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ELTIF 2.0 ECCO COSA CAMBIA PER I FONDI DI INVESTIMENTO EUROPEI A LUNGO TERMINE

Il nuovo regime, che sarà applicabile a decorrere dal 10 gennaio 2024, ha tutto il potenziale per diventare un’attraente struttura di riferimento per gli investimenti a lungo termine in Europa.

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Il 20 marzo 2023 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2023/606 adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 15 marzo 2023 (di seguito "ELTIF 2"), che modifica il Regolamento (UE) 2015/760 (“ELTIF 1”) per quanto riguarda gli obblighi relativi alle politiche di investimento e alle condizioni di esercizio dei fondi di investimento europei a lungo termine (“ELTIF”) e il novero delle attività di investimento ammissibili, gli obblighi in materia di composizione e diversificazione del portafoglio e l’assunzione in prestito di liquidità e altre norme sui fondi.

1. REGOLAMENTO ELTIF 1 E LA NECESSITÀ DI RIFORMA

Il Regolamento ELTIF 1 è entrato in vigore il 19 maggio 2015 con l'obiettivo di stimolare gli investimenti europei a lungo termine, in linea con il più ampio obiettivo dell'UE di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Pur ricevendo molta attenzione, soprattutto per l'introduzione di un passaporto di commercializzazione europeo per investitori retail, è apparso chiaro nel tempo che tale Regolamento non abbia raggiunto gli obiettivi auspicati.

La modifica del quadro normativo ELTIF 1 si è resa necessaria alla luce della evidente mancanza di crescita del segmento ELTIF principalmente a causa della natura concentrata di tale mercato, sia geograficamente che in termini di tipologie di investimento. Sulla base della clausola di revisione prevista nel Regolamento ELTIF 1, la Commissione Europea aveva individuato una serie di carenze per dare impulso all’utilizzo di questo strumento. Tra le questioni più importanti, la limitazione delle attività ammissibili combinata con i limiti di concentrazione avevano di fatto impedito la realizzazione di strategie di investimento adeguate. Inoltre, le regole ELTIF 1 erano troppo rigide per la strutturazione di ELTIF offerti esclusivamente a investitori professionali, e poco incoraggianti per gli investitori al dettaglio.

Il Regolamento ELTIF 2 cerca di offrire rimedio a queste istanze e il nuovo regime ha ora il potenziale per diventare un’attraente struttura di riferimento per gli investimenti a lungo termine in Europa.

2. RIEPILOGO DELLE MODIFICHE PRINCIPALI

In particolare, il Regolamento ELTIF

2 è intervenuto nelle seguenti aree: i) ampliamento della gamma di attività di investimento ammissibili:

• La definizione di "attività reali" è stata semplificata e ora include ogni attività che abbia “un valore intrinseco dovuto alla sua natura e alle sue caratteristiche”, inclusi beni immobili come infrastrutture di comunicazione, ambiente, energia o trasporti, infrastrutture sociali e infrastrutture per l'istruzione, il sostegno sanitario e sociale o le strutture industriali. Inoltre, è stato rimosso il limite di valore minimo per l’investimento nelle suddette attività;

• Nell'elenco delle attività ammissibili sono state incluse le "obbligazioni verdi", purché soddisfino i requisiti di idoneità stabiliti dal Regolamento, nonché le cartolarizzazioni “semplici, trasparenti e standardizzate” che rispettano le condizioni previste dall’articolo 18 del Regolamento (UE) 2017/2402;

• È stata introdotta la possibilità per gli ELTIF di investire in organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e FIA europei, a condizione che tali organismi investano in investimenti ammissibili e non abbiano investito più del 10% del loro capitale in altri organismi di investimento collettivo; ii) riduzione (dal 70% al 55%) della quota del capitale dell'ELTIF che deve essere investito in attività di investimento ammissibili; iii) maggiore flessibilità nella composizione del portafoglio degli ELTIF, aumentando dal 10% al 20% il limite di concentrazione per gli investimenti e le imprese di portafoglio; iv) aumento del leverage consentito. Il limite di leva finanziaria è stato innalzato dal 30% del valore del capitale dell'ELTIF al 50% del valore patrimoniale netto dell'ELTIF (per gli ELTIF commercializzati anche presso investitori al dettaglio) o al 100% del valore patrimoniale netto dell'ELTIF (per gli ELTIF commercializzati esclusivamente presso investitori professionali); v) introduzione di norme differenziate applicabili agli ELTIF commercializzati esclusivamente presso investitori professionali, con particolare riferimento alle norme che disciplinano la diversificazione del portafoglio e la leva finanziaria; vi) eliminazione del requisito di investimento minimo di €10.000 e del limite del 10% sugli investimenti aggregati per gli investitori al dettaglio.

