LETTERE ALLO PSICOANALISTA
Gentile Professore, sono la madre di un ginnasiale. L’impatto di mio figlio con il Liceo Classico è stato particolarmente duro. Posso ammettere che egli incontri delle difficoltà nel passaggio dalle medie alle superiori e non pretendo che venga approvato se non ha un rendimento sufficiente. Ciò che mi sconvolge è, però, che già dal secondo mese di scuola mi sia stato suggerito dal rappresentante del corpo insegnante, per il bene del ragazzo, di prendere in considerazione il cambiamento di indirizzo. Non si è trattato di un caso isolato né di una novità. Ora, mio figlio è un ragazzo intelligente e curioso, e la scelta della scuola è stata sua e solo sua, senza alcuna forzatura: mi sono confrontata con altri genitori e molti mi hanno confermato che, tranne nobili eccezioni, quasi ovunque nei licei si ritrova la medesima mentalità. Sembra che ai docenti interessi lavorare soltanto con gli studenti che subito gli stanno al passo. Gli altri li escludono senza sforzarsi di recuperarli allo studio. La maggioranza degli allievi ha bisogno di aiuti esterni, che costano alle famiglie un notevole esborso economico. Mi pare che ci ritroviamo di fronte a un ritorno di fiamma della scuola classista da cui anni di lotte politiche e sociali sembravano averci liberato. Mi chiedo se questo sia il corpo docente a cui noi cittadini, con le imposte, dobbiamo pagare lo stipendio. Lettera firmata
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