Zine! n. 20

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Zine! [Zi:n!]

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La fanzine di fumettisulweb.it Pubblicazione senza fini di lucro, distribuita gratuitamente in formato elettronico

intervista

Stefano Casini

â?ą in questo numero:

SteG l’Annina e Fode Alex Galbero dopo 5 anni

happyMach

ULTIMO NUMERO!

Batti TeD G.Moeri Fam Sonya Rosciano

#20 Ottobre-Dicembre 2016


Zine! [zi:n!] #20 - Ottobre-Dicembre 2016

Zine! [Zi:n!] è una fanzine (fan-magazine) realizzata dalla community fumettisulweb.it

SOMMARIO EDITORIALE

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FUMETTI Lupus Fabulo di Fam

L’INTERVISTA Stefano casini a cura di TeD

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STORIE DI UN COMMESSO (NON VIAGGIATORE) Il cliente scimmia di TeD

FUMETTI True Stories di l’Annina e Fode

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AMARCORD Occhi di gatto di Sonya Rosciano

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FUMETTI Incazzatoman 12 di Alex Galbero

LUDUS IN TABULA La porta segreta a cura di Provolik

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FUMETTI Casa Marasma Reborn di happyMach

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ANIMECLICK Cosfight 42 a cura di Tacchan

FUMETTI Sognando a occhi aperti di Batti

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AUTOPRODUZIONI a cura di G. Moeri

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GLI AUTORI

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FUMETTI Tamaro e Demonia di TeD

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CONTROCOPERTINA di Sonya Rosciano

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L’ultimo combattimento fumettisulweb di Zine!

n. 20 Ottobre-Dicembre 2016

Pubblicazione senza fini di lucro, distribuita gratuitamente in formato elettronico In attesa di registrazione Direttore editoriale: Andrea Pistoia Art director: Fabio Magliocca Hanno collaborato a questo numero: SteG, l’Annina e Fode, happyMACH, Batti, TeD, G,Moeri, Fam, Sonya Rosciano

di Manuel Ruffo

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1. Stampate le pagine dispari di Zine! sulla vostra stampante.

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Potete stampare la vostra copia cartacea di Zine! con pochi semplici passi. © 2016 La collaborazione a Zine! [Zi:n!] è volontaria e non retribuita, i diritti di pubblicazione restano di proprietà dei rispettivi autori.

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EDITORIALE

L’ultimo combattimento di Zine!

fumettisulweb

Dopo numerosi e cruenti combattimenti, il nostro eroe si avvia per la sua ultima e feroce battaglia. Ma lui non è solo perché dentro il suo cuore sa che potrà ritrovare tutte le voci e tutte le speranze di chi lo ha amato e di chi lo ha chiamato amico. Prima di affrontare la sua sfida finale, il guerriero si appresta a risistemare i suoi abiti stracciati, a pulire il rivolo di sangue che sgorgava dal labbro inferiore e a togliere la polvere dal corpo, utilizzando una pozza d’acqua sporca come detergente d’emergenza. Finiti i suoi preparativi, il suo piede destro dà inizio al percorso che lo porterà ad affrontare il suo ultimo e più mortale nemico. Scavalcando con fare sprezzante il cadavere del suo 19esimo avversario, Zine! si avvicina con portamento fiero e solido alla grotta del suo ultimo scontro: l’antro dinnanzi a lui è riempito dalle urla e dai feroci ruggiti della bestia assetata di sangue che desidera con tutte le sue forze qualcosa da dilaniare, da sbranare, da gustare. Da come essa sbatte le quattro teste sull’ingresso della caverna, si capisce che le sue dimensioni superano di gran lunga quelle dell’entrata della cava in cui è prigioniera. L’eroe sa che il suo ultimo avversario è ostacolato dal suo stesso corpo, troppo grande per quel luogo, tuttavia essa è comunque pericolosa, folle di rabbia e di fame. Mentre si avvicinava all’antro infernale, Zine! ringrazia mentalmente tutte le persone che gli sono state accanto in questa dura battaglia: Fam, Ted, SteG, G. Moeri, Manuel e tante tantissime altre. Poi, inspirando ed espirando, riottiene il controllo della sua concentrazione, compie alcuni ultimi passi ed entra per la sua ultima battaglia. Riuscirà il nostro eroe a riemergere da questo durissimo scontro? Manuel

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Zine! [zi:n!] #20 - Ottobre-Dicembre 2016

L’INTERVISTA

Stefano casini

fumettisulweb A cura di TeD

Ciao Stefano, innanzitutto grazie per essere qui tra noi. Tutti ti conosco come disegnatore di Nathan Never e Dampyr. Ci piacerebbe però andare oltre le canoniche domande sulle tue esperienze su queste testate Bonelli e conoscere “il Casini” autore completo. Innanzitutto, sei stato per anni un disegnatore. Cosa ti ha spinto a realizzare anche i testi? Forse autore lo ero da sempre e non lo sapevo, o ancora non ne avevo preso coscienza. Poi cominci ad avere voglia di dare corpo alle tue fantasie, ti suggestioni con delle atmosfere, immagini degli scenari e vuoi animarli, incontri dei personaggi e cominci a dargli vita, e alla fine ti rendi conto che hai delle cose da dire, le “tue” cose, e cerchi di farlo e non vorresti fare altro. Forse è in quel momento che ti rendi conto di esserlo diventato, autore. Ma c’è voluto un po’, la consapevolezza non è una condizione semplice da realizzare. Quali difficoltà hai riscontrato all’inizio e come le hai superate? Di conseguenza, quali sono i pro e i contro nel realizzare un’opera completa piuttosto che una in cui qualcuno ti guida con la propria sceneggiatura? La difficoltà è stata nel credere di essere capace di comporre un mosaico fatto di tessere, ed essere in grado di dargli l’armonia e la forma che vuoi tu e soprattutto arrivare alla conclusione che ti sei prefissato. Ci vuole un po’ di fiducia in sé stessi, ma fin dall’inizio ed ancora adesso non rinuncio mai a qualche prezioso consiglio di Michele Medda, che è un collega ma soprattutto un amico. Gli faccio leggere ciò che ho scritto e gli chiedo sempre un parere, a volte lascio tutto com’è, a volte seguo i suoi consigli. Veri e propri “contro” non ci sono, la realizzazione di un’opera del tutto tua è totalizzante e piena, per me che sono un individualista, il massimo della soddisfazione. In fase di realizzazione forse si “perde” un po’ della tensione creativa nel disegno, perché quando scrivo io “vedo” già le vignette, per cui non resta che realizzarle e diventa una fatto prevalentemente tecnico, è come se fossero già lì e bastasse alzare un velo per scorgerle. Quando invece sei un disegnatore il tuo sforzo è nell’immaginare ciò che ti “chiede” la storia e lo sceneggiatore, e le soluzioni sono meno immediate.