• Il nuovo regolamento consente che la maggior parte delle attività e degli investimenti ELTIF, e i principali ricavi o profitti generati da tali attività e investimenti, siano ubicati in un paese terzo.

3. ENTRATA IN VIGORE E REGIME TRANSITORIO

Il regolamento entra in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e sarà applicabile a decorrere dal 10 gennaio 2024.

Il Regolamento ELTIF 2 prevede un regime transitorio stratificato. Gli ELTIF ancora commercializzati sono tenuti a conformarsi al Regolamento entro cinque anni dalla sua entrata ufficialmente in vigore. Gli ELTIF che non raccolgono capitale aggiuntivo non sono tenuti a conformarsi alle ultime modifiche.

Infine, gli ELTIF autorizzati prima della data di applicazione possono scegliere volontariamente di conformarsi al Regolamento ELTIF 2, a condizione che l'autorità competente ne sia informata.

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Un rinnovato ottimismo per il settore tecnologico quest’anno dopo un 2022 che ha mostrato delle debolezze. Secondo Hyun Ho Sohn, ci sono alcuni elementi strutturali che sostengono la ripresa del settore come la digitalizzazione in espansione, i modelli di business solidi, le barriere all’ingresso che rimangono elevate in alcuni settori e le aziende tecnologiche che, generalmente, hanno un potere di determinazione dei prezzi più forte rispetto al passato. Il gestore sottolinea inoltre l’importanza di un approccio bottom-up e specifico per i titoli, oltre a una prospettiva di lungo termine.

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Se il 2022 non è stato un anno da ricordare per il settore tecnologico, il 2023 si è aperto poggiando su basi più solide. “A livello più generale l’incertezza permane, alla luce del continuo inasprimento delle politiche monetarie, delle pressioni inflazionistiche e dei più recenti sviluppi visti nel settore bancario. Tuttavia, ritengo che questi siano più di natura congiunturale che strutturale”, spiega Hyun Ho Sohn, gestore del fondo FF Global Technology Fund di Fidelity International.

Nel breve termine, non manca tutta una serie di venti contrari ma, nonostante questo, nell’universo tech permane un ventaglio ampio e variegato di opportunità con i bilanci delle aziende che restano solidi.

“Tutto ciò rende il contesto della domanda più stabile rispetto al passato. In prospettiva, ci attendiamo qualche notizia non positiva su tagli agli utili e allentamento della domanda, ma nel lungo periodo rimango ottimista”, dice il gestore del fondo con Rating FundsPeople 2023. Alcuni elementi a sostegno dell’ottimismo sono la digitalizzazione in espansione, i modelli di business solidi, le barriere all’ingresso che rimangono elevate in alcuni settori e le aziende tecnologiche che, generalmente, hanno un potere di determinazione dei prezzi più forte rispetto al passato.

Settori In Crescita

Ho Sohn spiega che investe su più temi, ma sempre sulla base di una selezione dei titoli bottom-up. “Alcuni sono in una fase embrionale rispetto ad altri in termini di penetrazione del mercato, come l’intelligenza artificiale o i veicoli elettrici. In generale diffido dei titoli delle aree a forte crescita, le cui valutazioni dipendono da proiezioni talvolta troppo ottimistiche sull’adozione della tecnologia e sulla redditività”, prosegue. Guardando all’attualità, i recenti

