraversa una fase di lieve recessione tecnica senza particolari ricadute sui mercati finanziari”. In questo contesto, i portfolio manager intendono “incrementare nuovamente la quota azionaria perché un’eventuale ripresa della crescita

7,92

0%

G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M 2021

2022

2023

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA EUROPA (INCLUDE IL REGNO UNITO) E MERGENTI (INCLUDE PAESI ASIATICI SVILUPPATI)

NORD AMERICA (USA E CANADA) GIAPPONE E AUSTRALASIA

70% 60%

54,65

50% 40%

31,65

30% 20% 10,01

10%

3,70

0%

G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M 2021

2022

2023

DISTRIBUZIONE PER SETTORE CORPORATE

GOVERNMENT

C ASH

ALTRO

70% 60% 50% 40%

29,47 26,85

30% 20%

26,12

10%

17,56

0%

G G L L A A S S O O N N D D G G FF M M A A M M G G LL A A SS O O N N D D G G FF M M A A M M 2021 2021

2022

2022

2023

2023

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 19


P

AR

P

R

TNE R

PANORAMA SMART CONSENSUS

AR

TNE

L’OPINIONE DI

LUKE NEWMAN

Portfolio manager, Janus Henderson Investors

VERSO IL MAINSTREAM PER LE SOLUZIONI ALTERNATIVE IL PORTAFOGLIO DI ERIC BERNBAUM, GARY HERBERT E MICHAEL SCHOENHAUT

Gestori di J.P. Morgan AM

“Le aspettative di rendimento a lungo termine per i portafogli bilanciati sono le più alte dal 2010”

ARON PATAKI

Gestore di Newton (BNY Mellon IM)

“I consumi sono ancora in tenuta, ma vediamo segnali di potenziale deterioramento della situazione con il progressivo esaurimento dei risparmi in eccesso”

economica a medio termine non penalizzi i portafogli”. Aron Pataki propone invece un punto di vista diverso sul mercato nordamericano: “Le valutazioni azionarie ci sembrano tuttora elevate, soprattutto negli Stati Uniti, e non hanno ancora raggiunto livelli abbastanza vantaggiosi da indurci ad aumentare l’esposizione al rischio del portafoglio”.

BOND FENOMENALI?

Sul fronte del reddito fisso, la quota media dei titoli di Stato detenuta nei portafogli è diminuita di oltre il 20 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

2% facendo spazio ad altre tipologie di strumenti come, ad esempio, i CAT bond, almeno nel caso specifico di BNY Mellon IM. “Questi titoli possono apportare una vera diversificazione rispetto agli investimenti tradizionali, dato che presentano una bassa correlazione con i mercati finanziari (perfino nei recenti periodi di maggiore turbolenza). Attualmente si registra uno squilibrio tra domanda e offerta e crediamo che questi strumenti possano offrire un interessante punto di ingresso per gli investitori”, affermano. In queste circostanze l’approccio attuato dai gestori di J.P. Morgan AM si basa su un incremento della duration volto a mitigare i rischi, un “mix di asset altamente diversificato” e una “preferenza per i mercati sviluppati”. “Negli ultimi mesi abbiamo aumentato gradualmente il profilo di duration del portafoglio mediante futures sui Treasury USA a 10 e 30 anni, per conferire solidità al portafoglio e rafforzare l’esposizione alle scadenze più lunghe”, spiegano. “Anche se queste posizioni hanno penalizzato la performance negli ultimi tempi, riteniamo ancora opportuno incrementare la duration, alla luce del profilo asimmetrico degli asset più rischiosi. Abbiamo quindi cercato di allungare la duration su base tattica per sfruttare le buone opportunità disponibili sul mercato statunitense grazie alle valutazioni più convenienti”, concludono. Dal canto loro, i corporate bond e gli strumenti di liquidità sono rimasti pressoché invariati.

Viviamo in un’epoca caratterizzata da drastici cambiamenti nelle politiche fiscali e monetarie in tutto il mondo sviluppato, da drammi politici e da rischi geopolitici apparentemente perpetui. Potrebbe sembrare controintuitivo, ma se questo contesto è naturalmente accompagnato da una maggiore incertezza, quello che abbiamo visto in risposta è un comportamento di mercato molto più razionale. L’incertezza offre agli investitori attivi l’opportunità di mostrare il proprio valore. In questo contesto le strategie alternative sono cresciute costantemente, una tendenza che ci aspettiamo continui con l’adattamento del mondo degli investimenti a nuove applicazioni e tecnologie innovative. Con la crescita della gamma di strumenti per la costruzione dei portafogli, si è evoluto anche il ruolo potenziale che gli alternativi possono svolgere in un portafoglio. L’uso degli alternativi come potenziale “ammortizzatore” è una tendenza che crediamo stia accelerando. Abbiamo potuto constatare in prima persona l’impatto mitigativo sulla volatilità dell’allocazione agli alternativi in caso di pandemie, recessioni, referendum, elezioni e altro ancora. Anche una piccola allocazione agli alternativi può potenzialmente contribuire a ridurre la volatilità complessiva di un portafoglio bilanciato nel lungo periodo.


PANORAMA BAROMETRO

https://bit.ly/3KnGnzM

Nella sezione di Analysis, con lo strumento ‘Cerca un fondo’ , sul sito FundsPeople è possibile visionare il ranking completo dei prodotti con Rating FundsPeople 2023

SCOPRI I FONDI CON RATING Sono prodotti che hanno il favore degli analisti, sono consistenti e si distinguono per sottoscrizioni sul mercato italiano.

I

n un mercato come il nostro, con più di 35 mila fondi registrati per la commercializzazione, la grande sfida è filtrare l’intero universo per trovare i prodotti che si adattano ai portafogli. Per aiutarvi, FundsPeople rende noti i fondi con il Rating FundsPeople 2023. Solo 620 prodotti si distinguono per uno o più dei seguenti tre criteri: Preferiti dagli analisti. Sono fondi che accumulano un minimo di cinque voti nel sondaggio annuale condotto in Italia, Spagna e Portogallo, rivolto ad analisti e selezionatori di fondi, su prodotti che, a loro avviso, eccellono per le loro caratteristiche uniche. Ci sono 27 prodotti che ottengono il Rating in questo modo. Blockbuster. Sono i fondi più venduti sul mercato. Si tratta di prodotti che, al 31 dicembre 2022, hanno un patrimonio in Italia maggiore o uguale a 200 milioni di euro. Inoltre, per i prodotti locali teniamo conto anche del dato relativo alla raccolta accumulata negli ultimi tre anni, che deve superare il 25% del portafoglio a fine 2022. Sono 489 i fondi esteri e 81 quelli italiani che superano questo filtro. In totale, 570 prodotti registrati in Italia hanno ottenuto questo Rating. Consistenti. Il team di analisi di Funds People ha sviluppato una nuova metodologia di calcolo del pilastro quantitativo del Rating FundsPeople. Da un calcolo basato sull’universo di fondi registrati in Italia passiamo a un calcolo effettuato su una base geogra-

fica più ampia: quella dei fondi registrati in tutti i Paesi della zona euro. Chiamiamola Evoluzione numero 1. Entrano così nella nostra analisi comparativa gli oltre 18 mila fondi di investimento disponibili nella regione che soddisfano i nostri criteri a livello di track record e patrimonio gestito minimo di 10 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Per il resto, la metodologia mantiene la sua struttura molecolare, classificando i veicoli di investimento che hanno ottenuto il miglior posizionamento rispetto ai peer in termini di rendimento e rischio in euro (deviazione standard) negli ultimi cinque anni. In pratica, confrontiamo ogni fondo con tutti i prodotti della zona euro inclusi nella sua categoria Morningstar in base a due scorecard. Nella prima analizziamo i dati di rendimento e volatilità su periodi cumulativi di tre e cinque anni; nella seconda analizziamo le cifre per ciascuno degli ultimi cinque anni. In entrambi i casi, il rendimento e la volatilità hanno un

peso rispettivamente del 65% e del 35 per cento. Ogni scorecard stabilisce la posizione relativa del fondo nella categoria di appartenenza e ci permette di assegnare il Rating ai fondi che hanno ottenuto il miglior punteggio per entrambe le scorecard. Ed è qui che passiamo all’Evoluzione numero 2: se prima consideravamo in modo statico i fondi posizionati nel primo quintile di ogni scorecard, adesso abbiamo stabilito come obiettivo quello di premiare almeno il 10% dell’offerta di fondi europei. In questo modo il primo quintile diventa dinamico. Sono circa 1.800 i fondi consistenti europei, in base ai nostri criteri. Quelli registrati in Italia, che quindi hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il parametro quantitativo, sono 620. Nel complesso, in Italia contiamo 1.129 fondi di investimento con Rating FundsPeople 2023. Tra questi, solo cinque soddisfano contemporaneamente i tre criteri e si aggiudicano così il Rating FundsPeople+.

FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE+ 2023 FONDO

CATEGORIA

Amundi Funds Global Multi Asset Conservative

Bilanciati Prudenti

M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund

Azionari Settore Infrastrutture

Man Funds VI plc Man GLG Alpha Select Alternative

Alternativi Azionario Market Neutral

Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund

Obbligazionari Corporate EUR

Nordea 1 Global Climate and Environment Fund

Azionari Settore Ecologia

Fonte: FundsPeople e Morningstar.

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 21


PANORAMA BAROMETRO

MAPPA DELLA GESTIONE ITALIANA GESTIONI DI PORTAFOGLIO RETAIL 7.668 10.753 1.085 0 41.048 875 0 5.942 5.567 6.141 4.484 2.561 4.912 2.180 4.164 1.797 2.505 2.029 33

GESTIONI DI PORTAFOGLIO ISTITUZIONALI 286.240 118.994 92.017 96.975 11.064 1.438 3.873 800 573 4.513 2.570 4.620 256 0 407 0 840 0 73

PAT. GESTITO

FONDI APERTI

384.415 306.842 167.860 101.102 93.800 60.411 33.612 18.577 10.768 10.654 10.381 10.326 5.561 5.028 4.571 4.308 3.345 2.696 1.597

90.508 177.095 74.759 4.127 41.688 58.098 29.739 11.834 4.628 0 3.327 3.145 394 2.847 0 2.512 0 666 1.491

GRUPPO BANCA INTERMOBILIARE*

1.086

96

ND

1.054

728 897

262

CONSULTINVEST

136

21

-6,2

970 841 607 607 322 152 127 70 1.241.695

67 242 112 339 322 129 127 63 509.884

851 360 0 0 0 24 0 7 105.384

53 240 496 268 0 0 0 0 626.427

5,8 6,9 33,1 4,6 -45 -1,2 -4 0 -1.371

BANCA PROFILO BANCA FINNAT EURAMERICA FINANZIARIA INTERNAZIONALE EUREGIO PLUS GRUPPO CERESIO ITALIA ZENIT (PFM) (§) OREFICI AGORA TOTALE

RACCOLTA NETTA -2929,1 -1.308,30 97,90 2382,6 -9,70 256,7 78,7 -130,2 17,5 -47,4 107,7 53,8 54,6 -55,5 144,8 -62,6 36,1 -24,7 -28,2

Fonte: elaborazione propria sui dati Assogestioni ordinati per patrimonio gestito al netto dei fondi di gruppo. * Dati di patrimonio non aggiornati. § Raccolta netta parziale. ^ Raccolta netta parziale. Patrimonio parziale o parzialmente aggiornato. ** Gruppo non associato.

RANKING FUNDSPEOPLE GRUPPI GLOBALI CON PIÙ DI 500 MILIONI DI EURO GESTITI DA ASSET MANAGER INTERNAZIONALI IN ITALIA CLUB DEI

500 Fonte: Piattaforme di distribuzione e Assogestioni. Dati di società di gestione internazionali che operano in Italia, in milioni di euro, a fine dicembre 2022.

IN ITALIA

GIUGNO 2023

DATI IN MILIONI DI EURO

IL BAROMETRO

SOCIETÀ GRUPPO GENERALI EURIZON (GRUPPO INTESA SANPAOLO) ANIMA HOLDING GRUPPO POSTE ITALIANE FIDEURAM (GRUPPO INTESA SANPAOLO) GRUPPO MEDIOLANUM ARCA CREDITO EMILIANO GRUPPO MEDIOBANCA GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA SELLA ICCREA GRUPPO BPER BANCA GRUPPO ERSEL GRUPPO MONTEPASCHI (**) KAIROS PARTNERS GRUPPO BANCO BPM GRUPPO BANCA IFIGEST ACOMEA

22 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

SOCIETÀ AMUNDI

PATRIMONIO IN ITALIA

SOCIETÀ

PATRIMONIO IN ITALIA

195.110.000.000

ROBECO

6.130.000.000

BLACKROCK IM (*)

86.597.000.000

STATE STREET GLOBAL ADVISORS

6.066.000.000

ALLIANZ

49.049.000.000

NEUBERGER BERMAN

5.830.000.000

J.P. MORGAN AM

45.504.000.000

NATIXIS IM

4.200.000.000

AXA IM

41.898.000.000

HSBC AM

PICTET AM

40.503.000.000

TENDERCAPITAL

MORGAN STANLEY IM

38.055.000.000

DNCA FINANCE

3.604.691.348

FIDELITY INTERNATIONAL

36.319.000.000

MFS IM

3.027.000.000

INVESCO

27.230.000.000

BNY MELLON IM (*)

2.998.000.000

GRUPPO DEUTSCHE BANK

26.922.000.000

NN IP

2.800.000.000

GRUPPO BNP PARIBAS

23.253.000.000

SCHRODERS

23.610.000.000

2.200.000.000 2.000.000.000 1.900.000.000 1.800.000.000

3.931.255.493 3.800.000.000

17.802.000.000

RAM ACTIVE INVESTMENTS DPAM CAPITAL GROUP

M&G INVESTMENTS

14.255.000.000

UBP

NORDEA AM

12.000.000.000

ABRDN

1.705.000.000

FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS

11.605.000.000

EDMOND DE ROTHSCHILD AM

1.360.000.000

CREDIT SUISSE AM

11.561.000.000

21SHARES

1.000.000.000

VONTOBEL AM

10.079.261.317

PATRIZIA

1.000.000.000

GROUPAMA AM

8.256.000.000

FLOSSBACH VON STORCH

860.000.000

WELLINGTON MANAGEMENT

8.194.985.406

COMGEST

750.000.000

CANDRIAM

7.436.000.000

RAIFFEISEN CM

6.320.000.000

UBS AM

TOTALE CLUB DEI 500

798.521.193.563


EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI APERTI IN ITALIA GRUPPI ITALIANI

FONDI APERTI Dati al 31 marzo 2023.

GRUPPI ESTERI

TOTALE

DIRITTO ITALIANO DIRITTO ESTERO

1.300.000

GRUPPI ESTERI

1.200.000

GRUPPI ITALIANI

1.100.000 1.000.000 900.000

525.671 PATRIMONIO

800.000 700.000 600.000 500.000 400.000

339.089 211.588

300.000 200.000 100.000

23.398

0

PATRIMONIO

30.000 25.000

1.228

20.000

RACCOLTA

15.000 10.000 5.000 0

-493

-5.000

-1.637

-10.000

-2.766

-15.000 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03

2017

2018

2019

2020

2021

2022

Fonte:

Fonte:

PATRIMONIO GESTITO IN FONDI APERTI

Dati al 30 giugno 2023.

OBBLIGAZIONARI

376.320 361.116

AZIONARI FLESSIBILI

193.294

BILANCIATI MONETARI HEDGE

Fonte:

RACCOLTA

2023

138.082 40.933

RACCOLTA NETTA IN FONDI APERTI

Dati al 30 giugno 2023.

OBBLIGAZIONARI

1.613

AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI

121

2.538

-266 -55 -16

HEDGE

Tutti i dati in milioni di euro.

837

-2.142 -2.060 -1.319 -1.457

MONETARI

1.297

2.577

GIU-23

MAG-23

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 23


PANORAMA BAROMETRO

EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI DELLE RETI DI CONSULENZA IN ITALIA DIRITTO ITALIANO

DIRITTO ESTERO

TOTALE

300.000

PATRIMONIO

250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 3.000 2.000

RACCOLTA

1.000 0 -1.000 -2.000 -3.000

06

09

12

03

2017

06

2018

09

12

03

06

2019

09

12

03

06

09

12

03

2020

06

09

12

2021

03

06

09

2022

12

03

2023

Fonte: Assoreti. Dati al 31 marzo 2023. (1) Non includono i fondi di fondi e i fondi speculativi.

Fonte:

RISPARMIO GESTITO - DATI RETI DI CONSULENZA CONSISTENZE PATRIMONIALI ENTITÀ

TOTALE PATRIMONIO

FONDI E SICAV

GESTIONI PATRIMONIALI

PRODOTTI ASSICURATIVI/ PREVIDENZIALI

TOTALE RACCOLTA NETTA*

CONSULENTI FINANZIARI ABILITATI ALL'O.F.S.**

FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)

111.158

34.941

37.482

38.734

939

4.989

INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)***

74.692

28.275

19.262

27.154

706

1.089

BANCA MEDIOLANUM S.p.A. (GRUPPO MEDIOLANUM)

66.576

32.742

1.066

32.767

348

4.373

BANCA GENERALI S.p.A. (GRUPPO BANCA GENERALI)

54.964

21.168

8.821

24.974

741

2.232

FINECOBANK S.p.A. (GRUPPO FINECOBANK)

50.881

34.145

330.890

16.404

717

2.947

ALLIANZ BANK FINANCIAL ADVISORS S.p.A. (GRUPPO ALLIANZ BANK)

50.518

16.002

822.403

33.693

413

2.195

CREDEM S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM)

18.621

9.301

4.071

5.248

16

527

ZURICH ITALY BANK S.p.A.

13.663

7.829

1.084

4.749

63

1.062 656

BNL - BNP PARIBAS - Life Banker (GRUPPO BNP PARIBAS)

6.317

3.257

213

2.847

51

BANCA EUROMOBILIARE S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM)

5.370

3.230

869

1.270

227

623

IW PRIVATE INVESTMENTS SIM S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) (1)

5.122

3.758

308

1.055

-21

520

CHEBANCA! S.p.A. (GRUPPO MEDIOBANCA)

4.978

3.479

140

1.358

84

565

BANCA WIDIBA S.p.A. (GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA)

4.916

3.351

245

1.319

36

554

467.776

201.478

1.226.854

191.572

4.320

22.332

TOTALE

Fonte: Assoreti. Sono inclusi i fondi speculativi e fondi chiusi. Dati consistenze patrimoniali al 31 marzo 2023, in milioni di euro. * Sono inclusi fondi e SICAV, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali. Dati al 31 marzo 2023, in milioni di euro. ** Il dato si riferisce al numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede con portafoglio > 0. Dati al 31 maggio 2023. ***Nel mese di dicembre 2022 fusione per incorporazione di Sanpaolo Invest Sim S.p.A. in Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A

24 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023

Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.

MS INVF Global Opportunity Fund BGF World Healthscience Fund JPM China A Share Opportunities Fund BGF Sustainable Energy Fund CPR Invest Global Disruptive Opps BGF World Technology Fund Nordea 1 Global Climate and Envir Fd MS INVF Asia Opportunity Fund M&G (Lux) Global Listed Infras Fd JPM Global Healthcare Fund JPM Global Focus Fund JPM US Select Equity Fund MS INVF US Advantage Fund JPM US Value Fund Invesco Global Consumer Trends Fund JPM Emerging Markets Equity Fund M&G (Lux) Glb Dividend Fd Amundi Fds Global Ecology ESG Allianz Global Artificial Intelligence BGF Future of Transport Fund Amundi Sviluppo Italia JPM China Fund MS INVF Global Infrastructure Fund BGF Next Generation Technology Fund Amundi Fds Pioneer US Equity Fdmtl Gr JPM US Technology Fund Invesco Sust Pan Eurp Struct Eq Fd BGF Continental European Flexible Fund Capital Group New Perspective Fund (LUX) JPM Europe Equity Plus Fund

01 EQUITY

L’elenco dei fondi Blockbuster con Rating FundsPeople è ordinato in base al patrimonio gestito sul mercato locale al 31 dicembre 2022. Le informazioni vengono fornite dalle società di gestione. In assenza di informazioni dettagliate da parte degli asset manager, si considera il patrimonio minimo in gestione per soddisfare il criterio dei Blockbuster.

CPR Invest Climate Action

CPR Invest Hydrogen JPM US Select Equity Plus Fund JPM America Equity Fund CPR Invest Food For Generations Amundi Fds Global Equity Sustainable Inc MS INVF Europe Opportunity Fund MS INVF Global Quality Fund BGF Circular Economy Fund Amundi Fds Euroland Equity Fidelity Global Technology Fund Pictet-Robotics Vontobel Global Equity FF Global Dividend Fund Fidelity China Consumer Fund Fidelity China Consumer Fund Pictet Global Environmental Opps Pictet Global Megatrend Selection Pictet Water Schroder ISF Global Climate Change Eq Goldman Sachs Global CORE® Equity Ptf JPM Emerging Markets Opportunities Fund BNP Paribas Disruptive Technology BGF World Gold Fund BNP Paribas Climate Impact BNP Paribas Aqua BNP Paribas Global Environment CPR Invest Global Resources MS INVF US Growth Fund Amundi Fds Emerging Markets Equity Focus JPM Thematics Genetic Therapies BGF World Mining Fund JPM Global Dividend Fund BNP Paribas Aqua KBI Global Sust Infras Fd Amundi Fds European Equity Value CPR Invest MedTech Allianz Europe Equity Growth Amundi Fds US Pioneer Fund

400 800 1.200 1.600

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Invesco Japanese Equity Advantage Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Candriam Eqs L Oncology Impact ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Candriam Sustainable Eq Em Mkts ■■■■ Allianz Thematica ■■■■■■■■■■■■■■■■ ■■■■ Invesco Asian Equity ■■■■■■■■■■■■■■■■ ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Wellington US Research Equity Fund ■■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Robeco Global Consumer Trends ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF European Equity Income Fund ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ JPM Global Select Equity Fund ■■■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Nordea 1 Global Stable Equity Fund ■■■ BNPP E MSCI USA SRI S-Sr PAB 5% Cpd ■■■■■■■■■■■■ ■■■ MS INVF Global Brands Equity Income Fund ■ ■ ■ ■■■■■■■■■■■ BGF Emerging Markets Fund ■■■■■■■■■■■ ■■■ CPR Invest Global Lifestyles ■■■■■■■■■■ ■■■ Allianz Global Sustainability ■■■■■■■■■■ ■■■ BGF World Energy Fund ■■■■■■■■■■ ■■■ BGF World Financials Fund ■■■■■■■■■ ■■■ Carmignac Investissement ■■■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Energy Transition ■■■■■■■■■ ■■■ Amundi Fds European Equity ESG Improvers ■ ■ ■ ■■■■■■■■ UBAM 30 Global Leaders Equity ■■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Smart Food ■■■■■■■■ ■■■ Candriam Eqs L Emerging Markets ■■■■■■■■ ■■■ BGF European Special Situations Fund ■■■■■■■■ ■■■ RobecoSAM Smart Energy Equities ■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Health Care Innovators ■■■■■■■ ■■■ JPM Greater China Fund ■■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Euro Equity ■■■■■■■ ■■■ DNCA Invest Beyond Global Leaders ■■■■■■■ ■■■ JPM Pacific Equity Fund ■■■■■■ ■■■ CPR Invest Megatrends ■■■■■■ ■■■ Allianz Pet and Animal Wellbeing ■■■■■■ ■■■ BNP Paribas Consumer Innovators ■■■■■■ ■■■ Lazard European Alternative Fund ■■■■■■ ■■■ JPM Europe Select Equity Fund ■■■■■■ ■■■ BNY Mellon Dynamic U.S. Equity Fund ■■■■■■ ■■■ JPM Europe Dynamic Technologies Fund ■■■■■■ ■■■ Invesco Euro Equity Fund ■■■■■ ■■■ MS INVF Global Insight Fund ■■■■■ ■■■ Amundi Azionario Val Eurp a dist ■■■■■ ■■■ Amundi Azionario Val Eurp a dist ■■■■■ ■■■ Allianz Azioni Italia All Stars ■■■■■ ■■■ Tendercapital Secular Euro ■■■■■ ■■■ Fidelity Sustainable Water & Waste Fund ■■■■■ ■■■ Eleva Eleva Abs Ret Eurp ■■■■■ ■■■ UBS (Lux) ES Long Term Themes (USD) ■■■■■ ■■■ abrdn China A Share Sus Equity Fund ■■■■■ ■■■ Eleva Eleva European Sel ■■■■■ ■■■ Franklin Technology Fund ■■■■■ ■■■ Fundsmith SICAV Fundsmith Equity Fund ■■■■■ ■■■ Pictet SmartCity ■■■■■ ■■■ Pictet Digital ■■■■■ ■■■ Fidelity Sustainable Consumer Brands ■■■■■ ■■■ Pictet Clean Energy Transition ■■■■■ ■■■ Vontobel US Equity ■■■■■ ■■■ Pictet Security ■■■■■ ■■■ GS Europe CORE® Equity Portfolio ■■■■■ ■■■ Pictet Quest Europe Sustainable Eq ■■■■■ ■■■ Schroder ISF Greater China ■■■■■ ■■■ Fidelity Emerging Markets Fund ■■■■■ ■■■ Fidelity America Fund ■■■■■ ■■■ Guinness Global Equity Income ■■■■ ■■■ Fidelity World FAM Fund ■■■■ ■■■ StocksPLUS™ Fund ■■■■ ■■■ Janus Henderson Global Life Sciences Fd ■■■■ ■■■ CPR Invest Social Impact ■■■■ ■■ Amundi Funds Sustainable Top Eurp Plyrs ■■■■ ■■ Amundi Fds Pioneer US Equity Research ■■■■ ■■ MS INVF Emerging Leaders Equity Fund ■■■■ ■■ BNP Paribas Sustainable Glbl Low Vol Eq ■■■■ ■■

400 800 1.200 1.600 Amundi Fds New Silk Road JPM Japan Equity Fund Invesco Greater China Equity Fund JPM Europe Strategic Growth Fund RobecoSAM Sustainable Water Equities Invesco Pan European Equity Fund BGF European Value Fund BlackRock Advantage US Equity Fund Amundi Azionario America Carmignac Pf Long-Short European Eq Allianz Oriental Income Amundi Fds Pioneer Global Equity Amundi Dividendo Italia Amundi Fds China Equity Schroder ISF Global Energy Transition Threadneedle (Lux) Global Smaller Coms RAM (Lux) Sys Emg Mkts Equities Schroder ISF Global Sustainable Growth Vontobel mtx Sustainable Emerg Mkts Ldrs Pictet Corto Europe Long Short Pictet Global Thematic Opportunities Redwheel Global Emerging Markets T. Rowe Price Global Focused Gr Eq Fd Mirabaud Sustainable Global Focus Franklin Biotechnology Discovery Fund Janus Henderson Horizon Euroland Fund Fidelity Pacific Fund Fidelity Sustainable Global Health Care UBAM Swiss Equity AB Low Volatility Equity Pictet Quest Global Sustainable Equities Franklin US Opportunities Fund AB Select Absolute Alpha AB Select US Equity Pictet Premium Brands Pictet Biotech UBS (Lux) EF China Opportunity (USD) UBS (Lux) EF Greater China (USD) Vontobel Clean Technology Pictet Nutrition UBS (Lux) ES USA Growth (USD) Pictet Timber Schroder ISF Global Dividend Maximiser Vontobel Emerging Markets Equity Schroder ISF Global Emerging Mkt Opports Janus Henderson Hrzn Pan Eurp Abs Ret Fd Schroder ISF China Opportunities MFS Meridian Global Equity Fund Janus Henderson AbsRet Fd Pictet Health Schroder ISF Emerging Asia RAM (Lux) Sys European Equities Janus Henderson Pan European Fund Schroder ISF Asian Opportunities Schroder ISF EURO Equity MFS Meridian European Value Fund Schroder ISF US Large Cap AB International Health Care Threadneedle (Lux) Global Focus MFS Meridian European Research Fund Templeton Emerging Markets Fund Comgest Growth Europe Man GLG Japan CoreAlpha Equity Comgest Growth Japan DPAM B Equities World Sust Raiffeisen Nachhaltigkeit-Aktien BGF European Focus Fund BSF Systematic ESG World Equity Fund BGF US Flexible Equity Fund BGF US Basic Value Fund

■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 25

Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.

400 800 1.200 1.600 MS INVF Global Brands Fund


PANORAMA BAROMETRO

I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023

Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.

