Basic Design 2 - Francesco Cerisano

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Francesco Cerisano A.A. 2020 - 2021 Corso di Basic Design 2 Docente Francesco Fumelli


INDICE 01 INDICE 02 INDICE 03 INDICE 04 INDICE INDICE KIRIGAMI

NARRAZIONI

LA PANCA

Non c’è design senza disciplina. Non c’è disciplina senza intelligenza. - Massimo Vignelli

ERRORI DI PROGETTAZIONE


KIRIGAMI

K

irigami è un termine che deriva dal giapponese “kiru” (tagliare) e “kami” (carta). A differenza del più noto

origami, che utilizza solo le pieghe per modellare la carta, il kirigami si basa su un modello di tagli in un foglio di carta piatto per cambiarne la sua flessibilità e consentirgli di trasformarsi in forme 3D. Gli artisti del Kirigami hanno usato a lungo questa forma d’arte per creare di tutto, dalle carte popup a castelli e draghi. La possibilità d’intaglio della carta (e non solo di piegatura) offre quindi una grande potenzialità creativa che, talvolta, “strizza l’occhio” persino alla scienza. Infatti, i ricercatori della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences ispirandosi al Kirikami hanno sviluppato un quadro matematico in grado di trasformare qualsiasi foglio di materiale in qualsivoglia forma prescritta. La ricerca è stata pubblicata nel 2019 su Nature Material con il titolo di “Programming shape using kirigami tessellation”. Questa linea di ricerca consentirà, secondo il team di scienziati, di progettare e realizzare materiali innovativi, in grado di cambiare la propria forma e struttura. L’esercitazione in questione consiste nella creazione di due esercitazioni e due varianti proposte a lezione, poi altre due inventate dallo studente. Infine lo studente deve realizzare tre modelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria bilaterale, una simmetria traslatoria e il terzo un doppio ribaltamento di uno dei semipiani.

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Capitolo 1 - Kirigami

KIRIGAMI BASE 1

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KIRIGAMI BASE 2

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Capitolo 1 - Kirigami

KIRIGAMI VARIANTE 1

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KIRIGAMI VARIANTE 2

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Capitolo 1 - Kirigami

KIRIGAMI INVENTATO 1

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KIRIGAMI INVENTATO 2

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Capitolo 1 - Kirigami

KIRIGAMI DOPPIO RIBALTAMENTO

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KIRIGAMI SIMMETRIA BILATERALE

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KIRIGAMI SIMMETRIA TRASLATORIA

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NARRAZIONI

I

n questa seconda esercitazione è richiesto di utilizzare le doti apprese dall’esercitazione precedente per creare con la fantasia dei modelli più complessi. L’esercizio consiste nella rappresentazione di due “città ideali” ispirandosi al libro “Le città invisibili” di Calvino. In questa esercitazione bisogna privilegiare l’aspetto scenico, si tratta di visualizzare fotograficamente delle architetture e degli spazi tridimensionali. Inoltre non è importante vedere il Kirigami nella sua interezza, tuttavia occore allegare i ldisegno tecnico con l’indicazione delle varie pieghe gestendo: - Costruzione dei modelli attraverso un processo di taglio e piegatura o curvatura. - Riprese fotografiche variando le luci e le textures. - Rappresentazione grafica sul piano. Le esercitazioni di “taglia e piega” hanno l’obiettivo di sviluppare un controllo cognitivo delle configurazioni spaziali. Abituare lo studente a concepire la forma come risultato di un processo logico. Nella fase teorica, saranno richiamati i temi della morfologia e della topologia. L’esercitazione “narrazioni” ha il fine di fariflettere lo studente sulle relazioni che si determinano tra forma e significato.

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TECLA

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AGLAURA

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ERRORI DI PROGETTAZIONE

N

ella nostra vita quotidiana abbiamo di certo almeno una volta riscontrato dei problemi con l’utilizzo di certi oggetti dovuto ad un errore di progettazione del designer. Questa esercitazione richiede di individuare due di questi errori e, documentare l’errore fotograficamente, spiegarne il problema e indicare una soluzione con tanto di grafica.

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Capitolo 3 - Errori progettazione

L’OLIERA IKEA

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Questa oliera Ikea dal look estremamente minmalista, presenta il più classico dei problema di questi contenitori. Ogniqualvolta viene utilizzata l’oliera, alcune gocce colano fino ad ungere il corpo della boccetta. Il problema ha origine dal fatto che il coperchio non possiede nessuna protezione che impedisce all’olio di colare.

SOLUZIONE

La soluzione da me progettata è molto semplice. Ho modificato la forma del beccuccio in modo tale da gestire meglio la fuoriuscite dell’olio. Le gocce di olio che, nonostante questo, coleranno sul contenitore, si raccolgono nel tappo a cui ho conferito una forma concava. Ho inoltre aggiunto un forellino sul tappo in modo tale che l’olio raccolto possa rifluire all’interno dell’oliera. Questo forellino è stato posto posteriormente rispetto al beccuccio dell’oliera in modo tale da evitare la fuoriuscita di olio durante il suo utilizzo.

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Capitolo 3 - Errori progettazione

PRIMA

DOPO

FORNO E FORNELLI SMEG

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Questi fornelli SMEG hanno un evidente errore di interfaccia, infatti visivamente è molto difficile comprendere il funzionamente delle sette manopole che risultano identiche. In pratica le tre manopole di sinistra regolano il forno, mentre le quattro di destra regolano i fornelli. I problemi che sorgono sono due: il primo è che risulta complesso capire a quale fornello corrisponde la singola manopola, questo perché l’unico elemento che lo suggerisce è una piccola illustrazione sotto alla manopola stessa; il secondo problema è che è difficile distinguere le manopole che regolano i fornelli da quelle che regolano il forno.