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Mai pensato di passare dalla parte dello sceneggiatore? Quali sarebbero i limiti e le potenzialità di questa scelta? Ma l’ho già fatto, le sceneggiature che scrivo potrei passarle tranquillamente ad un disegnatore e sarebbe in grado di realizzarle. È soltanto che sono io che non rinuncerei a non disegnare le mie storie, le scrivo a mio uso e consumo, perché mi diverto e perché, grazie a Dio, mi permette di fare proprio ciò che voglio, perché dovrei passarle ad un altro? Pensa che nella mia scuola [l’Accademia Nemo ndr], abbiamo un corso di Filmaking, un corso che mette in grado lo studente di progettare dalla A alla Z una produzione cinematografica (ho la presunzione di esserne in grado), e più volte con il coordinatore ci siamo riproposti di realizzare un film, o un corto, ma la semplice idea che certi passaggi che nel fumetto realizzo in toto, in un film devo delegarli ad altri, già mi demotivano... ma a parte questo lo farò, prima o poi. Come autore completo hai realizzato svariate opere (ricordiamo in special modo la tetralogia di “Hasta la Victoria!”, “Maschere”, “Saigon” e “Di altre storie e di altri eroi”). Tra tutte, c’è una storia a cui sei particolarmente affezionato? E quella che, col senno di poi, avresti voluto sviluppare diversamente? No, non guardo mai indietro e non faccio classifiche dei miei lavori, ognuno appartiene ad un momento preciso della mia vita. È come fosse una cartina tornasole ed ognuno è proprio quello che è perché realizzato in quel periodo storico con tutti i pregi e difetti. Non mi guardo mai indietro, semmai in avanti, perfino troppo.

Il volume pubblicato da Edizioni Di che raccoglie l’intero ciclo di “Hasta la Victoria” @ Stefano Casini/ Edizioni Di

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Alcuni tuoi albi sono stati pubblicati anche all’estero (Francia, Belgio, Germania). Avendo a che fare anche con quei mercati, che differenze noti rispetto al nostro? Cosa cambieresti di quest’ultimo? Qui il discorso si fa lungo e complicato, e “cambiare” un mercato non lo si può fare, perché il fumetto in quanto espressione artistica di una cultura, è al tempo stesso un prodotto rappresentativo delle qualità di un paese, per cui ha nella sua genesi pregi e difetti del suo status, ed il mercato risente delle relative conseguenze a queste caratteristiche. Per entrare nello specifico, il mercato italiano è fatto di “personaggi” (almeno nella sua macrostruttura), e cioè il pubblico, almeno quello mainstream si affeziona al character (Tex, Dylan Dog e bonelliani in genere o come Diabolik, Alan Ford, etc.), quello francese è invece un mercato di “autori”, ed i lettori seguono l’autore nelle sue scelte. L’autore quando riesce a “formarsi” il proprio nucleo di lettori, questi se li porta dietro e loro seguono le sue scelte artistiche (in Francia/Belgio ci sono “cicli” di un personaggio, ma poi gli autori possono cambiare genere, storie ed ambientazioni), ma i lettori tendenzialmente restano fedeli. La Germania ha un piccolo mercato e vive non di produzioni proprie (poche) ma di acquisizione di diritti. Gli Stati Uniti è un altro discorso, adesso con lo sfruttamento dei diritti per il cinema, e l’internazionalità dei propri characters, li mettono su un piano completamente diverso ed hanno un mercato planetario. Come sceneggiatore e/o disegnatore, qual è stata la tua soddisfazione più grande? Non ce n’è una situazione in particolare, ma ce ne sono state moltissime, e generalmente sono occasioni in cui ti accorgi che con il lettore hai stabilito un contatto importante, ci

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In basso: la copertina del quarto albo gigante di Nathan Never (© Sergio Bonelli Editore); nella pagina a fianco: il portale web della Nemo Academy, la scuola di arti creative fondata da Stefano Casini


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siamo trasmessi qualcosa, ci siamo capiti. Trattandosi di una storia diversa dalle mie, più personale ed intima, per “Di altre storie e di altri eroi” ho ricevuto dei messaggi quasi commoventi. Ecco, quelli sono i momenti in cui capisci perché ami questo lavoro. Ma capita anche alla fiere dove, in coda per le dediche, i lettori ti chiedono a cosa stai lavorando, che progetti hai, e capisci che per loro sei una promessa, un desiderio da soddisfare, un punto di riferimento. Hai altri progetti in ballo? Dai, dacci un’anticipazione! Per adesso sono concentrato sul secondo volume de “La lama e la croce”, il dittico ambientato nel periodo della Guerra dei Trent’Anni sul quale sto lavorando da un paio d’anni, ed entro la fine di questo sarà terminato. Poi il mio editore francese (Mosquito ndr) mi ha proposto il riadattamento di un romanzo storico, mentre io ho in testa una graphic novel, un western (genere che adoro ma che non ho mai realizzato), ed il ritorno di Nero Maccanti... e mi fermo qui, ma potrei continuare. Ah, poi c’è sempre Nathan Never, tra cui una storia di quaranta pagine inedita che deve ancora uscire e un ulteriore albo. Avrai sicuramente fatto decine d’interviste. Qual è la domanda che non ti hanno mai fatto e che ti avrebbe fatto piacere ricevere? E, ovviamente, quale risposta avresti dato? La domanda che mi faccio riguarda invece due parole per la mia scuola, non solo per pubblicizzarla, ma perché è diventata una fetta molto importante della mia vita professionale, e perché ha assunto, nel tempo, un valore che ha nobilitato gli sforzi miei e dei miei soci rendendola una realtà importante per l’Italia e, lo dico senza esagerazioni, anche all’estero. Perché l’Accademia Nemo di Firenze, creata sedici anni fa da Luca Chiarotti, Francesco Mariotti ed il sottoscritto, è diventata un punto di riferimento per molti ragazzi che dopo le scuole, vogliono realizzare i loro sogni seguendo le loro passioni artistiche. Perché con i nostri corsi di: Cinema d’Animazione, E-Design, Web Design, Visual FX, Game Artist, Filmaking e Grafica 3D garantiscono una preparazione che, anche a detta dei recruiters delle più importanti case di produzione di animazione mondiali, sono i più preparati. E i nostri corsi che si avvalgono di collaborazioni con artisti internazionali che lavorano per: Walt Disney, Pixar, Dreamworks, Studio Ghibli, Warner Brothers, Blue Sky, Layka, fanno di noi una realtà a livello europeo e conosciuta a livello mondiale. Lo dico senza enfasi e senza esagerazioni, visto che le nostre collaborazioni ci hanno fatto conoscere ovunque, e l’eco della preparazione dei nostri ragazzi hanno amplificato i nostri meriti, rendendoci orgogliosi dei nostri sforzi. Detto questo, nonostante i continui stimoli e il piacere di stare nella mia scuola con i miei studenti, io sono un fumettaro, come amava definire la nostra categoria Hugo Pratt, e questo mi piace fare.