02 MULTI-ASSET / ALTERNATIVE

Amundi Fds Global Aggregate Bond MS INVF Global Fixed Income Opps Fd Invesco Global Total Return EUR Bond Fd Invesco Euro Corporate Bond Fund Nordea 1 European Covered Bond Fund

03 FIXED INCOME

L’elenco dei fondi Blockbuster con Rating FundsPeople è ordinato in base al patrimonio gestito sul mercato locale al 31 dicembre 2022. Le informazioni vengono fornite dalle società di gestione. In assenza di informazioni dettagliate da parte degli asset manager, si considera il patrimonio minimo in gestione per soddisfare il criterio dei Blockbuster.

400 800 1.200 1.600 Carmignac Sécurité

JPM Global Bond Opportunities Fund Nordea 1 Low Duration Eur Cov Bnd Fund DNCA Invest Alpha Bonds BGF China Bond Fund BNP Paribas Enhanced Bd 6M Allianz European Bond RC JPM EU Government Bond Fund BSF Fixed Income Credit Strategies Fund BGF Fixed Income Global Opportunities Fd Amundi Elite Income Bond Amundi Elite Income Bond BGF Euro Short Duration Bond Fund Amundi SF Divers Shrt Term Bd MS INVF Euro Strategic Bond Fund BGF Euro Corporate Bond Fund Amundi Fds Strategic Bond BGF Euro Bond Fund

26 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ M&G (Lux) Glb Fl Rt HY Fd ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Carmignac Portfolio Sécurité ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Fds Emerging Markets Bond ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Obbl Paesi Emerg a dist ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Fds Global Subordinated Bond ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Invesco Belt and Road Debt ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Nordea 1 European High Yield Bond Fund Nordea 1 European Financial Debt Fund ■■■■■■■■■■■■ JPM Global Corporate Bond Fund ■■■■■■■■■■■■ Allianz Euro Credit SRI ■■■■■■■■■■■■ AXAWF Global Inflation Short Dur Bds ■■■■■■■■■■■ Templeton Global Bond Fund ■■■■■■■■■■■ BlueBay Investment Grade Euro Govt Bd Fd ■■■■■■■■■■■ Fidelity Euro Short Term Bond Fund ■■■■■■■■■ GS Global Fixed Income Plus Port (Hdg) ■■■■■■■■ Schroder ISF EURO Corporate Bond ■■■■■■■■ Muzinich Enhancedyield Short-Term Fund ■■■■■■■■ PIMCO Obbligazionario Prudente Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Income Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Diversified Income Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Global Real Return Fund ■■■■■■■■ PIMCO GIS Global Bond Fund ■■■■■■■■ JPM Income Fund ■■■■■■■

400 800 1.200 1.600

400 800 1.200 1.600

■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■ ■■■

Carmignac Pf Patrimoine BNY Mellon Global Real Return Fd (EUR) BSF European Select Strategies Fund BSF European Absolute Return Fund ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II) ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II) Amundi ESG Selection Conservativo BNL Assetto Dinamico Progetto Azione Connectivity Revolt (II) Progetto Azione Connectivity Revolt (II) JPM Total Emerging Markets Income Fund ASI Progetto Azione New Lifestyles (II) ASI Progetto Azione New Lifestyles (II) ASI Progetto Azione Medical Innovation Amundi ESG Selection Bilanciato MFS Meridian Prudent Capital Fund Exane Funds 2 Exane Pleiade Fund Man AHL TargetRisk Fund Man GLG Event Driven Alternative Fund PIMCO GIS Global Core Asst Allc Amundi Valore Italia PIR ASI Progetto Azione Sociale(II) ASI Progetto Azione Sociale(II) ASI Bilanciato Percorso Attivo ASI Bilanciato Percorso Attivo Allianz MultiPartner Multi20 Allianz MultiPartner Multi20 BSF Dynamic Diversified Growth Fund ASI Progetto Azione Brand Vincenti ASI Progetto Azione Brand Vincenti Franklin Income Fund Schroder ISF Global Multi Asset Income RAM (Lux) Sys L/S European Equities MFS Meridian Prudent Wealth Fund Jupiter Merian Global Equity AbsoluteRet Man GLG Alpha Select Alternative Raiffeisen Nachhaltigkeit Mix Dachfonds Südtirol

400 800 1.200 1.600

■■■■■■■ ■■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■ ■■■■■

■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■ ■■

400 800 1.200 1.600 MS INVF Euro Corporate Bond Fund Amundi Obbligazi Italia Breve Termine Amundi Fds Pioneer Strategic Income Robeco Financial Institutions Bonds Robeco Global Credits FvS Bond Opportunities BNP Paribas Sustainable Enhanced Bd 12M Lazard Credit Fi SRI BNP Paribas Euro Government Bd CamGestion Obliflexible JPM Global Government Bond Fund Amundi Fds Euro Corporate Bond MS INVF Short Maturity Euro Bond Fund BNY Mellon Rspnb Hrzns Euro Corp Bd Fd Candriam Sustainable Bond Glbl Hi Yld M&G (Lux) Glb Macro Bd Fd Robeco High Yield Bonds JPM Global High Yield Bond Fund Wellington Global Bond Fund Amundi Sentiero Sostenibile Nordea 1 European Covered Bond Op Tendercapital Bond Two Steps EdR SICAV Financial Bonds

■■■■■ ■■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■ ■■■

Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.

400 800 1.200 1.600

■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ M&G (Lux) Income Allocation Fund M&G (Lux) Optimal Income Fd ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Progetto Azione Connectivity Revolution JPM Global Income Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Progetto Azione Connectivity Revolution BGF ESG Multi Asset Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF Global Multi Asset Income Fund Amundi Fds Global Multi Asset Cnsrv ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ASI Progetto Azione New Lifestyles MS INVF Global Balanced Risk Control FOF ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ASI Progetto Azione New Lifestyles Amundi Elite Multi Asset Flexible ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Bilanciato Più Amundi Elite Multi Asset Flexible ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Amundi Bilanciato Più BGF Global Allocation Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BNP Paribas Sustainable Multi Asset Sty Nordea 1 Stable Return Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ BGF ESG Global Conservative Income Fund Carmignac Patrimoine ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Franklin ESG Focused Balanced Fund JPM Global Balanced Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ DWS Concept Kaldemorgen Amundi Obb Più a distribuzione ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Fidelity Global Multi Asset Income Fund Amundi Elite Thematic Multi Asset ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Pictet-Multi Asset Global Opportunities Amundi Elite Thematic Multi Asset ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ PIMCO GIS Dynamic Multi Asset Fund Amundi Risparmio Italia ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Janus Henderson Balanced Fund Invesco Global Income Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Thesis Juniper Fund JPM Global Macro Opportunities Fund ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Raiffeisen Nachhaltigkeit Diversified DNCA Invest Eurose ASI Progetto Azione Circular Economy ■■■■■■■■■■■■ Nordea 1 Alpha 10 MA Fund ASI Progetto Azione Circular Economy ■■■■■■■■■■■■ M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund Amundi Funds Multi Asset Real Return ■■■■■■■■■■■ Nordea 1 Alpha 15 MA Fund Progetto Azione Energy Transition (II) ■■■■■■■■■■ Amundi Fds Multi Asset Sustainable Fut Progetto Azione Energy Transition (II) ■■■■■■■■■ Progetto Azione Energy Transition JPM Global Multi Strategy Income Fund ■■■■■■■■ Progetto Azione Energy Transition Amundi Fds Global Multi Asset ■■■■■■■■ JPM Global Income Conservative Fund Amundi Target Controllo ■■■■■■■■ CPR Invest Smart Trends Capital Group Global Allocation Fd (LUX) ■■■■■■■■ Allianz Income and Growth Amundi Fds Euro Multi Asset Target Inc ■■■■■■■■ Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 15 FvS Multiple Opportunities II ■■■■■■■ ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili Amundi Fds Multi Strategy Growth ■■■■■■■ ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili MS INVF Global Balanced Fund ■■■■■■■ BNP Paribas Sustainable Multi Asset Bal Amundi Inv Multi Asset Teodorico ■■■■■■■ Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 50 Allianz Strategy 50 ■■■■■■■ Amundi Fds Absolute Return Multi-Stgy M&G (Lux) Sustainable Allocation Fund ■■■■■■■ Invesco Balanced Risk Allocation Fund ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl ■■■■■■■ Allianz Capital Plus ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl ■■■■■■■ ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II) BSF Global Event Driven Fund ■■■■■■ ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II) BNP Paribas Sustainable Multi Asset Gr ■■■■■■ First Eagle Amundi Income Builder Fund Amundi Primo Investimento ■■■■■■ First Eagle Amundi International Fund Amundi Fds Pioneer Income Opportunities ■■■■■■ Invesco Pan European High Income Fund


400 800 1.200 1.600

■■■ UBAM Global High Yield Solution ■■■ Capital Group Global High Inc Opps (LUX) ■■■ Nordea 1 European Cross Credit Fund ■■■ Capital Group Euro Bond Fund (LUX) ■■■ Invesco Euro Short Term Bond Fund ■■■ MS INVF Global Bond Fund ■■■ Invesco Euro Bond Fund ■■■ JPM Flexible Credit Fund ■■■ Carmignac Portfolio Flexible Bond ■■■ BGF Global High Yield Bond Fund ■■■ Nordea 1 Flexible Fixed Income Fund ■■■ Carmignac Pf Global Bond ■■■ BNP Paribas Euro Short Term Corp Bd Opps ■ ■ ■ Aperture Credit Opportunities Fund ■■■ Fidelity European High Yield Fund ■■■ Vontobel Emerging Markets Debt ■■■ Templeton Global Total Return Fund ■■■ Pictet Emerging Local Currency Debt ■■■ Fidelity Emerging Market Debt Fund ■■■ GS Emerging Markets Debt Portfolio ■■■ AXAWF Global High Yield Bonds ■■■ Schroder ISF Global Inflation Linked Bd ■■■ BlueBay Investment Grade Bond Fund ■■■ Schroder ISF EURO Government Bond ■■■ Schroder ISF EURO Bond ■■■ Pictet Global Emerging Debt Fund ■■■ Lemanik SICAV Active Short Term Credit ■■■ Fidelity Global Bond Fund ■■■ PIMCO GIS Global Bond ESG Fund ■■■ Zurich Dynamic Bond Fund ■■■ PIMCO GIS Global Investment Grd Crdt Fd ■■■ PIMCO GIS Capital Securities Fund ■■■ PIMCO GIS Euro Income Bond Fund ■■■

03 FIXED INCOME

M&G (Lux) Em Mkts Bd Fd

400 800 1.200 1.600

■■■ PIMCO GIS Global High Yield Bond Fund ■■■ Invesco India Bond ■■ Amundi Fds Euro Aggregate Bond ■■ Candriam Bds Global High Yield ■■ JPM Managed Reserves Fund ■■ Amundi Fds Pioneer US Bond ■■ Amundi Fds Optimal Yield Short Term ■■ Amundi Obbl Euro a distribuzione ■■ Invesco Global Investment Grd Corp Bd Fd ■■ Amundi Fds Emerging Markets S/T Bd ■■ Tendercapital Glb Bd Shrt Dur Fd ■■ Candriam Bds Euro High Yield ■■ FCH BlueBay Investment Grd Euro Aggt Bd ■■ BNP Paribas Green Bond ■■ JPM Emerging Markets Local Ccy Dbt Fd ■■ Allianz US Short Duration High Income Bd ■■ Lazard Capital Fi SRI ■■ JPM Europe High Yield Bond Fund ■■ Carmignac Portfolio Credit ■■ MS INVF European HY Bd Fd ■■ BNP Paribas Euro Corp Bd ■■ BNP Paribas Nordic Sustainable Evolution ■■ BGF Global Inflation Linked Bond Fund ■■ BGF Global Government Bond Fund ■■ Amundi Funds Absolute Return Glb Opps Bd ■ ■ Amundi Fds Global Corporate Bond ■■ RobecoSAM Euro SDG Credits ■■ Invesco Emerging Markets Local Debt Fund ■■ Threadneedle (Lux) European Strategic Bd ■■ RAM Mediobanca Strata UCITS Credit ■■ RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Return ■■ UBS (Lux) BS China Fixed Income (RMB) ■■ Tikehau Short Duration Fund ■■ PIMCO GIS Total Return Bond Fund

400 800 1.200 1.600 Schroder ISF Strategic Credit Vontobel TwentyFour Strategic Income Fd UBS (Lux) Bd SICAV Short Dur Hi Yld Sust UBS (Lux) BS Global Dynamic (USD) Pictet Chinese Local Currency Debt EdRF Bond Allocation Franklin European Total Return Fund Fidelity US High Yield Fund Schroder ISF EURO Credit Conviction Mirabaud Sustainable Global Strat Bd Fd Pictet EUR Short Term Corporate Bonds Fidelity Global Inflation-linked Bond Fd DPAM L Bonds Emerging Markets Sust Schroder ISF EURO High Yield Janus Henderson Horizon Euro HY Bd Fd Jupiter Dynamic Bond Pictet EUR Short Term High Yield NN (L) US Credit Pictet Global Sustainable Credit Janus Henderson Horizon Euro Corp Bd Fd Fidelity Global Short Duration Income Fd Pictet EUR Short Mid Term Bonds HSBC GIF Euro High Yield Bond Schroder ISF Global Corporate Bond Pictet USD Government Bonds MFS Meridian Emerging Markets Debt Fund UBS (Lux) BF Euro High Yield (EUR) Man GLG High Yield Opportunities Neuberger Berman Short Dur Em Mkt Dbt Fd Neuberger Berman Em Mkt Dbt Hard Ccy Fd La Française Sub Debt BGF Emerging Markets Bond Fund

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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione. I fondi appartenenti al gruppo Fixed Income includono anche i prodotti convertibili.

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TENDENZE IN PRIMO PIANO di Greta Bisello e Filippo Luini

INVESTITORI ISTITUZIONALI

I MIGLIORI FUND SELECTOR ITALIANI DEL 2023

FABIO LENTI

Responsabile Investimenti Mobiliari

Cassa Dottori Commercialisti

Sono 75 i professionisti votati nel sondaggio realizzato tra gli asset manager internazionali che operano nel nostro Paese.

30 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


ENRICO CIBATI

ALESSANDRO SIMONINI

STELLA GIOVANNOLI

Responsabile Investimenti

Head of Liquid Asset

CIO

Cassa Forense

Cassa Forense

Cassa Nazionale del Notariato

L

a partecipazione al sondaggio realizzato da FundsPeople sui professionisti della fund selection in Italia, giunto alla sua decima edizione, è stata da record: sono state 72 le società internazionali che hanno deciso di aderire all’iniziativa e 75 i fund selector istituzionali che hanno ricevuto almeno un voto. L’inchiesta è stata condotta tra le società di gestione estere che operano nel nostro Paese, a cui è stato richiesto di fornire due liste contenenti fino a cinque

nomi di professionisti che per capacità di analisi quantitativa e qualitativa possono essere considerati i migliori fund selector del 2023. Nel primo elenco gli asset manager internazionali hanno indicato i migliori fund selctor che lavorano in ambito wholesale (banche, SGR, SIM e società di asset management). Nella seconda lista hanno invece indicato i migliori professionisti di fondi istituzionali che svolgono attività all’interno di casse previdenziali, fondazioni bancarie, fondi pensione o gruppi SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 31


TENDENZE IN PRIMO PIANO

GIUSEPPE COLETTI

ERNESTO CORCIONI

RICCARDO RASI

Investment manager

Asset Management

CIO

ENPAF

ENPAM

EPAP

assicurativi. Nella rivista n. 75 di luglio/agosto ci siamo concentrati sui migliori professionisti appartenenti al segmento wholesale. Mentre in questo articolo daremo spazio e risalto alla sfera istituzionale, presentando la rosa dei fund selector con le preferenze più elevate.

tori Commercialisti, Enrico Cibati, responsabile Investimenti di Cassa Forense, Alessandro Simonini, head of Liquid Asset di Cassa Forense, Stella Giovannoli, chief investment officer di Cassa Nazionale del Notariato, Giuseppe Coletti, investment manager di ENPAF, Ernesto Corcioni, Asset Management di ENPAM, Riccardo Rasi, chief investment officer di EPAP, Danilo Giuliani, chief financial officer e vice direttore di EPPI, Daniele Fontanili, head of Generali Multi Manager Solutions di Generali A&WM e Nadia Giuliani, head of Liquid Investments Office and ESG specialist di Inarcassa.

I NUMERI

Come detto in precedenza, sono 75 i professionisti appartenenti a entità istituzionali segnalati dal nostro sondaggio. I dieci con il maggior numero di voti in ordine alfabetico per società sono: Fabio Lenti, responsabile Investimenti Mobiliari di Cassa Dot32 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


DANILO GIULIANI

CFO e vice direttore

EPPI

Rispetto allo scorso anno nella top ten appare un nome nuovo: Daniele Fontanili di Generali A&WM, mentre sono nove i professionisti che riconfermano la propria presenza. Inoltre, il dato che emerge è che nove fund selector su dieci fanno capo a casse ed enti previdenziali. Dei 75 professionisti che hanno ottenuto almeno un voto, sono soltanto otto le donne in rappresentanza delle professioniste in ambito istituzionale. Ampliando il bacino di analisi, i fund selector istituzionali con almeno un voto sono così distribuiti in base alle società di appartenenza: casse ed enti previdenziali con 29 profes-

DANIELE FONTANILI

NADIA GIULIANI

Head of Generali Multi Manager Solutions

Head of Liquid Investments Office and ESG specialist

Generali A&WM

Inarcassa

I FUND SELECTOR PIÙ VOTATI APPARTENGONO PRINCIPALMENTE A CASSE PREVIDENZIALI E GRUPPI ASSICURATIVI sionisti, a seguire gruppi assicurativi con 25 professionisti, banche e fondazioni bancarie nove professionisti, fondi pensioni a parimerito con nove professionisti e infine SIM e SGR con un focus istituzionale con tre professionisti votati. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 33


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TENDENZE IN PRIMO PIANO

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L’OPINIONE DI

MARTIN ROMO

Presidente, Capital Research Company, Capital Group

LA NUOVA REALTÀ PER GLI INVESTITORI

ALTRI FUND SELECTOR PIÙ VOTATI DAVIDE NEGRI Head of Unlisted Assets BNP Paribas Cardif Italy

NICOLA SOLARI Responsabile Finanza Fondazione CR Lucca

ALESSANDRA FESTINI ESG manager Cassa Forense

ALESSANDRO ROMANO Investment manager Public Markets Fondazione Enasarco

LEONARDO PANDOLFI Investment analyst Cassa Forense

MARCO CABRINI Head of Pension Funds Finance Fondo Pensione Unicredit

FIAMMA BONFIGLIO Head of Financial AM CDC

EMILIO PASTORE Head of Finance and Treasury HDI Assicurazione

GIANNI GOLINELLI Responsabile Finanza ENPACL

RICCARDO GANDINI Responsabile Funzione Investimenti Inarcassa

PIERLUIGI CURTI Chief Financial Investment Officer ENPAM

GRAZIANA SCAMPOLI Head of Illiquid Assets Inarcassa

GIACOMO TANCREDI Head of Private Markets ENPAM

LUIGI DI MARTINO Asset specialist Fondi, fund selector Rami I, III e VI Intesa Sanpaolo Vita

MARCO DI COSMO Financial analyst EPPI

ALBERTO LUCHINI Chief Investment Officer Poste Vita

MATTEO FRANCHETTO Responsabile Attività Patrimoniali e Finanziarie Fondazione Cariverona

ALESSANDRO GREPPI Unit Linked and Pension Funds portfolio manager Zurich Investments Life

CARMINE GRIMALDI Investment manager Fondazione CR Firenze

ANGELO LATTI Head of Unit Linked and Pension Funds Zurich Investments Life

34 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Siamo in una fase di transizione dell’economia globale, dei mercati finanziari e di singoli settori. Quello che era un mercato binario è diventato più equilibrato. In passato ci si poteva concentrare su una dozzina di grandi società legate a Internet e ignorare tutte le altre; era possibile ottenere un prestito a un interesse quasi nullo e non c’era motivo di preoccuparsi dell’impatto dell’inflazione sulla liquidità o della possibilità che le banche centrali potessero aumentare i tassi di interesse. Dal punto di vista degli investitori, si tratta di una buona notizia. Il mercato non va più in una sola direzione e questo rende il contesto più interessante e ricco di opportunità. La gamma di scelte si è ampliata fino a comprendere società USA e internazionali, titoli growth, value, settore tech, health care, prodotti industriali, energia, obbligazioni a breve e lungo termine, Treasury e corporate. Esistono sia opportunità cicliche sia secolari per gli investitori disposti a impegnarsi attivamente. Oggi è più importante che mai cercare opportunità su scala globale, ma anche tenere sotto controllo i rischi sempre maggiori presenti sui mercati, nell’economia e nel mondo intero. Data l’incertezza, c’è molta liquidità non utilizzata e potrebbe essere il momento di pensare di metterla a frutto.


I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano i clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com

OBBLIGAZIONARIO / AZIONARIO / IMMOBILIARE / INVESTIMENTI ALTERNATIVI / CREDITO PRIVATO / INVESTIMENTI QUANTITATIVI / SOLUZIONI DI PORTAFOGLIO *PGIM è Il gestore degli investimenti globale di Prudential Financial, Inc. (PFI). 30 cicli di mercato rappresentano l’esperienza di PFI nella gestione patrimoniale attraverso PGIM e le sue affiliate e i suoi predecessori. Prudential Financial, Inc. degli Stati Uniti non è affiliata in alcun modo con Prudential plc, costituita nel Regno Unito o con Prudential Assurance Company, una controllata di M&G plc, costituita nel Regno Unito.


TENDENZE BUSINESS di Silvia Ragusa e Diogo Verde

I FONDI TARGET DATE TORNANO ALLA RIBALTA Nel 2022 in Europa sono stati lanciati 143 prodotti target date. Quest’anno, solo nei primi sei mesi, se ne contano già 135. Una tendenza che è anche nazionale. 36 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

I

l ritorno della cedola nel mondo del reddito fisso ha riportato in auge una vecchia conoscenza: i fondi a scadenza. Questi strumenti flessibili, con una data di scadenza stabilita, sono ritornati in bella mostra nelle vetrine di tutte le case d’investimento. Lo scorso anno in Europa sono stati lanciati 143 prodotti target date. Quest’anno, nei primi sei mesi, se ne contano già 135. Di questi 46 sono disponibili alla vendita in Italia, 30 sono stati lanciati da SGR nazionali. Parliamo di un trend direttamente collegato, come già detto, alla cedola che offre l’obbligazionario. E già a

partire dal 2022, quando i bond governativi ma anche i corporate sono tornati a viaggiare su valori che non si registravano da anni, come sostiene Luca Libralato, responsabile Divisione prodotti di Anima SGR. “Da fine 2021 al 3 luglio 2023 il rendimento a scadenza (yield to maturity) dell’indice Bloomberg Global Aggregate Treasuries sulle obbligazioni governative globali è passato da 0,9% a 3,2% e quello dell’indice Bloomberg Global Aggregate Corporate delle obbligazioni corporate investment grade globali da 1,9% a 5,3%”, afferma. Inoltre, è interessante notare anche che, per alcune


200

NUMERO DI FONDI LANCIATI IN EUROPA NUMERO DI FONDI DISPONIBILI ALLA VENDITA IN ITALIA

FONDI A SCADENZA LANCIATI IN EUROPA E IN ITALIA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI

NUMERO DI FONDI DI SOCIETÀ ITALIANE

156 Fonte: Morningstar Direct. Fondi con categoria globale Target Date o categoria Morningstar Fixed Term Bond al 6 luglio 2023.

150 143

135

136

134

117

106 100 95

66

66

55 52 50

52 49

46 42

40 33

30

32

30 27

25

24

20

19

17

16

14

6 0 2023

2022

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2019

2018

2017

2016

2015

2014

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 37


TENDENZE BUSINESS

“LA RACCOLTA PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO RETAIL È STATA CONCENTRATA SU STRUMENTI A FINESTRA OBBLIGAZIONARI, PASSANDO DAI 342 MILIONI DEL 2021 AI 2,7 MILIARDI DEL 2023”

LUCA LIBRALATO

ANIMA SGR

“L’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE HA CONSENTITO L’EMISSIONE DI UN’ALTRA CATEGORIA DI FONDI A SCADENZA, CHE NON VENIVA PROPOSTA DA MOLTI ANNI: I FONDI PROTETTI”

ANDREA GAUDENZI

MASSIMO MAZZINI

EURIZON CAPITAL SGR

ARCA FONDI SGR

classi di attività obbligazionarie, “si è verificata un’inversione della curva dei rendimenti, che ha portato alcuni titoli a breve termine ad avere rendimenti superiori rispetto a quelli con più lunga scadenza”.

BUY&HOLD O BUY&WATCH

Non è un caso dunque che, analizzando i dati di questi strumenti negli ultimi dieci anni, al calare del rendimento medio delle obbligazioni diminuisce anche il numero dei lanci, ma ogni volta che si verifica un episodio di volatilità nel fixed income che fa alzare le cedole, questi prodotti rinascono per catturare proprio quel rendimento, attraverso una strategia buy&hold. Tra le società che in Italia hanno lanciato più fondi a scadenza da 38 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

“TRA FONDI PROTETTI E FONDI OBBLIGAZIONARI A SCADENZA, ABBIAMO LANCIATO VENTI PRODOTTI NEL SEMESTRE 2023”

inizio anno c’è, per esempio Amundi SGR. Qui, però, non parliamo di buy&hold ma di buy&watch, come precisano dalla fund house. “Significa che il risparmiatore beneficia anche del monitoraggio nel continuo da parte di team di gestione specializzati della qualità degli emittenti selezionati e delle opportunità che possono emergere sul mercato per ottimizzare nel tempo il profilo rischio-rendimento del portafoglio”. Queste soluzioni consentono di soddisfare più esigenze: avere un flusso cedolare certo e predefinito, su una scadenza che può allinearsi alle esigenze personali, ottenuto con una elevata diversificazione del rischio emittente. “Le soluzioni buy&watch sono un primo passo per entrare sui mercati obbligazionari, con chiare aspettative di resa


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L’OPINIONE DI

MICHAEL DELLA VEDOVA

Co-gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV Global High Income Bond, T. Rowe Price

RENDIMENTI ANCORA RICCHI NEL CREDITO HIGH YIELD, OPPORTUNITÀ IN EUROPA dell’investimento visto che il rendimento ‘comprato’ sul mercato in sede di costruzione del portafoglio è di fatto ‘congelato’” spiegano da Amundi. Anche Eurizon ha guidato questa tendenza. “Tra fondi protetti e fondi obbligazionari a scadenza, abbiamo lanciato venti prodotti nel semestre 2023”, dice subito Massimo Mazzini, responsabile Marketing e sviluppo commerciale della SGR. “Nel 2022 le analisi comportamentali dei clienti avevano evidenziato il loro interesse a investire in prodotti con caratteristiche di rischio contenuto e di protezione del capitale. In questo contesto, considerando la crescita dei tassi di interesse già a partire dall’inizio del 2022, abbiamo ritenuto opportuno lanciare sul mercato fondi obbligazionari innovativi, in grado di intercettare il movimento dei tassi d’interesse e di offrire rendimenti interessanti ai clienti anche su un orizzonte temporale breve”.

A SCADENZA E PROTETTI

Il mercato dei fondi a scadenza ha visto negli anni il lancio di prodotti con caratteristiche diverse, sempre adattate al contesto di mercato. Prima del 2022, ad esempio, era dominato dai fondi target date bilanciati. Oggi, in questo nuovo regime, l’investimento in obbligazioni è quello a cui stanno guardando quasi tutte le società. Arca Fondi SGR, per esempio, con la linea di prodotti Arca Cedola Attiva Plus, sta offrendo ai clienti proprio questa tipologia di strumenti, ottenendo un notevole successo. Ma l’aumento dei tassi d’interesse ha an-

che consentito l’emissione di un’altra categoria di fondi a scadenza, che non veniva proposta da molti anni, i fondi protetti. “Questi fondi, tramite opportune tecniche di gestione, consentono di proteggere il capitale sull’orizzonte temporale prestabilito e, contemporaneamente, di avere un’esposizione al mercato azionario, ma solo in caso di rendimenti positivi”, spiega Andrea Gaudenzi, responsabile ufficio Sviluppo Prodotti della SGR. “In questo caso siamo stati tra le prime società a riproporre questi prodotti con la linea di fondi Arca Difesa Attiva. Tra i fondi a scadenza, invece, proponiamo ai nostri clienti anche il fondo denominato Arca ESG Investi e Consolida, un fondo sostenibile che consente di gestire l’esposizione ai mercati azionari in maniera dinamica, disciplinata ed intelligente”. La gamma di prodotti offerti in Europa (e in Italia) sta dunque cambiando. Come spiegano in Anima SGR la significativa domanda di fondi a scadenza obbligazionari a breve termine porta sempre più a puntare con convinzione sull’asset class obbligazionaria: “Tra il 2021 ed il 2023 la componente obbligazionaria media dei prodotti a scadenza retail è aumentata dal 69 a oltre il 74%”, dice Luca Libralato. “La raccolta per tipologia di prodotto retail nel 2023 è stata concentrata su prodotti a finestra obbligazionari, passando dai 342 milioni del 2021 ai 2,7 miliardi del 2023, mentre in termini di numero di fondi lanciati siamo passati dai quattro del 2021 ai dieci del 2023”. Una tendenza che sembra, insomma, destinata a crescere.

