Xxxxxxx Xxxxxxxxxxx L’INTERVENTO
Infrastrutture e sviluppo, le priorità di Venezia di Luigi Brugnaro, presidente di Confindustria Venezia
n sistema infrastrutturale completo e integrato è condizione essenziale per lo sviluppo e la competitività del territorio. Venezia Metropolitana, porta d’Oriente e ponte con il mar Mediterraneo, al centro dei corridoi europei, necessita di una connettività e una mobilità veloci ed efficaci. In tempi di globalizzazione in cui i confini spaziali e temporali si sono annullati, sotto il profilo imprenditoriale i collegamenti delle risorse materiali e immateriali sono imprescindibili per sostenere le attività esistenti e poterne implementare di nuove. Venezia, capitale e motore del Nordest, già dispone di infrastrutture di grande rilievo: dall’aeroporto, il terzo d’Italia, al porto, tra i principali in Europa, dalle autostrade fino alle ferrovie, snodi importanti delle rispettive reti locali e nazionali. I nuovi obiettivi sul piano della crescita e dello sviluppo, tuttavia, richiedono altri passi in avanti sulla scia di quanto fatto con la costruzione del Passante, che bypassa la tangenziale di Mestre ed è destinato a fungere da grande connettore della Venezia Metropolitana. Una grande città policentrica è chiamata a collocarsi all’interno di un disegno unitario in grado di raccordare le varie realtà e valorizzare le singole peculiarità. È, questa, una visione prospettica confermata anche dal nuovo Piano di assetto del territorio, che nel capoluogo lagunare individua il fulcro di un sistema di area vasta peraltro già esistente sul piano sociale ed economico, ancorché privo di un coerente assetto di governance istituzionale. Sarà, dunque, importante sostenere la realizzazione di nuove opere capaci di aprire Venezia al Nordest e viceversa, ponendoli al centro dei traffici continentali e non solo. Oltre al prossimo completa-
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mento e alla messa in esercizio del Mose, necessario per la salvaguardia della città storica, servirà il nuovo porto offshore per intercettare un nuovo sviluppo di traffico merci da dirottare in Adriatico. Si tratterà di organizzare un piano rinnovato di mobilità acquea generale anche con la realizzazione di nuove darsene e di nuovi approdi nautici. In terraferma, una questione infrastrutturale prioritaria non può non riguardare il sito industriale di Porto Marghera. È da qui che il Paese intero dovrà riprendere a credere nella manifattura e nell’industria, soprattutto quella di alto valore aggiunto, quella che coniuga le varie competenze, dall’informatica alla ricerca, fino all’innovazione tecnologica. È proprio da Marghera che bisognerà ripartire per una nuova crescita, tenendo conto anche dei nuovi volumi di traffico legati allo sviluppo della piattaforma logistica dell’interporto e al futuro terminal delle autostrade del mare a Fusina. Nel frattempo, l’ampliamento della rete urbana del tram, sulle due linee previste, servirà a collegarla meglio con Mestre e Venezia. Per Venezia, in chiave metropolitana, sono essenziali alcune infrastrutture strategiche come la Romea commerciale, la terza corsia dell’autostrada Venezia-Trieste; l’autostrada del mare tra Meolo e Jesolo; i nuovi caselli del passante a Cappella di Scorzé e Pianiga-Dolo; un nuovo collegamento ferroviario con Chioggia per agganciarla più rapidamente all’Sfrm, i treni ad alta frequenza che devono essere attivati al più presto. È fondamentale credere nel corridoio 5 da Lisbona a Kiev, che collegherà la città al sistema dei trasporti europeo, anche con la linea ferroviaria di alta velocità e capacità, per le persone e le merci. VENETO 2012 • DOSSIER • 17