12 | La collana
Uomini: poco attenti alla propria salute
Nel 2018 l’aspettativa di vita media dei maschi italiani era di 80,8 anni, mentre quella delle donne di 85,2 anni. Sebbene tenda a diminuire, la differenza nell’aspettativa di vita tra i due sessi è ancora molto ampia. Ma da cosa dipende? La scienza se lo chiede da tempo. E se è vero che molta parte di essa può essere attribuita alle differenze biologiche tra maschi e femmine, molto è da imputare ai comportamenti storicamente fatti propri dai maschi. Tra le cause biologiche che possono spiegare la minore aspettativa di vita degli uomini ci sono gli ormoni. Gli androgeni, infatti, sembrano contribuire a ridurre gli anni di vita: il testosterone, ad esempio, favorisce l’insorgenza di eventi vascolari, di tumori al fegato e alla prostata. Di contro, durante il periodo fertile di ogni donna, gli estrogeni svolgono un ruolo protettivo nei confronti di infarti e ictus. E questo fatto, da solo, contribuisce ad alzare la media della durata della vita femmi-
nile, visto che le patologie cardio e cerebrovascolari sono le principali cause di morte nel mondo occidentale. Molto più importanti, però, sono gli stili di vita e l’attitudine degli uomini nei confronti della propria salute. Tra i primi, un ruolo di primo piano è rappresentato dal fumo. Sebbene negli ultimi decenni vi sia stata una drastica riduzione dei fumatori di sesso maschile (e purtroppo, con un parallelo aumento delle donne fumatrici), la dipendenza da sigaretta rimane più diffusa tra i maschi. Inoltre, gli uomini di oggi stanno scontando i danni prodotti dal fumo nei decenni passati, quando l’abitudine era quasi esclusivamente maschile e molto più diffusa. Il fumo, infatti, uccide lentamente. Chi ha iniziato a fumare negli anni Sessanta comincia solo oggi a vederne gli effetti in termini di aumento dell’incidenza di tumore ai polmoni, infarto e ictus. Lo stesso discorso si applica all’alcolismo: un problema che per