I rendimenti dei corporate bond globali sono scesi dai massimi ma restano attraenti, attestandosi sopra all’8 per cento. A livello geografico, vediamo valore in Europa nonostante prospettive di crescita in chiaroscuro: le obbligazioni high yield europee hanno fatto peggio di quelle statunitensi negli ultimi due anni e sono quindi a buon mercato, considerando anche una minore esposizione a mercati ciclici come quello delle materie prime. Guardando avanti, siamo consapevoli che il rallentamento della crescita potrebbe erodere i margini delle aziende quest’anno e il prossimo, spostando la bilancia dei rischi dalle preoccupazioni macro alla volatilità del credito. Ma se è vero che i fondamentali del credito potrebbero iniziare a deteriorarsi, è importante ricordarsi che le aziende partono da una situazione di bilancio robusta. Se è dunque prevedibile che ci sia maggiore volatilità nei prossimi mesi, a nostro avviso l’asset class è ben posizionata per affrontarla. Sarà ancora una volta cruciale essere selettivi. Nel complesso pensiamo che i settori difensivi, incluse le aziende farmaceutiche meno cicliche, e settori come i telefonici europei dovrebbero fare meglio in un contesto di crescita debole. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 39


TENDENZE BUSINESS di Miguel Rêgo

LA NUOVA VITA DEI

FONDI DEL MERCATO MONETARIO Nel contesto del forte aumento dei tassi di interesse a breve termine, scattiamo un’istantanea dell’offerta e dell’utilizzo dei fondi comuni monetari sul mercato italiano.

L

a corsa senza freni dell’inflazione nel dopo pandemia e la risposta delle banche centrali hanno avuto ripercussioni su ogni segmento nell’universo dell’asset management. Le obbligazioni sono scese, le azioni hanno

perso terreno e perfino gli strumenti del mercato monetario sono stati penalizzati, ma in questo caso l’impatto positivo supera in realtà qualsiasi effetto negativo di breve periodo. Da un anno all’altro, sono diventati fondi e soluzioni in grado di produrre rendi-

menti. Da un anno all’altro, le società finanziarie e non finanziarie e i fondi possono generare guadagni mediante la semplice gestione attiva della liquidità in bilancio, sfruttando gli elevati tassi a più breve termine disponibili sul mercato.

FONDI MONETARI INTERNAZIONALI REGISTRATI FONDO

JPMorgan Liquidity Funds USD Liquidity LVNAV Fund Goldman Sachs US$ Treasury Liquid Reserves Fund JPMorgan Liquidity Funds USD Treasury CNAV Fund BlackRock Institutional Cash Series US Dollar Liquidity Blackrock Institutional Cash Series Euro Liquidity Fund BlackRock ICS Sterling Liquidity Amundi Euro Liquidity SRI Goldman Sachs US$ Liquid Reserves Fund HSBC Global Liquidity Funds plc HSBC US Dollar Liquidity Fund Morgan Stanley Liquidity Funds US Dollar Liquidity Fund Amundi Euro Liquidity Rated SRI Goldman Sachs Euro Liquid Reserves Fund Amundi Euro Liquidity Short Term SRI BNP Paribas Mois ISR BNP Paribas Insticash EUR 1D BlackRock Institutional Cash Series US Treasury Aberdeen Standard Liquidity Fund (Lux) Sterling Fund JPMorgan Liquidity Funds EUR Liquidity LVNAV Fund BNP Paribas Money 3M JPMorgan Liquidity Funds GBP Liquidity LVNAV Fund Goldman Sachs Sterling Liquid Reserves Fund HSBC Global Liquidity Funds plc HSBC Sterling Liquidity Fund HSBC Global Liquidity Funds plc HSBC Euro Liquidity Fund Morgan Stanley Liquidity Funds US Dollar Treasury Liquidity Fund Morgan Stanley Liquidity Funds Euro Liquidity Fund Northern Trust Global Funds plc The Global US Dollar Ostrum SRI Cash Plus Deutsche Global Liquidity Series plc Deutsche Managed Euro Fund BNP Paribas Sustainable Invest 3M Deutsche Global Liquidity Series plc Deutsche Managed Dollar Fund Fonte: Morningstar, dati al 5 luglio 2023. Fondi della categoria Monetari.

40 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

CATEGORIA

US Money Market US Money Market US Money Market US Money Market Euro Money Market Sterling Money Market Euro Money Market US Money Market US Money Market US Money Market Euro Money Market Euro Money Market Euro Money Market Euro Money Market Euro Money Market US Money Market Sterling Money Market Euro Money Market Euro Money Market Sterling Money Market Sterling Money Market Sterling Money Market Euro Money Market US Money Market Euro Money Market US Money Market Euro Money Market Euro Money Market Euro Money Market US Money Market

SOCIETÀ DI GESTIONE

JPMorgan AM Goldman Sachs AM JPMorgan AM BlackRock BlackRock BlackRock Amundi Goldman Sachs AM HSBC Morgan Stanley IM Amundi Goldman Sachs AM Amundi BNP Paribas AM BNP Paribas AM BlackRock abrdn JPMorgan AM BNP Paribas AM JPMorgan AM Goldman Sachs AM HSBC AM HSBC AM Morgan Stanley IM Morgan Stanley IM Northern Trust Natixis IM DWS BNP Paribas AM DWS

AUM IN MILIONI DI EURO

QUOTA NETTA OBBLIGAZIONI %

QUOTA NETTA LIQUIDITÀ %

97.189,96 57.861,27 55.169,51 47.604,60 45.726,93 44.874,94 42.920,33 35.343,58 32.256,09 31.869,44 26.298,63 20.781,57 20.378,97 20.182,69 19.574,85 18.299,84 17.943,58 17.323,36 17.162,66 16.665,87 16.446,87 13.775,31 13.012,92 12.183,66 11.689,71 11.599,20 10.787,35 9.468,56 9.355,04 8.742,21

2,39 5,95 4,50 1,40 0,55 4,36 9,57 14,91 7,66 0,77 10,90 0,00 2,30 -20,35 -27,90 5,96 1,83 1,57 20,39 5,25 4,68 11,80 1,71 16,35 2,22 1,02 88,34 2,65 -26,34 0,50

97,61 94,05 95,50 98,60 99,45 95,64 90,23 85,09 89,21 95,96 88,92 100,00 97,72 120,35 127,90 94,04 98,17 98,43 79,60 94,75 95,32 87,68 92,45 83,65 97,78 98,98 11,61 97,35 126,34 99,50


In Europa, appena 18 mesi fa l’Euribor a 12 mesi si aggirava intorno a -0,5%, mentre oggi si attesta a circa il 4 per cento. Sulle scadenze più brevi, ad esempio a un mese, è passato da -0,57% al 3,3 per cento. Lo stesso vale per il Libor in dollari, salito da quasi 0% al 5,8 per cento. Questi dati mostrano chiaramente la grande attrattiva che esercita oggi il mercato monetario e spiegano il rinnovato interesse dei fund selector e dei direttori finanziari nei confronti di questi prodotti, trascurati da quasi dieci anni.

LE SOLUZIONI

Dall’analisi del panorama dei fondi comuni monetari di maggiori dimensioni registrati per la vendita in Italia emerge che, nonostante l’attrattiva del settore nel suo complesso, per i direttori finanziari e i fund selector non è affatto facile selezionare il prodotto in cui investire. Il ventaglio degli approcci utilizzati dai

gestori di soluzioni del mercato monetario è estremamente ampio. Che si tratti di strumenti incentrati sul mercato in dollari o in euro, alcuni impiegano oltre la metà del patrimonio in depositi, altri zero; certi prodotti puntano soprattutto sulla carta commerciale, altri sulle obbligazioni a più breve termine. Le scelte di allocazione sono comunque altamente dinamiche, come impone un contesto in continua evoluzione. Secondo Mason Martin, head of Compliance della piattaforma di fondi comuni monetari ICD (Institutional Cash Distributors), “i gestori di questi prodotti calibrano le scadenze degli strumenti in portafoglio per cercare di ottenere la migliore performance possibile nell’attuale quadro dei tassi di interesse, ovviamente entro i limiti regolamentari. Nel contesto della rapida stretta monetaria effettuata nel 2022, le strategie del mercato monetario hanno mantenuto corte le scadenze. Se

il gestore prevede un rialzo dei tassi, la scadenza media del portafoglio tende a coincidere con la data della successiva riunione della banca centrale”. Il quadro è simile anche per i prodotti del mercato monetario detenuti nei portafogli dei fondi italiani, con un’offerta altamente diversificata. Le strategie internazionali più rilevanti in questo universo fanno capo a grandi società di gestione come Amundi, BNP Paribas AM, abrdn, HSBC AM e State Street Global Advisors, ciascuna delle quali raccoglie oltre 80 milioni di euro tra i fondi italiani. È importante sottolineare che alcuni ETF monetari trovano posto a loro volta nei portafogli dei fondi italiani, anche se rivestono un ruolo decisamente secondario: sono solo cinque, tre dei quali incentrati su tassi overnight e basati su swap. Gli ETF di iShares e Invesco sono a replica fisica e investono in titoli di Stato a più breve termine. Per Martin, tuttavia,

IN ITALIA CON IL MAGGIOR PATRIMONIO GESTITO QUOTA NETTA DEI SEGMENTI DELLA LIQUIDITÀ % GOVERNATIVI

AZIENDE/ AGENZIE PUBBLICHE

CORPORATE

CARTA COMMERCIALE

REPO

DEPOSITI A TERMINE

VALUTE, INCL. DERIVATI

CONTANTI

DERIVATI

ALTRO

0,00 0,00 2,35 0,00 0,00 0,00 0,03 0,00 18,68 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,99 8,01 0,00 0,00 0,00 5,60 0,00 1,35 10,33 0,00 0,00 0,00 5,14 0,00 1,39

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,01 13,35 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 0,35 1,42 0,00 0,00 0,00 0,68 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,47 0,08 0,00

0,00 0,00 0,00 0,40 0,15 3,68 2,78 0,00 15,46 1,30 3,08 0,00 4,33 7,77 6,74 0,00 28,23 1,23 11,79 1,50 4,45 14,45 16,99 5,58 4,22 1,76 0,56 0,10 8,34 0,00

34,36 0,00 0,00 31,84 32,95 19,09 35,08 21,54 26,08 57,84 39,86 34,32 48,52 44,96 29,99 0,00 17,84 39,22 50,71 20,60 24,66 25,58 33,65 0,00 28,69 26,34 1,63 45,16 44,77 0,00

5,42 94,15 92,95 12,33 11,94 18,89 6,47 18,63 0,00 0,00 3,61 18,75 3,99 0,00 0,00 89,90 0,00 39,67 0,00 36,80 0,00 0,00 0,00 67,52 2,90 13,14 0,00 0,00 0,00 0,31

56,20 0,00 -0,89 50,70 48,78 49,84 18,27 35,67 17,38 29,06 18,74 56,22 21,53 8,73 47,27 0,00 44,49 13,35 6,78 30,80 26,73 37,45 29,55 0,00 60,17 20,21 0,77 16,99 12,67 0,28

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 21,02 0,00 0,00 0,00 17,77 0,00 9,80 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

1,63 -0,11 1,10 3,35 3,31 4,14 6,27 -4,11 0,00 1,45 5,58 -9,28 9,54 13,23 1,48 3,14 -0,40 4,96 9,72 5,05 0,00 0,00 0,00 0,22 1,81 12,34 7,43 29,47 12,08 97,51

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 45,31 41,01 0,00 0,00 0,00 -0,08 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 48,38 0,00

0,00 0,00 0,00 0,00 2,32 0,00 0,29 0,00 11,60 6,31 0,26 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 33,89 10,21 10,92 0,00 0,00 25,19 1,21 0,00 0,00 0,00

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 41


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TENDENZE BUSINESS

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L’OPINIONE DI

ANDREA MANCOSU

Investment Capability specialist, Credit Suisse Asset Management

UNA TRANSIZIONE CHE VA COSTRUITA

PORTAFOGLI DEI FONDI ITALIANI FONDO

FONDI MONETARI INTERNAZIONALI Amundi Euro Liquidity Short Term SRI BNP Paribas Insticash EUR 1D Aberdeen Standard Liquidity Fund (Lux) Euro Fund HSBC Global Liquidity Funds plc HSBC Euro Liquidity Fund State Street EUR Liquidity LVNAV Fund Groupama Entreprises Pictet Short Term Money Market EUR Amundi Money Market Fund Short Term (USD) Allianz Cash Facility Fund Ostrum SRI Money Plus Groupama Trésorerie Amundi Euro Liquidity SRI Amundi Euro Liquidity Rated SRI ETF MONETARI INTERNAZIONALI Lyxor Smart Overnight Return iShares eb.rexx®Government Germany 0-1yr UCITS ETF (DE) Xtrackers II EUR Overnight Rate Swap UCITS ETF Lyxor Euro Overnight Return UCITS ETF Invesco EuroMTS Cash 3 Months UCITS ETF

SOCIETÀ DI GESTIONE

QUOTA DETENUTA DAI FONDI ITALIANI IN MILIONI DI EURO

AUM IN MILIONI DI EURO

Amundi BNP Paribas AM abrdn HSBC AM State Street Global Advisors Groupama AM Pictet AM Amundi Allianz Global Investors Ostrum Groupama AM Amundi Amundi

98,49 95,22 89,46 89,26 89,24 36,82 7,16 4,71 2,10 0,39 0,14 0,06 0,05

20.444,06 19.574,85 3.834,33 13.011,09 5.736,30 4.652,17 7.292,16 2.499,25 670,88 14.524,08 4.645,43 48.742,27 30.259,74

Lyxor (Amundi) iShares (BlackRock) Xtrackers (DWS) Lyxor (Amundi) Invesco

2,07 0,50 0,46 0,21 0,17

1.911,21 1.576,70 1.743,53 725,86 43,04

Fonte: Morningstar, dati al 5 luglio 2023. Fondi della categoria Monetari detenuti nei portafogli più recenti disponibili dei fondi con domicilio italiano. Non sono inclusi i fondi internazionali di società di gestione italiane.

“le strutture ETF non soddisfano appieno il duplice mandato di sicurezza e liquidità affidato alle tesorerie aziendali”. Preferiscono quindi non offrire queste soluzioni.

FONDI CNAV O VNAV

L’offerta di strategie del mercato monetario comprende tre tipologie di prodotti che soddisfano esigenze diverse: i fondi possono avere valore patrimoniale netto constante (CNAV), valore patrimoniale netto variabile (VNAV) o valore patrimoniale netto a bassa volatilità (LVNAV). Martin spiega che, in base ai dati proprietari ICD, i fondi del mercato monetario più utilizzati in Europa sono di tipo LVNAV e VNAV. “I prodotti LVNAV hanno un valore patrimoniale netto costante, ai sensi della normativa, che quindi è quotato a 1,00. Il valore patrimoniale netto variabile/ fluttuante dei fondi VNAV, calcolato in base alla valutazione a prezzi di 42 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

mercato degli investimenti sottostanti, comporta un rischio di capitale leggermente superiore. I fondi CNAV che investono in debito pubblico, invece, hanno dimensioni molto ridotte ed è quindi più difficile per i grandi investitori operare in questi strumenti. Inoltre, i rendimenti dei prodotti CNAV sono inferiori a quelli delle altre due categorie”, precisa. Le due tipologie più comuni offrono rendimenti simili e quindi, secondo l’esperto, “la scelta dipende in ultima analisi dalla preferenza dell’investitore per il NAV costante o variabile”. Un ultimo elemento da non trascurare è legato alla società di gestione del fondo. “Alcuni asset manager propongono sia prodotti LVNAV che VNAV, mentre altri offrono solo una delle due categorie di strumenti; pertanto, anche questo aspetto può essere preso in considerazione per selezionare i fondi in cui investire”, conclude.

La rivoluzione energetica in atto è una transizione fisica e come tale non può fare a meno di alcuni pilastri. Se da un lato sono necessari investimenti in fonti di energia pulita e reti di distribuzione, dall’altro occorre investire in materiali indispensabili per la transizione energetica. Secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), la domanda di minerali per tecnologie pulite necessarie a raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici è destinata almeno a quadruplicarsi. A guidare l’aumento della domanda saranno i minerali utilizzati nei veicoli elettrici (come il litio, per il quale si prevede un aumento della domanda di 42 volte, seguito da grafite, cobalto e nichel). Molti di questi materiali sono concentrati in alcuni Paesi, esponendoli a rischi politici e geopolitici. Per tale motivo, col sostegno di iniziative governative come l’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti e il Critical Raw Materials Act (CRMA) nell’Unione Europea, le economie occidentali stanno accelerando lo sviluppo di risorse domestiche e la loro capacità di estrazione e raffinazione delle materie prime. Tutto questo porta con sé grandissime opportunità per gli investitori che guardano alla transizione energetica a 360°, posizionandosi su tutta la sua catena del valore.


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(1) Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2022, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2021. INFORMAZIONI IMPORTANTI Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione finale di investimento. Amundi ETF rappresenta l’attività in ETF di Amundi Asset Management (SAS), Società di gestione autorizzata dall’Autorité des Marchés Financiers (“AMF”) con il n° GP 04000036 - Sede sociale: 91-93 boulevard Pasteur 75015 Paris, France – 437 574 452 RCS Paris ed avente capitale sociale di EUR 1.143.615.555 e comprende i fondi con denominazione Amundi ETF e Lyxor ETF (il/i “Fondo/i”). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nei Fondi siano appropriati alla loro situazione e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente finanziario al fine di determinare se l’investimento nei Fondi sia appropriato. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire o incrementarsi. I Fondi non offrono alcuna garanzia di rendimento. Possono verificarsi costi di transazione quando si negoziano gli ETF. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’offerta a comprare néunasollecitazioneavendere.Essononèrivoltoanessuna“U.S.Person”comedefinitanelSecuritiesActdel1933enelprospetto.Primadellasottoscrizione,ilpotenzialeinvestitoreètenutoaleggere la documentazione d’offerta (KID e Prospetto informativo) dei Fondi. Il Prospetto informativo in lingua francese degli ETF UCITS domiciliati in Francia e in lingua inglese degli ETF UCITS domiciliati in Lussemburgo e degli ETF UCITS domiciliati in Irlanda, nonché i KID nelle lingue dei Paesi di commercializzazione sono disponibili gratuitamente sui siti www.amundi.com, www.amundi.ie e www.amundietf.com. Sono inoltre disponibili presso la sede di Amundi Luxembourg S.A. (in qualità di società di gestione di Amundi Index Solutions e Lyxor SICAV), o presso la sede di Amundi Asset Management (in qualità di società di gestione di Amundi ETF French FCPs, Multi Units Luxembourg, Multi Units France e Lyxor Index Fund), o presso la sede di Amundi Ireland Limited (in qualità di società di gestione di Amundi ETF ICAV). Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifica delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente effettuato una notifica. Informazioni aggiornate a aprile 2023. |


TENDENZE GESTIONE

di Francesca Conti

Le prospettive per small e mid cap restano rosee, nonostante uno scenario macro dominato dall’incertezza su inflazione, volatilità e ipotesi di recessione. Le società a più piccola capitalizzazione scendono in campo anche sul fronte ESG.

S

i può dire che il 2022 non sia stato un anno semplice sui mercati finanziari. Ma il 2023, almeno per il momento, si è rivelato altrettanto sfidante. La fiducia di consumatori e imprese è minata dagli interrogativi riguardo l’inflazione, che anche se in rallentamento resta a livelli piuttosto elevati. Il costo del credito è destinato a salire dopo le recenti crisi del sistema bancario e lo spettro della recessione è sempre

44 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

più concreto. In questo contesto si inseriscono le small e mid cap, che storicamente hanno registrato significativi rimbalzi nelle fasi successive ai picchi inflattivi.

QUESTIONE DI SCENARIO

Le piccole società hanno infatti iniziato a sovraperformare dopo il picco dei tassi grazie al loro maggiore dinamismo e alla loro leadership in alcune importanti nicchie di mercato. Un percorso destinato a continuare? Il punto di par-

Foto: Enrico Frascati.

SMALL E MID CAP TRA TURBOLENZE DI MERCATO E PROVE DI SOSTENIBILITÀ


tenza è l’analisi del contesto: “Crediamo che i mercati azionari potrebbero evidenziare scarsa direzionalità nel breve periodo e non escludiamo che questo si accompagni a fasi di volatilità”, afferma Lella Russo, responsabile Investment Center, Banca Monte dei Paschi di Siena. “Tuttavia la prospettiva di rallentamento economico risulta parzialmente incorporata dai mercati e la politica di restrizione monetaria si avvia a una pausa”, aggiunge l’esperta secondo cui “la maggiore ciclicità

degli utili del segmento mid-small e la loro maggiore dipendenza dal credito bancario inducono ad attendere un rasserenamento prima di adottare una posizione costruttiva”. L’universo mid-small “è essenzialmente dominato dall’analisi bottom-up delle singole società”, prosegue. In questo tipo di ambiente, “gli attributi da privilegiare sono la capacità di tali società di autofinanziarsi, una dipendenza non troppo stretta dal credito bancario e una bassa esposizione al ciclo economico. Pro-

IL RIMBALZO DOPO IL PICCO DEI TASSI È DESTINATO A CONTINUARE? Bisogna innanzitutto analizzare il contesto di mercato e la qualità dei sottostanti. Un approccio morbido da parte di FED e BCE potrebbe contribuire positivamente al percorso di crescita di questo segmento di mercato.

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 45


TENDENZE GESTIONE

“NELLA NOSTRA ESPERIENZA ABBIAMO POTUTO CONSTATARE CHE GLI IMPRENDITORI PRESENTANO GIÀ VALORI E STRATEGIE ORIENTATE ALLA SOSTENIBILITÀ, MA HANNO MENO CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE DI QUESTE INFORMAZIONI, DELLA CAPACITÀ DI MISURARLE E DI COMUNICARLE AL MERCATO”

MARCO RUSPI

ACOMEA SGR

prio per questo è possibile che le small cap, che stanno registrando performance inferiori a quelle delle large cap a partire dal secondo semestre 2021, possano presto iniziare a sovraperformare, in coincidenza con un approccio più morbido da parte della FED e della BCE o nel momento in cui gli investitori avranno maggiore evidenza sulla capacità di controllo dell’inflazione”, conclude Russo.

ANALISI DI BILANCIO

Sulla seconda parte dell’anno restano diverse incertezze: “La più significativa è quella derivante dai rialzi delle

LE PICCOLE SOCIETÀ HANNO INIZIATO A SOVRAPERFORMARE DOPO IL PICCO DEI TASSI GRAZIE ALLA LORO LEADERSHIP IN ALCUNE IMPORTANTI NICCHIE DI MERCATO 46 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

“L’UNIVERSO MID-SMALL È DOMINATO DALL’ANALISI BOTTOM-UP DELLE SINGOLE SOCIETÀ. GLI ATTRIBUTI DA PRIVILEGIARE SONO LA LORO CAPACITÀ DI AUTOFINANZIARSI, UNA DIPENDENZA NON TROPPO STRETTA DAL CREDITO BANCARIO E UNA BASSA ESPOSIZIONE AL CICLO ECONOMICO”

LELLA RUSSO

BANCA MPS

banche centrali, molto repentini”, commenta Giacomo Calef, country manager per l’Italia di NS Partners. Calef ricorda che “storicamente non sono mai stati così veloci e per questo hanno avuto impatti significativi, in particolare sulle banche che non avevano un bilancio solido. I principali interlocutori di queste realtà sono proprio le aziende medio piccole quelle che, forse, sia per una struttura di bilancio di aziende small e mid cap, sia per il loro business model, sia perché presentano maggiore difficoltà di funding, oltre a un cost of funding maggiore, sono messe sotto pressione. Infatti negli Stati Uniti questo segmento non sta performando”. Per l’esperto “è quindi importante analizzare le aziende che riescono ad avere un bilancio solido e una generazione di cassa positiva e, soprattutto, quelle che a prescindere da essere mid cap abbiano la possibilità di trasferire i maggiori costi derivanti dal-


“È IMPORTANTE ANALIZZARE LE AZIENDE CHE RIESCONO AD AVERE UN BILANCIO SOLIDO E UNA GENERAZIONE DI CASSA POSITIVA E QUELLE CHE, A PRESCINDERE DA ESSERE MID CAP, ABBIANO LA POSSIBILITÀ DI TRASFERIRE I MAGGIORI COSTI DERIVANTI DALLO SCENARIO ATTUALE SUL CLIENTE FINALE, SENZA RIDUZIONE DEI CONSUMI”

GIACOMO CALEF

NS PARTNERS

lo scenario attuale sul cliente finale, senza una riduzione dei consumi”.

IL MONDO ESG

Un altro fattore di differenziazione rispetto al mondo large riguarda il ritardo delle small cap nell’attuazione di pratiche e analisi ESG. Lo sviluppo e l’implementazione di pratiche aziendali ESG richiedono tempo e risorse, due cose che molte piccole imprese non sempre hanno in grandi quantità. Nell’esperienza quotidiana, tuttavia, proprio le società più piccole che intendono sbarcare sul mercato integrano una strategia sostenibile ancora prima dell’IPO. “Nella nostra esperienza abbiamo constatato che gli imprenditori presentano già valori e strategie orientate alla sostenibilità, ma hanno meno consapevolezza del valore di queste informazioni, della capacità di misurarle e di comunicarle al mercato”, conferma a riguardo Marco Ruspi, head of ESG

“LE PICCOLE SOCIETÀ POSSONO METTERE IN RISALTO LE PROPRIE RISORSE ED IRROBUSTIRE LE PROPRIE STRUTTURE ESTERNE. L’ENGAGEMENT PUÒ SBLOCCARE VALORE IN UN CONTESTO IN CUI LE DIMENSIONI NON CONSENTONO ALLE SOCIETÀ DI ESSERE ALLINEATE A TUTTE LE RICHIESTE NORMATIVE”

ANDREA FLORIO

ZURICH BANK

e Sales manager di AcomeA SGR. “Un investitore istituzionale deve quindi fungere da stimolo e motivatore della sostenibilità, soprattutto attraverso l’engagement, quindi con un dialogo costante con le realtà imprenditoriali. Quando effettuiamo una due diligence sul campo, gli imprenditori si attivano con entusiasmo: da chi sviluppa un comitato interno di sostenibilità, a chi redige un bilancio ESG, a chi stabilisce dei piani di sostenibilità. Occorre poi trasformare questa spinta in attività di reportistica e dati, un cambiamento nel medio-lungo periodo, come dovrebbe essere l’investimento in questo segmento”, conclude il manager.

FARE ENGAGEMENT

Sul tema è d’accordo Andrea Florio, manager di Zurich Bank. “Credo che per le small e mid cap l’ESG possa essere un fattore di supporto e allineamento rispetto agli altri standard di

sostenibilità utilizzati dai segmenti di mercato più robusti”, sostiene Florio, secondo cui “le piccole società, sfruttando le dinamiche e le conoscenze in ambito ESG portate dagli investitori, possono mettere in risalto le proprie risorse ed irrobustire le proprie strutture esterne. L’engagement, in particolare, può rappresentare in questo senso l’elemento che sblocca valore in un contesto in cui le dimensioni non consentono alle società di essere allineate a tutte le richieste normative. Il segmento può quindi crescere, non solo sfruttando il valore intrinseco delle società stesse legato al business, ma accompagnando gli utili a una qualità aziendale complessiva. Vedo il tema ESG come un fattore di risk management, quindi affrontarlo in modo tempestivo, dal mio punto di vista, può aiutare a controllare molto meglio il rischio, se i fattori sono stati integrati in modo corretto e consistente”. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 47


TENDENZE ISTITUZIONALI di Lorenzo Vaiani

INCIDENZA PERCENTUALE DEI 55-64 E DEGLI OVER 65 PER PAESI % 50-64enni sul totale della popolazione 25,0

23,0

21,0

20,0 15,0 10,0

POLONIA

REP. CECA

SVEZIA

IRLANDA

CIPRO

MALTA

POLONIA

SLOVACCHIA

CIPRO

IRLANDA

LUSSEMBURGO

FRANCIA PAESI BASSI

MALTA

ESTONIA LITUANIA

FINLANDIA

DANIMARCA SPAGNA

AUSTRIA

LUSSEMBURGO SVEZIA

UNGHERIA

BELGIO DANIMARCA

ROMANIA

ROMANIA ESTONIA

SLOVACCHIA

BULGARIA UNGHERIA

BELGIO

LETTONIA REP. CECA

EU 27

SLOVENIA

PAESI BASSI

PORTOGALLO

CROAZIA

GRECIA

SPAGNA

AUSTRIA

LITUANIA

GERMANIA

ITALIA

5,0 0,0

% over 65 sul totale della popolazione 25,0

23,8

21,1

20,0 15,0 10,0

LETTONIA

FRANCIA

SLOVENIA

EU 27

BULGARIA

GERMANIA

CROAZIA

GRECIA

FINLANDIA

PORTOGALLO

ITALIA

5,0 0,0

Fonte: Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali “Silver Economy, la grande economia del prossimo decennio”.

