Francesco Frigione, psicologo e psicodrammatista analitico junghiano, tesse un discorso sulla profonda relazione tra realtà materiale dell'architettura e architettura della psiche. Per far ciò, prende in esame le opere di Paolo Soleri e l'archetipo della Materia come Mater/Madre, il libro "Psicoarchitettura" dello psicologo Ivan Battista, il concetto di “participation mystique”, coniato da Lucien Lévi Bruhl e riutilizzato da Carl Gustav Jung, quello di "topografia dell'inconscio" di Theodor Abt, l'idea del "fare anima", che James Hillman mutua da John Keats, il rapporto poetico tra Jorge Luis Borges e le strade di Buenos Aires, la nozione di labirinto dello stesso Borges e lo studio che fa dello stesso Paolo Santarcangeli, l'idea di "Inconscio psicoide" nuovamente di Jung e del premio Nobel per la fisica Wolfgang Ernst Pauli, la connessione del labirinto col mitico "Mondo dei Morti", "Le città invisibili" di Italo Calvino, simili a sogni, e la Dublino trasfigurata dall'immaginazione letteraria di James Joice.