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Andrea Berno e Alberto Illotti

East – ricorda Illotti –, la cui cucina si basa su una cottura veloce, con il “wok” ad alta temperatura. Serviva, quindi, una fiamma molto forte e ampia. Una volta messa a punto abbiamo pensato che questa potenza di fuoco potesse essere utile anche in altri paesi, come per esempio l’Italia». Un’intuizione vincente. Questo bruciatore con un potente doppio anello di fiamma - dai 4,5 ai 5 kW - è stato apprezzato per la sua capacità di far bollire l’acqua in breve tempo. Il gradimento del mercato è stato tale che, da qualche anno, l’azienda di Campodarsego produce anche il “tripla corona”, con tre anelli di fuoco, un meccanismo ora presente su tutti i modelli. Più recente è il modello Fry-Top. Una piastra in acciaio adatta alla cottura di superficie e che non necessita di grassi per cucinare. «Fry-Top nasce da una richiesta specifica del mercato Australiano, molto influenzato dalla cucina asiatica – spiega Berno –. I nostri acquirenti ci avevano chiesto di creare un qualcosa che permettesse, a casa, di cuocere le pietanze così come avviene nei ristoranti giapponesi Teppanyaky. Quelli, per intenderci, in cui lo chef prepara il tutto dinanzi ai commensali, su una grande piastra in acciaio». Anche in questo caso, il prodotto si è rivelato un grande successo commerciale, non soltanto in Oceania, ma in tutti i mercati serviti da Ilve. «In ogni parte del mondo la cottura alla piastra è apprezzata – spiega il responsabile amministrativo –. A oggi oltre il 50 per cento delle cucine che vendiamo è dotata di questa funzione». Ilve, che investe annualmente circa il sei per cento del suo fatturato in ricerca e sviluppo, si av-

In questo mercato maturo, saturo e altamente competitivo, l’unica via di uscita è l’innovazione

vale anche di numerosi ingegneri, consulenti, progettisti, tecnici e centri di ricerca esterni. Inclusa l’Università di Padova, che ha collaborato con l’azienda per un progetto relativo alle microonde. «Siamo i primi a offrire sul blocco cottura, la cucina a gas, il forno a microonde integrato – spiega Berno –. Inoltre, tra le altre novità, siamo molto fieri del nuovo forno con la speciale funzione “Pizza”, l’unico al mondo che può essere incassato nei normali mobili da cucina e che raggiunge i 400°C, consentendo di cuocere l’impasto in soli due minuti e mezzo». Per il futuro, nonostante la crisi dei mercati, resta positiva l’aspettativa da parte dei vertici Ilve. «C’è chi, per rispondere alla crisi, riduce i costi in maniera trasversale, innescando un vortice che porta inevitabilmente alla delocalizzazione – osserva Illotti –. Una sana attenzione a ridurre gli sprechi ci deve sempre essere, ma bisogna fare attenzione a non mortificare la qualità dei prodotti». «Il 2012 sarà un anno di transizione dove il mercato di certo non crescerà – conclude Berno –, ma saprà premiare le aziende che hanno saputo investire in innovazione, non solo di prodotto, ma anche nel modo di porsi verso il mercato».

Ilve Spa si trova a Campodarsego (PD) www.ilve.it

VENETO 2012 • DOSSIER • 155


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