LETTERE ALLO PSICOANALISTA
Gentile Professore, sono un giovane fotografo e ho scoperto di recente la straordinaria opera della “street photographer” Vivian Maier, venuta alla luce postuma per una serie di circostanze fortuite. Una donna terribilmente sola e povera, anche disturbata mentalmente, fino a compiere atti di piccola crudeltà, la quale nascondeva, però, l’immensa ricchezza del suo occhio sensibile, preciso, ironico, spietato, sempre aperto al mondo, e lo sguardo empatico verso i deboli, gli esclusi, i poveri, gli emarginati. Un sorprendente paradosso parrebbe. Mi farebbe piacere ascoltare il suo parere su questo sorprendente caso umano e artistico. Lettera firmata
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