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TRUE STORIES | FACEBOOK.COM/ANNINAS-COMICS fumettisulweb

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INCAZZATOMAN | CYRANOCOMICS.COM fumettisulweb

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CASA MARASMA REBORN | 80SWORKGROUP.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

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SOGNANDO A OCCHI APERTI | RISULA.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

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TAMARO E DEMONIA | TAMAROEDEMONIA2011.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

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ZEROZEROAMICI | WWW.WEBCOMICS.IT/ZEROZEROAMICI fumettisulweb

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LUPUS FABULO| FUMETTIDIFAM.COM fumettisulweb

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STORIE DI UN COMMESSO (NON VIAGGIATORE)

IL CLIENTE SCIMMIA

fumettisulweb

di TeD

Si dice che discendiamo dalle scimmie. Ma a guardare certi clienti che passano in un negozio di elettronica, si evince che alcuni sono rimasti allo stato di Orangotango, non solo nell’aspetto fisico ma anche nell’intelletto. Se il corpo è la proiezione di ciò che siamo dentro, capite che il nostro commesso capisce subito cosa lo aspetta appena scorge in lontananza un uomo dalle gambe e braccia corte, dalla panza prominente, dal viso gonfio che par sul punto di scoppiare, dall’espressione tra il rincoglionito e l’incattivito ma soprattutto da tutta la peluria che gli spunta da ogni dove. E infatti fin dalle prime battute sono guai. Il cliente parte subito in quarta, mostrando come l’evoluzione da scimmia a uomo ha avuto un improvviso arresto, se non addirittura una regressione. – Vorrei comprare un telefono. – Bene. Che tipo? – Un telefono. – D’accordo, ma come? Cordless, fisso o cellulare? – Da mettere all’orecchio. – Ehm… Tutti si mettono all’orecchio altrimenti non si chiamerebbero telefoni ma casse o dolby surround… – Un cellulare. «Bene, almeno abbiamo ristretto il campo», pensa il commesso facendo dell’ironia sdrammatizza-tragedia imminente. Non ha fatto in tempo a finire il pensiero che già il cliente rincara la dose. – Vorrei un cellulare portatile. – Perché esistono quelli non portatili? – Certo, quelli che se esco di casa non funziona più. Ecco, io non voglio questi ma gli altri. Il commesso si spreme le meningi fino a che comprende che il cellulare non portatile non è altro che un cordless e che lui sta invece cercando un cellulare. Incomincia a sudare freddo: quella vendita metterà a dura prova la sua mente, la quale è abituata alle associazioni logiche, ma fornite da un essere umano, non da una specie non ben identificata. Nel mentre il cliente si gratta un po’ la schiena, si scaccola impunemente e si annusa le ascelle. Si vede che è il suo personalissimo modo di rilassarsi. Ad ogni razza il suo stile… Ovviamente intorno a loro si è riunita una piccola folla di avventori, che aspettano con ansia che il cliente si levi dai piedi. Specialmente dopo che ha tirato una bomba batteriologica espulsa dal suo sedere dichiarato arma di distruzione di massa. Qualche donna fa un’espressione disgustata prossima al vomito, qualche uomo si tappa infastidito il naso mentre qualche bambino, a causa della sua “bassezza” a livello chiappe del cliente, sviene all’istante. Ma il troglodita è incurante di ciò che ha prodotto, abituato com’è a vivere circondato da

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odori malsani emessi da più parti del suo corpo. Si limita semplicemente a continuare la conversazione col povero commesso. – Ha capito cosa cerco? – Un cellulare. – Esatto perché questo non mi funziona più. Estrae un cellulare touchscreen dalla tasca. – Guardi, non mi carica più i video. Vedi? Dacci un’occhiata tu che magari riesci a metterlo a posto. Appoggia il cellulare sul bancone, con in bella mostra il sito a cui il cliente era interessato. Il commesso sgrana gli occhi: lo schermo mostra l’homepage di youporn. – Vede, se provo a cliccare sul video non me lo fa vedere. Fa una prova, con il commesso che resta basito da come si stupisca ancora che possano accadere certi episodi ai confini della realtà. Nel mentre alcuni clienti allungano lo sguardo per rubare qualche immagine di seno scoperto, di amplessi bestiali o di rapporti fuori dall’ordinario. Ma mentre gli uomini apprezzano perché, si sa, l’uomo è animale in ogni tempo ed in ogni dove, un paio di anziane estraggono dal taschino una croce e la puntano con fare da esorcista verso il troglodita fatto cliente e dei bambini dopo aver sbirciato un’immagine di natiche rotonde e sode si guardano con un misto di interesse e stupore ciò che sta crescendo timidamente nel basso ventre. Il commesso, ormai visibilmente in imbarazzo, cerca di tagliare corto. – Guardi, non so dirle quale sia il problema. Chiami l’assistenza. – Ma come non lo sai? Se ci fosse mio figlio qua me lo avrebbe già messo a posto! Lui sì che ne sa! Lui è un esperto. Potrebbe addirittura lavorare al posto tuo. Il commesso lo guarda perplesso. Da un imbecille è nato un genio? Evento più unico che raro, quasi utopico. – Beh, un ingegnere aspirerebbe a qualcosa di meglio che fare il commesso… – Ma che ingegnere??? È troppo piccolo per esserlo. – Scusi, ma quanti ha suo figlio? – Otto ma è un vero portento! È intelligentissimo. Pensi che mi batte sempre quando facciamo a gara a chi rutta più forte. – Minchia se è un genio allora!!!!! – Puoi ben dirlo! – Allora è tutto risolto? Ci pensa quel pozzo di cultura di suo figlio a mettere a posto il cellulare? Non ne vuole comprare un altro, giusto? – No, no, voglio comprarne un altro. Facendo un finanziamento. Il commesso annuisce e mostra alcuni cellulari di fascia prezzo alta. Ma il cliente sferra l’ultimo attacco, quello decisivo. Solo per dimostrare che, per quanto ci provi, l’intelletto dell’uomo non potrà mai battere l’istinto primordiale della belva. – Veramente io voglio prendere quello. Il commesso guarda il cellulare. Poi il cliente. – Ma guardi che quello è un cellulare da 70 euro. – Eh, infatti! Così faccio un finanziamento da 24 mesi in modo da pagarlo in comode rate da 3 euro. Il commesso non può credere alle proprie orecchie. – Guardi che non si può farlo su un importo del genere. Minimo si parte da 300 euro. – È inammissibile! Manco un finanziamento mi permettete di fare. Io non verrò più in un negozio del genere, lo giuro! E senza lasciare il tempo al commesso di ribattere, l’uomo-scimmia si aggrappa ad una conduttura sul soffitto e con abili dondolamenti si proietta da una lampada all’altra fino a raggiungere l’uscita. Poi fa un doppio carpiato fino a cadere davanti all’ingresso. Si volta verso il commesso, poi con movimenti veloci si cala i pantaloni rivolgendo all’addetto vendite due chiappe chiare circondate da imbarazzante peluria. Infine se ne esce, lasciando i presenti a bocca aperta.