IL DIVIDENDO DEMOGRAFICO DEL XXI SECOLO

Sono in molti a sostenere che l’invecchiamento della popolazione in atto soprattutto nei Paesi occidentali sia destinato a frenarne la crescita economica a causa della trasformazione del dividendo demografico in una vera e propria “tassa”. Sarà davvero così?

48 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

C

he il mondo occidentale sia ormai entrato definitivamente nella più importante transizione demografica che la storia umana abbia mai registrato è fatto ormai conclamato. Tuttavia, il generale rallentamento e invecchiamento demografico, che in alcuni casi ha addirittura comportato una prima fase di contrazione della popolazione, può tramutarsi in una nuova (e più sostenibile) forma di dividendo demografico, come dimostrato dall’ultimo Quaderno di Approfondimento di Itinerari Previdenziali dedicato alla Silver Economy. L’Italia è tra i Paesi capofila per quanto riguarda questo nuovo corso. È infatti cominciato da ormai oltre un quinquennio lo scivolamento lungo il piano inclinato della transizione de-


RICCHEZZA MOBILIARE E IMMOBILIARE PER FASCE D’ETÀ La clientela servita dal private banking (quote AUM)

Percentuale di proprietari di prima casa e di altri immobili; investimenti immobiliari 100

6%

CASA DI PROPRIETÀ O IN USO GRATUITO PROPRIETARI DI IMMOBILI DIVERSI DALLA PRIMA CASA

3% 80

12% 32%

60

24%

23%

FINO A 34 ANNI 35-44 ANNI 45-54 ANNI

40

20

55-64 ANNI 65-74 ANNI 75 ANNI E OLTRE

0 25-34 ANNI

35-44 ANNI

45-54 ANNI

55-64 ANNI

65 ANNI E OLTRE

Fonte: Quaderno di Approfondimento Itinerari Previdenziali “Silver Economy, la grande economia del prossimo decennio”.

mografica e del contestuale invecchiamento della popolazione. I nuovi dati rilasciati da Eurostat mostrano come il nostro Paese presenti la più alta incidenza percentuale tanto di 50-64enni, 23% contro il 21% della media UE, quanto di over 65 (23,8% a fronte del 21,1% di media UE). Eppure, questi numeri non devono spaventare. Anzi, possono tradursi in importanti e preziosi propulsori per il sistema economico-produttivo italiano. Basti pensare, difatti, che il PIL generato dalla Silver Economy, intesa come il complesso delle attività economiche specificamente rivolte agli over 50, è stimabile intorno ai 583 miliardi di euro (350 miliardi limitandosi invece ai soli over 65): un potenziale tale, secondo il Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, da rendere la

longevità della popolazione italiana (se ben gestita) un importante patrimonio per il Paese.

DETENTORI DI RICCHEZZA

I Silver sono i maggiori detentori di ricchezza, mobiliare e immobiliare, del Paese. Considerando che le famiglie italiane sono circa 25,6 milioni, di cui il 33% ha un solo componente in gran parte avanti nell’età e spesso over 65, è possibile calcolare la ricchezza finanziaria media di ogni famiglia dividendo il totale di 5.008,23 miliardi (fonte: Banca d’Italia) per il numero delle famiglie, e ottenendo così un valore pari a 195.634 euro. Considerando che i nuclei familiari con un over 65 (un anziano) nel 2022 erano pari a circa 10 milioni, la ricchezza mobiliare dei Silver, secondo questa stima

basata solo sulla ricchezza media, è di circa 1.956,34 miliardi. A riprova basti considerare i dati relativi al private banking, settore che raccoglie più di 1.000 miliardi di euro di risparmi in gestioni patrimoniali. Il 55,6% di questa ricchezza fa capo a clienti over 65, percentuale che sale a poco meno dell’80% se si considerano anche i 55-64enni; in dettaglio, la fascia d’età tra i 55 e i 64 anni detiene il 24% delle risorse in gestione; le persone tra 65 e 74 anni ne detengono il 23%, mentre gli over 75 il 32 per cento. Anche sul fronte della ricchezza immobiliare i Silver sono tra i soggetti maggiormente investiti. Infatti, l’80,1% di coloro che hanno tra 55 e 64 anni possiede la prima casa e il 25,5% possiede un immobile o più diverso dalla prima casa; per gli over 65 siaSETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 49


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TENDENZE ISTITUZIONALI

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L’OPINIONE DI

MATTHEW WELCH

Responsible Investment specialist, DPAM

ESG E IMPATTO. NON PROPRIO DUE SINONIMI

LA FASCIA D’ETÀ DEGLI OVER 65 È QUELLA CHE HA REGISTRATO LA MAGGIOR CRESCITA IN TERMINI DI REDDITO MEDIO EQUIVALENTE DAL 1987 AL 2020 mo rispettivamente all’80% circa e al 27,3%, percentuale più alta di tutte le altre fasce d’età. Gli over 50 possiedono poi gli immobili di maggior valore, come dimostrano i dati sul patrimonio abitativo medio, rispettivamente pari a 196.550 euro per gli ultra 50enni e a circa 150 mila per i 31-50enni. Inoltre, spesso sono proprio i Silver ad acquistare o aiutare all’acquisto della prima casa figli e nipoti. Se i dati fin qui riportati non fossero sufficienti a comprendere l’enorme potenzialità offerta dalla Silver Economy, basti pensare che i Silver possono beneficiare di flussi di reddito cospicui e costanti nel tempo. Infatti, la fascia d’età degli over 65 è quella che non solo ha registrato la maggior crescita in termini di reddito medio equivalente dal 1987 al 2020 (ultimo dato disponibile) passando da 6.500 euro annui, ovvero dall’ultimo posto, a poco più di 20 mila euro (secondo posto alle spalle dei 5165enni), ma è anche l’unica a non aver sofferto e subito contrazioni nel corso della crisi del 2008-2014.

IL POTENZIALE OVER 65

Come ricordato nel Quaderno da Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, in uno scenario che vede gli ultra 65enni in forte aumento nei prossimi 20-30 anni ci si sta rendendo conto del potenziale di questa platea, finora dipinta esclusivamente 50 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

come fragile e onerosa per lo Stato. La nuova fase economica non deve però distrarre i governi, e in primis quello italiano, anche dagli altri effetti “collaterali” dei trend in corso, a cominciare da un cambiamento permanente nella strutturazione per età della popolazione e nella composizione delle famiglie. O, ancora, dalla necessità (e qui siamo già in forte ritardo) di agire sul mercato del lavoro con misure e interventi che favoriscano la permanenza dei lavoratori senior. Il Paese, che lo si voglia o meno, ha intrapreso la strada della transizione demografica. Ora sta tanto al settore pubblico quanto a quello privato trovare soluzioni adeguate per poter beneficiare al meglio degli anni supplementari che il progresso medico-scientifico ci ha concesso e trasformare la conquista della longevità in una vera e propria risorsa per la società che possa trasformarsi, dunque, in un rinnovato e maggiormente sostenibile dividendo demografico. Per riuscirci, sarà fondamentale intercettare le peculiarità specifiche del segmento, trasformandole in un’offerta mirata che favorisca l’invecchiamento attivo e la massima partecipazione sociale di questa fetta della popolazione, con ricadute proficue sull’occupazione per il settore dei servizi e per le attività commerciali e produttive dedicate così come per il mondo della finanza in genere.

Elon Musk, in seguito al basso punteggio ottenuto da Tesla rispetto ad alcune aziende del tabacco in diversi indici di sostenibilità, ha criticato gli indicatori ESG in quanto politicizzati e poco affidabili. La realtà è piuttosto diversa e la sua affermazione dimostra una mancanza di comprensione di alcuni principi fondamentali, in primis la distinzione tra “ESG” e “impatto”. I punteggi ESG considerano i rischi chiave associati alle attività di un’azienda lungo la sua intera catena del valore e non enfatizzano necessariamente l’impatto del prodotto o servizio finale dell’azienda sui consumatori. I produttori di tabacco possono quindi godere di buoni punteggi ESG a fronte di un basso impatto dovuto alla nocività dei loro prodotti, mentre Tesla può avere un punteggio ESG inferiore a causa di problematiche di sicurezza e discriminazione dei dipendenti. Gli asset manager devono comprendere la distinzione tra caratteristiche di investimento sostenibili e obiettivi di investimento sostenibili: queste non possono essere sempre riassunte in un singolo indice, e ciò si riflette nella grande discrepanza tra i punteggi ESG di diversi fornitori di dati. Un approccio attivo, sostenibile e orientato alla ricerca può affrontare queste sfide nel modo corretto e identificare le giuste opportunità d’investimento.


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TENDENZE ALTERNATIVI di Francesca Conti

ALTERNATIVI

I mercati restano caratterizzati da uno scenario sfidante. In un contesto di alti tassi e volatilità, le soluzioni alternative possono rappresentare una valida modalità per intercettare rendimenti elevati mantenendo al contempo una decisa diversificazione di portafoglio.

C

on il riprezzamento dei mercati azionari e del reddito fisso dovuto all’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, nell’ultimo anno e mezzo le strategie alternative sono tornate a suscitare l’interesse di molti investitori. Questo anche considerando le prospettive di rendimento dei mercati tradizionali dei prossimi 12-24 mesi. I mercati quotati, infatti, continuano a essere guidati da fattori macroeconomici, con particolare attenzione alle politiche delle banche centrali e in particolare ai livelli di inflazione. Dopo oltre un decennio di ‘denaro facile’ e politiche monetarie accomodanti, le oscillazioni dei

52 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

tassi rappresentano le forze trainanti dei mercati. In un simile contesto di normalizzazione inflattiva, diventa ancora più urgente la necessità di trovare, all’interno del panorama degli investimenti, nuove e diversificate fonti di protezione dal rischio.

FORTE DIVERSIFICAZIONE

Le strategie alternative possono rappresentare un valido alleato all’interno di portafogli che mirano a equilibrio e rendimento. “Il nostro focus in questo ambito è rappresentato dalle strategie liquid alterntive UCITS, le quali per noi sono parte integrante della gamma prodotti anche se, viste le loro caratteristiche, sono usate principalmente in ottica di inve-

Foto: Enxxxxxxxxxxxxxxxxti.

UNO SCUDO CONTRO LE INCERTEZZE DEI MERCATI


GLI STRUMENTI ALTERNATIVI possono rappresentare una valida opportunità di investimento nell’attuale contesto di mercato? Le risposte dei partecipanti alla tavola rotonda all’interno del progetto Hub Alternative di FundsPeople. Foto: Enrico Frascati.

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 53


TENDENZE ALTERNATIVI

“LA COMPRENSIONE DELLO SCENARIO RELATIVO AI MERCATI RESTA COMPLESSA. LE STRATEGIE LIQUID ALTERNATIVE RAPPRESENTANO UN UTILE STRUMENTO PER AGGIUNGERE DIVERSIFICAZIONE AL PORTAFOGLIO, SFRUTTANDO DISPERSIONE DI MERCATO E VOLATILITÀ”

ENRICO PIGA

FIDEURAM AM SGR

“GLI HEDGE FUND RAPPRESENTANO UN OTTIMO STRUMENTO PER EFFICIENTARE I PORTAFOGLI TRADIZIONALI, ESSENDO IN GRADO DI AUMENTARNE LA DIVERSIFICAZIONE, RIDURNE IL RISCHIO E INCREMENTARE IL RENDIMENTO ATTESO”

MORENO TATANGELO

KAIROS PARTNERS SGR

54 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

stimento satellite”, spiega a riguardo Enrico Piga, fund analyst di Fideuram AM SGR. “Considerato l’attuale contesto macroeconomico in via di sviluppo e le criticità geopolitiche e sociali, legate anche alla fase di riduzione della globalizzazione, possiamo dire che la comprensione dello scenario relativo ai mercati finanziari risulta complessa”, conferma l’esperto. In questo senso “ritengo le strategie liquid alternative un utile strumento per aggiungere diversificazione al portafoglio in quanto possono meglio sfruttare la dispersione di mercato e volatilità rispetto a strategie long only”, prosegue Piga. Quanto al lavoro di selezione, l’obiettivo è la “ricerca della generazione di alfa da parte del gestore in diverse fasi del mercato, quindi la possibilità e la capacità di adattarsi a diversi scenari di mercato è un aspetto che valutiamo in maniera importante”, sottolinea il fund analyst.

Secondo Tatangelo rappresentano infatti “un ottimo strumento per efficientare i portafogli tradizionali, in grado di aumentarne la diversificazione, ridurne il rischio e allo stesso tempo incrementarne il rendimento atteso”. I cambiamenti principali registrati quest’anno riguardano il ritorno dell’inflazione, l’incremento dei tassi di interesse e il potenziale aumento della volatilità. “Seguendo queste direttrici, preferiamo le strategie long-short equity che gestiscono l’esposizione azionaria netta in modo dinamico, per catturare le opportunità a livello direzionale qualora dovessero presentarsi. Valutiamo positivamente anche le strategie market neutral, che oltre alla possibilità di generare alpha in modo decorrelato, vedono ben remunerata la liquidità generata dalla parte corta del portafoglio”, aggiunge Tatangelo.

PORTAFOGLI

L’esposizione ad hedge fund alternativi “non ha solamente l’obiettivo di diversificazione ma è anche un veicolo che può dare molto valore aggiunto, innanzitutto perché riduce il drawdown e la volatilità ed è anche in grado di performare in un contesto come quello attuale, con i tassi di interesse ai massimi degli ultimi 15 anni”, evidenzia Matteo Meloni, head of Equity Strategies di Investcorp-Tages, secondo cui “vi sono diverse opportunità di estrapolare alfa, sia nel mercato del credito, che nel mercato azionario e gli hedge fund possono riuscire a performare in maniera decorrelata senza intercettare troppi rischi”. Nell’attuale contesto di mercato, “sicuramente ci

Tra gli strumenti alternativi più performanti, anche gli hedge fund hanno affrontato a inizio anno un mercato caratterizzato da elevata inflazione, strette sui tassi d’interesse da parte delle banche centrali e forti tensioni geopolitiche. Un cambio di performance e paradigmi che ha portato gli investitori a interrogarsi sulla necessità di proseguire nella selezione di strumenti con una limitata correlazione. “Nell’attuale contesto di mercato gli hedge fund sono prodotti assolutamente interessanti”, afferma Moreno Tatangelo, senior portfolio manager di Kairos Partners SGR.

VALORE AGGIUNTO


EQUILIBRIO E RENDIMENTO COSTITUISCONO GLI OBIETTIVI DI MOLTI PORTAFOGLI. GLI STRUMENTI HEDGE COMBINANO DIVERSIFICAZIONE E MITIGAZIONE DEL RISCHIO sono strategie meglio posizionate per raggiungere una performance elevata senza prendere un rischio eccessivo. Attualmente abbiamo una preferenza per strategie equity market neutral ed equity long-short con bassa esposizione netta, ciò consente di evitare di acquisire troppo beta all’interno dei nostri portafogli, così da orientarsi su attività ad alta convinzione”. Per intercettare i migliori strumenti in questo ambito, la società adotta un approccio di investimento con una combinazione top- down e bottom-up. “Per la parte top-down analizziamo le diverse strategie, i settori e le aree geografiche che oggi per noi risultano più interessanti e guidano le scelte di investimento. La parte bottom-up riguarda invece la scelta dei gestori giusti all’interno di queste strategie”, sottolinea Meloni.

SFRUTTARE LA VOLATILITÀ

Sul ruolo delle strategie alternative nell’attuale contesto di mercato è d’accordo Andrea Albert, Investment specialist di O’Connor, UBS Asset Management. Secondo Albert proprio il probabile rapido cambio di contesto “rende il 2023 diverso dai periodi precedenti. L’hedge fund di per sé, dal mio punto di vista, rap-

presenta sempre un valore aggiunto all’interno di un portafoglio ben diversificato. Inoltre, gli hedge fund dovrebbero saper approfittare degli eventuali spike di volatilità e dell’incertezza sui mercati per registrare alfa. A seconda delle preferenze dei clienti e della loro avversione al rischio, possono quindi rappresentare una componente più o meno core”. Il metodo di O’Connor prevede l’osservazione dell’alfa da tre punti di vista: “Ciclico, strutturale e dei talenti. L’alfa ciclico considera le opportunità di generare rialzi durante un ciclo economico per via di momentanee situazioni di mercato che dovrebbero normalizzarsi. Si tratta di strategie come M&A, convertibili investment grade, longshort ecc., che si creano momentaneamente per opportunità. L’alfa strutturale è invece legato a situazioni dovute a un cambio di normativa, oppure di strategia da parte dei player di mercato. Infine, l’alfa dei talenti gioca un ruolo importante quando si vuole operare in modo efficiente e di successo in alcune aree. Ci concentriamo soprattutto sulla parte strutturale, senza tralasciare le opportunità derivanti dalle altre due strade”, conclude l’esperto.

“ALL’INTERNO DEGLI HEDGE FUND VI SONO DIVERSE OPPORTUNITÀ DI ESTRAPOLARE L’ALFA, SIA NEL MERCATO DEL CREDITO CHE AZIONARIO, SENZA INTERCETTARE TROPPI RISCHI”

MATTEO MELONI

INVESTCORP-TAGES

“GLI HEDGE FUND RAPPRESENTANO SEMPRE UN VALORE AGGIUNTO ALL’INTERNO DI UN PORTAFOGLIO BEN DIVERSIFICATO. SONO IN GRADO DI APPROFITTARE DEGLI SPIKE DI VOLATILITÀ E DELL’INCERTEZZA SUI MERCATI”

ANDREA ALBERT

O’CONNOR, UBS AM

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 55


TENDENZE SRI di Raffaela Ulgheri

SDGS, I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE PIÙ ESPOSTI AGLI OBIETTIVI ONU AL 2030

Cresce l’interesse del mondo finanziario per gli investimenti focalizzati sui Goal delle Nazioni unite. FundsPeople ha analizzato quali sono i fondi commercializzati in Italia più esposti e quali obiettivi attirano la maggiore attenzione da parte degli investitori.

S

ono 830 i fondi con Rating FundsPeople 2023, commercializzati in Italia, che hanno un’esposizione agli Obiettivi di investimento sostenibile delle Nazioni unite al 2030 (SDGs). Di questi, ben 66 sono domiciliati nel nostro Paese. L’analisi di FundsPeople presentata in queste pagine nasce alla luce del crescente interesse del mondo finanziario per gli investimenti focalizzati sugli Obiettivi Onu al 2030, in particolare secondo una prospettiva tematica. In più occasioni di riflessione con i professionisti della gestione e selezione dei fondi è emerso, infatti, come quella definita dalle Nazioni Unite nei 17 goal (e nei 169 target), che nel 2015 gli Stati membri dell’Onu hanno concordato 56 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

nell’ambito dell’agenda globale per lo sviluppo sostenibile, sia una valida rappresentazione di obiettivi economici e sociali che si dimostrano utili nell’analisi di un investimento. E tale rappresentazione può dar spazio all’opportunità, da un lato di ottenere performance sostenibili corrette per il rischio, dall’altro di influire positivamente nel percorso stabilito dall’Onu (che calcola investimenti compresi tra i 5 mila e i 7 mila miliardi di dollari annui per raggiungere tali obiettivi). Tuttavia il volume dei flussi finanziari attualmente al servizio degli SDGs è difficile da misurare. La United Nations Environment Programme Finance Initiative (UnepFI) ha ipotizzato un gap (calcolato come fabbisogno di investimenti meno

i flussi finanziari pubblici e privati) di circa 2.500 miliardi nei Paesi sviluppati e in via di sviluppo (EMDEs).

I FONDI GIÀ ESPOSTI

Da qui la domanda: quali fondi commercializzati in Italia sono già esposti agli SDGs? Il calcolo non è immediato. In primis perché non tutti i 17 Obiettivi delle Nazioni unite sono oggetto di investimento da parte di fondi presenti nel nostro Paese (e nel database dei fondi con Rating FundsPeople 2023). Il dato, pur parziale, si riferisce comunque a un numero elevato di Goal e a un universo decisamente ampio di fondi. Come detto, si tratta di 830 prodotti (dati Morningstar al 31 marzo 2023) mentre sono 12 i Goal al 2030 sotto esame, si tratta degli obiettivi: 2 (sconfiggere la fame), 3 (salute e benessere), 4 (istruzione di qualità), 6 (acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 7 (energia pulita e accessibile), 9 (imprese, innovazione e infrastrutture), 10 (ridurre le disuguaglianze), 11 (città e comunità sostenibili), 12 (consumo e produzione responsabili), 13 (lotta al cambiamento climatico), 14 (vita sott’acqua) e 15 (vita sulla terra).

I FONDI CON RATING

Dall’analisi dei fondi domiciliati in Italia emerge come gli Obiettivi maggiormente rappresentati siano il 12 (la percentuale di esposizione a società la cui performance deriva da questo Goal è pari al 24,01%); il 13 (con una percentuale di esposizione del 21,36%), e l’11 (percentuale di esposizione 20,82%). Anche sui fondi internazionali commercializzati in Italia (che comprendono anche quelli con ISIN IT), la percentuale di esposizione, seppur maggiormente diluita, premia in successione gli stessi obiettivi. Il dato, in questo caso, vede sempre in testa il Goal 12 (esposizione pari al 20,81%), seguito dal Goal 13 (17,77%) e dal Goal 11 (17,51%). “Nei fondi evidenziati in questo studio”, sottolinea Sara Lovisolo, head of ESG Business Development and Advocacy di Amundi SGR, “Amundi


bit.ly/3NY3VeR

Per visualizzare la tabella completa con tutti gli SDGs coperti dall’analisi vai qui.

I GOAL PIÙ PRESENTI NEI FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE NOME DEL FONDO

Amundi Azionario Valore Europa a distribuzione Amundi Azionario America Euromobiliare Accumulo Digital Evolution Allianz Azioni Italia All Stars Alto ESG Innovazione Sostenibile Anima ESaloGo Azionario Globale Anima America Arca Oxygen Plus 50 Anima Italia Anima Megatrend People Arca Economia Reale Bilanciato Italia 55 Amundi Sviluppo Italia Anima Selezione Europa Euromobiliare Salute & Benessere ESG Euromobiliare Pictet Action 4 Transition Fondo Alto ESG Internazionale Azionario Etica Azionario Bond Corporate Italia Anima Pacifico Euromobiliare Accumulo Next Generation ESG Anima Emergenti Euromobiliare Next Generation ESG Anima Iniziativa Europa Euromobiliare Euro Short Term High Yield Bond Arca Risparmio Arca Economia Reale Equity Italia Anima ESaloGo Obbligazionario Corporate Etica Bilanciato Euromobiliare Fidelity China Evolution Anima Obbligazionario Corporate Etica Impatto Clima Alto ESG High Yield Euromobiliare Science 4 Life AcomeA Asia Pacifico Euromobiliare Accumulo Smart Attivo Anima Forza Equilibrato Anima Bilanciato Megatrend People Top Funds Selection BEST Pictet Anima Obbligazionario High Yield Anima Obbligazionario High Yield BT Anima ESaloGo Bilanciato Anima Alto Potenziale Europa Allianz MultiPartner Multi50 Euromobiliare Flessibile 30 Anima Selection Mediobanca Social Impact Anima ESaloGo Prudente Euromobiliare Flessibile 60 Amundi Obbligazionario Più a distribuzione Etica Rendita Bilanciata BNL Assetto Dinamico ALTEIA Europa Anima Forza Moderato Arca TE Titoli Esteri Anima Selection Prudente Allianz MultiPartner Multi20 Amundi Obbligazionario Euro a distribuzione AcomeA Performance Amundi Target Controllo Anima Forza Prudente Anima Obbligazionario Euro MLT Amundi Obbligazionario Italia Breve Termine Anima Obbligazionario Emergente Fondo Alto Bilanciato Anima Global Macro Diversified Fondo Alto Internazionale Obbligazionario MEDIA

SOCIETÀ

Amundi SGR Amundi SGR Euromobiliare AM SGR Allianz Global Investors GmbH Generali Investments Partners SGR Anima SGR Anima SGR Arca Fondi SGR Anima SGR Anima SGR Arca Fondi SGR Amundi SGR Anima SGR Euromobiliare AM SGR Euromobiliare AM SGR Generali Investments Partners SGR Etica SGR Sella SGR Anima SGR Euromobiliare AM SGR Anima SGR Euromobiliare AM SGR Anima SGR Euromobiliare AM SGR Arca Fondi SGR Arca Fondi SGR Anima SGR Etica SGR Euromobiliare AM SGR Anima SGR Etica SGR Generali Investments Partners SGR Euromobiliare AM SGR AcomeA SGR Euromobiliare AM SGR Anima SGR Anima SGR Sella SGR Anima SGR Anima SGR Anima SGR Anima SGR Allianz Global Investors GmbH Euromobiliare AM SGR Anima SGR Mediobanca SGR Anima SGR Euromobiliare AM SGR Amundi SGR Etica SGR BNP Paribas AM Anima SGR Anima SGR Arca Fondi SGR Anima SGR Allianz Global Investors GmbH Amundi SGR AcomeA SGR Amundi SGR Anima SGR Anima SGR Amundi SGR Anima SGR Generali Investments Partners SGR Anima SGR Generali Investments Partners SGR

CATEGORIA

Equity Equity Allocation Equity Equity Equity Equity Allocation Equity Equity Allocation Equity Equity Allocation Allocation Equity Equity Fixed Income Equity Allocation Equity Allocation Equity Fixed Income Fixed Income Equity Fixed Income Allocation Allocation Fixed Income Allocation Fixed Income Allocation Equity Allocation Allocation Allocation Allocation Fixed Income Fixed Income Allocation Equity Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Allocation Fixed Income Fixed Income Alternative Allocation Fixed Income Fixed Income Fixed Income Allocation Allocation Fixed Income

% DI PORTAFOGLIO

SDG 11 (%)

SDG 12 (%)

SDG 13 (%)

97,1 96,54 95,94 95,67 93,37 92,43 92,27 91,43 91,05 90,26 89,61 89,3 87,81 87,38 87,33 85,32 85,12 81,35 76,69 75,94 72,88 72,86 72,64 65,87 64,98 64,64 64,48 62,45 61,4 61,27 59,38 57,71 56,79 55,24 52,81 52,8 52,38 51,84 51,26 49,5 49,16 47,75 45,9 44,34 40,53 40,41 39,57 37,2 37,07 35,89 34,83 33,93 33,22 29,77 29,1 27,69 27,63 27,54 21,97 20,33 11,99 9,12 5,87 5,76 4,34 3,7 56,61

32,5 9 14,23 35,28 22,22 12,51 7,92 18,01 40,16 4,18 26,52 31,04 15,7 17,5 23,91 13,99 21,22 32,87 20,48 36,51 18,45 39,24 20,79 27,98 22,24 24,8 31,93 23,33 10,44 30,64 21,57 26,27 24,91 28,19 12,78 19 7,94 18,66 24,8 27,54 16,83 13,56 16,31 20,71 21,12 19,79 17,25 17,57 17,05 25,61 20,12 14 22,4 17,64 24,89 16,8 27,69 8,64 18,17 21,25 23,75 24,41 4,46 15,45 14,96 16,29 20,82

37,04 13,71 20,7 35,62 22,22 19,3 18,14 21,43 40,16 10,52 28,22 31,35 18,11 23,48 26,04 20,18 28,44 32,87 23,21 38,83 20,96 42,97 25,56 28,15 25,71 27,73 33,07 29,89 10,44 31,97 26,78 27,15 29,47 30,95 20,06 22,51 12,66 24,84 25,91 27,54 21,48 16,07 20,59 26,37 24,81 20,91 20,48 23,38 17,46 31,54 24,96 17,42 25,18 20,25 27,6 19,95 29,01 9,26 20,32 24,49 23,89 24,41 4,46 18,12 20,7 17,81 24,01

32 6,75 14,31 40,78 25,27 13,74 10,66 15,85 41,56 5,34 26,51 31,77 16,66 15,04 17,97 12,59 19,12 32,6 19,56 33,94 15,55 42,23 19,32 27,15 20,83 10,58 33,84 21,97 11,54 35,62 19,34 28,06 29,03 31,2 13,38 20,19 8,78 16,66 25,48 29,68 18,44 14,65 16,33 20,31 23,46 23,27 18,68 17,3 17,34 24,64 19,76 16,62 24,06 16,98 28,57 16,69 28,02 10,41 19,92 23,44 25,77 24,67 13,73 16,54 15,27 22,33 21,36

Fonte: Elaborazione propria. Dati Morningstar Direct al 31 marzo 2023. Metodologia: I dati coperti rappresentano la percentuale del portafoglio che Morningstar può classificare. I data point di ciascun SDG rappresentano la percentuale del portafoglio coperto esposta a ciascun SDG.

