DossVeneto032012

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Lionello Caregnato

mancava qualcosa di fondamentale per poter aver successo in un’espansione sui mercati esteri: la forma mentis. Si trattava infatti di entrare in un mercato nel quale la tecnologia che noi proponevamo era presente da molto tempo – mentre da noi era ancora una novità. Con umiltà e fatica abbiamo compreso i principi di lavoro che ci permettono oggi di avere successo in quei mercati. L’esperienza fatta ci ha invece reso più facile l’avvio di rapporti con nuovi paesi in altre parti del mondo e in questo momento possiamo dire che il gruppo è pronto per la sua espansione internazionale». Come vi state muovendo nell’ambito delle tecnologie che sfruttano la chimica applicata per avere costruzioni ecosostenibili? «Pensiamo che la transizione verso edifici che rispettino l’ambiente abbia come punto di passaggio lo studio e il confronto con gli operatori del mondo scientifico, per acquisire cognizioni basate su risposte reali ai problemi del mondo delle costruzioni. Ma ogni passo in avanti nella conoscenza e nella tecnologia di produzione va trasferito al mercato, che è formato da molteplici soggetti che, ognuno nel proprio ambito, fanno parte della catena dell’edificazione. Compreso il committente, che deve essere adeguatamente informato sulle caratteristiche dei prodotti per valutare e scegliere consapevolmente». Oggi il committente è sempre messo nelle

La transizione verso edifici che rispettino l’ambiente ha come punto di passaggio la ricerca sui materiali

7% R&S

condizioni di fare questa valutazione? «Molto spesso ciò che viene venduto è più nelle parole che nei fatti. Tuttavia la casa sostenibile è fatta di materiali e tecnologie realmente in grado di diminuire l’impatto ambientale ed economico, formulati con intelligenza per poter essere riciclati senza creare problemi e creati con il minor dispendio di energia possibile, composti in maniera realmente capace di non creare problemi di emissioni, ma soprattutto tenendo conto dell’obiettivo principale dell’edilizia: quello di creare un ambiente in grado di aumentare il benessere degli abitanti dell’immobile». Il settore edile è stato ed è tuttora duramente colpito dalla crisi economica. Quali ripercussioni ha avuto la crisi sulla vostra attività? «Il nostro gruppo ha sempre investito risorse sullo sviluppo di nuovi materiali orientati a un mercato di qualità. Quindi non possiamo che salutare con entusiasmo la fine di un’epoca in cui quello che contava era solo produrre, consegnare e fatturare con la massima velocità di consegna. Quando il mercato si è fermato, abbiamo avviato delle azioni di marketing con le nostre proposte innovative: un mercato che si ferma improvvisamente ha sete di novità. E noi abbiamo intercettato proprio questo bisogno. Durante il periodo più difficile (2009-10), il fatturato dell’azienda si è mantenuto pressoché costante, mentre, per effetto della migliorata capacità di gestione, sono migliorati i rapporti di impiego del capitale e dei pagamenti. Nel 2011 siamo cresciuti e abbiamo deciso di entrare in competizione con il mercato dei volumi».

Quota del fatturato di Nord Resine Spa destinata ai due laboratori di ricerca e sviluppo, nei quali è impiegato il 20% del personale della società

17 mln EURO

Incremento di fatturato 2011 di Nord Resine, più 22% rispetto al 2010

VENETO 2012 • DOSSIER • 197


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