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AMARCORD, ovvero le migliori CULT JAPAN SERIES anni ’80/’90!

AMARCORD

Continuiamo il nostro viaggio tra i manga/anime cult dagli anni ’80/’90 a oggi e concludiamo le opere più famose del maestro Tsukasa Hojo, perché fumettisulweb prima di City Hunter e Angel Heart, prima di tutto, ci furono loro, le mitiche “gattine” molto apprezzate sia dalle ragazze che dai maschietti…per i motivi comprensibili, che vedrete!

Per le immagini © Tukasa Hojo/Shüeisha/ TMS Entertainment

A cura di Sonya Rosciano omniasonya.blogspot.com

Occhi di Gatto (Cat’s Eye) Partiamo dalla storia, alquanto originale e primo punto a favore del suo successo: tre avvenenti sorelle Giapponesi, Rui (Kelly nella serie Italiana), Hitomi (Sheila nella serie Italiana) e Ai (Tati nella serie Italiana) gestiscono a Tokyo il “Cat’s Eye” (che è anche il titolo originale della serie) un bar che si chiama come una banda di famose ladre che imperversa in città da tempo e le ragazze sono molto sicure di sé a usare questo nome per il bar, perché le famose ladre sono proprio loro! Ladre in un certo senso a fin di bene, in quanto rubano solo le opere appartenenti al loro padre scomparso nella II Guerra Mondiale, in seguito disperse in giro per il Giappone e non solo. Forse anche legittimate dal fatto

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di voler recuperare quella che alla fine è l’eredità del loro padre, non si può non provare simpatia per le protagoniste che, pur abilissime a non farsi mai prendere (alcuni trucchi stravaganti usati nelle loro imprese ricordano le trovate più che originali di Lupin III), non sembrano proprio delle delinquenti, ma delle eroine! Ma se non bastasse questo a rendere interessante la storia, Hojo aggiunge una trovata originale e al limite dell’assurdo: una delle tre ladre è fidanzata proprio col detective incaricato di catturare la banda di Occhi di Gatto che dà loro la caccia da sempre, senza essersi mai accorto di nulla, ovviamente… La “furbata” di Hojo in questo caso è doppia, perché oltre a quanto detto sopra, il lettore/ spettatore in questo modo è ansioso di sapere se alla fine della storia il detective scoprirà la verità, perciò ha un motivo in più per seguire la serie fino alla fine! Come spesso succede in Italia, da noi sono arrivate prima le due serie TV e poi sull’onda del successo è arrivato anche il manga originale (l’esatto contrario di quello che succede in Giappone). Ma spendiamo due parole sui personaggi principali: Rui è la maggiore delle sorelle (e la mia preferita!), quella coi capelli mossi, nonché la più sensuale e la mente del gruppo: è lei che organizza dettagliatamente i piani, ma partecipa anche alle azioni insieme alle sorelle; è la più saggia, ma senza essere noiosa, anzi, a volte sorprende uscendo dalla sua proverbiale flemma e distacco, dimostrando di avere altrettanta verve come le sue sorelle. Poi c’è Hitomi, la secondogenita, coi capelli lunghi lisci, nonché vera protagonista della storia (cosa che a me non piace): molto bella e sexy anche lei, è “il braccio” della banda, quella che esegue la maggior parte delle azioni e, come già detto, è la fidanzata del detective che dovrebbe catturarle! Di carattere alterna calma e capricci, a volte un po’ altezzosa gioca come Rui col suo fascino, altre volte è più calma e riflessiva. Infine c’è la sorella minore Ai quella coi capelli corti, che nonostante vada ancora a scuola, è parte attiva della banda, sia nelle azioni, sia grazie al suo ingegno, creando i trucchi e i marchingegni utili alle loro imprese: è la più vivace, in un certo senso la più infantile del gruppo, essendo ovviamente la più giovane, ma sa tirar fuori carattere e serietà quando serve. Toshio (Matthew in Italia): è il detective cha dà la caccia alle “gattine” nonché il già citato fidanzato di Hitomi; è un personaggio solo apparentemente sempliciotto e di poco peso: infatti sebbene è talmente ingenuo e maldestro da non riuscire a catturare la banda che insegue da anni né tantomeno da capire che una di loro è proprio la sua fidanzata, pur provando attrazione anche per lei, in altre occasioni si dimostra in gamba ed eroico nel lavoro e nella vita… Mitzuko (Alice in Italia, si legge “Elis” alla maniera anglosassone): la furba e intraprendente collega di Toshio che sarà l’unica a sospettare sempre che Hitomi e le sue sorelle possano essere la famigerata banda di Occhi di Gatto, ma ahimé non verrà mai ascoltata e, grazie all’abilità delle tre sorelle, anche quando si avvicinerà a far scoprire la verità, verrà sempre beffata all’ultimo momento! Il manga ufficiale è uscito più di una volta ed è ancora reperibile nelle migliori fumetterie, mentre le due serie TV sono state pubblicate due volte anni fa, in VHS e in DVD, e attualmente c’è una nuova riedizione in DVD, ma ahimè tutte le edizioni sono solo la copia delle serie TV, quindi in versione censurata… speriamo che presto facciano uno “speciale scene tagliate” o un’edizione integrale, come è successo per altre serie famose.

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Differenze tra manga e anime TV La prima differenza è il disegno: nei primi numeri il tratto di Hojo, quindi del manga, non è ancora maturo e ai livelli di City Hunter, ma dopo poco migliora esponenzialmente arrivando alla sua futura e permanente qualità, pertanto le sue tavole, le copertine e le illustrazioni del manga hanno un tratto più caratteristico, dettagliato e curato, ma, anche se l’anime è vecchiotto e le due serie sono disegnate da character designers diversi, sono apprezzabili e proprio il disegno più maturo e occidentalizzante rispetto ai soliti occhioni enormi, volant e sorrisoni tipici delle serie shojo, è un altro punto di successo della serie. Io personalmente tra le due serie TV preferisco il disegno della 2ª, ma sono entrambi molto buoni… Manga

