LETTERE ALLO PSICOANALISTA
Gentile Professore, sono una donna di cinquant’anni, dinamica, informata. Coltivo i miei interessi culturali e curo la sfera dei miei affetti da sempre, direi quasi, senza cedimenti.
Eppure, se dovessi stilare un bilancio della mia vita, oggi mi verrebbe da dire che, forse, è fallimentare: malgrado tutti gli sforzi compiuti per emanciparmi personalmente, la società a cui devo rapportarmi per necessità resta profondamente arretrata, “paesana” nel senso più deteriore della parola. La donna italiana, lo sappiamo, deve ancora sobbarcarsi molte più incombenze e rispondere a molti più doveri dell’uomo, e maggiormente quella meridionale; ma qui, nella mia cittadina, mi tocca combattere con pregiudizi atavici duri a morire, e 1