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RESILIENTE DELLE ATTESE E L’OUTLOOK RESTA COSTRUTTIVO ALMENO NEL BREVE TERMINE
è più confortante anche se con rallentamenti della velocità di crescita: i dati recenti di Banca d’Italia mostrano che a febbraio, gli impieghi a imprese e famiglie sono risultati in aumento del 1.1% YoY, confermando i segnali di rallentamento nel trend di crescita già emersi nei mesi scorsi (gennaio +1.6%, dicembre +2.1% YoY, novembre +3.5% YoY). Lato raccolta, i depositi, seppur in calo del -5.8% YoY (-163bn), si confermano sostanzialmente stabili MoM (-1% MoM -20bn), con nessun segno di accelerazione particolare dei deflussi né lato imprese né lato retail. Questo rappresenta un elemento di supporto per il settore dopo i deflussi registrati dalle banche regionali Usa.
Anche l’andamento dei BTP è stato più resiliente delle attese, e l’outlook resta costruttivo almeno nel breve.
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Non vediamo un rischio di instabilità politica in Italia nel breve-medio termine (almeno fino alle elezioni europee del 2024), e anche le recenti indicazioni emerse dal DEF sui conti pubblici sono stati nel complesso più confortanti rispetto a quanto atteso qualche mese fa. Nonostante pensiamo che tassi d’interesse più elevati e un percorso di crescita ancora sotto il potenziale non siano elementi di supporto, il rischio di proposte fiscali troppo onerose sembrano per ora limitate. Il mercato, invece, continua a monitorare con attenzione l’implementazione e le trattative per la rinegoziazione del PNRR. E resta il timore di un ruolo più marginale dell’Italia ai tavoli europei. La stabilità dello spread BTP-Bund e dei conti pubblici resterà comunque un driver importante per il settore bancario italiano.
SISTEMA BANCARIO E BILANCI: VERSO LA NORMALITÀ?
Nonostante la liquidità in eccesso all’interno del sistema bancario europeo sia destinata a calare, riteniamo che continuerà a caratterizzarlo in modo permanente. Parallelamente, le banche mostrano una minore tolleranza e propensione al rischio, in un clima di mancanza di fiducia nei confronti di una distribuzione omogenea delle riscerve tra gli istituti di credito. Ciò comporterà un rigonfiamento dei bilanci ben oltre quanto sperimentato prima della crisi finanziaria. Inoltre, anche il grande pubblico inizia a domandarsi: “Cosa succede se la mia banca...?”. Sia le banche centrali che il sistema bancario hanno importanti responsabilità nel salvaguardare la stabilità finanziaria, mentre i governi sono tenuti ad attuare responsabili iniziative di politica fiscale. L’equilibrio è però fragile, e i rischi sono diversi e associati a fattori come il disancoraggio dell’inflazione e la mancanza di stabilità del mercato.
La liquidazione dei bilanci ha pesato sul sistema finanziario ponendolo sotto pressione, ed è evidente una maggiore volatilità in tutte le classi di attivi. Allo stesso tempo, sono necessari maggiori livelli di riserve in eccesso, poiché l’attività bancaria si sta evolvendo in un modello di business sempre più complesso e altamente regolamentato.