1ª serie TV

2ª serie TV

Nonostante alcune differenze, le due serie TV ricalcano abbastanza fedelmente sia l’aspetto dei personaggi che la storia del manga e sicuramente la capacità di rendere bene nell’anime la bellezza e sensualità delle protagoniste, soprattutto nelle loro attillatissime tutine da ladre (che cambiano dalla 1ª alla 2ª serie), ha contribuito non poco ad allargare il pubblico maschile di tutte le età che seguiva fedelmente le serie TV e poi anche il manga! Ma oltre a questo, il successo di pubblico di ogni sesso ed età di Occhi di Gatto è dato anche dal solito stile vincente di Hojo, cioè presentare protagonisti adulti, ma senza rinunciare alla fusone di generi (avventura-comico-romantico) asso vincente del genere manga giapponese. Censure E veniamo all’argomento più “stuzzicante”, ma anche più irritante, le censure italiane! Il motivo è sempre lo stesso: in Italia non hanno ancora capito che in Giappone anche i cartoni animati e i fumetti sono fatti non solo per bambini, ma per tutte le età e anche per adulti, perciò acquistano blocchi di serie di successo per poi “livellarle” tutte all’età scolare, anche a scapito della trama e della comprensione della serie! Ovviamente, le censure principali riguardano il sex-appeal, ritenuto esagerato, delle protagoniste e non solo: sono state tagliate tutte le scene di nudo, anche se in realtà si vede ben poco, o altre scene sexy, come 38


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per esempio, Rui che si fa slacciare il vestito da Toshio, Toshio che per sbaglio tocca la tetta della fidanzata o sempre Toshio che per sbaglio si asciuga la fronte con un paio di slip di Hitomi,(oltre ad aver cambiato i nomi di tutti i protagonisti per “nascondere” che siamo in Giappone, come se i bambini Italiani non fossero in grado di capire che esistono altri Paesi oltre all’Italia!)

Una nota di merito va al doppiaggio: la vecchia generazione di doppiatori degli anni ’80 sono stati tra i migliori “attori di voce”, sia per i film che per i cartoni animati di questo tipo: le voci di Occhi di Gatto sono ben caratterizzate e azzeccate per ogni personaggio: infatti molti di loro, pur invecchiati, continuano a doppiare film e telefilm e serie di successo ancora adesso. Anche per Occhi di Gatto, il successo ha “partorito” vari figli: oltre all’ottima colonna sonora originale (reperibile ancora su cd) e al successo della sigla Italiana, sull’onda dell’enorme successo sono stati fatti: • un live action con attori veri, ma come fu anche per City Hunter, Lupin III e molti altri, i protagonisti, e spesso anche la storia, non somigliano affatto agli originali e la qualità è nettamente inferiore (io per non rimanere delusa non li ho mai voluti vedere!) • un remake manga in chiave moderna e diverso dall’originale (un po’ come hanno fatto per i nuovi film sulle Charlie’s Angels e Hazzard, che per me sono stati quasi blasfemi!) che però, anche leggendo le recensioni, a me personalmente non ha entusiasmato al punto da comprarlo, ma sicuramente per curiosità o spirito di collezione e consigliabile, insieme al live action di cui sopra. • vario merchandising, stranamente poco diffuso in Italia, tra cui vari tipi di bambole/action figures di qualità differente (e discutibile) • Illustration Books originali di Hojo con splendidi disegni e illustrazioni, come poi sarà anche per City Hunter e le altre sue opere. • vari volumetti pirata fotocopiati e con dialoghi inventati che circolavano anche nelle fumetterie accanto al fumetto originale. E con Occhi di Gatto chiudiamo il capitolo Tsukasa Hojo… come? Volete sapere se alla fine Toshio scoprirà che la sua fidanzata Hitomi è Occhi di Gatto? Leggete il manga e guardate la serie, anche perché il finale cambia un po’… posso solo dirvi che in entrambi alla fine ci sarà un colpo di scena! Alla prossima Cult-Series! 39


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Ludus in Tabula è LUDUS IN una rubrica rivolta verso chi vuole approcciare, in modo semplice, fumettisulweb appassionante ed economico al gioco da tavolo.

TABULA

La porta segreta

A cura di Provolik www.archons.it

Un elemento di difficile valutazione quando si gioca è quello del segreto che, per questo post, esemplificherò con una porta segreta, ma che potrebbe stare per altre mille cose, come un intrigo di palazzo, un mistero da risolvere e via discorrendo. La difficile valutazione sta nel dare a questi segreti la giusta posizione, perché in determinate occasioni devono avere maggior rilevanza che in altre. Vediamo alcuni esempi utilizzando la nostra porta segreta: si tratta quindi di una porta che esiste, che è possibile passare ma che, se non si sa che c’è, non si vede ed è quindi ben mimetizzata. Mi rendo conto che potrebbero essere considerate segrete anche porte parzialmente visibili ma che necessitano di alcune azioni particolari per essere aperte (“Mellon!”), ma vediamo invece cosa questa porta potrebbe nascondere. 1. Segreto marginale. La porta potrebbe nascondere qualche cosa di marginale o di poco importante ai fini dell’avventura, ma che poteva essere molto importante nel momento in cui è stata costruita. Visitando delle vecchie rovine i personaggi potrebbero imbattersi in una porta segreta che nasconde una vecchia via di fuga, oppure un rifugio segreto dove ripararsi da un nemico penetrato nella struttura. Sarebbe quindi più un elemento di background oppure uno spunto per una missione secondaria, ma nulla più di questo. 2. Segreto importante ma non vincolante. La porta potrebbe nascondere qualche cosa di importante, come un tesoro, una piccola biblioteca o comunque una stanza che potrebbe risultare interessante per i personaggi. Tuttavia non scoprire questa porta non fermerebbe il gruppo dal risolvere l’avventura, semplicemente avrebbero dei premi in meno e acquisirebbero meno soldi, meno oggetti o meno conoscenze. 3. Segreto vincolante. La porta nasconde una stanza che contiene qualcosa di importante: potrebbe essere una delle chiavi per proseguire, il prigioniero da ritrovare/liberare o uno degli oggetti da recuperare. Se nascondesse un tesoro, questo potrebbe contenere l’elemento o uno degli elementi per sconfiggere il nemico finale, oppure la prova inconfuntabile della colpevolezza del cattivo di turno. Insomma, ciò che la porta segreta cela è uno dei punti chiave o il punto chiave dell’avventura in corso. Se la porta segreta ricade nei primi due esempi, il problema non sussiste, perché l’avventura va avanti comunque, ma se è del terzo tipo c’è una bella gatta da pelare.