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 57


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TENDENZE SRI

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L’OPINIONE DI

RICHARD DAMMING

Senior Investment director, Schroders

PRIVATE EQUITY: IL VALORE AGGIUNTO DEI COINVESTIMENTI “APPLICHIAMO UN APPROCCIO BEST-IN-CLASS CHE IDENTIFICA I FATTORI ESG PIÙ IMPORTANTI PER UN EMITTENTE ATTRAVERSO UN’ANALISI DI DOPPIA MATERIALITÀ, CIOÈ ANCHE CONSIDERANDO GLI IMPATTI CHE L’EMITTENTE HA SULLA SOCIETÀ E SULL’AMBIENTE”

SARA LOVISOLO

AMUNDI SGR

applica un approccio best-in-class sulla base della propria metodologia di rating proprietaria che identifica i fattori ESG più importanti per un emittente attraverso un’analisi di doppia materialità, cioè anche considerando gli impatti che l’emittente ha sulla società e sull’ambiente”. Sono sette i fondi di Amundi SGR al contempo esposti agli SDGs e con Rating FundsPeople 2023. Secondo l’esperta, “lo studio sembra quindi confermare una buona correlazione tra il nostro approccio best in class, supportato dalle nostre esclusioni settoriali e normative, e la metodologia utilizzata per misurare il contributo agli SDGs”.

LE SCELTE DELLE SGR

Il tema, dunque, è ampio e ingloba le azioni messe in campo dalle stesse società di gestione che, nel tempo, si sono trovate a confrontarsi con un universo definito di priorità cui mirare per contribuire allo sviluppo sostenibile. Gli SDGs, d’altronde, “forniscono un framework per indirizzare i capitali verso progetti e imprese aventi il fine di risolvere le sfide ambientali, sociali ed economiche del nostro pianeta”, afferma Roberto Grossi, vicedirettore di Etica SGR, società che detiene quattro fondi 58 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

“PRENDIAMO IN CONSIDERAZIONE GLI SDGS ANCHE PER L’ATTIVITÀ DI STEWARDSHIP, CHE COMPRENDE IL DIALOGO CON LE AZIENDE NEI QUALI I NOSTRI FONDI INVESTONO, IL VOTO IN ASSEMBLEA E L’ATTIVITÀ DI ADVOCACY CON REGOLATORI E STANDARD SETTER”

ROBERTO GROSSI

ETICA SGR

con Rating FundsPeople che mostrano una forte esposizione agli obiettivi Onu. E Grossi fornisce un esempio concreto di come gli SDGs siano ormai integrati nell’attività della società di gestione. Il vicepresidente indica come, proprio utilizzando come riferimento gli SDGs, ogni anno Etica SGR rendiconti e comunichi l’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG) dei propri fondi nel Report di impatto. “In particolare – afferma–, a ogni indicatore di impatto viene associato, oltre all’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, anche il target specifico legato all’SDG (tra i 169 definiti dalle Nazioni Unite) per rendere la disclosure ancora più concreta”. La società prende in considerazione gli SDGs “anche per l’attività di stewardship, che comprende il dialogo con le aziende nei quali i nostri fondi investono, il voto in assemblea e l’attività di advocacy con regolatori e standard setter per sollecitare verso condotte sempre più responsabili e sostenibili. Così, a ogni ambito strategico di stewardship, è stato associato l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile corrispondente, toccando tematiche come la salvaguardia ambientale, la salute, la parità di genere, i diritti umani e la responsabilità fiscale”.

Il private equity è un settore sempre più interessante per diversificare il portafoglio. Un modo per investirvi è attraverso una strategia di coinvestimento. I coinvestimenti offrono ai Limited Partner (“LP”) l’opportunità di investire direttamente nelle aziende insieme ai General Partner (“GP”), come le società di private equity. Questo modo di investire può offrire una maggiore diversificazione tra gestori, settori, strategie e aree geografiche e anche un maggior grado di selettività nella valutazione delle operazioni, rispetto ad altri approcci. Il coinvestimento offre anche l’opportunità di avviare un processo di engagement più attivo con le aziende. In tempi di crisi, i coinvestimenti hanno la possibilità di investire a valutazioni di ingresso più basse e a condizioni interessanti. Inoltre, avere un rapporto stretto con un GP esperto che ha una conoscenza approfondita di un determinato settore può portare a operazioni migliori con una minore concorrenza e una migliore esecuzione. Ci sono alcune caratteristiche su cui ci concentriamo nei nostri coinvestimenti di private equity. In primo luogo, cerchiamo aziende in grado di resistere alle crisi future. In termini di capitalizzazione di mercato invece, riteniamo che le piccole e medie imprese europee a conduzione familiare possano offrire maggiori opportunità di crescita.


Una prospettiva diversa sulla finanza. In Candriam non ci limitiamo a seguire i trend: li analizziamo da ogni punto di vista per determinarne il potenziale a lungo termine, in modo che possiate beneficiare delle opportunità offerte dai mercati in crescita. Volete compiere un ulteriore passo? Possiamo aiutarvi ad avere un impatto positivo sul mondo. Investendo nei nostri fondi tematici, contribuite a finanziare i progetti sostenuti dall’Istituto per lo Sviluppo Sostenibile di Candriam* nei campi dell’istruzione, dell’inclusione sociale, della tutela ambientale e della lotta contro il cancro. Insieme, investiamo oggi per costruire il mondo di domani. Si noti che qualsiasi investimento comporta dei rischi, in particolare il rischio di perdita del capitale.

(*) Ogni anno Candriam destina una parte delle commissioni di gestione nette della sua gamma di fondi responsabili e tematici al finanziamento di iniziative a impatto sociale, coordinate all’interno del Candriam Institute for Sustainable Development. Questa è una comunicazione di marketing. Il presente documento è fornito a solo scopo informativo e non costituisce un’offerta di acquisto o vendita di strumenti finanziari, né rappresenta una raccomandazione di investimento o conferma di alcun tipo di operazione. Sebbene Candriam selezioni accuratamente i dati e le fonti all’interno di questo documento, errori od omissioni non possono essere esclusi a priori. Candriam non può essere ritenuta responsabile per eventuali perdite dirette o indirette risultanti dall’uso di questo documento. I diritti di proprietà intellettuale di Candriam devono essere rispettati in ogni momento, i contenuti di questo documento non possono essere riprodotti senza previa autorizzazione scritta. Le informazioni sugli aspetti legati alla sostenibilità contenute nella presente comunicazione sono disponibili sulla pagina web di Candriam https://www.candriam.com/en/professional/sfdr/.


TENDENZE FINTECH di Daniele Bernardi

BITCOIN E CRIPTO

ASPETTANDO L’HALVING Un’analisi di Diaman Partners individua le fasi del ciclo del valore della criptovaluta in vista del dimezzamento della sua quantità emessa, previsto per la prossima primavera.

I

l mondo delle criptovalute e degli asset digitali è nato nel 2009 con l’avvento del Bitcoin, la prima valuta digitale decentralizzata che consente lo scambio di valore a distanza senza ausilio di intermediari. Uno degli elementi distintivi che gli conferiscono valore è la scarsità intrinseca, con una quantità massima limitata a 21 milioni di unità. A questo numero definito si lega un altro fenomeno chiave per capire il funzionamento della criptovaluta, ossia l’halving. Tale evento ha degli impatti sul suo valore, e di conseguenza può determinare delle opportunità per gli investitori.

IL VALORE DEL BITCOIN

Prima dell’avvento del Bitcoin, qualsiasi file digitale, come ad esempio una canzone in formato MP3 o un’immagine in formato JPG, poteva essere co60 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

piato infinite volte con un costo praticamente insignificante da chiunque ne avesse accesso. Con il Bitcoin, invece, è stato introdotto per la prima volta nel contesto digitale il concetto di scarsità. Ed è proprio questa caratteristica a conferirgli valore. In economia, infatti, nella determinazione del prezzo di un bene la sua scarsità ha un peso maggiore rispetto alla sua effettiva utilità. Per esempio, l’ossigeno è estremamente prezioso per gli esseri umani, ma è abbondante sulla superficie terrestre e quindi è gratuito, mentre un dipinto di Picasso, essendo raro, è quotato in milioni di euro, nonostante non abbia alcuna utilità per la sopravvivenza umana. Il Bitcoin, al contrario, ha il vantaggio di unire queste due qualità: ha una specifica utilità, ovvero offre la possibilità di trasferire valore in modo sicuro e senza

intermediari, alla quale si aggiunge la sua intrinseca scarsità. E da ciò deriva l’interesse e il valore a esso associato.

COS’È L’HALVING?

Ma da dove proviene il numero di 21 milioni? Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo del fondatore o dei fondatori del Bitcoin, ha stabilito una politica di emissione di nuovi Bitcoin come remunerazione per coloro che mantengono in vita la rete Bitcoin e la blockchain a esso associato. Inizialmente, l’emissione di Bitcoin era fissata a 50 Bitcoin ogni 10 minuti circa, corrispondente al tempo medio tra un blocco di transazioni e il successivo. Nel corso del tempo, la quantità di nuovi Bitcoin emessi diminuisce gradualmente, per la precisione ogni 210 mila nuovi blocchi (circa quindi ogni quattro anni) viene dimezzata. Questo


1. INFLAZIONE DEL BITCOIN BITCOIN

% INFLAZIONE

21M

1.000

18M

100

15M

10

12M

1

9M

0.1

6M

0.01

3M

0.001 50

0 0

25 210.000

12,5 420.000

6,25

630.000

3,125

1.5625

.78125

.390625

.1953125

.09765625 .04882812 .02441406 .01220703 .00610351

% INFLAZIONE MONETARIA

BITCOIN

2010 2014 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 2044 2046 2048 2050 2052 2054 2056 2058 2060 2062

100µ

840.000 1.050.000 1.260.000 1.470.000 1.680.000 1.8900.000 2.100.000 2.310.000 2.520.000 2.730.000 ALTEZZA DEL BLOCCO

Fonte: Diaman Partners LTD. Nota: inflazione= Coinbase x BlocksPerYear / ExistingCoin.

evento di dimezzamento è chiamato per l’appunto “halving”. È già avvenuto tre volte dalla nascita di Bitcoin. Inizialmente, la ricompensa per blocco era di 50 Bitcoin, poi è scesa a 25, successivamente a 12,5 e ora è di 6,25. Attualmente sono stati minati più di 19 milioni di Bitcoin e si arriverà a sfiorare 21 milioni complessivi fino all’anno 2140, anche se questo numero non verrà mai raggiunto completamente perché nel tempo vari Bitcoin sono andati persi. Questo in particolare nei primi anni, quando il loro valore era trascurabile e il livello di attenzione e l’esperienza nella loro custodia ancora basso. Con il tasso di espansione attuale della base monetaria di Bitcoin si può calcolare un tasso di inflazione attuale pari all’1,8%, già inferiore al tasso di inflazione target delle banche centrali. Nel tempo, tale tasso tenderà a

zero (vedi grafico 1) rendendo il Bitcoin sempre più attraente da detenere in termini di mantenimento del potere d’acquisto rispetto alle valute tradizionali. Se quanto delineato fin qui è corretto, si può ritenere che il prezzo del Bitcoin sia fortemente influenzato da questo fenomeno di dimezzamento delle nuove emissioni di Bitcoin, denominato halving. Si potrebbe altresì supporre che il prezzo del Bitcoin subisca una forte pressione al rialzo nel periodo successivo a tale evento. La microeconomia ci insegna infatti che, a parità di domanda, la riduzione dell’offerta di un bene comporta un aumento del prezzo, mantenute costanti le altre condizioni.

IL CICLO DEL BITCOIN

Esaminando il grafico 2 si può notare che storicamente ci sono state tre fasi

distintive nel ciclo del Bitcoin. Nel periodo immediatamente successivo all’halving (rappresentato dalla fascia più scura), si osserva una forte pressione al rialzo sul prezzo, che raggiunge valori irrazionali a causa del fenomeno detto FOMO (Fear of Missing Out), ovvero il timore degli investitori (spesso emotivi) di perdere l’opportunità di guadagni straordinari. Questa fase è seguita da quella che i tecnici chiamano “crypto winter” (inverno delle criptovalute), in cui l’entusiasmo si raffredda a causa di una drastica riduzione del prezzo e si instaura un periodo di forte pessimismo. La brusca diminuzione del prezzo di solito comporta una pulizia del mercato, in cui i business meno solidi (o truffaldini) che si basano solo sulla crescita costante del prezzo vanno incontro a crisi. Questi fallimenti SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE

61


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TENDENZE FINTECH

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L’OPINIONE DI

ANDREW MCCAFFERY

Global chief investment officer, Asset Management, Fidelity International

2. CICLI DEL BITCOIN

I movimenti di prezzo presentano elementi di ciclicità

H1 28/11/12

100.000,00

H2 09/07/16

H3 11/05/20

H4 ??/04/24

?x

10.000,00 7,7x

1.000,00

?x

2,7x 31x

100,00 3,1x 10,00 91x

1,00

5,5x

0,10 389

0,01 2010 2011

365

512

553

514

553

?

?

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025

Fonte: analyzer4crypto.com, rielaborazione Diaman Partners LTD.

LA QUANTITÀ DI NUOVI BITCOIN EMESSI DIMINUISCE GRADUALMENTE E VIENE DIMEZZATA OGNI 210 MILA NUOVI BLOCCHI: QUESTO FENOMENO SI CHIAMA “HALVING” contribuiscono ad alimentare la spirale negativa di decrescita e di mancanza di fiducia, che può durare più di un anno. Infine, inizia una fase di stabilizzazione e moderata crescita del prezzo chiamata “pre-halving”, in cui ci troviamo attualmente in vista del prossimo halving previsto per aprile 2024. In questa fase, gli attori più esperti, come le istituzioni e le cosiddette “whales” (grandi investitori con ingenti disponibilità finanziarie), iniziano ad accumulare Bitcoin. Un segnale pubblicamente verificabile che caratterizza questa fase di mercato è la diminuzione dei Bitcoin detenuti nelle riserve degli exchange. Poiché lasciare le criptovalute in custodia presso gli exchange è considerato rischioso, il ritiro delle riserve indica la volontà dei trader di mantenere un 62 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

investimento a medio-lungo termine, anziché utilizzare l’asset per scambi frequenti e opportunistici. Un elemento sorprendente evidenziato nella parte inferiore del grafico 2 è il periodo di tempo che intercorre tra il minimo del prezzo e l’halving, e da quest’evento al successivo massimo relativo. È straordinario e sorprendente quanto siano stati regolari in passato i cicli del Bitcoin. È importante notare che ciò non implica alcuna garanzia che questi pattern si ripeteranno in futuro. Tuttavia, dopo aver condotto tale analisi, sarebbe ingenuo non tenere conto di questo fenomeno nella pianificazione delle proprie decisioni di investimento, oppure non fare affidamento su un consulente o un gestore che ne tenga conto.

TRA RESILIENZA E FRAGILITÀ Negli ultimi due trimestri, gli investitori hanno cercato di orientarsi nella policrisi, una confluenza di pressioni che ha lasciato i mercati oscillare tra resilienza e fragilità. L’eccesso di risparmio accumulato durante la pandemia e un mercato del lavoro saturo stanno bilanciando gli effetti di una politica monetaria restrittiva che tardano ad arrivare. Pensiamo quindi che il rischio di una recessione sia ancora presente per quando gli effetti ritardati delle politiche si faranno sentire. Dopo un inizio entusiasmante, il rimbalzo della Cina alla fine della sua politica di zero-Covid sta deludendo gli investitori. Le stime degli utili sono in ribasso, la disoccupazione giovanile è ai massimi storici e i consumatori cinesi non hanno ancora ripreso la loro voglia di spendere. Tuttavia, dopo tre anni di severe restrizioni non ci si dovrebbe sorprendere se la fiducia dei consumatori sia in sordina. Per questo motivo riteniamo che il rimbalzo della Cina non abbia fatto il suo corso. Ci sono anche altri aspetti positivi, come le politiche monetarie e fiscali accomodanti e il miglioramento del quadro normativo. Ulteriori misure di stimolo potrebbero arrivare presto. Nel frattempo, il divario tra le aspettative del mercato e la realtà della ripresa ha fatto sì che le azioni cinesi siano scambiate con uno sconto significativo.



TENDENZE REGOLAMENTAZIONE

di Benedetto Colosimo

PNRR POSSIBILE CATALIZZATORE DI INVESTIMENTI ESTERI Le imprese straniere guardano con interesse all’Italia e prevedono di continuare a investirvi in futuro. Alcune criticità legate all’attuazione del PNRR e al Golden Power potrebbero tuttavia rallentare questo trend.

S

econdo il report “Attractiveness Survey Italia”, pubblicato a giugno 2023 da EY, l’Italia nel 2022 è al vertice dei Paesi europei per numero di investimenti diretti esteri. A livello europeo la crescita degli investimenti nel 2022 ha visto un debole incremento intorno all’1%. In Italia, invece, nello stesso anno, l’incremento è stato del 17%. L’interesse degli investitori esteri verso l’Italia pare destinato a perdurare: il 54% delle imprese estere interpellate ha affermato di prevedere ulteriori investimenti nel nostro Paese. Permangono, tuttavia, alcune criticità che potrebbero rallentare la crescita degli investimenti in Italia e che derivano da due fronti caldi, ovvero l’attua-

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zione del PNRR e la crescita ipertrofica del Golden Power in Italia.

PNRR

Il PNRR prevede 527 obiettivi da ultimare in dieci semestri, l’ultimo dei quali scadrà a giugno 2026. Ad ogni semestre corrisponde l’erogazione di una rata dei contributi europei, a condizione che l’Italia abbia realizzato gli obietti previsti per quel semestre. Finora l’Italia ha ricevuto dall’UE un anticipo di 24,9 miliardi e le prime due rate da 21 miliardi ciascuna, per un totale di 66,9 miliardi. Assumendo che l’Italia ottenga il pagamento anche della terza e quarta rata (alla data di redazione del presente contributo, il Governo italiano sta

infatti proponendo di apportare modifiche al PNRR per sbloccare l’erogazione delle rate) si perverrebbe a un volume di erogazioni di 101,9 miliardi. Dalla fine del 2023 sino a tutto il 2026 dovrebbero essere erogati ulteriori 90 miliardi di euro.

FORME DI PPP

Per sospingere la crescita degli investimenti esteri, armonizzandoli nel quadro del PNRR, sarebbe opportuno semplificare il ricorso allo strumento del partenariato pubblico privato (“PPP”). È la stessa relazione di accompagnamento al PNRR che ha esaltato la “possibilità che i fondi del PNRR vengano utilizzati per sostenere oppure attrarre investimenti


privati attraverso il mercato, ad esempio tramite forme di partenariato pubblico-privato, contributi a progetti di investimento, prestiti o garanzie. In tal caso, l’impatto sarebbe stato ben maggiore per l’operare di un effetto leva”. Nel contesto delle varie forme di PPP, un ruolo cruciale potrebbe essere svolto dal project financing, che potrebbe finalmente operare come modello procedimentale e contrattuale per realizzare progetti finanziati dai fondi europei del PNRR con l’apporto sinergico di capitali privati. Le procedure di PPP, e in particolar modo il project financing, offrirebbero diversi vantaggi sia alle autorità pubbliche sia ai finanziatori privati. Gli investitori esteri privati, in particolar modo quelli specializzati, apporterebbero competenze specialistiche, know-how e innovazioni tecnologiche nelle filiere produttive maggiormente interessate dalle future erogazioni del PNRR (ad es. trasformazione digitale, transizione ecologica, mobility e healthcare). Le forme di PPP favoriscono l’efficienza grazie alla maggiore flessibilità del settore privato, promuovendo il miglioramento della gestione e della manutenzione a lungo termine. Con un maggior ricorso a tale strumento, e in particolar modo al project financing, si otterrebbero ulteriori vantaggi dal punto di vista della gestione e della manutenzione: nei contratti di PPP e project financing l’investitore privato assume di norma la responsabilità della gestione e della manutenzione dell’infrastruttura o del servizio pubblico.

Nonostante tali potenzialità, il project financing non ha finora conosciuto quella diffusione che era lecito attendersi. Nelle operazioni di project financing sono infatti emerse diverse criticità operative, tra cui la mancanza di studi preliminari e di competenze specifiche da parte delle strutture pubbliche per valutare i progetti. Questa carenza ha finora limitato l’autonomia dell’ente pubblico nell’analisi delle proposte presentate dal privato. Un recente studio di mercato ha dimostrato che solo un’operazione su quattro, tra quelle messe a gara con il project financing, giunge alla fase di avvio della gestione.

GOLDEN POWER

Con lo scopo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori strategici e di interesse nazionale, il legislatore ha introdotto, tramite il D.L. 21/2012, l’istituto del Golden Power, ovvero un insieme di poteri speciali esercitabili dal Governo per bloccare o sottoporre a condizioni gli investimenti che abbiano ad oggetto asset strategici. Inizialmente, i poteri speciali del Governo erano esercitabili soltanto in caso di investimenti nei settori della difesa e della sicurezza nazionale. A partire dal 2019 il Golden Power è stato esteso ad altri settori: telecomunicazione elettronica a banda larga, tecnologia 5G, energia, trasporti, sanità, infrastrutture finanziarie etc. Oggi è frequente che un investimento estero incappi nelle maglie degli obblighi procedimentali di notifica

FINORA L’ITALIA HA RICEVUTO DALL’UE 66,9 MILIARDI DI EURO E, SALVO MODIFICHE AL PNRR, DALLA FINE DEL 2023 SINO A TUTTO IL 2026 DOVREBBERO ESSERE EROGATI ULTERIORI 90 MILIARDI

preventiva alla Presidenza del Consiglio previsti dalla normativa Golden Power e, in tali casi, subisca rallentamenti. A fronte di sole 40 notifiche Golden Power nel 2018, si è passati a 341 nel 2020, 496 nel 2021 e addirittura 608 nel 2022. Per tentare di semplificare, il Governo italiano nel 2022 ha introdotto l’obbligo di notifica preliminare, che consente agli investitori di ottenere una valutazione preliminare dell’applicabilità del Golden Power a un’operazione di investimento. Il Governo deve informare le parti, entro 30 giorni dalla notifica preliminare, se l’accordo rientra nel campo di applicazione del Golden Power e richiede una notifica formale.

ALCUNE PROSPETTIVE

Semplificare non sempre basta. Se alla semplificazione normativa non corrisponde una maggior efficienza della Pubblica Amministrazione, anche le migliori intenzioni, e con esse gli strumenti giuridici (v. il project financing), finiscono per sbiadire nelle maglie della burocrazia. Il Golden Power necessita ancora di ulteriori riforme; non tanto attraverso una riduzione dei settori per cui vale l’obbligo di notifica preventiva, ma semmai tramite l’introduzione di criteri oggettivi e regole cristalline che evitino situazioni di incertezza e che consentano all’investitore estero di capire quando un determinato investimento è certamente soggetto all’obbligo di notifica. D’altronde, la possibilità per gli investitori di eseguire la prenotifica, introdotta nel 2022, si sta dimostrando alla prova pratica una soluzione che induce gli investitori a (pre) notificare tutto, proprio per cautelarsi dal rischio di contestazioni e sanzioni. Dal punto di vista normativo molto è stato fatto ma altro ancora va fatto se si vuole continuare ad attrarre investimenti esteri in Italia, anche negli anni a venire. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE

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TENDENZE LEGALE

di Emilio Girino

L’ETERNO DILEMMA DELL’ADEGUATEZZA E LA COMPLICAZIONE ESG

NUOVI INCUBI PER GESTORI E CONSULENTI

Un’impetuosa e fulminea raffica di atti normativi di primo, secondo e terzo livello, partita nel marzo 2021 e a regime dal 3 ottobre 2023, amplia il raggio applicativo della valutazione di adeguatezza.

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ttobre 2022: la Louisiana, ripudiando convulse politiche anti fossili che minino la sua economia, ritira quasi 800 milioni di dollari dai conti di uno dei più potenti asset manager mondiali (BlackRock), colpevole di eccedere in investimenti verdi, mentre movimenti ambientalisti lo accusano dell’opposto, d’esser troppo tiepido. Giugno 2023: uno studio di COVIP rivela che molti gestori di fondi pensione italiani ed europei stanno orientando le scelte di allocazione su prodotti meno verdi. Diverse le scaturigini (nel primo caso una contrapposizione ideologica guidata dal timore di crolli reddituali, nel secondo una posizione autodifensiva) ma i due eventi simboleggiano quel diffuso disagio che serpeggia fra ge-

stori e consulenti finanziari da quando l’ESG ha fatto irruzione nei questionari MiFID. Regolamenti Ue 2019/2088 e 2021/1253, linee d’attuazione ESMA del 23.9.2022, raccomandazione 27.6.3023: un’impetuosa ed eccezionalmente fulminea raffica di atti normativi di primo, secondo e terzo livello, partita nel marzo 2021 e a regime dal 3 ottobre 2023, amplia il raggio applicativo della valutazione di adeguatezza. Gestore e consulente non solo dovranno spiegare chiaramente al cliente la differenza fra asset neutrali (che non considerano alcun fattore ESG: impatto ambientale, sociale, di governance), asset ecosostenibili (green target) e asset sostenibili (che includono tutti i fattori). Stabilita la propensione del cliente per un fondo o un titolo ESG,


il processo valutativo attraverserà due soglie: dapprima si tratterà, secondo la logica basilare dell’adeguatezza, di stimare la coerenza dell’operazione alle cognizioni finanziarie del cliente, ai suoi obiettivi di investimento e al livello massimo di rischio tollerabile; superato questo varco, occorrerà scegliere il prodotto più ESG compatibile con le preferenze dichiarate dal cliente e nei limiti percentuali dallo stesso fissati. Un percorso valutativo più articolato ma non certo impraticabile. Il peggio arriva dopo, specie sul versante ambientale, dove l’attenzione tende a concentrarsi perché i progetti verdi sono più agevolmente misurabili, sia pur solo a cose fatte.

ALLARME GREENWASHING

Che succede nel caso in cui il fondo o il titolo dichiarati verdi, così verdi poi non siano o non lo siano per nulla o quasi? In gergo si chiama greenwashing e la definizione provvisoria offertane dal Progress Report congiunto 31.05.2023 di ESMA, EIOPA, EBA lo conferma: affermazioni, dichiarazioni, azioni o comunicazioni che non rispecchiano chiaramente e correttamente il profilo di sostenibilità sottostante un ente, un prodotto o un servizio finanziario. Ma le autorità di vigilanza europee vanno oltre, identificando l’intera filiera interessata dal rischio: dagli emittenti ai gestori di fondi, dai benchmark fino ai consulenti finanziari. Con una precisazione raggelante: rileverà anche il greenwashing non intenzionale. Per quanto precaria e da specificarsi nel volgere di almeno un anno d’affinamenti regolamentari, la prescrizione genera ansiogeni dubbi. A cominciare dal più allarmante: chi dovrà verificare – all’atto dell’investimento ma anche nel durante, perché l’adeguatezza richiede aggiornamenti

periodici e costanti – la sussistenza o l’insorgenza di un greenwashing? Gestori e consulenti protestano di non poter che fidarsi delle dichiarazioni degli emittenti, senza subire oneri di due diligence obiettivamente inesigibili. L’adeguatezza però – questo fu il salto decisivo compiuto già da MiFID I - non è faccenda di forma ma di sostanza e la tutela del cliente è interamente riposta nelle mani di chi gestisca o consigli. Riecco l’antico dilemma che, dalla crisi del 2008 in poi, portò gli asset manager a difendersi, senza successo, per aver creduto nelle agenzie di rating, che invece si defilarono impunite dietro lo scudo della mera opinione. Così come la pluriennale esperienza giudiziaria insegna che nessun titolo inadeguato viene mai contestato finché rende, mentre diventa l’arma del delinquent broker se il titolo perde. Oggi s’aggiunge la possibilità che il titolo perdente abbia pure tradito la candida fiducia di un innocente cliente che creda in un mondo migliore. La faccenda è seria e seria più si fa alla luce della direttiva sulla sostenibilità aziendale (CSDD) e del suo obiettivo di obbligare le imprese a transizioni capaci di ridurre il surriscaldamento globale sotto 1,5°. Varrà per le quotate come per le pmi con più di 500 dipendenti e 150 milioni di fatturato o 250 addetti ma il cui fatturato dipenda per il 50% da tessile-moda, agroalimentare ed estrattivo-minerario: eccellenze dell’industria le prime due, fonte irrinunciabile la terza, ma tutte e tre in odor di sulfureo futuro ammorbante. Nell’auspicio che la normativa non lasci gestori e consulenti a petto nudo contro mitraglie giudiziarie, non resta che lavorare di fioretto sull’informativa preliminare. Per ora è l’unica difesa disponibile. Louisiana e COVIP insegnano.

