LETTERE ALLO PSICOANALISTA
Gentile Professore, ho da poco compiuto trent’anni, sono un pittore che può permettersi di vivere della sua arte. In Italia sembra un privilegio incomparabile, ma in altri paesi (penso alla Germania, alla Francia, alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti) si dà ben altro riconoscimento e sostegno a chi produce cultura. Da qualche tempo mi sono trasferito sull’isola d’Ischia, che con la sua luce, le sue rocce, le mille piante, i profumi, a dispetto di tutti gli abusi edilizi che l’hanno sfregiata, non smette mai d’incantarmi. Premesso ciò non posso evitare di dire che, malgrado le ottime intenzioni di alcune associazioni culturali e di qualche bravo gallerista, in questa terra, a livello pubblico, per l’arte e la cultura si fa veramente poco. È un atteggiamento così assurdo e autolesionista! Si potrebbe vivere soltanto di cultura in un luogo tanto bello e tanto ricco di storia, eppure quasi tutti gli sforzi e gli appetiti si indirizzano a incentivare un bieco turismo di massa. Non le chiedo di analizzare il triste dato sociologico o politico, che sta sotto l’occhio di tutti, ma quello psicologico di questa mancanza. Se mai un dato psicologico esiste … Lettera firmata
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