Leopoldo Peschi
In Brasile stiamo perfezionando una joint venture per produrre macchinari a marchio Italproject, che permetterà di superare i problemi di competitività indotti dalla tassazione d'ingresso sui prodotti stranieri
l'acquisizione della maggioranza di Italproject, attiva con cinque società, Digipack, Technowrapp, Duetti, Pilmec e Digibag, presenti variamente nelle macchine per l'imballaggio e la pallettizzazione, ma anche nei veicoli a guida laser e nella creazione dei relativi software di controllo e sistemi di trasmissione dati, con questo nuovo progetto abbiamo intenzione di creare sotto il marchio Sanovo Italproject una realtà di partenza con turnover per quaranta milioni di euro e duecentocinquanta addetti. Per questo motivo stiamo trasferendo la nostra sede a Galliera Veneta e Sanovo Italproject manterrà attività di marketing e logistica proprie. A Galliera abbiamo ampliato gli uffici e realizzato un nuovo reparto di ricerca e sviluppo che sarà guidato direttamente da Angelo Pivato». Sono i primi passi di un processo che dovrebbe permettere a Italproject, ora sotto l'ombrello danese, di attuare la svolta internazionale, sfruttando come base di partenza le sedi estere già esistenti di Sanovo. Partendo da Messico, Russia, Brasile e Stati Uniti. «Insedieremo i nostri tecnici e referenti commerciali in
Paesi già destinazione del nostro export, ma dove non eravamo presenti direttamente» spiega l'amministratore delegato. «In Brasile stiamo perfezionando una joint venture per produrre macchinari a marchio Italproject, che permetterà di superare i problemi di competitività indotti dalla tassazione d'ingresso sui prodotti stranieri. Negli Stati Uniti stiamo allestendo una sede per assemblare i nostri macchinari». Nel 2012 seguiranno l'operazione in Francia, dove verranno unificate le due succursali di Sanovo e Italproject, e l'apertura in Giappone di una sede per l'Asia. «L'impegno» conclude Peschi «è di raddoppiare nel giro di tre anni i ricavi di partenza di Italproject, salendo a circa 60 milioni di euro di fatturato». VENETO 2011 • DOSSIER • 151