GESTORI E CONSULENTI PROTESTANO DI NON POTER CHE FIDARSI DELLE DICHIARAZIONI DEGLI EMITTENTI, SENZA SUBIRE ONERI DI DUE DILIGENCE OBIETTIVAMENTE INESIGIBILI

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INTERVISTE GURU di Filippo Luini

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I rendimenti sui bond e lo spazio per possibili tagli dei tassi per l’inflazione in discesa ricreano le condizioni di diversificazione tipiche delle strategie multiasset. Per questo motivo, secondo Pierluigi Ansuinelli, è il momento di riscoprire il valore di questo tipo di portafogli, che possono tornare a ricoprire il loro ruolo di protagonisti. A partire però da un approccio cauto nelle scelte di allocazione, nell’attesa di capire se le politiche delle banche centrali sfoceranno o meno in una recessione. TNE

VICE PRESIDENTE, PORTFOLIO MANAGER, FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENT SOLUTIONS SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 69


INTERVISTE GURU VANTAGGI DEL MULTI-ASSET Sono due i vantaggi dell’approccio multi-asset di Franklin Templeton: l’indipendenza delle scelte e il potenziale derivante dalla struttura multi-boutique del gruppo

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tempo di riscoprire il valore delle multi-asset. Questa la convinzione di Pierluigi Ansuinelli, vice presidente e portfolio manager di Franklin Templeton Investment Solutions, che vede il ritorno in primo piano di questo tipo di strategie. Secondo l’esperto, nonostante lo scorso anno il complesso ambiente di mercato e la correlazione positiva tra bond e azioni abbiano determinato delle difficoltà per tali strumenti, l’attuale scenario ha ricreato le condizioni di diversificazione tipiche di questi portafogli: i rendimenti obbligazionari interessanti e il rally azionario in previsione della fine della stretta sui tassi delle banche centrali per un’inflazione in rallentamento, possono infatti infondere nuovo vigore a queste soluzioni. “Le premesse a supporto delle strategie multi-asset non sono cambiate: ottenere la crescita del capitale, sfruttare il flusso cedolare, trarre beneficio dalla diversificazione e quindi ottenere un soddisfacente contenimento del rischio di portafoglio. Inoltre, va aggiunto che storicamente le banche centrali hanno fornito supporto ai mercati finanziari nelle fasi di crisi, con tagli dei tassi d’interesse, validando il tema della diversificazione”, osserva Ansuinelli. “Ma per valutare il futuro delle multi-asset bisogna comprendere se tali premesse sono ancora realistiche”, ammette. “L’inflazione nel 2022 è semplicemente esplosa e la crisi pandemica da Covid-19 ha avuto un ruolo importante nel determinare l’andamento dei prezzi. Il livello dei tassi d’interesse è stato a lungo molto vicino allo zero o negativo. L’invasione Russa dell’Ucraina ha portato un ulteriore elemento negativo a fronte del quale le banche centrali non hanno potuto tagliare i tassi d’interesse sia perché questi erano già bassi e sia perché il livello dell’inflazione non lo consentiva. Questo mix di accadimenti ha fatto salire la correlazione tra azioni ed obbligazioni ed ha posto in discussione la validità delle strategie multi-asset”, evidenzia.

IL RITORNO DEL MULTI-ASSET

Ma nel corso del 2023, come conseguenza del cambiamento dei fattori macro economici in gioco, l’attrattività di questi portafogli si è ristabilita. “I tassi d’interesse fissati dalle banche centrali sono saliti molto ed il rendimento offerto dal mondo obbligazionario è attraente. L’inflazione ‘headline’ sta scendendo e crediamo tornerà sotto controllo, grazie al mix di forze inflazionistiche (deglobalizzazione e spesa fisca70 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

le) e deflazionistiche (debito elevato, demografia, tecnologia). Le banche centrali ora hanno molto spazio per tagliare i tassi d’interesse, ricreando le condizioni di diversificazione tipiche dei portafogli multi-asset”, osserva Ansuinelli.

LE COMPETENZE DEL GESTORE

Rispetto a gran parte dei concorrenti, l’approccio multi-asset di Franklin Templeton ha due grandi vantaggi: l’indipendenza delle scelte e il potenziale derivante dalla struttura multi-boutique del gruppo. “Dopo l’acquisizione di Legg Mason nel 2020 ne sono seguite altre che hanno ulteriormente ampliato e migliorato le nostre capacità di gestione”, sottolinea Ansuinelli. “Il team multi-asset, che comprende circa 80 persone, ha uno scambio di vedute costante con tutte le società del gruppo e questo consente di integrare le nostre valutazioni top-down con quelle bottom-up realizzate da analisti e gestori focalizzati su asset class specifiche”, afferma. “L’analisi dei fondamentali e delle dinamiche aziendali spesso offre indicazioni utili per validare temi economici, talvolta anticipando temi che poi divengono evidenti”, aggiunge. “Il nostro valore aggiunto nasce sia dal formulare comunque scelte indipendenti sia dalla possibilità di incorporare nei portafogli multi-asset le capacità di selezione titoli delle società del gruppo”, dichiara.

APPROCCIO CAUTO

Tali competenze distintive della casa di gestione saranno cruciali per navigare questi ultimi mesi dell’anno, che rappresenteranno il banco di prova per testare l’abilità delle banche centrali nel gestire le dinamiche inflazionistiche in modo ‘virtuoso’, ossia senza indurre una recessione. Un periodo di incertezza in cui secondo Ansuinelli un approccio cauto nelle scelte di asset allocation farà la differenza. “Il ritardo temporale tra politiche monetarie e loro effetto sull’economia è un tema noto, ma gli eventi estremi degli ultimi tre anni stanno rendendo difficile stimare tale ritardo”, analizza il portfolio manager. “I rialzi dei tassi record, la stretta ai parametri di concessione del credito bancario, il forte rallentamento dei settori manifatturieri sono sufficienti per ipotizzare un impatto negativo sulla crescita economica. E ciò deve indurre ad un’allocazione di portafoglio cauta”, ammette. “Esiste però anche la possibilità di un atterraggio morbido oppure di un atterraggio ritardato al 2024, con effetti positivi sui mercati finanziari”, aggiunge. “Tuttavia la recente ostinazione


CONTESTO DI DIFFICILE LETTURA: L’ATTUALE SCENARIO SI RIFLETTE IN PORTAFOGLI MULTI-ASSET CAUTI

dei banchieri centrali nella lotta all’inflazione è destinata a non subire variazioni in presenza di una crescita economica forte”, continua. “Di conseguenza, crediamo che il mercato del lavoro e la crescita dei salari siano i fattori da tenere sotto stretta osservazione”, spiega l’esperto che conclude: “Tale scenario si riflette in portafogli multi-asset cauti, se confrontati con il rischio massimo comunicato agli investitori”.

ASSET ALLOCATION

Le scelte di portafoglio di Franklin Templeton seguono due linee guida: preferenza per gli investimenti che offrono il miglior premio per il rischio e aumento dell’atteggiamento tattico per gestire il contesto incerto. “La nostra preferenza va ai mercati obbligazionari governativi e, in modo selettivo, anche corporate ed emergenti”, spiega Ansuinelli. Inoltre, al portfolio manager piace molto anche il tema

‘East vs West’. “Investire in Asia consente di privilegiare Paesi che crescono, non hanno problemi d’inflazione ed hanno banche centrali a supporto”, dichiara. Per la casa di gestione, l’investimento in azioni risulta ancora attraente, ma tenendo in conto una rotazione delle preferenze geografiche. “Nell’ipotesi di un forte rallentamento economico, il mercato azionario USA crediamo possa fare meglio dell’Europa, supportato anche dal dollaro che potrebbe giocare ancora il ruolo di valuta rifugio”, sottolinea l’esperto. “Malgrado la Cina abbia sino ad ora deluso, sono probabili iniziative di stimolo finalizzate a spingere il recupero post Covid; più in generale, i mercati emergenti offrono valutazioni interessanti”, aggiunge. Infine, il portfolio manager guarda con interesse anche ad alcune strategie ‘liquid alternative’ con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il livello di diversificazione. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 71


INTERVISTE GESTORE ITALIANO di Raffaela Ulgheri

LIMITARE IL DOWNSIDE “Già dal 2020, con uno yield to maturity del benchmark prossimo allo zero, si è cercato di diversificare in segmenti come le obbligazioni corporate, le obbligazioni di mercati emergenti sia in valuta locale sia in euro-dollaro, i bond inflation linked, in modo da offrire al risparmiatore un investimento che, nonostante condizioni di mercato difficili, rendesse il mondo obbligazionario appetibile, limitando il downside”

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Stefano Fiorini GLOBAL FIXED INCOME FUND MANAGER, GENERALI INVESTMENT PARTNERS

UN APPROCCIO “FLESSIBILE” PER BATTERE IL BENCHMARK CON LA GESTIONE ATTIVA Dal 2017 il Fondo Alto Internazionale Obbligazionario di Generali Investment Partners (Rating FundsPeople 2023) ha introdotto un cambio di prospetto che consente esposizioni fuori benchmark all’interno dell’ampia cornice del fixed income.

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l benchmark è un obbligazionario governativo. Tuttavia la necessità di una maggiore “flessibilità” impone un discostamento (in alcuni casi importante) dall’indice di riferimento. L’obiettivo? Sovraperformare l’indice di riferimento con una volatilità inferiore, creando un portafoglio con esposizioni fuori benchmark anche se sempre all’interno dell’ampia cornice del fixed income. Le indicazioni alla base del Fondo Alto Internazionale Obbligazionario di Generali Investment Partners perimetrano l’azione del comparto che, seppur vanti 24 anni di storia (è stato creato nel 1999), dal 2017 ha introdotto un cambio di prospetto che ha scardinato la precedente struttura, con la concessione di un approccio più flessibile al gestore e la garanzia di una gestione attiva che nei mesi difficili del 2022 ha consentito di limitare le perdite e mettere in atto un recupero già all’inizio di quest’anno. Il comparto, che ha ottenuto il Rating FundsPeople 2023, dallo scorso marzo è anche ex articolo 8 SFDR. Il cambio nello stile di gestione, spiega Stefano Fiorini, global fixed income fund manager della società che gestisce il fondo dal 2017, “offre la possibilità di prendere posizioni in maniera più flessibile, anche attraverso derivati. Ad esempio, se si vuole un’esposizione a una determinata valuta, non è necessario comprare un bond ma si può passare dall’acquisto di un derivato: questo consente di avere esposizione valutaria senza prendere il rischio tasso”.

Il benchmark del fondo, che ha masse in gestione per 813 milioni di euro (Fonte Generali IP, dati al 31 maggio 2023), segue principalmente obbligazioni governative dei Paesi OCSE con una duration compresa tra uno e dieci anni. Qui entra in gioco l’asset allocation e la strategia di gestione attiva emersa con forza, come detto, nel 2022 quanto il rialzo dei tassi ha determinato quello che Fiorini definisce “il grande reset dell’obbligazionario”. Già dal 2020, con uno yield to maturity del benchmark prossimo allo zero, “si è cercato di diversificare in segmenti come le obbligazioni corporate, le obbligazioni di mercati emergenti sia in valuta locale sia in euro-dollaro, i bond inflation linked, in modo da offrire al risparmiatore un investimento che, nonostante condizioni di mercato difficili, rendesse il mondo obbligazionario appetibile, limitando il downside”. Un esempio dell’approccio attivo nell’asset allocation? “Le obbligazioni legate all’inflazione sono arrivate a essere il 30% del fondo tra il 2020 e il 2021, oggi il peso è calato a un 7%”.

MERCATI EMERGENTI

Un’altra componente che ha segnato un forte sviluppo è quella legata ai mercati emergenti, che “hanno avviato il rialzo dei tassi in anticipo rispetto alle economie sviluppate, e questo ha portato a un peso del 22% nel fondo nel 2022, mantenuto nel 2023 anche se l’esposizione valutaria è stata leggermente ridotta”. Il motivo del movimento in discesa della componente valutaria emergente è determinato da un calo dell’appetibilità degli emerging market man mano che i Paesi sviluppati aumentano i tassi. “Inoltre, il rialzo fa sì che il ciclo economico rallenti. Di fatto, il trade sui mercati emergenti si sta spostando da un trade legato alle valute a un trade legato più alla duration, in quanto saranno i primi a operare il taglio dei tassi”. Anche la componente valutaria riveste un ruolo importante nell’asset allocation e questo è stato un altro motore di diversificazione nei 12 mesi precedenti: “Nel 2022 l’avere un’esposizione valutaria importante – rimarca il gestore – ha limitato le perdite del fondo rispetto alle alternative fixed income che investono soltanto in obbligazioni euro”. Certo, quest’anno si è assistito a un “ribaltamento” della situazione in quanto “l’euro si sta prezzando, e quello che lo scorso anno era un fattore positivo quest’anno funziona da freno. Per cui, a oggi il rendimento del fondo si è abbassato per la componente valutaria, ma il prodotto continua a sovraperformare il benchmark in maniera consistente”. Il movimento in atto, però, sta riportando l’asset allocation in termini percentuali verso il benchmark. “Negli ultimi mesi le obbligazioni americane, dopo il rialzo dei tassi, hanno cominciato a essere appetibili e la percentuale di fondo allocata è aumentata. Tuttavia – conclude Fiorini – continuiamo ad avere esposizioni fuori benchmark al mondo credito, che in questo momento si attestano all’8%”. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 73


INTERVISTE FUND SELECTOR

di Silvia Ragusa

STEP PROGRESSIVI

Daniele Caroni

“Il primo screening ci porta ad escludere tutti gli strumenti che non rispondono a criteri ESG; il secondo a convergere su fondi che hanno un approccio direzionale che rende l’investimento più governabile in termini di gestione del rischio”

RESPONSABILE FINANZA, GRUPPO BCC ICCREA

“IL NOSTRO? UN PROCESSO DI SELEZIONE SU STEP PROGRESSIVI” Un primo screening, attuato dall’esperto e dal suo team, porta all’esclusione di tutti gli strumenti che non rispondono ai criteri ESG. Fondamentali, poi, approccio direzionale e diversificazione.

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nflazione, politiche monetarie restrittive, rallentamento economico. Sono questi i temi che Daniele Caroni, responsabile finanza del Gruppo BCC Iccrea, tocca quando gli si chiede un parere sull’andamento dei mercati nei prossimi mesi. Per l’esperto, in realtà, nei prossimi tre anni l’inflazione dell’area euro resterà ancora superiore all’obiettivo di medio periodo della Bce, perciò la stretta monetaria e il rialzo dei tassi non sono giunti al termine. “Un forte peso al riguardo è esercitato dal dato dell’inflazione core che si sta mostrando particolarmente resiliente in Europa (probabilmente a causa del risparmio accumulato dalle famiglie nel periodo pandemico), che ha ritardato il raffreddamento sui consumi che ci si poteva attendere in ragione della significativa crescita dei prezzi” dice. Insomma, anche in banca Iccrea si attendono rischi al ribasso sulle prospettive di crescita economica. Eppure, nonostante il rallentamento c’è una tendenza positiva. “Pensiamo che il miglioramento degli spread governativi registrato nel corso del primo semestre sia un trend che possa trovare conferma anche nella seconda parte del 2023”, afferma. “Anche i credit spread del settore corporate europeo e statunitense hanno registrato un restringimento nel corso dell’anno, sebbene meno marcato rispetto al comparto governativo. I mercati finanziari dovrebbero quindi privilegiare il comparto fixed income rispetto a quello azionario che, alla luce dei 74 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

livelli elevati raggiunti dai tassi free risk, ci aspettiamo debba esprimere un equity risk premium più apprezzabile per tornare ad essere maggiormente attrattivo”.

ASSET ALLOCATION

In questo conteso, dunque, il mercato obbligazionario fa la parte del leone. “Nonostante la buona performance registrata fino ad oggi, il comparto azionario dovrà esprimere un dividend yield maggiore per tornare ad offrire un premio per il rischio attrattivo rispetto al settore obbligazionario”, commenta l’esperto. Va detto però che, benché il contesto non sembri favorevole per un sovrappeso del comparto azionario in termini di asset allocation strategica, Caroni si attende qualche movimento interessante: “Assisteremo comunque a sedute tecniche positive dei listini ogni qual volta saremo in presenza di dati economici al ribasso rispetto alle attese sia sul lato dell’inflazione che della crescita. Tali dati, infatti, raffredderebbero le attese di ulteriori manovre rialziste da parte delle banche centrali, portando, almeno nel breve periodo, sollievo alle quotazioni azionarie in ragione di minori oneri finanziari da sostenere in futuro”.

PROCESSO DI SELEZIONE

Sul fronte della selezione dei prodotti (Sicav, OICR o ETF) il responsabile finanza spiega come ci sia un processo articolato su step progressivi, governato da un team dedicato con specializzazioni cross-asset. “Nei modelli utilizzati, un primo screening ci porta ad escludere tutti gli strumenti che non rispondono a criteri ESG”, spiega Caroni. “Il secondo step ci porta a convergere su fondi che hanno, ciascuno per il rischio che si vuole assumere, un approccio direzionale, che rende l’investimento maggiormente governabile in termini di gestione del rischio: infatti, eventuali hedging vengono effettuati attraverso l’utilizzo di derivati di copertura, sfruttando l’esperienza ventennale maturata servendo le esigenze di contenimento dei rischi finanziari delle nostre associate. Inoltre”, continua Daniele Caroni, “i fondi selezionati ci permettono di ottimizzare un processo rigoroso di diversificazione andando a coprire quei mercati non raggiunti direttamente dalle nostre piattaforme operative, permettendo dunque una compressione dei rischi idiosincratici. Fondamentale in questa fase è l’analisi approfondita del look through dei fondi selezionati, che ci consente di avere una visione dettagliata dei comparti su cui andremo ad investire”. Infine, conclude l’esperto, “l’AUM dei fondi è una variabile che ha un peso determinante nel processo di selezione in quanto viene utilizzato per normalizzare le performance storiche degli stessi”.


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INTERVISTE NEW IN TOWN di Greta Bisello

INVESTIRE NEI MERCATI PRIVATI “Almeno il 5% di qualunque portafoglio dovrebbe essere investito in questi mercati. Infrastrutture e secondaries sono le opportunità migliori ma il market timing ha poco senso per le società non quotate, dato il lungo orizzonte temporale delle soluzioni a esse dedicate”

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Laura Tardino MANAGING DIRECTOR, GOLDING CAPITAL PARTNERS

ITALIA, UN MERCATO STRATEGICO AL DI FUORI DELL’AREA DACH Con oltre 13,5 miliardi di euro di asset in gestione e 23 anni di esperienza nel settore, la società, tra i principali gestori indipendenti di investimenti alternativi in Europa, sbarca a Milano.

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na nuova sede per Golding Capital Partners che sbarca a Milano sotto la guida di Laura Tardino in qualità di managing director che avrà il compito di espandere le attività della società nel Sud Europa. La società è uno dei principali gestori indipendenti di investimenti alternativi in Europa, con oltre 13,5 miliardi di euro di asset in gestione e 23 anni di esperienza negli investimenti. “Sono molteplici le sfide per una società che come Golding Capital Partners si affaccia al mercato italiano per la prima volta e proprio per questa ragione mi hanno conquistata con il fascino e la freschezza della novità da un lato, e la solidità dei risultati raggiunti in vent’anni nella vicina Germania dall’altro”, spiega Tardino raggiunta da FundsPeople. Sfide, quelle raccontate dalla professionista, sia di gruppo che personali. Dall’apertura della sede meneghina alla programmazione degli eventi per l’anno in corso e, guardando più in là, per il 2024, sono state tante le attività che nel breve termine l’hanno vista coinvolta. “Già dallo scorso giugno ho portato i nostri gestori di private credit, private equity, infrastrutture e secondaries davanti agli investitori italiani che sono certa ne hanno apprezzato professionalità e competenza. La gamma di fondi Golding mi permetterà di approcciare qualunque tipologia di clientela a cominciare dai clienti istituzionali, proseguendo per i semiprofessionali ed infine quelli retail”, ammette.

MERCATO ITALIANO

Al momento la società, oltre all’Italia, è attiva anche in Spagna e in Francia. “Tra questi mercati, l’Italia è sufficientemente sviluppata ed esperta per quanto riguarda i mercati privati, è aperta ai gestori stranieri ed è tra le più grandi per dimensio-

ni e numero di investitori. Guardando ai dati del settore, ad esempio (rapporto Efama, dicembre 2022), l’Italia (5% della quota di mercato AUM europea) ha un potenziale maggiore rispetto alla Spagna (1,5%)”, commenta la professionista. Non solo, anche la struttura del mercato italiano presenta analogie con il mercato tedesco, dove Golding è leader per i mercati privati. Pertanto Golding Capital Partners ha deciso di classificare l’Italia come il mercato strategico più importante al di fuori della regione DACH. “Il nostro obiettivo è affermare Golding come partner di riferimento in Italia per i mercati privati, con una visione a lungo termine del business. Riteniamo che questo sia un particolare punto di forza di Golding, in quanto azienda indipendente”, ammette. Di certo, nel settore, non rappresenta una sorpresa la crescente domanda da parte degli investitori di nuove soluzioni nei mercati privati. “Gli investitori italiani hanno ampio spazio nei loro portafogli come testimoniano numerose ricerche che li vedrebbero molto indietro rispetto ai colleghi europei. Se pochi sono gli istituzionali puri che hanno utilizzato il limite del 20% previsto dalla normativa, entro il 2025 si stima che saranno soprattutto gli HNWI e gli UHNWI a incrementare la loro allocazione ai mercati privati anche in Italia dove costituiscono ancora solo una porzione marginale del portafoglio private (raramente si arriva all’1%)”, dice Tardino. Non si sottovaluti però un altro aspetto. Rendimento e diversificazione sono per gli investitori un’ottima ragione per pensare seriamente a questi investimenti e alla loro presenza strutturale all’interno del loro portafoglio. “Inoltre, l’investimento in mercati privati aiuta gli investitori a essere più disciplinati ed evitare scelte dettate dall’emotività quando i mercati scendono troppo o, al contrario, salgono troppo. La gamma di fondi di Golding offre soluzioni già sullo scaffale per gli istituzionali ed i semiprofessionali mentre prossimamente arriverà sul mercato il nostro primo ELTIF costruito su coinvestimenti di private equity”, spiega.

LA RICHIESTA DEGLI INVESTITORI

È innegabile che il 2022 è stato un anno complesso. Obbligazioni e azioni sono scese violentemente mettendo a dura prova i tradizionali portafogli bilanciati. “I mercati privati offrono agli investitori un fattore correttivo da considerare quando costruiscono il loro portafoglio per proteggersi da una volatilità strutturalmente più elevata, per diversificazione, per protezione nei confronti di inflazione e tassi più alti che in passato”, prosegue l’esperta. In conclusione, secondo Tardino, almeno il 5% di qualunque portafoglio dovrebbe essere investito in mercati privati e in questa fase infrastrutture e secondaries offrono le migliori opportunità anche se il market timing ha poco senso per le società non quotate dato il lungo orizzonte temporale delle soluzioni di investimento a esse dedicate. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 77


INTERVISTE ISTITUZIONALE di Raffaela Ulgheri

Maurizio Grifoni PRESIDENTE, FON.TE

ALLARGARE LA PLATEA DEGLI ADERENTI CON LA FORMAZIONE E LA PRESENZA SUL TERRITORIO Fon.te è tra i maggiori fondi complementari italiani per patrimonio e iscritti, ma ha ancora ampi margini di crescita. L’investimento? “Volto alla creazione di una nuova visione economico-finanziaria”.

L

avorare per la definizione di una finanza generativa (“non speculativa”), forti dell’investimento di lungo periodo tipico dei fondi pensione complementari e di una platea che qualifica l’entità tra le maggiori (per patrimonio e iscritti) del nostro Paese. Maurizio Grifoni di Fon.te, Fondo pensione complementare per i dipendenti da aziende del terziario, commercio, turismo e servizi, si pone in ottica di sviluppo su tutta la linea. Giunto al terzo mandato (dallo scorso ottobre) alla presidenza dell’ente, Grifoni indica come lo stesso nasca nel 1996 come organismo di governance paritetico “con un 50% espressione datoriale e il restante 50% espressione dei lavoratori”. A oggi gli iscritti sono circa 270 mila, mentre sono 40 mila le aziende associate, per un patrimonio complessivo superiore ai cinque miliardi di euro. “Di recente si è assistito a un ampliamento della platea con l’estensione ai liberi professionisti (non ordinistici), ai lavoratori autonomi e alle imprese familiari”, afferma il presidente sottolineando come ci siano ancora ampi spazi di crescita a fronte di una popolazione di circa quattro milioni di individui nell’industria dei servizi. Come arrivare ai potenziali aderenti? La risposta non ha esitazioni: “Con la formazione”. Grifoni indica, in questa sede, il lavoro per “la creazione di una rete territoriale capillare” che coinvolga le Associazioni del commercio, del turismo, dei servizi e delle PMI (ASCOM) territoriali e i pa78 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

tronati. Ciò che serve, secondo il presidente, è un elemento di raccordo “che stimoli l’accesso alla previdenza e al contempo intercetti i bisogni specifici dei territori”. Questo perché, al di là delle grandi realtà in cui l’iscrizione al fondo in molti casi è un passaggio acquisito, quella a cui si rivolge Fon.te “è anche una platea fatta di piccole e micro imprese, a cui è difficile arrivare”. A questo si somma un problema geografico, “ci sono molti iscritti al Nord, ma questa presenza comincia a diradarsi man mano che si scende lungo la penisola, e si riduce ulteriormente al Sud e sulle Isole”.

I COMPARTI

Fon.te si compone di quattro comparti di investimento: Conservativo, Sviluppo, Dinamico e Crescita, che si distinguono per un peso via via crescente della componente di rischio. Il Conservativo, nonostante attragga il maggior numero di aderenti (oltre il 50%), è poco consigliato dal presidente in quanto “i rendimenti negli anni non si sono discostati mai troppo dal Tfr” ed è a Crescita e Dinamico (che intercettano complessivamente intorno al 15% degli iscritti) che viene dedicata la maggiore attenzione. Caratterizzati da una componente azionaria del 40 e del 60%, “i due comparti in questi anni hanno dato le performance migliori, anche in momenti difficili. Tanto che, alla luce dell’ultimo report della funzione finanza (a maggio), entrambi hanno iniziato a mitigare le perdite del 2022”. Dalla bontà di questi investimenti, la spinta per la proposta di un percorso lifecycle già nell’ultima revisione dell’asset allocation del fondo (in corso mentre si scrive). Un elemento che ha un suo peso specifico, poi, è quello dei real asset. “Con una suddivisione legata alla natura dei comparti abbiamo già destinato 120 milioni in infrastrutture e 10 milioni sia in un fondo di investimento sul private equity sia sul private debt”, afferma Grifoni che sottolinea come sia stato già deliberato un investimento intorno ai 400 milioni in private capital, e l’obiettivo sia quello di portare questa quota a 600 milioni. “La percentuale del fondo oggi investita in private capital è inferiore al 5%: intendiamo arrivare all’8”, rimarca il presidente ricordando il limite massimo del 20% del patrimonio complessivo. Alla base di questo impulso la struttura stessa dell’industria italiana, in cui è presente “un tessuto imprenditoriale straordinario, che consente di mettere in atto una finanza generativa, e che potrebbe aiutare nel complesso il Paese a svilupparsi e crescere”. Su tutto il tema ESG, con il Fondo che ha già una struttura dedicata interna all’area finanza, si è dotato di un advisor ESG (accanto all’advisor finanziario tradizionale), ha aderito agli UN PRI e “con la nuova revisione dell’asset allocation punta a diventare articolo 8 SFDR su tutti i comparti”. Quindi cosa accade? “Che puntiamo sulle transizioni – conclude Grifoni – e crediamo sia fondamentale un cambiamento radicale volto a creare una nuova visione economico finanziaria”.


