Dossier Trentino Alto Adige 10 2011

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Walter Viola

Un vero patto per i giovani, no agli slogan Basta con i piani che ogni anno distribuiscono a pioggia risorse pubbliche. Secondo il capogruppo del Pdl trentino, Walter Viola, occorre puntare su forme di avvicinamento e introduzione al lavoro Michela Evangelisti ispetto agli obiettivi dichiarati della crescita e dell’occupazione, le linee politiche portate avanti dal presidente nella sua relazione appaiono inadeguate e insufficienti». Non ricorre a mezzi termini Walter Viola, presidente del gruppo Pdl nel consiglio provinciale di Trento, nel commentare la presentazione da parte di Lorenzo Dellai della manovra di bilancio 2012; una manovra che si propone, nonostante il grado di incertezza dello scenario globale, di confermare i progetti strategici di investimento sul capitale umano e sulle infrastrutture già definiti nel programma di legislatura, accelerando i processi di riforma della pubblica amministrazione trentina e adottando ulteriori misure per stimolare l’economia del territorio. «Nonostante la crisi economica, che dovrebbe indurre la giunta provinciale a una profonda revisione dei propri interventi – incalza Viola – l’ente pubblico con i suoi moltissimi satelliti, e mi riferisco alla galassia delle società controllate e collegate, continua a essere considerato il principale motore dello sviluppo e il centro del sistema». Quali sarebbero, dunque, le misure più urgenti da applicare per favorire davvero lo sviluppo economico del territorio? «Occorre innanzitutto ridimensionare il ruolo dell’apparato pubblico, che il governo di centrosinistra ha enormemente

«R Walter Viola, presidente del gruppo del Popolo della Libertà nel consiglio provinciale e coordinatore del partito per la provincia di Trento

dilatato negli ultimi 15-16 anni. Solo così sarà possibile restituire il primato alle imprese e alla società civile, al cui servizio la Provincia deve porsi, puntando da un lato a un deciso alleggerimento della burocrazia, dall’altro al potenziamento delle infrastrutture di collegamento». Secondo dati Istat relativi al secondo trimestre 2011, nella provincia di Trento si è registrato un significativo miglioramento nel mercato del lavoro: le forze lavoro hanno raggiunto le 242.000 unità, in crescita dell’1,6% su base annua, gli occupati sono aumentati di circa 5.400 unità, mentre i disoccupati si sono ridotti di poco meno di 1.700 unità. Come giudica il pacchetto delle misure occupazionali della Provincia rivolte ai giovani? «Certo nessuno nega i dati positivi, anzi, ma sarebbe un errore sottovalutare alcuni segnali preoccupanti: l’accresciuto ricorso alla cassa integrazione registrato negli ultimi mesi; la questione dei quarantenni e cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro che faticano a rientrarvi e che hanno bisogno di strumenti formativi e di supporto flessibili e adeguati; l’enorme difficoltà di accesso al mondo del lavoro che molti giovani oggi incontrano. Una difficoltà che persiste anche per i diplomati e per i laureati. È proprio a questo livello che le misure messe in campo dalla Provincia risultano non del tutto adeguate». A cosa di riferisce? «Penso ai piani giovani che ogni anno distribuiscono a pioggia una notevole quantità di risorse TRENTINO - ALTO ADIGE / SÜDTIROL 2011 • DOSSIER • 61


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