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Che fare? Direi che qui si tratta di una scelta stilistica e dividerei l’atteggiamento da tenere in due filoni: A. La legge del protagonista. Il protagonista è l’eroe principale dell’avventura e, dal punto di vista narrativo, per essere protagonista deve in qualche modo uscirne vincente. Quindi, seguendo questa legge, i personaggi dovranno avere accesso all’informazione che esiste una porta segreta. Questo tipo di atteggiamento salva la storia, che non blocca il suo flusso di fronte a una difficoltà insormontabile e anzi, pone i protagonisti automaticamente al di sopra di queste difficoltà proprio perché protagonisti. B. La legge della capacità. I personaggi fanno parte di una storia, ma ne diventano gli eroi e i protagonisti soltanto se possiedono le capacità per farlo. Se non riescono a superare le difficoltà che si trovano davanti, dovranno ritirarsi o fallire nel tentativo. In questo modo la storia si blocca e diventeranno parte degli sconfitti che fino a quel momento si erano cimentati nella stessa impresa. Per quanto mi riguarda, prediligo lo stile B, però mi rendo conto che anche lo stile A ha un suo perché. In effetti con A si va incontro sia al Master, che in caso di poca capacità dei personaggi (o dei giocatori) non butta un’avventura, sia ai giocatori, che per non aver avuto la giusta intuizione o non aver ottenuto un buon punteggio con il dado nel momento giusto, si precludono di vivere tutta la storia. B invece tende più a uno scenario verosimile, dove il personaggio diventa protagonista se ha le capacità e se compie le giuste scelte per farlo. In un certo senso A segue maggiormente un approccio narrativo, dove però per questo si intende una storia che sia degna di essere narrata e, per questo, sia sostanzialmente già decisa (stiamo parlando di un punto chiave); con B invece la storia non è già decisa e si saprà solo in seguito se lo diventerà e se sarà una bella storia da essere narrata. Preferisco B perché se devo svelare per forza l’ubicazione di una porta segreta, non ha senso metterle se non per gusto narrativo, oppure dovrei metterne solo dei primi due tipi, ma evitare di inserire porte o passaggi segreti vincolanti dove avrebbe senso che esistessero non mi garba molto. Legare la scoperta della porta segreta a un singolo tiro di dado potrebbe risultare controproducente: eventualmente potrei far scoprire determinati passaggi su richiesta, oppure spendendo in maniera adeguata un certo tempo. Un espediente molto divertente, ma anche verosimile, è quello di lasciare alcuni indizi che lascino pensare all’esistenza di un passaggio segreto: spifferi, tracce sul terreno, mappe più antiche, dicerie, teorie di altri ricercatori e via discorrendo. Inoltre la legge del protagonista potrebbe anche estendersi in altri ambiti, come gli scontri, i diverbi, la scelta delle giuste strategie. Inoltre se il segreto non riguarda una semplice porta, ma un intrigo sulla risoluzione del quale potrebbe basarsi tutta l’avventura, ecco che la legge del protagonista anziché migliorare la situazione potrebbe togliere il gusto di giocare l’avventura stessa. Del resto, anche se come master decidessi di avere l’obbligo di fornire tutti i pezzi del puzzle, e come regola potrebbe essere accettabile, questo però sottende ad alcuni accorgimenti. Ottenere questi pezzi non è automatico, se i personaggi stanno in taverna a gozzovigliare non troveranno soluzioni, ma soltanto guai. Una volta ottenuti i pezzi, non spetta al master metterli insieme: al limite il master può fornire degli ulteriori indizi ai personaggi più intelligenti, ma se al giocatore manca l’attenzione o lo spunto finale, tanto vale che il master si scriva le storie da solo, giusto per compiacersi. Infatti nel mio gruppo di gioco, non sempre i personaggi escono vittoriosi dalle avventure, ma quando ci riescono, lo fanno con grandissima soddisfazione, perché se lo sono meritato e, a maggior ragione, potranno narrare la loro storia con un certo orgoglio.

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Recensioni a cura ANIMECLICK di AnimeClick, quotidiano di informazione su anime, manga e fumettisulweb fansub italiano

| WWW.ANIMECLICK.IT

Cosfight

Non può che venirmi in mente, leggendo “Cosfighter”, un po’ “Kill la Kill”: alla fine l’idea dei vestiti potenziati ricorda molto la serie TV giapponese, ancor più tenendo conto alcuni sviluppi della trama. Il concetto è tuttavia rivisto e adattato ad un fenomeno molto in voga, quello del cosplay: immaginatevi se il vostro costume vi desse anche i poteri del personaggio che interpretate. Certo che a quel punto mettersi alla prova per vedere chi è il migliore sarebbe un passo molto breve, passo che il fumetto decide di intraprendere, dando luogo ad un vero e proprio torneo. Se vi aspettate soltanto una serie di scontri, in realtà la situazione si evolve in fretta in qualcosa più vario e dalle conseguenze più ampie per il mondo intero, visto che una squadra nasconde un segreto che mette in pericolo l’intera umanità. “Cosfighter” parte giocando tra battute e citazioni, offre qualche rapido scontro, ma cresce riuscendo anche a propor-

Autore Recensione: Tacchan Voto Fumetto: 8/10 Numero Volumi: 1

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re una buona trama. Si legge in modo scorrevole e con piacere, tuttavia proprio il suo concept lo rende meno immediato di come potrebbe essere: il volumetto è disegnato di diversi autori, ognuno con uno stile molto diverso. Se è pur vero e indubbiamente positivo che alcuni siano molto indicati alle parti che raccontano, vi è un continuo mutamento del disegno e del tratto che richiede un minimo di adattamento al nuovo stile da parte del lettore. Sia per gusti personali, sia per diversa propensione tecnica, ci sono poi parti con uno stile che ho trovato più gradevole di altri. Se all’inizio tutto sembra essere buttato sulle scherzo e non sembra offrire molto altro, se non qualche scontro in cui i personaggi fanno il verso al proprio cosplay e in pratica ci troviamo di fronte a scontri di personaggi noti, la svolta arriva presto e la piega è per certi versi inaspettata, ma molto gradita. Il volumetto si conclude in modo soddisfacente e si dimostra piuttosto appassionante, alcuni sketch molto azzeccati. Nel complesso lo consiglio, credo possa rivelarsi una lettura piacevole e divertente. Cyrano Comics AUTORE: Autori vari GENERE: Avventura, Azione, Combattimento, Parodia FORMATO: 13,5×20,5 cm, b/n PAGINE: 240 pag PREZZO: € 8,90

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Gli autori di AUTOPRODUZIONI “Fumettisulweb” oltre che in rete sono rintracciabili su carta nelle fumettisulweb pubblicazioni che vedete in queste pagine.

Anacanapana è una rivista dedicata al fumetto umoristico italiano ed estero. Il n.1 contiene storie e strisce di G.Moeri, Fam, Zetabò e Manu, oltre ad autori USA di inizio Novecento quali E.C.Segar, G.Mc Manus e G.Herriman. Editore Cartoon Club, 48 pag., formato 22×26 cm, b/n, € 6,00. Il numero 2 contiene storie e strisce di G.Moeri, Fam, Ghetto ed Elena, ancora E.C.Segar, G.Mc Manus e G.Herriman e un autore anni 40, Carl Burgos. 48 pag., formato 21×29,7, b/n, € 7,00. Si può acquistare in fumetteria, oppure consultando la pagina degli acquisti di FdC, scaricando un modulo, compilandolo ed inviandolo a Fumo di China per posta elettronica. Presso l’editore il prezzo è di 5 euro per entrambi i numeri.