LIMITARE IL DOWNSIDE “Il fondo si compone di quattro comparti, ma sono Crescita e Dinamico ad aver dato in questi anni le performance migliori, anche in momenti difficili. Tanto che, alla luce dell’ultimo report della funzione finanza, entrambi hanno iniziato a mitigare le perdite del 2022”

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 79


INTERVISTE PERSONAGGIO di Silvia Ragusa

MOVIMENTI TRA LE ASSET CLASS

Tommaso Federici AMMINISTRATORE DELEGATO, SOPRARNO SGR

“SIAMO PRONTI AD ENTRARE NEL SEGMENTO DEI PRIVATE MARKETS” La società di gestione del gruppo Banca Ifigest segna un bilancio positivo nel primo semestre. Da sempre attenta agli investimenti sostenibili, adesso è pronta a lanciare due prodotti di private equity.

O

tto fondi e dieci linee di gestione patrimoniale per 1,3 miliardi di masse. E un bilancio di questo primo semestre piuttosto positivo. “Per il sesto anno, Soprarno SGR è stata premiata come miglior gestore Italia small dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza” dice subito Tommaso Federici, amministratore delegato della società, nata nel 2007 in seno al gruppo Banca Ifigest. “Un premio che viene assegnato a tutta la gamma dei fondi in gestione e, per la nostra società, il risultato è stato conseguito con il 50% dei fondi classificati nel primo quartile del gruppo di riferimento”. Non è un caso, considerando che il team di gestione ha un’esperienza ventennale e basa la sua filosofia d’investimento su tre semplici elementi: cercare il valore nel corso di un ciclo economico; individuare i settori sottovalutati che dovrebbero conseguire performance superiori alla media in relazione ai rischi assunti; comprare ciò che si conosce e si capisce. “Stiamo registrando una significativa crescita nelle gestioni patrimoniali e nei patrimoni in advisory” continua Federici, “mentre la parte fondi soffre la concorrenza dei tassi d’interesse sui titoli di Stato. In questo ambito, abbiamo riscontrato riscatti concentrati principalmente su strumenti monetari”. L’amministratore delegato fa riferimento soprattutto al fondo monetario della casa, che da 230 milioni di AUM è sceso a circa 160 milioni. “Nonostante ciò, nel complesso, la marginalità è migliorata e le masse complessive stanno continuando a crescere nel 2023”. 80 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Se nel 2022 mantenere una duration bassa rispetto ai benchmark ha garantito a Soprarno un vantaggio rispetto ai concorrenti, quest’anno i portafogli della casa stanno aumentando gradualmente la duration delle obbligazioni. “Privilegiamo emittenti con rating di alta qualità creditizia”, chiarisce il professionista. “Tuttavia, per quanto riguarda la componente azionaria, la nostra sottoesposizione strutturale ai mercati tecnologici e, in particolare, al mercato USA, che hanno riacquistato la leadership a livello globale, non ha raggiunto i risultati auspicati. Continuiamo a credere saldamente nel nostro metodo, che si basa su una robusta analisi fondamentale delle aziende in cui investiamo. Vorrei sottolineare che molte delle principali aziende tecnologiche, che rappresentano l’intera crescita degli ultimi mesi, hanno raggiunto un rapporto tra capitalizzazione e fatturato superiore a dieci. Data l’attuale situazione dei tassi di interesse, questo è chiaramente eccessivo”, continua.

ESG IN PRIMA LINEA

Sono diversi gli elementi di valore che fanno parte dell’offerta di Soprarno SGR: qualità tecniche, conoscenza dei mercati, complesse metodologie di analisi e, come detto, una comprovata esperienza. Ma c’è anche un approccio ESG. La società, infatti, è fortemente orientata verso le strategie SRI: “Tutti i nostri fondi rispettano l’articolo 8 della normativa SFDR”, afferma Federici. Inoltre, “dal 2020 abbiamo istituito un comitato ESG e recentemente siamo diventati partner sostenibili di Borsa Italiana. Questo è un approccio che i nostri gestori hanno sempre tenuto in considerazione nella selezione degli investimenti. La sostenibilità ha spesso influenzato significativamente gli investimenti, come dimostrano scandali quali Dieselgate della Volkswagen, il disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon della BP e i problemi di governance e trasparenza di Wirecard”.

NOVITÀ IN VISTA

In un mercato in cui ormai da tempo investire nell’economia reale è diventato un must, anche Soprarno si accinge ad ampliare la propria offerta, mettendo su un team ad hoc dedicato ai mercati privati. “Stiamo lavorando per entrare nel mercato dei private markets con l’arrivo di un team di professionisti provenienti da L&B Partners, una delle società leader in Italia nella consulenza per operazioni di M&A e debt advisory nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture sostenibili”, svela Federici. “Questa mossa, che prevede l’ingresso di nuovi soci come approvato dall’assemblea dei soci di Banca Ifigest, nostra capogruppo, raddoppierà effettivamente la struttura della società”. L’obiettivo è lanciare entro l’anno (o quantomeno a inizio 2024) due fondi alternativi chiusi ESG-oriented multi-strategy, compresi fondi di private equity, che investiranno nei settori legati alla transizione energetica.


MERCATI PRIVATI “Stiamo lavorando per entrare nel mondo dei private markets, con l’arrivo di un team di professionisti provenienti da L&B Partners, una delle società leader in Italia nella consulenza per operazioni di M&A e debt advisory nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastutture sostenibili”

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 81


ANALISI COMPARATIVA di Ana Garcez

OBBLIGAZIONARIO STATUNITENSE

CRESCE L’ATTRATTIVA

DELLA DURATION

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE US HIGH YIELD FUND

SOCIETÀ: AMUNDI LANCIO: 11/6/19 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 1.571,29 ISIN: LU1883851765

SOCIETÀ: BLACKSTONE LANCIO: 29/8/05 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 1.900,16 ISIN: IE00B0GZN096

SOCIETÀ: FIDELITY LANCIO: 28/11/17 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 37,51 ISIN: LU1668667667

RENDIMENTI 1 ANNO: -5,84 RENDIMENTI 3 ANNI: -1,39 RENDIMENTI 5 ANNI: 2,48

RENDIMENTI 1 ANNO: -1,04 RENDIMENTI 3 ANNI: -0,10 RENDIMENTI 5 ANNI: 3,54

RENDIMENTI 1 ANNO: 3,53 RENDIMENTI 3 ANNI: 4,22 RENDIMENTI 5 ANNI: 4,61

2020

2021

2022

82 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

2023

12,75

2020

2021

2022

2023

1,20 2019

2020

-3,44

2 2 2 2019

-2,09

-3,09

1 1 1 2019

-8,05

-1,51

-0,50

0,54

0,03

6,92

7,78

12,01

17,49

BLACKSTONE INVESTMENT GRADE SYSTEMATIC CORPORATE FUND

11,10

AMUNDI FUNDS PIONEER US BOND

Fonte: Morningstar Direct. Tutti i dati sono in euro, al 30 luglio 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro.

I timori di una recessione della maggiore economia mondiale non hanno frenato gli investimenti e l’aumento dei rendimenti dei Treasury ha accresciuto l’attrattiva della duration in termini sia nominali che reali.

33 3 2021

2022

2023


G

li Stati Uniti sembrano resistere ai rischi di recessione. Secondo i dati pubblicati a giugno dal Dipartimento del Commercio USA, nel primo trimestre il Pil ha registrato una crescita del 2,0% su base annua. Il dato riflette l’incremento delle componenti spesa al consumo, esportazioni, spesa dei governi statali e locali, spesa del governo federale e investimenti fissi non residenziali, “in parte compensato dal calo degli investimenti in scorte nel settore privato e degli investimenti fissi residenziali”. L’IPC complessivo di giugno è sceso al 3% su base annua, dal 9,1% di un anno fa. Ma la più grande economia del mondo ha dovuto anche affrontare alcuni ostacoli, poiché l’atteso inasprimento

delle condizioni di finanziamento delle banche e la possibilità di un default sul debito americano hanno creato incertezza sulle prospettive economiche. Tuttavia, come affermano Andrés Sánchez Balcázar, David Bopp e Ossi Valtanen, portfolio manager del Pictet USD Government Bonds di Pictet AM, “è estremamente difficile fare previsioni sull’andamento dell’economia e riuscire a sincronizzarsi con il ciclo economico”. Gli investitori tendono a dare un’importanza eccessiva agli sviluppi più recenti e a confondere il rumore con i segnali ed è per questo che i gestori si concentrano sui temi strutturali a lungo termine svincolati dal ciclo economico. Lo scontro sul tetto del debito statunitense, l’instabilità delle banche

regionali e la speculazione sui rialzi dei tassi hanno riportato la volatilità sui mercati obbligazionari. “I timori di nuove sorprese negative sul fronte delle banche regionali, il riassorbimento delle attese di una pausa della Fed e la preoccupazione per l’aumento dei livelli di rifinanziamento hanno pesato sul clima di investimento”, argomentano i gestori di Pictet AM.

SCENARI

Il mercato è quindi in bilico tra uno scenario ideale di tassi elevati per un periodo prolungato, accompagnati da una forte crescita e da un calo dell’inflazione (che potrebbe essere favorito anche dal recupero della produttività legato all’intelligenza artificiale), e quello di una

PIMCO GIS TOTAL RETURN BOND FUND

SOCIETÀ: J.P. MORGAN AM LANCIO: 2/6/14 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 8.898,41 ISIN: LU1041599660

SOCIETÀ: PICTET AM LANCIO: 10/2/92 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 1.461,04 ISIN: LU0128488383

SOCIETÀ: PIMCO LANCIO: 31/1/98 VALUTA DELLA CLASSE: DOLLARO USA PATRIMONIO: 3.965,51 ISIN: IE0002460867

RENDIMENTI 1 ANNO: -3,70 RENDIMENTI 3 ANNI: 0,84 RENDIMENTI 5 ANNI: 3,17

RENDIMENTI 1 ANNO: -7,09 RENDIMENTI 3 ANNI: -4,39 RENDIMENTI 5 ANNI: 1,51

RENDIMENTI 1 ANNO: -5,11 RENDIMENTI 3 ANNI: -3,33 RENDIMENTI 5 ANNI: 1,89

2020

2021

2022

2023

-0,08

6,25

5 5 5 6 6 6 2019

2020

2021

2022

-9,70

4 4 2019

-7,25

-5,51

-2,16

-0,91

-1,63

-0,92

0,16

4,40

9,97

9,03

10,97

PICTET USD GOVERNMENT BONDS

13,41

JPMORGAN FUNDS INCOME FUND

2023

2019

2020

2021

2022

2023

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 83


ANALISI COMPARATIVA

AMUNDI FUNDS PIONEER US BOND

GESTORE

KENNETH J. TAUBES

BLACKSTONE INVESTMENT GRADE SYSTEMATIC CORPORATE FUND

GESTORE

TIM KASTA

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE US HIGH YIELD FUND

GESTORE

PETER KHAN

DURATION E RISCHIO DI CREDITO

STRATEGIA SISTEMATICA

MERCATO HIGH YIELD

Il suo obiettivo è massimizzare il rendimento corrente e il ritorno totale per sovraperformare il Bloomberg U.S. Aggregate Index e al tempo stesso controllare il rischio di ribasso investendo in un ampio ventaglio di obbligazioni denominate in dollari. L’universo di investimento è composto principalmente da Treasury USA, MBS di agenzie, corporate bond investment grade statunitensi, crediti cartolarizzati e una modesta esposizione all’high yield. Da inizio anno il fondo ha allungato la duration e ridotto il rischio di credito a fronte dell’inasprimento delle condizioni finanziarie e delle prospettive economiche più incerte. L’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato ha accresciuto l’attrattiva della duration in termini sia nominali che reali. Con un approccio orientato al valore, un orizzonte di investimento a più lungo termine e un bacino di opportunità più vasto, il portafoglio sovrappesa una gamma diversificata di segmenti del credito, sottopesando i titoli di Stato.

Il fondo attua una strategia sistematica che individua i titoli sopra o sottovalutati dal mercato attraverso l’analisi fondamentale. Il portafoglio genera stabilmente alfa, a fronte di un beta intorno a 1 e di un basso tracking error, grazie alla selezione dei singoli titoli basata sul modello proprietario di probabilità di default. Il modello calcola lo spread di credito equo di un’emissione in base alla probabilità di default dell’azienda partendo da tre fattori: il valore di impresa, il punto teorico di default (quando il valore delle attività è inferiore al valore delle passività) e la volatilità. Il processo di investimento del fondo si articola su cinque fasi: definizione dell’universo di investimento (obbligazioni corporate di società quotate); filtro in base alla liquidità; individuazione delle obbligazioni che si discostano maggiormente dal loro valore intrinseco; allocazione ponderata per l’alfa e per il budget di rischio e adeguamento del portafoglio al livello di rischio dell’indice di riferimento.

Il fondo investe principalmente in obbligazioni corporate high yield denominate in dollari e si concentra su titoli con caratteristiche sostenibili quali, ad esempio, una governance efficace e un’eccellente gestione degli aspetti ambientali e sociali (ESG). Il portafoglio è altamente diversificato e applica limiti rigorosi all’esposizione ai singoli emittenti e settori per gestire in modo ottimale i rischi di concentrazione insiti nel mercato high yield statunitense. Il gestore ha anche un certo grado di flessibilità e può assumere posizioni fuori benchmark per potenziare la performance, ma sempre nel rispetto degli obiettivi di investimento. In termini di posizionamento settoriale, il fondo mostra una chiara preferenza per i beni di consumo ciclici e non ciclici e per l’energia. A livello di merito di credito, prevalgono i titoli con rating BB/Ba e B.

84 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE


JPMORGAN FUNDS INCOME FUND

GESTORI

PICTET USD GOVERNMENT BONDS

PIMCO GIS TOTAL RETURN BOND FUND

GESTORI

GESTORI

MOHIT MITTAL, QI WANG, MARK KIESEL E DANIEL J. IVASCYN

PORTAFOGLIO EQUILIBRATO

TEMI STRUTTURALI A LUNGO TERMINE

DURATION DEL FONDO

Il team di gestione definisce questo fondo come una strategia che concentra le migliori idee di investimento in obbligazioni globali. Mira a generare rendimenti interessanti a fronte di una volatilità moderata e investe in modo flessibile in tutte le categorie obbligazionarie. Conta, inoltre, su una distribuzione dei proventi costante e prevedibile. I gestori strutturano l’esposizione settoriale all’interno di questo vasto universo in modo da massimizzare i rendimenti e al contempo ridurre il livello di rischio mediante un’ampia diversificazione. Il risultato è un portafoglio più equilibrato, che presenta una volatilità inferiore rispetto ai settori sottostanti. A livello settoriale, il fondo ha una chiara preferenza per gli MBS di agenzie e l’high yield: le sei maggiori posizioni sono strumenti emessi dalla Government National Mortgage Association (GNMA) e i titoli con rating inferiore a BBB sono quelli più rappresentati nel portafoglio, seguiti dalle emissioni AAA.

Il fondo di Pictet AM si concentra sui temi strutturali a lungo termine. Inoltre, gestisce attivamente l’esposizione ai tail risk e al rischio di correlazione. Il processo di investimento non si basa sulle previsioni economiche, bensì su fatti e dati quantificabili. Il processo è caratterizzato da tre principi chiave: orizzonte di lungo termine, valore e solidità. I gestori analizzano le possibili strategie di investimento al di là del ciclo economico, cercando di investire in quelle che a loro avviso sono in grado di dare buoni risultati nel lungo periodo. L’obiettivo è costruire un portafoglio capace di tollerare la volatilità a breve termine. L’analisi dei mercati e degli emittenti è alla base della costruzione di un portafoglio diversificato di titoli che dovrebbero offrire i migliori rendimenti corretti per il rischio. Il fondo investe principalmente in un ampio ventaglio di titoli di Stato denominati in dollari, con una chiara preferenza per le emissioni con rating AA e scadenza da uno a tre anni.

Il fondo ha una posizione di duration corta su scala globale dovuta al sottopeso della duration in Giappone, dato che il Paese è rimasto indietro sul fronte delle riaperture post-pandemia e dell’inasprimento monetario, mentre i rendimenti sulle scadenze più lunghe continuano a salire sulla spinta delle pressioni inflazionistiche. La duration statunitense, invece, è leggermente più lunga rispetto al benchmark, con una preferenza per i segmenti a breve e medio termine della curva dei rendimenti. I gestori mantengono un orientamento selettivo verso i corporate bond e puntano sui titoli di credito ipotecario senior di alta qualità e su altri strumenti cartolarizzati. Il portafoglio ha rafforzato l’esposizione agli MBS di agenzie e predilige gli strumenti con cedole più elevate. Inoltre, privilegia i crediti cartolarizzati di alta qualità. Infine, ha una leggera esposizione lunga alle valute dei mercati sviluppati, tra cui yen giapponese e dollaro australiano.

* Foto del gestore non disponibile.

ANDREW NORELLI, ANDREW HEADLEY E THOMAS HAUSER

ANDRÉS SÁNCHEZ BALCÁZAR, DAVID BOPP* E OSSI VALTANEN

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 85


ANALISI COMPARATIVA

BLACKSTONE INVESTMENT GRADE SYSTEMATIC CORPORATE FUND

2.193,15

1.842,35

1.981,14

1.828,67

1.571,29 1.696,02

20

15

10 10

2020

2021

22 2

33 3 38,19

1.909,22

2022

2023

2019

potenziale recessione dalle conseguenze 20 incerte per l’inflazione. I mercati azionari e del credito sembrano allineati al primo scenario, “mentre il mercato dei Treasury è in qualche modo in bilico”: il segmento a breve della curva sconta un picco dei tassi nel prossimo futuro e “un ciclo piuttosto aggressivo di tagli dei tassi nei prossimi 15 tre anni”, sostengono Sánchez Balcázar, Bopp e Valtanen. Nel loro scenario di riferimento, Mohit Mittal, Qi Wang, Mark Kiesel e Daniel J. Ivascyn, gestori del PIMCO GIS Total Return Bond Fund, prevedono un rallentamento degli Stati Uni10 ti a10 fine estate 15o in autunno. “La15 Fed sta cercando di raffreddare l’economia americana”, affermano. 15 Da un lato, i

REND. ANNUALIZZATO A 3 ANNI

2020

37,51

37,07

34,65 1.900,16 33,91

1.795,29

1.439,61

2019

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE US HIGH YIELD FUND

2021

2022

2023

2019

dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro si sono mantenuti solidi; dall’altro, la crescita delle retribuzioni si è ridotta ulteriormente. A giudizio dei gestori, inoltre, “le aree di inflazione persistente, come gli affitti residenziali, sono ormai vicine al punto massimo”. Ma se i dati di mercato rimanessero robusti, “la Fed potrebbe vedersi costretta a proseguire la stretta monetaria anche dopo luglio, facendo aumentare i rischi di una decelerazione più marcata”.

OPPORTUNITÀ

Ad ogni modo, da inizio anno l’economia USA ha registrato un indebolimento minore del previsto. Secondo Kenneth J. 20 20 Taubes, gestore dell’Amundi Funds Pioneer US20Bond, il motivo è che “i con-

2020

2021

2022

2023

sumatori continuano a spendere, soprattutto nel settore dei servizi”. Al tempo stesso, diversi indicatori anticipatori dell’attività economica sono calati, segnalando una moderazione della crescita. “A breve termine ci aspettiamo un rallentamento graduale, almeno finché il mercato del lavoro non inizierà a cedere”. Una volta che la disoccupazione ricomincerà a salire, “è probabile che la conseguente erosione della fiducia di consumatori e imprese faccia diminuire più rapidamente la spesa e la domanda di manodopera”, aggiunge il professionista. L’aumento dei rendimenti dei Treasury ha accresciuto l’attrattiva della duration in termini sia nominali che reali. Il portfolio manager di Amundi continua

AMUNDI FUNDS PIONEER US BOND

BLACKSTONE INV. GRADE SYSTEMATIC CORPORATE FUND (UCITS)

FIDELITY FUNDS SUSTAINABLE US HIGH YIELD FUND

JPMORGAN FUNDS INCOME FUND

PICTET USD GOVERNMENT BONDS

PIMCO GIS PLC TOTAL RETURN BOND FUND

-1,39

-0,10

4,22

0,84

-4,39

-3,33

VOLATILITÀ A 3 ANNI

6,28

5,34

8,13

5,01

5,42

6,49

DRAWDOWN MASSIMO A 3 ANNI

-17,15

-13,29

-13,23

-10,64

-19,09

-19,53

INDICE DI SHARPE A 3 ANNI

-0,88

-0,80

0,01

-0,66

-1,58

-1,15

ALFA A 3 ANNI

1,93

0,74

-0,17

2,12

-0,52

0,11

BETA A 3 ANNI

1,00

0,62

0,97

0,63

1,02

1,05

Fonte: Morningstar Direct. Dati in euro al 30 luglio 2023. L’alfa e il beta sono calcolati in base all’indice Morningstar assegnato alla categoria. L’indice di Sharpe è calcolato in base ai parametri di rendimento e deviazione standard di Morningstar. Il tasso privo di rischio utilizzato è l’Euribor a 12 mesi del primo giorno del mese successivo alla data degli altri dati riportati.

86 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Fonte: Morningstar Direct. Tutti i dati sono in euro, al 30 luglio 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro.

11 1

AMUNDI FUNDS PIONEER US BOND


44 4

55 5

JPMORGAN FUNDS INCOME FUND

PICTET USD GOVERNMENT BONDS 1.461,04

10.734,02

6.373,37

1.348,83

9.138,43

5.247,65

8.898,41

4.347,72

841,30

2020

2021

2022

2023

a vedere opportunità di valore relativo in alcuni segmenti creditizi, ma rimane prudente nei confronti di quelli più sensibili all’andamento del credito. “Le valutazioni degli MBS emessi da agenzie appaiono convenienti a lungo termine, ma nel breve periodo è probabile che gli spread restino relativamente volatili” a causa della minore domanda da parte delle banche commerciali e della Fed. Le prospettive dei titoli cartolarizzati meritano un discorso a parte, nel

2019

3.965,51

4.578,76 3.882,98

670,80

738,65

1.978,02 2019

66 6

PIMCO GIS TOTAL RETURN BOND FUND

2020

2021

2022

2023

contesto di “un mercato immobiliare statunitense in via di stabilizzazione, caratterizzato dalle sfide regionali nel segmento degli immobili commerciali e dalla ridotta disponibilità di credito al consumo”, spiega. Con la progressiva contrazione degli spread, il gestore riduce in chiave selettiva l’esposizione agli strumenti cartolarizzati con profili di scadenza più lunghi e un potenziale intrinseco di maggiore volatilità dei prezzi.

2019

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2022

2023

Criterio di selezione: fondi inclusi nella categoria Morningstar EAA Fund Europe Large-Cap Growth Equity con Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo con maggiori masse gestite. Alcuni prodotti menzionati nella selezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR e altri strumenti inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono un’informazione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita nel mercato italiano.

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L’OPINIONE DI

ANDREW BALLS

Global CIO Fixed Income, PIMCO

COSTRUIRE PORTAFOGLI PRUDENTI E RESILIENTI

Con la stagione delle politiche di soppressione della volatilità verosimilmente al capolinea, i mercati sono probabilmente destinati a un periodo di accentuata volatilità, con un ventaglio insolitamente ampio di potenziali assestamenti. Noi crediamo che i rischi per la crescita globale siano orientati al ribasso nel nostro orizzonte secolare di cinque anni e che i rendimenti delle varie classi di attivo verosimilmente saranno più differenziati in questa nuova epoca. Le nostre aspettative di tassi neutrali bassi e di un ritorno dell’inflazione in prossimità del livello obiettivo rafforzano le prospettive positive per l’obbligazionario

core e di alta qualità. Dopo il sensibile aumento dello scorso anno, i livelli di partenza degli interessi, storicamente fortemente correlati ai rendimenti futuri, per le obbligazioni di alta qualità sono prossimi alle medie di lungo periodo dei rendimenti azionari, potenzialmente con volatilità significativamente minore e maggiore protezione dai ribassi rispetto all’azionario. Questo può aiutare gli investitori a costruire portafogli prudenti e resilienti senza rinunciare al potenziale di rialzo. Prediligiamo gli investimenti di alta qualità, più liquidi e restiamo cauti rispetto alle aree più sensibili al ciclo economico. SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 87


ANALISI GESTIONE PASSIVA

di Livia Caivano

CHI È CHI DELLA

GESTIONE PASSIVA IN ITALIA NEL 2023

È inarrestabile la crescita del mercato degli ETF in Europa e così l’interesse per gli asset manager nel ritagliarsi un posto nel settore. In questo articolo, l’annuale aggiornamento di FundsPeople sul mercato italiano.

S

econdo i dati ETFGI, società di ricerca e consulenza indipendente che si occupa delle tendenze dell’ecosistema degli ETF a livello globale, a fine giugno il patrimonio investito nel settore degli ETF in Europa ha raggiunto la cifra record di 1.450 miliardi di euro. Gli asset sono aumentati del 14,6% rispetto a inizio anno: erano infatti pari a 1.260 miliardi di euro alla fine del 2022.

NUOVI PLAYER E NOMI

Aumenta così l’interesse dei gestori nel partecipare alla crescita di questo mercato. Un importante passo 88 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

avanti dimostra di volerlo fare Axa Investment Managers, che a luglio ha nominato Demis Todeschini, ex Franklin Templeton e Borsa Italiana, head of ETF Sales Italy. A settembre 2022 il gestore aveva lanciato una sua piattaforma dedicata agli ETF e nel febbraio 2023 è arrivata la quotazione dei primi tre ETF su Borsa. È poi il caso di Fineco Asset Management, che nello scorso ottobre ha quotato su Borsa Italiana i suoi primi 11 ETF. Il Gruppo Fineco è così diventato il primo emittente italiano di questo tipo di prodotti. “Abbiamo in programma di lanciare cinque nuovi ETF per la fine dell’anno”, precisa


RESPONSABILI DELLA GESTIONE PASSIVA ED ETF IN ITALIA DELLE SOCIETÀ CON ALMENO UN ETF QUOTATO SU BORSA ITALIANA Irina Bevza, senior quant portfolio manager della società, per la quale è anche referente italiana ETF. “La nuova gamma rientrerà nella categoria degli investimenti tematici, offrendo ai clienti la possibilità di capitalizzare sulle tendenze emergenti, tra cui la transizione energetica, l’adozione di tecnologie AI e la robotizzazione”.

Amundi Ilaria Pisani, head of Sales ETF, Indexing & Smart Beta, Amundi SGR

TENDENZE EMERGENTI

DWS Mauro Giangrande, head of Passive Sales EMEA South, DWS

Tra i temi che guidano il mercato, anche in Italia, si conferma innanzitutto la sostenibilità. “Il 2022 è stato il primo anno in cui la raccolta di ETF ESG in Europa ha superato quella degli ETF tradizionali”, sottolinea Mauro Giangrande, head of Passive Sales EMEA South di DWS. In fatto di sostenibilità le esigenze dei clienti possono essere anche molto diverse tra loro e compito degli emittenti è quello di adeguare l’offerta in modo da intercettare, se non anticipare, le richieste degli investitori. “C’è chi predilige approcci ad alto grado di esclusione, che adottano ad esempio criteri best in class, e coloro invece che hanno molto a cuore l’esigenza di minimizzare il tracking error nei confronti dei tradizionali indici a capitalizzazione”, spiega Giangrande.

