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GLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI A UN PUNTO DI SVOLTA
Rallenta la raccolta, aumenta la volatilità. Questo periodo sembra mettere alla prova il ruolo delle infrastrutture in portafoglio, per tutta una serie di motivi ben specifici, dai tassi più alti all’inflazione passando per la liquidità. Ecco alcuni elementi ai quali gli investitori devono prestare attenzione.
Finora gli investitori sono stati per lo più soddisfatti della capacità di tenuta dei loro portafogli infrastrutturali in un 2022 turbolento. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni stanno portando ad una riconsiderazione delle aspettative. Questo periodo servirà a mettere alla prova le ipotesi sul ruolo delle infrastrutture in un portafoglio, ovvero la protezione dall’inflazione, la diversificazione, la liquidità, la gestione del rischio politico e altro ancora. A cosa devono prestare attenzione gli investitori nell’attuale contesto?
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Rivalutazioni
Abbiamo già assistito a una notevole volatilità nei fondi infrastrutturali quotati e anche quelli non quotati difficilmente sfuggiranno a dei ribassi. Le correzioni dovrebbero essere meno pesanti rispetto a quelle registrate nel settore immobiliare, in parte a causa della natura contrattuale e regolamentata di molti degli asset. Tuttavia, i fattori macroeconomici svolgono un ruolo importante. L’aumento dei tassi di interesse influisce sulle ipotesi dei tassi di sconto complessivi. Anche se la maggior parte dei gestori afferma di aver mantenuto un “cuscinetto” nei propri calcoli, occorre vedere con quanta prudenza vengono assunti questi “cuscinetti”.
Al contrario, un’inflazione più alta del previsto dovrebbe, in teoria, avere anche un effetto positivo. L’inflazione potrebbe favorire l’aumento dei flussi di cassa, dei rendimenti e delle valutazioni a livello di progetto. Tuttavia, l’inflazione aumenterà anche i costi di costruzione dei progetti infrastrutturali.
Tassi Di Interesse Pi Alti
L’aumento dei tassi di interesse può avere un impatto notevole sui flussi di cassa dei progetti (e sulle valutazioni) a seconda della natura dell’investimento e delle modalità di finanziamento utilizzate. Le attività infrastrutturali “core” e “core-plus” tendono ad avere una leva finanziaria maggiore rispetto alle attività a valore aggiunto, ma di solito includono finanziamenti a lungo termine e a tasso fisso che garantiscono protezione. Quando e se degli asset dovessero essere rifinanziati a breve termine, c’è il rischio che si possa ottenere meno debito del necessario e non riuscire a rifinanziarli. Ci si aspetta che gli asset manager gestiscano con attenzione il rischio di rifinanziamento nei loro portafogli. Sarebbe quindi una sorpresa se un intero portafoglio si trovasse di fronte a un “muro del rifinanziamento”.
Laddove gli asset core-plus e value-add siano esposti a un maggiore rischio volume/utilizzo e all’incertezza del reddito la situazione sarà probabilmente molto meno tranquilla, soprattutto per gli asset più “maturi” e man mano che i fondi si avvicinano a scadenza. Costi di indebitamento più elevati ed un minor rendimento avranno inevitabilmente un impatto negativo significativo.
Con la fine dell’era dei finanziamenti a basso costo, l’equity dovrà rendere di più per ottenere i ricavi auspicati dagli investitori. I gestori non potranno più fare affidamento al debito nella misura usata in precedenza. La creazione di valore sarà centrale.
Raccolta Fondi
Lo slancio nella raccolta fondi è da tenere sotto stretta osservazione in quanto resta da vedere se l’interesse degli investitori rimarrà costante. Tre dei cosiddetti “mega fondi” stanno attualmente raccogliendo 75 miliardi di dollari. Un periodo di raccolta prolungato potrebbe essere visto come il sintomo di una flessione generale. Sebbene gli investitori dovrebbero essere cauti con i fondi che hanno difficoltà a raccogliere capitali, tali difficoltà potrebbero innescare anche sviluppi positivi per i Limited Partners (investitori nei fondi), come migliori condizioni e un hurdle rate più elevato.
Opportunit
Anche se si teme che la politica fiscale possa avere un impatto negativo nel breve periodo, soprattutto sotto forma di tasse inaspettate, le infrastrutture rimangono un’area di interesse fondamentale per i governi che cercano di stimolare la crescita.
L’Inflation Reduction Act (IRA), ad esempio, stanzia oltre 369 miliardi di dollari per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l’energia più pulita. In Europa, la maggiore attenzione alla sicurezza energetica potrebbe indurre i governi a sostenere una nuova ondata di tecnologie per le energie rinnovabili. L’evidente fidu-
Fondi
Yield Dei Titoli Di Stato A 20 Anni
cia degli investitori nelle infrastrutture come asset class non è, a nostro avviso, fuori luogo. Mentre cerchiamo di navigare in un momento difficile, abbiamo sicuramente tratto insegnamento dall’ultima crisi finanziaria globale.
L’approccio a questioni come la leva finanziaria e gli swap sui tassi d’interesse è stato certamente influenzato dalla crisi precedente. Tuttavia, se la storia ci insegna qualcosa, è che un nuovo inciampo è destinato ad emergere.