Dossier Trentino Alto Adige 10 2011

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ENTI LOCALI

Razionalizzare partendo dalle teste Il deputato del Pdl Maurizio Del Tenno è autore di una proposta di legge sulla riorganizzazione degli enti locali. «Ma so cosa vogliono dire identità e senso di appartenenza al territorio» Riccardo Casini

ccorpamento dei Comuni sotto i 5mila abitanti ed entro un certo raggio (15 chilometri la distanza massima tra i municipi), facoltà alle Regioni di sopprimere le Comunità montane e trasformazione delle Province in enti rappresentativi di secondo grado, espressione cioè della rappresentatività diretta e di primo grado dei Comuni e non più della volontà dei cittadini. Sono questi i punti fondanti della proposta di legge sulla riorganizzazione degli enti locali lanciata in estate dal deputato sondriese del Popolo della Libertà, Maurizio Del Tenno, il cui territorio di provenienza pareva interessato dall’ipotesi di abolizione delle Province sotto i 300mila abitanti, prevista inizialmente nella manovra del governo. «So cosa vogliono dire identità e senso di appartenenza – spiega oggi Del Tenno – visto che vivo in un paese di 3mila anime; un paese in cui, tra l’altro, la storia recente parla proprio di un accorpamento di più Comuni, anche se oggi nessuno, nemmeno le passate generazioni, ricorda con nostalgia quella situazione o accusa disagi legati a quella attuale. Insomma, credo che spesso sia l’idea stessa di cambiamento a spaventare. Venendo alla mia proposta di legge, questa punta a otte-

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Maurizio Del Tenno, deputato del Popolo della Libertà

nere una maggiore razionalizzazione e un risparmio economico, almeno a medio termine. Anche se il vero nodo da sciogliere resta quello dei centri decisionali: la “razionalizzazione delle teste” è fondamentale per ottenere risparmi, soprattutto in termini di tempo». Lei si è detto contrario invece all’abolizione delle Province, proponendo una loro trasformazione in enti rappresentativi di secondo grado. Non crede sia proprio possibile trasferire le loro funzioni a Regioni e Comuni, eliminando un ulteriore apparato burocratico? «In territori come la Valtellina o il Trentino, costituiti per la maggior parte da piccoli Comuni, la Provincia deve rappresentare l’ente che trova una sintesi tra i diversi inte-

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ressi e che risponde all’esigenza di un tavolo per azioni programmatiche e di sviluppo relative a un territorio sovracomunale: in Lombardia, ad esempio, sarebbe impensabile accentrare tutto a Milano. Ma il disegno di legge prevede anche un’incentivazione a eliminare le Comunità montane, sostituite come enti rappresentativi di secondo grado a livello sovracomunale proprio dalle Province. Capisco cosa possa significare questo punto, ma credo fosse giusto mettere nero su bianco una proposta di cui da tempo si parlava in aula. Il mio ddl insomma vuol essere anche uno spunto per avviare una discussione: le critiche, in questo senso, sono ben accette». Ma quale riscontro trovano in


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