INNOVAZIONE

Anche l’innovazione si ritaglia uno spazio sempre più importante nell’offerta di prodotti passivi. Cresce infatti l’interesse per tutti gli investimenti legati all’innovazione declinata al futuro, come l’AI e la transizione

Axa IM Olivier Paquier, global head of ETF Sales, Axa IM BNP Paribas Sabrina Principi, head of Business Development ETF & Index Solutions, BNP Paribas AM Credit Suisse AM Andrea Semino, head of Index & ETFs Sales Italy, Credit Suisse AM

J.P. Morgan Andrea Aurilia, country head per l’Italia, J.P. Morgan AM KraneShares Paolo Iurcotta, head of Italy, KraneShares Leverage Shares Piero Guseo, senior Institutional Sales e responsabile per il mercato italiano, Leverage Shares Legal & General IM Giancarlo Sandrin, country head Italy & Spain, Wholesale and Retail, LGIM

Fidelity International Cosmo Schinaia, country head Italia, Fidelity International

Ossiam Carmine de Franco, head of Research, Ossiam (affiliata di Natixis IM)

Fineco AM Irina Bevza, senior quant portfolio manager, Fineco AM

PIMCO Marco Iannone, executive vice president, PIMCO

First Trust Sofia Scibilia, Sales manager, First Trust Global Portfolios Limited Franklin Templeton Silvia Anselmi, CFA e ETF Sales specialist per l’Italia, Franklin Templeton Global X Edoardo Passaretti, responsabile per il mercato italiano, Global X GraniteShares Will Rhind, CEO e fondatore, GraniteShares GSAM Peter Thompson, managing director, GSAM HANetf Annacarla Dellepiane, head of Sales Italy, HANetf HSBC Stefano Caleffi, head of Southern Europe ETF Sales, HSBC Invesco Franco Rossetti, head of ETF Italy, Invesco Investlinx Matteo Solfanelli, CEO, Investlinx iShares Luca Giorgi, head of iShares and Wealth, BlackRock Italia e Southern Europe

Rize ETF Emanuela Salvadè , head of Italian speaking regions, RizeETF Société Générale Costanza Mannocchi, head of Exchange Trade Products Italia, Société Générale State Street Global Advisors Francesco Lomartire, responsabile Sud Europa, SPDR ETFs Tabula IM Franco Mancini, responsabile per la distribuzione fondi passivi e attivi in Italia, Tabula IM UBS AM Francesco Branda, head ETF & Index Funds Sales Italy, UBS AM VanEck Salvatore Catalano, director Sales Italy, VanEck Vanguard Simone Rosti, country head of Italy and Southern Europe, Vanguard WisdomTree Antonio Sidoti, head of Southern Europe, WisdomTree SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 89


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ANALISI GESTIONE PASSIVA

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L’OPINIONE DI

ANDREW PATTERSON

Senior international economist, Vanguard

A FINE GIUGNO IL PATRIMONIO INVESTITO NEGLI ETF IN EUROPA HA RAGGIUNTO LA CIFRA RECORD DI 1.450 MILIARDI DI EURO

“C’È CHI PREDILIGE APPROCCI AD ALTO GRADO DI ESCLUSIONE, CHE ADOTTANO CRITERI BEST IN CLASS, E COLORO INVECE CHE HANNO MOLTO A CUORE L’ESIGENZA DI MINIMIZZARE IL TRACKING ERROR NEI CONFRONTI DEI TRADIZIONALI INDICI A CAPITALIZZAZIONE”

MAURO GIANGRANDE

DWS

“A NOSTRO AVVISO, IL MEGATREND DELLA BIORIVOLUZIONE AVRÀ LA CAPACITÀ DI TRASFORMARE IL MODO IN CUI GESTIAMO PROCESSI COME MIGLIORARE LA LONGEVITÀ, COMBATTERE LE MALATTIE, FORNIRE CIBO E ALTRO ANCORA”

ANTONIO SIDOTI

WISDOMTREE

90 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

“LA NUOVA GAMMA RIENTRERÀ NELLA CATEGORIA DEGLI INVESTIMENTI TEMATICI, OFFRENDO AI CLIENTI LA POSSIBILITÀ DI CAPITALIZZARE SULLE TENDENZE EMERGENTI, TRA CUI LA TRANSIZIONE ENERGETICA, L’ADOZIONE DI TECNOLOGIE AI E LA ROBOTIZZAZIONE”

IRINA BEVZA

FINECO AM

energetica citate da Bevza, o la biorivoluzione. “I progressi rivoluzionari in diversi campi, tra cui l’informatica, l’intelligenza artificiale, l’analisi dei big data, l’automazione, la chimica, la biologia e l’ingegneria, stanno creando nuove opportunità precedentemente inimmaginabili per reingegnerizzare i sistemi biologici in modi che rivoluzioneranno l’assistenza sanitaria, l’agricoltura, la produzione manifatturiera, la produzione di energia, i servizi al consumo e l’archiviazione dei dati”, conclude Antonio Sidoti, head of Southern Europe di WisdomTree. “A nostro avviso, il megatrend della biorivoluzione avrà la capacità di trasformare il modo in cui gestiamo processi come migliorare la longevità, combattere le malattie, fornire cibo e altro ancora”.

IL PERDURARE DELL’INFLAZIONE È UNA SFIDA A LIVELLO MONDIALE Si sono registrati dei progressi nella lotta all’inflazione, ma è ancora troppo presto per cantare vittoria. Vanguard prevede che l’inflazione core nei mercati sviluppati continuerà a scendere fino alla fine del 2023 rispetto ai recenti massimi generazionali. La pandemia ha impresso un’accelerazione ai cambiamenti demografici nei mercati del lavoro e le economie dei mercati sviluppati si sono dimostrate resilienti di fronte a un’inflazione persistente, all’eccesso di offerta nel mercato del lavoro e a tassi d’interesse in aumento. Tuttavia si prevede un certo livello di debolezza dell’economia nei prossimi mesi. Le banche centrali hanno dovuto infatti aumentare i tassi di riferimento più del previsto e a nostro avviso l’ultima fase di riduzione dell’inflazione verso i livelli di riferimento potrebbe essere quella più impegnativa. Inoltre, dall’inizio dell’anno tutti i mercati azionari e obbligazionari hanno fatto registrare rendimenti generalmente positivi per la maggior parte degli investitori a livello mondiale, cosa che ci ha indotti a rivedere leggermente al ribasso le previsioni di rendimento. Proprio le banche centrali dovranno mantenere i tassi d’interesse in territorio restrittivo più a lungo. Ecco perché prevediamo un conseguente livello di debolezza dell’economia nei prossimi mesi.



ANALISI EMERGENTI

di Filippo Luini

BRASILE OPPORTUNITÀ IN VISTA Anticipo nella disinflazione e nelle politiche monetarie, valutazioni basse e riduzione del rischio politico dopo i timori per l’elezione di Lula, rendono il Paese sudamericano uno dei mercati più interessanti del comparto degli emergenti.

O

utlook favorevole per il Brasile in vista dell’ultima parte dell’anno. Nonostante il mercato azionario del Paese nel primo semestre abbia messo a segno delle performance quasi del 20% (in Dollari Usa), i gestori di fondi internazionali credono ci sia spazio per ulteriori rialzi. Sono tre i fattori chiave a sostegno di questo pronostico positivo: la prosecuzione della disinflazione che consente l’allentamento monetario, la riduzione del rumore politico e dei rischi fiscali, le basse valutazioni dei titoli azionari, sia dal punto di vista storico sia in confronto ai peer dei mercati emergenti.

TAGLIO DEI TASSI

Riguardo al primo dei tre punti, il Brasile è stato uno dei primi Paesi al mondo a vedere il picco dell’inflazione oltre un anno fa, avendo raggiunto il 12% a giugno 2022, mentre attualmente il taso di inflazione è di poco superiore al 3% (dato all’11 luglio 2023). “Le aspettative di inflazione per la fine del 2024 sono migliorate 92 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

per cinque settimane consecutive”, osserva Emily Whiting, investment specialist EM Equity team di J.P. Morgan Asset Management. Questa tendenza è in netto contrasto con i tassi d’interesse locali, che rimangono elevati. La Banca Centrale Brasiliana (BCB) ha mantenuto i tassi al 13,75% per quasi un anno, dopo averli aumentati presto e con continuità, dal 2% nel marzo 2021, dimostrandosi molto disciplinata nel voler garantire che l’inflazione e le aspettative di inflazione rimanessero ben ancorate prima di tagliare i tassi. “Questi dati rendono il Brasile il leader mondiale dei tassi d’interesse reali”, afferma il team di Itau USA Asset Management, che si occupa della gestione del fondo DWS Invest Brazilian Equities. Sulla base di questa dinamica di calo dell’inflazione vi è un consenso tra i gestori di fondi sull’inizio dell’allentamento delle politiche monetarie che potrebbe fornire un forte vento di coda per l’espansione multipla, gli afflussi azionari e la performance dei titoli. “È probabile che il Brasile riduca i tassi di circa 400pb nel corso del prossimo anno, dando vita

a uno dei più grandi cicli di allentamento a livello globale”, spiega Pablo Riveroll, head of Latin American Equities di Schroders. “La riduzione dei tassi di interesse dovrebbe favorire l’economia e il mercato azionario. Le aziende dovranno pagare interessi più bassi sul loro debito e aumenterà la capacità di spesa dei consumatori. Ciò dovrebbe consentire al mercato azionario brasiliano di continuare la sua traiettoria positiva”, dice Riveroll. “Con il taglio dei tassi, probabilmente anche gli investitori locali sposteranno i loro investimenti dal reddito fisso verso il mercato azionario. Questo potrebbe arginare il deflusso di risorse dall’equity osservato negli ultimi anni”, aggiunge Vishal Gupta, gestore dell’Emerging Leaders Equity Fund di Morgan Stanley Investment Management.

CONTROLLO DELLA SPESA

Gli unici ritardi in questo percorso di taglio dei tassi potrebbero essere causati dal contesto politico. La banca centrale potrebbe decidere di mantenere i tassi alti ancora per un certo periodo.


I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE PIÙ ESPOSTI ALL’AZIONARIO BRASILIANO FONDO

GESTORE

CATEGORIA GLOBALE

ALLOCAZIONE (%)

BNY Mellon Brazil Equity Funds

BNY Mellon IM

Latin America Equity

100,00

DWS Invest Brazilian Equities

DWS

Latin America Equity

100,00

JPMorgan Funds Latin America Equity Fund

J.P. Morgan AM

Latin America Equity

59,04

DWS Invest Latin American Equities

DWS

Latin America Equity

58,36

Schroder ISF Latin American

Schroders

Latin America Equity

58,32

Nordea 1 Latin American Equity Fund

Nordea AM

Latin America Equity

57,53

Morgan Stanley IM Emerging Leaders Equity Fund

Morgan Stanley IM

Global Emerging Markets Equity

13,53

Artemis Funds SmartGARP Global Emerging Markets Equity

Artemis

Global Emerging Markets Equity

11,87

Flossbach von Storch Global Emerging Markets Equities

Flossbach von Storch

Global Emerging Markets Equity

11,83

Wellington Management Emerging Market Development Fund

Wellington Management

Global Emerging Markets Equity

11,70

Allianz GEM Equity High Dividend

Allianz GI

Global Emerging Markets Equity

10,56

Schroder ISF Global Emerging Market Opportunities

Schroders

Global Emerging Markets Equity

9,95

Schroder ISF Emerging Markets Equity Alpha

Schroders

Global Emerging Markets Equity

9,82

JOHCM Global Emerging Markets Opportunities Fund

J O Hambro CM

Global Emerging Markets Equity

8,80

Candriam Sustainable Equity Emerging Markets

Candriam

Global Emerging Markets Equity

8,51

BGF Emerging Markets Fund

BlackRock

Global Emerging Markets Equity

8,50

Templeton Emerging Markets Fund

Franklin Templeton

Global Emerging Markets Equity

8,23

Driehaus Emerging Markets Sustainable Equity Fund

Heptagon Capital

Global Emerging Markets Equity

7,99

Stewart Investors Global Emerging Markets Sustainability Fund

First Sentier Investors

Global Emerging Markets Equity

7,98

Stewart Investors Global Emerging Markets Sustainability Fund

First Sentier Investors

Global Emerging Markets Equity

7,98

Fonte: Morningstar Direct. Fondi con Rating FundsPeople 2023 in Italia. Dati al 30 aprile 2023.

Ciò renderebbe difficile per il governo aumentare in modo significativo la spesa fiscale. Tale ipotesi si inserisce sullo sfondo del cambio alla guida del Paese di inizio anno, in seguito alla rielezione a Presidente di Lula. Il ritorno al potere dell’ex sindacalista brasiliano per il terzo mandato ha fatto tremare gli investitori spaventati per l’aprirsi di una fase di politiche di debito e di spesa pubblica. Ma sino ad ora questo timore non si è verificato in un Paese che resta comunque in deficit in relazione al bilancio pubblico. “Le tendenze populiste del Presidente Lula sono state contenute dalla BCB, dal Congresso e dalla Corte Suprema. Il tanto atteso quadro fiscale, progettato per controllare i livelli di spesa e di debito, è stato finalmente presentato e la BCB ha affermato la propria indipendenza, resistendo alle richieste di Lula di abbassare i tassi. Anche i tentativi di Lula di rivedere le privatizzazioni sono stati respinti”, dicono da Itau USA Asset Management. “Il Brasile sta portando avanti la propria agenda di riforme. Ad esempio, la Camera dei Deputati ha approvato una riforma fiscale che

PIL BRASILE Trend (1980-2028) Miliardi di dollari USA

2023

3.000 2.000 1.000 0 1980

1985

1990

1995

2000

2005

2010

2015

2020

2025

Fonte: FMI, dati aprile 2023.

POPOLAZIONE Mln 250 200 150 100 50 0 1970

1980

1990

2000

2010

Fonte: World Bank.

SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 93

2020


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ANALISI EMERGENTI

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L’OPINIONE DI Team Franklin Templeton Emerging Markets Equity

ACCIAIO SOSTENIBILE

“RISCONTRIAMO LE MIGLIORI OCCASIONI NEI SETTORI COLLEGATI ALL’ECONOMIA DOMESTICA”

ALEXANDRE SANT’ANNA

BNY MELLON

dovrebbe semplificare diverse tasse federali e statali”, osserva Alexandre Sant’Anna, ricercatore azionario del team di gestione del BNY Mellon Brazil Equity Fund.

VALUTAZIONI BASSE

Dopo una significativa ripresa a ‘V’ post pandemia, con il prodotto interno lordo (PIL) al +2,9% a fine 2022, nell’anno in corso la crescita del Brasile si sta moderando. Ad aprile il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevedeva una crescita dello 0,9% a fine anno e del 1,5% per il 2024. Ma in un rapporto di fine giugno, la BCB ha rivisto al rialzo le previsioni, prevedendo un’espansione del PIL del 2,0% per il 2023. “Nel primo trimestre le sorprese positive sono arrivate da alcune attività del settore industriale e dei servizi, oltre al miglioramento delle previsioni per l’agricoltura”, si legge nel rapporto. “La pandemia ha colpito gran parte della popolazione dal 2020 fino allo scorso anno, ma crediamo che il 2023 si rivelerà un anno migliore in termini di ripresa e che il 2024 potrebbe essere ancora migliore”, commenta Gupta. E anche dopo il sostanziale rimbalzo del primo semestre, secondo le analisi dei gestori esteri, le valutazioni azionarie 94 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

“ABBIAMO UN’ELEVATA ESPOSIZIONE AI SETTORI INDUSTRIALI, FINANZIARI E DEI CONSUMI”

EMILY WHITING

J.P. MORGAN AM

rimangono attraenti e storicamente basse. “Cerchiamo di investire in titoli di crescita nazionali che possano trarre vantaggio da questo contesto. Abbiamo un’elevata esposizione ai settori industriali, finanziari e dei consumi e una bassa esposizione a energia, materiali e servizi di pubblica utilità”, spiega Whiting. Schroders favorisce i settori dei mercati dei capitali, tra cui in particolare le banche d’investimento, e dell’autonoleggio, in quanto entrambi hanno visto un consolidamento e beneficiano di tassi più bassi. “Ci piacciono anche i centri commerciali, in quanto la ripresa dei consumi dovrebbe favorirli”, aggiunge Riveroll. È d’accordo Sant’Anna di BNY Mellon IM che vede le migliori opportunità nei settori collegati all’economia domestica, quali i supermercati, il packaging della carne, la sanità, le utility, l’acciaio e le telecomunicazioni. Inoltre, secondo l’analista, se l’economia cinese si manterrà solida, il settore minerario del Brasile potrebbe sovraperformare: “Le aziende di questo comparto stanno scontando un rallentamento dell’economia globale e prezzi delle commodity più bassi di quanto non sia effettivamente rispecchiato dai livelli di trading sul mercato dei futures”, conclude.

Il settore dell’acciaio è tra quelli che contribuiscono maggiormente alle emissioni globali di carbonio, tanto che nel 2019 ha generato il 7% delle emissioni totali. Senza interventi, si prevede che la quota di emissioni prodotte da questo settore aumenterà di un ulteriore 44% entro il 2050. È possibile uno scenario in cui le emissioni potrebbero ridursi del 54% entro il 2050 grazie all’acciaio sostenibile, prodotto con l’idrogeno, a zero emissioni. La sfida principale riguarda i costi. Si stima che produrre l’acciaio sostenibile con l’idrogeno, senza generare emissioni, richiederebbe un investimento di 2.800 miliardi di USD. Quello dell’acciaio è un settore altamente inquinante, ma riteniamo che il disinvestimento non sia l’approccio adeguato per le sfide di questo settore. Il nostro obiettivo è coinvolgere le società che riconoscono l’impatto della produzione di acciaio sull’ambiente in un percorso verso l’azzeramento netto delle emissioni. Le società con cui collaboriamo si trovano in fasi diverse del percorso di decarbonizzazione: dalla consapevolezza alla pianificazione, fino ai test sulle nuove tecnologie. Valutiamo le politiche di sostenibilità delle singole società tramite il nostro sistema di valutazione delle politiche ambientali, sociali e di governance (ESG).


ANALISI STRATEGIE di Maria Luisa Medaglia

PETROLIO, GAS E SOFT COMMODITIES

ECCO COSA AVERE IN PORTAFOGLIO

Dopo la forte accelerazione del comparto, trainato dai timori sull’offerta a seguito del conflitto in Ucraina, l’energy rimane stabile in termini assoluti, mentre i materiali di base hanno compensato la sottoperformance dello scorso anno.

I

l comparto delle commodities ha fatto segnare una performance non omogenea al suo interno lo scorso anno. Petrolio, gas e soft commodities hanno registrato una forte accelerazione trainati dai timori sull’offerta dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. I metalli più legati all’evoluzione dello scenario macroeconomico cinese, invece, non hanno partecipato alla forza del settore. Solo nella seconda parte del 2022 hanno ampiamente recuperato la sottoperformance, spinti dall’attesa di maggiori stimoli economici cinesi a seguito della riapertura. I rendimenti relativi registrati nel 2022 contro il mercato nel suo complesso sono stati importanti e positivi a doppia cifra per l’energy (l’indice MSCI World Energy è salito del 48%), mentre meno marcata è stata la sovra performance dei materiali di base (l’indice MSCI World Material è sceso del 10%). Da inizio anno invece i materiali di base hanno compensato la sottoperformance dello scorso anno

ANDAMENTO DEGLI INDICI 2020

2021

2022

MSCI World

16%

22%

-18%

2023

16%

MSCI World Energy

-30%

41%

48%

-3% 9%

MSCI World Materials

21%

16%

-10%

MSCI World Metals& Mining

22%

18%

16%

1%

MSCI World Chemicals

15%

22%

-15%

7% -7%

MSCI World Paper & Forest Product

6%

14%

-9%

MSCI World Containers & Packaging

21%

12%

-22%

0%

MSCI World Construction Material

0%

30%

-18%

32%

Fonte: Bloomberg. Dati performance a luglio 2023.

salendo del 9%, mentre l’energy è rimasto stabile in termini assoluti, consolidando quanto fatto nel 2022.

PETROLIO O GAS?

Nel 2022 la crescita media del prezzo di petrolio è stata del 40%, del 180% per il gas europeo e del 70% per quello americano. Quest’anno, invece, il prezzo medio del petrolio è sceso del 20% mentre il gas naturale è sceso del 60% rispetto al 2022 (dati a metà luglio 2023). Questa evoluzione dei prezzi ha guidato la revisione negativa delle

stime degli analisti. La causa prima di tale correzione nei prezzi va ricercata nel rallentamento globale a cui si somma un inverno nell’emisfero nord più mite del previsto che ha contribuito a ridurre sensibilmente i consumi di gas e di combustibili fossili. Tra le due commodities la nostra preferenza va al petrolio, i cui fondamentali appaiono più stabili anche dopo le revisioni negative della domanda da inizio anno da parte dei principali organismi di monitoraggio internazionale. L’offerta viene tenuta sotto SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 95


ANALISI STRATEGIE

GRAFICO 1. BILANCIO MONDIALE DELLA PRODUZIONE E DEL CONSUMO DI COMBUSTIBILI LIQUIDI Milioni di barili al giorno

105

previsione

100 95 90 PRODUZIONE MONDIALE 85 CONSUMO MONDIALE

// 0

T1

T1 2018

T1 2019

T1 2020

T1 2021

T1 2022

6

T1 2023

2024

CRESCITA IMPLICITA SCORTE

4

DIMINUZIONE IMPLICITA SCORTE

2 0 -2

Fonte: U.S. Energy Information Administration, Short-term Energy Outlook, luglio 2023.

GRAFICO 2. ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E LO SVILUPPO DEGLI INVENTARI COMMERCIALI DI PETROLIO GREGGIO E ALTRI LIQUIDI Giorni di fornitura 100 90 80 70 60 50 // 0

previsione range mensile gen 2018-dic 2022

Gen2018

Gen2019

Gen2020

Gen2021

Gen2022

Gen2023

Gen2024

Fonte: U.S. Energy Information Administration, Short-term Energy Outlook, luglio 2023.

controllo dall’Opec+ che anche nel mese di aprile ha tagliato la produzione con un importante contributo da parte di Arabia Saudita e Russia. Il mercato per la seconda parte dell’anno entra in una situazione di deficit fino al 2024 (vedi grafico 1). Inoltre, i dati sulle scorte globali (vedi grafico 2) evidenziano un mercato complessivamente tight dal lato dell’offerta. Dal lato della domanda, unico attore che potrebbe sorprendere al rialzo è la 96 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Cina. L’economia del Paese ha ormai un peso superiore al 15% sulla domanda globale di petrolio e se la tanto attesa ripresa economica cinese dovesse arrivare, ormai, nella seconda metà del 2023, l’offerta si dovrebbe adeguare. Le autorità hanno dato segnali sempre più frequenti e tangibili a partire da metà anno di voler intervenire con politiche monetarie e fiscali per risollevare l’economia post COVID e vista la debolezza degli ultimi indicatori macroeconomici, dovremmo considerare questo segnale come credibile. Il petrolio, quindi, si trova in una situazione di favore rispetto alle altre commodity anche per i prossimi mesi. Il prezzo medio da inizio anno è comunque rimasto vicino a 80 dollari al barile, livello ampiamente superiore ai break even societari e tale da garantire la generazione di importanti flussi di cassa in grado di ripagare gli investimenti e garantire cospicui ritorni agli azionisti. Le valutazioni del comparto energetico sono poi particolarmente attraenti in chiave storica rispetto al mercato nel suo complesso su diverse metriche come EV/Ebitda, P/E e FCF yield (vedi grafico 3). Il gap valutativo tra il settore e il mercato è ai massimi degli ultimi 20 anni. Meno positiva invece è la nostra view sul gas che ormai tratta a prezzi inferiori al 2021. Le scorte sono elevate nei diversi continenti e la risalita della commodity dipende di gran lunga dal fattore meteorologico. Quest’anno le temperature sono previste in aumento a causa del Niño. Quindi, con un inverno più mite e scorte sopra la media di periodo la commodity potrebbe non muoversi sensibilmente verso l’alto.

MATERIE PRIME

Per quanto riguarda le materie prime, nella prima metà dell’anno una vera sorpresa a livello di performance è stata rappresentata dal comparto dei materiali da costruzione che, sebbene partito sfavorito a causa del notevole aumento del prezzo del gas e poi dell’elettricità, ha sovraperformato i materiali di base guidato da valutazioni molto basse e


una revisione degli utili che ha girato a favore grazie all’importante contrazione degli input costs e volumi resilienti conseguenza della coda lunga dei piani infrastrutturali. Riteniamo però che l’appeal del complesso dei materiali per costruzioni non sia più premiante causa l’aumento dei tassi di interesse a cui questo comparto è più sensibile e al rallentamento in atto. Per la seconda parte dell’anno riteniamo che la chimica, anch’essa penalizzata dall’aumento del prezzo del gas, potrebbe essere la prossima a mostrare revisioni positive delle stime. Grazie a valutazioni basse, in particolare sul comparto della chimica di base, e un profilo più idoneo ad accompagnare la transizione energetica, potrebbe attrarre gli investitori. Dopo tanti anni, la chimica ha risvegliato proprio di recente l’interesse di importanti attori di mercato consolidatori del comparto. A nostro avviso anche i metalli potrebbero rappresentare una buona opportunità di investimento, qualora i segnali di crescita provenienti dalla Cina fossero confermati. Si fa sempre più largo l’idea che il Paese al fine di sanare la debole situazione macroeconomica debba utilizzare interventi di spesa nella forma più classica, ossia maggiori stimoli a favore delle infrastrutture. Il minerale ferroso è un indicatore da monitorare in tal caso e (come mostra il grafico 4) ha cominciato a dare segnali di miglioramento a partire da giugno. Le soft commodities e le società ad esse correlate non sono particolarmente attraenti. I prezzi delle commodities agricole in genere sono rientrati ai livelli del 2021 e il clima è stato favorevole ai raccolti. Anche il prezzo dei fertilizzanti, salito a dismisura, è ormai sceso del 40% rispetto ai picchi e le scorte sono elevate. In prospettiva, all’interno dei due settori possono emergere opportunità di investimento interessanti da cogliere con un attento stock-picking; la diversificazione sub-settoriale resterà chiave per la gestione e il miglior rendimento del portafoglio.

GRAFICO 3. CONFRONTO DEGLI INDICI MSCI WORLD/ENERGY

MSCI WORLD

EV to BEst EBITDA (Next Ann) 60 40 35.7266 20 0

-10.462 -20 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023

BEst P/E (Next Ann)

-40

80 60 40 2018.5842 0 -20 -22.9552 -40

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GRAFICO 4. ANDAMENTO MINERALE FERROSO ULTIMO PREZZO PREZZO PIÙ ALTO IL 10/05/21 MEDIA PREZZO PIÙ BASSO IL 19/07/18

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Fonte: Bloomberg.

DOPO TANTI ANNI, LA CHIMICA HA RISVEGLIATO DI RECENTE L’INTERESSE DI IMPORTANTI ATTORI DI MERCATO CONSOLIDATORI DEL COMPARTO SETTEMBRE I FUNDSPEOPLE 97


OUT OF OFFICE SPORT di Alessandra Manuli

SULLA VETTA DI UNA MONTAGNA DOVE TUTTO SEMBRA PIÙ CHIARO

Mi piace salire in cima con tranquillità e godermi il panorama lungo il percorso: se sei fortunato e la sera prima ha nevicato, potrai essere la prima traccia in un manto di neve ancora vergine.

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in da bambina la neve è sempre stata la mia passione. Mio padre mi portava a sciare in Francia, a Megève, insieme a mia sorella e i miei cugini, dove avevamo una casa. Il posto è bellissimo e il comprensorio nel suo complesso comprende fino a 400 km di piste. Purtroppo, però, non riuscivamo a raggiungere Megève nel fine settimana ma solo durante le vacanze comandate (per esempio 98 FUNDSPEOPLE I SETTEMBRE

Natale e la settimana bianca) e quindi io, appena potevo, trascorrevo le mie settimane estive alla scuola sci Pirovano, allo Stelvio. Ho sempre preferito la montagna al mare perché la neve mi dà una sensazione di grande pace. Quando mi trovo da sola in cima alle montagne mi sembra di poter toccare il cielo. Pur continuando ad amare lo sci da pista, con il passare del tempo la mia preferenza è andata sempre più verso gli sci da pelli, che ti permettono di

fare lunghe salite lontano dalla confusione. Mi piace salire con tranquillità e assaporare il panorama lungo il percorso: se sei molto fortunato e la sera prima ha nevicato, puoi essere la prima scia a lasciare la traccia in un manto di neve ancora vergine. Non nego che il momento più bello è quando raggiugi la meta e puoi sederti in un rifugio a goderti una meritata cioccolata! Di solito nelle mie salite sono in compagnia di amici ed è bello fare due chiacchiere prima dell’ec-


citante discesa. Negli ultimi anni la neve, però, è un po’ scarseggiata e quindi, spesso, il momento tanto atteso della discesa in neve fresca non è all’altezza delle aspettative. Lo sport all’aria aperta ti ossigena il cervello e produce endorfine, qualunque problema dopo la salita ti sembra più facile da superare. Dopo una settimana di lavoro intenso, poter fare una salita tra gli alberi innevati il sabato mattina, lontano da tutto, è per me un grande regalo che

faccio a me stessa. Un giorno, quando sarò meno presa dai miei impegni lavorativi e famigliari, mi trasferirò a vivere in montagna per poter sciare e fare pelli tutto l’inverno! Non solo sono una sciatrice, amo lo sport in genere e credo che una buona attività fisica ti permetta di avere l’energia per dare il massimo anche sul lavoro. Cerco sempre però di non esagerare, perché per me lo sport è un’attività per stare meglio e non lo pratico a livello competitivo.

MEGÈVE È UN VILLAGGIO di circa 3 mila abitanti situato a oltre mille metri di altitudine nel dipartimento dell’Alta Savoia, nel cuore del Monte Bianco. Il borgo incanta gli amanti della montagna e delle attività all’aria aperta con i suoi paesaggi mozzafiato e i suoi 400 km di comprensorio sciistico. Un luogo perfetto per la classica settimana bianca ma anche per una vacanza estiva.

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