Carlo Vanello
buranti». A parlare è Carlo Vanello, socio e titolare della Vanello & Figli Spa. «Noi non produciamo petrolio, commercializziamo gasolio, benzina e oli combustibili industriali. La tassa che è stata introdotta anche per la nostra categoria avrebbe dovuto colpire solo i produttori. Oltre a questa attribuzione di oneri in contrasto con le effettive prerogative produttive, l’impossibilità di ristrutturare i nostri introiti in rapporto all’aumento della tassazione ci impedirà di elaborare dei programmi di sviluppo a lungo termine. Anche perché nel nostro settore l’unico modo per guadagnare è contenere i costi». L’attività principale dell’azienda guidata da Carlo Vanello è quella di acquisto di prodotti petroliferi e carburanti direttamente delle major – come Eni, Esso, Repsol, San Marco Petroli, Tamoil. Il prodotto viene poi rivenduto o destinato a una catena distributiva appartenente alla società e per ora presente solo in Friuli. «Abbiamo rapporti con la maggior parte delle compagnie che gravitano sulla nostra area geografica, in particolare presso le basi di carico di Marghera, Visco e Trieste. Quotidianamente e in base alle quotazioni dei vari prodotti e della richiesta del mercato al quale vendiamo, acquistiamo da un’industria petrolifera o da un’altra. L’andamento dei prezzi è particolarmente fluttuante, quasi ogni giorno c’è un prezzo diverso. La nostra società, fondata da mio padre Eugenio nel 1946, commercializzando combustibili solidi alla fine degli anni ’60 ha iniziato a trattare anche combustibili liquidi. Da allora il cambiamento è stato enorme, ciò che non è mai cambiato sono le accise. Inoltre noi acquistiamo dalle compagnie un prodotto già tassato e lo paghiamo a brevissimo termine. Al contrario dobbiamo consentire un pagamento a lungo termine ai nostri clienti. Questa sfasatura può anche portarci a delle per-
Abbiamo rapporti con la maggior parte delle compagnie che gravitano sulla nostra area geografica, in particolare presso le basi di carico di Marghera, Visco e Trieste
dite. Per esempio, un autotreno di gasolio attualmente sul mercato lo compriamo a circa 50 mila euro. Questo quantitativo viene pagato subito. Il rischio ovviamente è che effettuato l’acquisto, la vendita si dilazioni troppo o salti del tutto. Questa situazione, però, è tutta italiana. In Germania e in Francia i pagamenti sono al massimo di trenta giorni. Qui da noi, invece, il pagamento dovrebbe essere effettuato entro un mese, ma la certezza non esiste. Di fatto, mediamente, occorrono circa settantacinque giorni, col rischio fra l’altro di non venire pagati affatto». All’anomalia nostrana, bisogna aggiungere anche l’altalenante prezzo dei prodotti petroliferi. Se nel 2008 il petrolio aveva raggiunto una quotazione record di 147 dollari, oggi questa è scesa a circa la metà. «Per far fronte a questa situazione in continua evoluzione e per riuscire ad abbattere tutti i costi superflui, è stato necessario attuare una profonda ristrutturazione societaria. Dalla Vanello Spa ho creato la Vanello Autotrasporti, FRIULI VENEZIA GIULIA 2011 • DOSSIER • 111