Settori In Crescita

“Le valutazioni ora sono meno impegnative con alcune buone opportunità a lungo termine in settori che hanno subito forti vendite lo scorso anno, ad esempio figurano alcuni nomi di software a forte crescita” movimenti dei prezzi dei titoli legati all’IA e il flusso di notizie intorno a ChatGPT sono un buon esempio di questo eccesso di ottimismo nei confronti dei temi tecnologici. In termini di aree di mercato specifiche l’esperto sottolinea come i semiconduttori per smartphone sembrano essere promettenti. “Sono stato negativo per molto tempo, ma la mia view sta cambiando: gli smartphone sono un prodotto essenziale per i consumatori, con un ciclo di sostituzione veloce e il 5G e nuove applicazioni in arrivo. Abbiamo anche assistito a un consolidamento e a maggiori barriere all’ingresso, che favoriranno gli operatori storici”, dice. Inoltre, a detta di Ho Sohn, si potrà assistere a una serie di offerte per molte aziende medio piccole del segmento software; nel 2022 sono già avvenute numerose operazioni, in gran parte condotte da società di private equity. “Ritengo che gli acquirenti strategici entreranno nel mercato delle fusioni e acquisizioni nel 2023”, commenta.

Un altro aspetto interessante per il gestore di Fidelity sono i miglioramenti della redditività derivanti dal taglio dei costi tra le aziende di internet e di software, o quelli derivanti dalla razionalizzazione del settore in aree come la consegna di generi alimentari, e tra i nomi a basso costo e sfavoriti nello spazio tecnologico in generale. “Nel complesso, le valutazioni sono ora meno impegnative, con alcune buone opportunità a lungo termine in settori che hanno subito forti vendite lo scorso anno, ad esempio figurano alcuni nomi di software a forte crescita”, prosegue.

APPROCCIO BOTTOM-UP

Al netto di quanto spiegato fino ad ora, non si può prescindere da un processo di investimento coerente, che tenga conto dei fondamentali delle società e della fattibilità delle tecnologie sottostanti, nonché del sentiment e delle valutazioni del mercato. “Ritengo che sia importante un approccio bottom-up e specifico per i titoli, oltre a una prospettiva di lungo termine. Ritengo, inoltre, che sia fondamentale apprezzare le tendenze dei singoli settori secondari”, prosegue l’esperto.

La tendenza del gestore è sempre stata quella di essere un investitore anti-momentum, in quanto il mercato spesso sottovaluta le buone aziende con un potenziale a lungo termine e, viceversa, può sopravvalutare i modelli di business non collaudati nei temi tecnologici “caldi”. “Tutto ciò non garantisce una sovraperformance, ma nel tempo il mio fondo ha dato buoni risultati. Sono favorevole a una serie di sottotemi nei segmenti dei consumi ed enterprise come la continua penetrazione del cloud, l’introduzione dei veicoli elettrici, l’automazione industriale, l’e-commerce e le attività di intrattenimento online/home entertainment, nonché le nuove opportunità in aree come alcuni nomi di software a forte crescita e le attività della gig economy sono esempi di aree in cui investo”, argomenta.

Per quel che riguarda la geografia degli investimenti, l’FF Global Technology Fund di Fidelity International ha una vocazione globale, pertanto la prospettiva è sempre

Positivi Su Alcuni

Sottotemi Nei Segmenti Dei Consumi Ed Enterprise

COME LA PENETRAZIONE DEL CLOUD O L’INTRODUZIONE DI VEICOLI ELETTRICI

stata quella di trovare le migliori idee in tutte le regioni del mondo. “Gli Stati Uniti rimangono il Paese più importante per quanto riguarda questo settore, ma c’è una varietà crescente di nomi leader del settore non statunitensi. Basti pensare a società come Ocado (Regno Unito), Amadeus IT (Spagna) e TikTok (Cina). Queste opportunità non statunitensi abbracciano una serie di settori, e questo è uno dei motivi per cui cerco di avere una visione quanto più ampia possibile dello spazio tecnologico”, spiega.

Infine, la strategia di Ho Sohn quest’anno è quella di non avere una visione per il 2023 e di concentrarsi ancora di più sui fondamentali specifici delle aziende. Come noto molti fattori sono in rallentamento. La spesa dei consumatori si sta indebolendo, i bilanci aziendali si stanno restringendo e il mercato sta valutando la debolezza della domanda. “Ma non sappiamo quanto durerà la debolezza e quando le cose miglioreranno. A mio avviso, tentare di ottenere una giusta visione del ciclo non solo è estremamente difficile, ma è anche meno importante che ottenere una giusta visione a lungo termine”, conclude.

“I due elementi che influenzeranno l’inflazione futura sono la rivoluzione ESG nel mondo produttivo e l’andamento del mercato del lavoro”

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