Lui&Lei Island, il rapporto tra un arrendevole uomo, la sua frivola moglie, una bisbetica suocera e il loro intelligentissimo cagnolino. Il tutto nell’ isola tropicale chiamata Orcoloco e nei lussureggianti boschi di Monteverde! Nello stesso libro anche “Manuel & Mika”: una serie a strisce su come possa essere difficile la collaborazione tra uno sceneggiatore (Manuel) e la sua inseparabile disegnatrice (Mika)!.

Cyrano Comics: Cyrano Comics è un’associazione culturale che disegna, studia e pubblica fumetti. Nata a Verona nel 2008 da un gruppo di appassionati disegnatori e sceneggiatori, ha avviato una serie di progetti quali riviste a tema, monografici e i libri-gioco per i più piccoli. A questa pagina trovate il loro NEGOZIO ONLINE: http:// shop.cyranocomics.com/

Ettore e Baldo: i volumi che raccolgono la produzione della striscia sono ordinabili su http://ettorebaldo.it/ component/ rokquickcart/ ?view=rokquickcart

Autoproduzione, formato 30x21 cm, 96 pag., € 6,50; ordinabile su http://www. shockdom-store.com/58luielei-island.html

Pulci: Il pulcino alieno di Claudio Cardinali si trova su http://www.pulci.org/acquisti. htm con il suo albo, “Pulci il signore degli amplessi”, 52 pag., b/n, 22x16, 8 euro. Allo stesso indirizzo albi per iPhone/iPad/iPod, mentre magliette ed oggetti si trovano a questo indirizzo: http:// pulci.spreadshirt.net/it/IT/ Shop/Articles/Index/ Lurko il porko mannaro, le prime tre storie del personaggio satirico-grottesco di Fam nel classico formato tascabile; 64 pp., b/n, copertina a colori, f.to 12x17 cm € 5,00; metodo di pagamento PayPal, PostePay, bonifico bancario o vaglia postale.

Nestore, battibecchi tra un fumetto ed il suo disegnatore: i volumi che raccolgono la produzione della striscia sono ordinabili su http://et23.altervista.org/nestore4.htm/

Crazy Nena: Quando è la casalinga a far disperare te“: Le strisce di Serena Romio dedicate alla vita matrimoniale; 72 pagine, formato 15x15 cm, € 10; ordinabile su http:// www.arpabook.com/_schedaLibri.asp?IDTitolo=830

Informazioni all’indirizzo http://www.fumettidifam. com/shop

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Shogi: Lo Shogi: è un gioco originario del Giappone (per questo talvolta definito scacchi giapponesi), ma anche un viaggio illustrato seguendo la crescita della protagonista Liens, ninja del villaggio di Iga nell’epoca Sengoku, durante la storia e il succedersi degli eventi, descritti tramite una serie di illustrazioni raffiguranti la protagonista. Autrice: Stefania Guarnati; formato 21,6x27,9 cm, 32 pagine, copertina morbida, in vendita su Lulu (http://www. lulu.com/product/a-copertina-morbida/shogi/4545973), € 20, € 10 per la versione digitale (“ebook” in pdf).


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Strips! È una sitcom di 12 episodi distribuita gratuitamente su YouTube (o sul sito www.stripslasitcom.it), che narra le avventure di uno sventurato proprietario di una fumetteria.

ZeroZeroAmici: “ZeroZeroAmici”, tascabile umoristico di formato alanfordiano (128 pagine, b/n, cm 12×17, 5 euro), vede un trio di agenti segreti chiamati a compiere una missione all’interno di un castello, rimodernato ma non privo di sorprese … trovandosi alla fine con qualcosa in più. All’interno anche una pin-up della tarzanella Shegra ed una striscia di Geo McManus del 1913.

Pingo e il suo mondo, le prime 200 strisce del pinguino disegnato da Dago in un volume di 105 pagine formato 16.8 larghezza € 26.0 altezza, in vendita su Lulu a 7,5 euro su http://www.lulu. com/product/a-copertinamorbida/pingo-e-il-suo-mondo/17281367

Cronache Mazzate (http:// www.lulu.com/product/ copertina-rigida/cronachemazzate/5282735), un successo fantasy per grandi e piccini, realizzato con la solita qualità, competenza e cortesia dalla Squadra Cazzate. Pubblicato dalle Edizioni Il Minchione (http://www. lulu.com/spotlight/mazzate). Sfogliate il catalogo di questo orchitante editore.

Berto e i Marziani Bolla e altre storie, di Mauro Ghiselli, 96 pag., per ragazzi, € 16. Scheda su http://www. libreriauniversitaria.it/bertomarziani-bolla-altre-storie/ libro/9788860814234

Luca Baggio, autore della web serie, grazie a Emmetre Edizioni, ha realizzato un libretto dove sono presenti divertenti aneddoti e retroscena mai narrati nella sitcom. http://www.shop. emmetre-edizioni.eu/ epages/990129384.sf/ it_IT/?ObjectPath=/ Shops/990129384/ Products/001STRIPS

L’albo è pubblicato dal Cartoon Club/Acli-Fumo di China, ed è in vendita sia nelle fumetterie servite dall’editore che nei banchetti del CC/ FdC alle fiere del fumetto; si può acquistare anche direttamente, come descritto nella pagina degli acquisti di FdC, scaricando un modulo, compilandolo ed inviandolo a Fumo di China per posta elettronica. Maggiori informazioni. Eloisa’s Illustrations & characters - Cat O rama – a Liludori’s little adventure – only for collectors, cartonato, 16,5x12cm, 56 pag., $ 150 (circa € 115), su http://www.etsy.com/ listing/12428231/cat-o-ramaa-liludoris-little-adventure - A family tree – a Liludori’s little adventure – only for collectors, carta riciclata, 16,5x12cm, 48 pag., $ 150 (circa € 115), su http://www. etsy.com/listing/12388590/afamily-tree-a-liludoris-little

Il mondo di Bagigio: uno, due… gdè: di Barbara Camilli, illustrazioni di Veronica Carratello, audio cd musicato da Dario Artuso, 44 pag., cucito, 23x 16,50, € 15; Astragalo Edizioni. Scheda su http://www.interlibri.it/index. php?page=shop.product_ details&flypage=ilvm_fly_ showroom_mall.tpl&product_ id=431&category_ id=28&option=com_ virtuemart&Itemid=53

