Dossier Sicilia 07 2012

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AGROALIMENTARE

Un marchio regionale in nome della qualità La crisi economica ha ridotto e modificato i consumi alimentari e la situazione in Sicilia sembra aggravata anche dai danni causati dalle calamità atmosferiche. Gerardo Diana illustra quali sono le condizioni dell’agricoltura regionale Nicolò Mulas Marcello

l quadro generale del settore agroalimentare è a tinte fosche. Oltre ai problemi comuni a tutti gli agricoltori italiani, ovvero aumento dei costi di produzione, fiscali e previdenziali, riduzione dei prezzi all’origine e dei consumi, stretta creditizia ed eccesso di burocrazia, in Sicilia si sono aggiunti anche quelli provocati dalle calamità atmosferiche, come il ciclone “Athos” del marzo scorso. Inoltre, fa discutere la decisione del Parlamento europeo di abbattere le barriere, incluse quelle sanitarie, nei confronti dei Paesi della sponda nord africana. «Su questo punto – spiega Gerardo Diana, presidente di Confagricoltura Sicilia – continuiamo a denunciare la totale assenza di reciprocità degli accordi votati a larga maggioranza dal Parlamento di Strasburgo, la cui conseguenza, in mancanza di una regolamentazione e calendarizzazione dei flussi, sarà quella di una nuova massiccia invasione di produzioni mediterranee a prezzi stracciati e di incerta ri-

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Gerardo Diana, presidente di Confagricoltura Sicilia

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spondenza alle disposizioni in materia di sicurezza alimentare. Nel caso del Marocco, dove sono in corso investimenti nel campo agricolo da parte di società di capitali per altri 900 mila ettari, non esistono tutele di ordine sindacale e imperversa lo sfruttamento dei minori. È di questi giorni poi un fatto assolutamente straordinario e senza precedenti che rischia di cambiare gli scenari produttivi di interi territori del nostro Mezzogiorno: il sorpasso del prezzo del grano tenero nei confronti di quello del grano duro. Viene quindi a cadere une delle poche certezze dei cerealicoltori e cioè che, a parità di costi di produzione, le minori rese produttive del grano duro ottengano una quotazione superiore in grado di giustificare tale scelta produttiva». La crisi economica è l’unico ostacolo che frena il commercio dei prodotti o ci sono altri impedimenti? «La crisi economica è sicuramente uno degli ostacoli principali perché ha ridotto e modificato i consumi alimentari. Un altro aspetto poco preso in considerazione e su cui abbiamo insistito in questi ultimi anni è quello dei controlli fitosanitari, strumento che nel


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