SOLUZIONE

Vi sono diverse soluzioni per risolvere questo problema d’interfaccia, quella che ho scelto io è illustrata qua sopra. Il primo problema si risolve modificando il posizionamento dei fornelli, creando così questa correlazione naturale che lega da destra a sinistra gli elementi. Per il secondo problema, ho pensato di ridurre la dimensione delle manopole del forno e magari cambiarne anche il colore.

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LA PANCA

L’

esercitazione relativa agli “Elementi di progettazione” prevede la realizzazione di una seduta in legno, più precisamente di una panca. Quindi, è il primo approccio al Design del prodotto per noi studenti del 1° anno dell’ISIAFirenze. Il fine dell’esercitazione è quello di elaborare e proporre un oggetto semplice utilizzando un materiale tradizionale e, con esso, di sviluppare conoscenze nella costruzione di oggetti attraverso l’impiego appropriato di materiali e di adeguate soluzioni costruttive; ma anche di apprendere le modalità di una corretta rappresentazione grafica degli oggetti. La panca oggetto dell’esercitazione deve rispondere ad una o più delle seguenti caratteristiche funzionali: allungabile, con elementi di rotazione, pieghevole, a più funzioni, a più utilizzi, per posture multiple, modulare. Inoltre deve essere concepita per una produzione industriale e con caratteristiche strutturali tali da permettere all’acquirente, almeno in parte, il suo montaggio e smontaggio. L’elaborazione del progetto deve prevedere in sequenza: 1) studi con disegni a mano per una prima definizione dell’idea, 2) disegni di studio per definire la forma nel suo insieme e i suoi particolari, 3) realizzazione di modelli tridimensionali di studio, 4) realizzazione di disegni tecnici in scala e quotati e, 5) modello in scala o prototipo.

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Capitolo 4 -La Panca

PRIMA VERSIONE

SECONDA VERSIONE

MOODBOARD

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“La Colosseo”, come suggerisce il nome, vuole ricordare alcune forme tipiche del periodo Romano. Il corpo base, senza cassetti, sembra infatti riprendere il profilo del Colosseo con tanto di finestre, i tre scomparti. La forma ricorda anche la famosa seduta romana: la chaise longue. Questa panca vuole quindi arricchire i salotti moderni con una punta di elegante neoclassicismo.

PROCESSO CREATIVO

Il processo di creazione che ha portato alla versione definitiva de “La Colosseo” ha dato vita a due precedenti versioni. La prima panca era prevista per esterni (parchi, giardini, ecc.). Vi erano 3 sedute mobili che scorrevano tramite dei binari fissati sul terreno. Le persone potevano quindi decidere da quale parte del grande schienale sedersi. Nella seconda versione la panca è stata ridimensionata per interni, infatti prevede una seduta per 2 persone su quello che prima era lo schienale e tre panchetti rimuovibili multifunzione. Nella terza versione la panca è stata ridisegnata solo esteticamente perdendo la sua forma tozza e spigolosa.

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Capitolo 4 -La Panca

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LE MISURE

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Come richiesto dall’esercitazione la panca deve essere progettata nei minimi particolari, in modo che possa diventare un prodotto vendibile. La lunghezza (140cm) e lo spessore (5ocm) rientrano nella norma. La seduta (100 cm) è adatta per due persone, mentre il tavolino (40x40cm) è comodo per apppoggiare piante e altri oggetti. I panchetti (40x40cm) sono adatti per 1 persona, mentre le misure della maniglia incavata permettono l’ingresso di due o tre dita. Il materiale adatto alla panca, essendo un grosso corpo unico, è il legno massello.

LA PANCA

La panca multifunzione ha una seduta principale per due persone. L’eventuale terza seduta è sostituita da un tavolino che dona un look più dinamico ed elegante alla panca. Il tavolino può essere utilizzato sia per riporre oggetti di decorazione, sia come appoggio per la persona sedutasi accanto.

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Capitolo 4 -La Panca

PANCHETTI GENERALE

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L’elemento più interessante della panca è il panchetto multifunzione, ve ne sono 3 e possono essere rimossi e riposti a proprio piacimento. Il funzionamento della maniglia incavata è duplice: esercitando un forza verso se stessi si può estrarre il panchetto; mentre esercitando una forza verso l’alto è possibile rimuovere il coperchio facendolo scorrere lungo i due binari nei quali è collocato.

PANCHETTI UTILIZZI

I panchetti, come già detto in precedenza, hanno più utilizzi. Possono essere adoperati come ulteriori sedute, infatti se posti verticalmente, sono alti quanto la seduta della panca e la possono allungare di un massimo di 120cm. Se posti orizzontalmente possono essere utilizzati come poggiapiedi. In aggiunta a questi due utilizzi, nei panchetti è possibile riporre oggetti. Una volta rimossi i panchetti dalla panca, diventano utilizzabili anche gli scomparti entro cui erano collocati, nei quali possono essere riposti piccoli oggetti come libri.

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MODELLINO

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Concluso il lavoro progettuale sulla panca, è stato richiesto ad ogni studente di realizzarne il modellino. La tecnica che ho utilizzato è lo stampaggio a filamento. Questo processo utilizza filamenti di plastica polimerici sottoposti a un processo di fusione ed estrusione per andare a finire sul piatto di lavoro, ad ogni strato concluso, l’asse z della stampante si alza e prosegue nel depositare i successivi filamenti fino alla realizzazione dell’oggetto completo. Il modellino è composto da tre moduli: il corpo base, il panchetto e il suo coperchio.



Francesco Cerisano - Docente Francesco Fumelli - Isia Design Firenze - Corso Basic Design - A.A. 2020/2021


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