Frank Carter, avventure di una spia per caso. Un uomo qualunque, una vita normale. Tutto questo sta per cambiare per il mite Frank Carter, grande appassionato di romanzi gialli, che viene coinvolto, suo malgrado, in una vicenda spionistica nella Casablanca degli anni ’50, durante una “vacanza di lavoro” assieme alla moglie Jill. E, da allora, la sua vita non sarà più la stessa… Scritto da Carlo Coratelli e disegnato da Fortunato Latella, sul solco tracciato dalle classiche strips made in USA, Frank Carter offre ai lettori ingredienti come umorismo, suspence, colpi di scena, azione e romanticismo vecchio stile. Preparatevi ad essere trasportati nelle avventure di una spia per caso… http://www.redonline.it/product_info. php?cPath=103&products_ id=1944

Ancora e mai più (nelle mutande) Può un amore tradito dare il colpo di grazia a tutto ciò che di buono c’è in Edmondo, spingendolo a manifestare il suo lato più irriverente e cinico? Naturale, dato che in certe situazioni si può solo soccombere o reagire. Ma da un ventitreenne che si fa soprannominare Mondo, che vacilla continuamente tra il complesso di Edipo e quello di Rocco Siffredi e che possiede un ego smisurato, con istinti di onnipotenza e quel cinismo che piace, non ci si può aspettare di certo la resa. D’altro canto, resta sempre un ragazzo gettato nella fossa delle leonesse milanesi. Il romanzo d’esordio di Andrea Pistoia, il curatore di Zine! http://www.andreapistoia.it/ ordina/

Universitabù: le strisce di MontonePecorAgnello sul mondo universitario, con protagonisti 6 studenti e un cane alle prese con le assurdità del corso di laurea in Disegno Industriale. 60 pag., 21x15 cm, brossurato, € 5, disponibile su http://www.lulu.com/ shop/montonepecoragnello/ universitabù-vol1/paperback/ product-13045361.html

Vermi, una società che striscia, la prima raccolta delle strisce di Rouge; informazioni all’indirizzo http://www.vermidirouge.com/_vermercato. php?pubb=pubb1

Zorflick: Le raccolte della striscia di Matteo Freddi; vol. 01 (ediz. Shockdom - esaurito); vol. 02: (Associazione Altrove - esaurito); vol. 03 (ediz. Arcadia), € 8, su http://www. nuvoleshop.com/shop2007/ scheda.asp?id=4659

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Zine! [zi:n!] #20 - Ottobre-Dicembre 2016

GLI AUTORI | I FUMETTI

Hanno collaborato a questo numero

fumettisulweb

SteG

L’Annina

Cyrano Comics

happyMACH

SteG cioè Stefania Guarnati nacque in una fredda giornata d’inverno e Brescia l’8/12/82.

Classe 1975. Stile: tragicomico. Alle elementari, la maestra numerava le pagine dei miei quaderni perche’ le strappavo per disegnare. Ora lavoro in un bar e disegno sui tovaglioli e sui fogli per le ordinazioni. I miei ebbri clienti e la mia calabrononna sono la fonte di ispirazione di quello che “fumetto”.

Cyrano Comics è un’associazione culturale che disegna, studia e pubblica fumetti. Nata a Verona nel 2008 da un gruppo di appassionati disegnatori e sceneggiatori, ha avviato una serie di progetti quali riviste a tema, monografici e i libri-gioco per i più piccoli. A questa pagina trovate il loro NEGOZIO ONLINE: http://shop.cyranocomics.com/

happyMACH, nasce nel 1982 a Sandunello Beach (MI) con un brutto rapporto con i pastelli. A 15 anni scopre il canottaggio: non lo abbandonerà più. A 17 anni impara a disegnare. 5 anni dopo, scopre Rat-Man, inizia coi primi fumetti ed entra nei Marasma General al basso. Dà vita alla 80’s workgroup. Dal 2001 al 2006 si laurea in ingegneria e da allora si nutre tutti i giorni.

Sin da bambina dimostra di avere una certa mano nel disegno, più che altro che era l’unica cosa che le piaceva fare a scuola ed è anche ovvio che se qualcosa piace poi ci si applica e si evolve. È Geometra ma nella vita ha preferito ridiplomarsi alla scuola del fumetto di Milano, Indirizzo realistico. Dopo aver osservato il difficile mondo del fumetto decise di ampliare le proprie conoscenze al mondo della grafica. Prima tradizionale e successivamente web. Oggi si può definire disegnatrice di fumetti-illustratricegrafica-webdeveloper.

Fode Diplomato all’accademia di belle arti ACME di Novara, cerco di muovermi tra disegni, colorazioni e grafica senza eccellere particolarmente in nessuna di queste discipline. Aiuto in questo progetto la ben più talentuosa Annina nell’impaginazione e nella colorazione delle sue vignette.

Alex Galbero Autore esordiente di fumetti e designer, uno dei soci fondatori di “Avanguardia Verona”, associazione che opera nell’ecodesign. Da più di un anno si è unito all’associazione Cyrano Comics. Oltre a ciò, porta avanti L’INCAZZATOMAN su FB, spaccato degli eventi quotidiani infarcito di visioni splatter.

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Batti

TeD

Ha iniziato a scrivere fumetti all’età di undici anni. Dopo innumerevoli tentativi per creare qualcosa di innovativo, si rassegna e inizia a disegnare le strisce di Risula e dei suoi amici. Ha cercato di rivoluzionare il canone classico della rappresentazione grafica della striscia. Forse un giorno ci riuscirà.

Dopo una vita in giro per il mondo torna nella sua città come addetto vendite. Nel frattempo apre un blog/ diario e parallelamente un altro di strip demenziali ed irriverenti. Dopo due anni abbandona quest’ultimo e ne crea uno nuovo, cambiando stile grafico e narrativo.

G.Moeri, fumettista da sempre di “area Supergulp”, creatore di svariati personaggi e già coinvolto nella rivista antologica “Anacanapana”, adesso ripercorre il filone del tascabile umoristico sul cui modello quasi sempre stende le sue storie.

Fam

Sonya Rosciano

Vigevanese d’adozione ma nato e cresciuto a Brindisi, dopo il liceo artistico si dedica a varie attività prima di approdare alla grafica. Collabora con studi grafici e agenzie di comunicazione, dedicandosi parallelamente all’attività di fumettista del web.

Appassionata di disegno e fumetti, ho partecipato a vari concorsi, vincendone alcuni, e ho pubblicato su fanzine e riviste del settore. Ho iniziato diversi “plot” di storie a fumetti, ho realizzato disegni su commissione, un libretto illustrato e piccoli lavori grafico-pubblicitari. Trovate i miei lavori su http:// omniasonya.blogspot.it

Tamaro e Demonia Nato nell’ottobre 2011, questo blog è un connubio di strip e di riflessioni dell’autore. Le strip ruotano intorno alla vita di una coppia di fidanzati in balia dei loro sentimenti reciproci di amore e odio. Il carattere ingenuo di lui e quello cinico di lei li porterà ad uno scambio di frecciatine senza esclusioni di colpi.

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LA CONTROCOPERTINA ILLUSTRAZIONE DI SONYA ROSCIANO


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