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Dove va la scuola?

Ogni anno da capo: tante sono le proposte ma pochi i risultati.

Il 19 settembre si è aperto ufficialmente l'Anno Accademico 1978 /79, riproponendo a tutti il problema della scuola. Quest'anno, come molti altri, è iniziato con una nota di speranza. Nessuno ignora che la situazione è come minimo disastrosa e in questo caos le legittime aspettative dei cittadini sono state sino ad ora amaramente deluse.

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È infatti dal 1945 (sic!) che aspettiamo una riforma organica. Per essere più esatti — dando al Ministero ciò che è del Ministero — una riforma c'è stata. Dopo le agitazioni del '68 qualcosa si mosse: ristrutturarono la scuola materna!!

La mancanza di una riforma è un problema, grave, date le attuali condizioni di inefficienza della nostra scuola. Siccome chi possiede il "Sapere" è destinato — anche senza volerlo — a dominare chi non lo ha, il problema dell'educazione coinvolge tutti.

Oggi la scuola attraversa una crisi che minaccia di distruggerla completamente. Di chi è la colpa? Dello Stato che non ha saputo costruirla o del cittadino che non vi partecipa? Il problema è assai complesso, e i termini si ritrovano quasi immutati dalla scuola materna all'università. Vediamo di chiarire innanzitutto come funziona l'educazione in generale. Questa può essere nozionistica o formativa. Nel primo caso, il risultato è un adulto costretto a trascinare un pesante fardello di dati faticosamente ingoiati in una brillante carriera scolastica; nel secondo, un uomo dotato di un'arma perfettamente a punto per combattere la sua vita quotidiana. È più utile imparare a ragionare, a capire, a vivere insieme agli altri che non immagazzinare una serie di nozioni che possono cambiare o che non serviranno mai nella vita. Per chi ha imparato a ragionare, è possibile dedurre o ritrovare via via le nozioni che servono. Questo principio dovrebbe essere alla base di ogni ordine di scuola, ma purtroppo già nella materna e nelle elementari troviamo notevoli ostacoli alla sua applicazione. Infatti, a prescindere dagli asili - nido, nati più come parcheggio per bambini che come struttura pedagogica, sia nell'asilo che nelle elementari notiamo il primo disastro. Mentre i bambini sono nella fase più critica della loro vita, quella cioè che maggiormente concorre alla formazione del carattere, vengono assistiti non da psicologi specialisti dell'educazione (psicopedagogisti), con tanto di specializzazione oltre alla laurea, ma da semplici diplomati Con questo non voglio né fare una questione di "pezzi di carta", né tantomeno accusare i maestri di essere dei parassiti o degli incompetenti. È chiaro che non hanno colpe personali. La- responsabi- lità è da ricercarsi nella legislazione che ha creato e mantiene tuttora questo stato di cose. Ma non è tutto: sempre negli asili e nelle elementari ci sono talvolta sino a trenta ragazzi per classe quando tutti gli specialisti sono concorsi nel fissare il massimo a venti! Questo è facilmente comprensibile: se due genitori fanno fatica ad educare anche un solo bambino, figuriamoci un maestro che deve seguirne trenta!

Il risultato di questo stato di cose è una scuola elementare che, oltre ad essere un aiuto molto discutibile per buona parte delle famiglie, "sforna" un certo numero di ragazzi con grossi squilibri di carattere. Questi non sono tuttavia irrecuperabili ma hanno soltanto un certo ritardo (handicap) sugli altri. Il fatto che, purtroppo, i loro problemi non vengano quasi mai segnalati alla scuola media mette in difficoltà non solo loro, che non vengono seguiti adeguatamente, ma l'intera classe, generalmente anche qui sovrappopolata.

La scuola media inferiore — pur essendo stata parzialmente rifor- mata nel '64 e nel '77 — è ancora sostanzialmente legata ai vecchi schemi, rendendo perciò molto arduo un intervento efficace.

La prima struttura in crisi è la classe. Ivi troviamo, tra le rarità da giardino zoologico, l'aristocratico che, non potendo ancora fiutare cocaina, mastica la "gomma del ponte" suscitando l'invidia del futuro ragioniere che non può ancora leggere Mao Tse Tung, assieme alla sedia inesorabilmente vuota di un disertore. E come può non essere così? Difatti i criteri con i quali si costituiscono le classi sono... il sorteggio! Malgrado tutto, spesso gli alunni diventano amici — ma quasi sempre a gruppetti —, spinti più che altro da una solidarietà da "compagni di sventura". Capita che i programmi scolastici comprendano problemi dei giovani di oggi, ma il più delle volte in forma astratta ed impersonale. Ad aggravare la situazione della classe c'è la presenza dell'assenza. Manca una partecipazione cosciente dei genitori. Informarsi sull'andamento scolastico dei propri figli non basta. PerChè un'educazione sia realmente efficaCe deve essere omogenea, andrebbe cioè concordata caso per caso con gli insegnanti.

Quanto alla media superiore, il discorso è un po' diverso jerchè non si tratta della scuola dell obbligo, il che crea una certa selezione. Non che sia un bene, anzi, è chiaramente un'ingiustizia sociale. Chi non ha i soldi per mantenere ipropri figli è costretto a mandarli a lavorare (quando ci riesce) e le scuole serali sono insufficienti e male organizzate. Quanto a quelle diurne, vi ritroviamo le stesse malattie della media inferiore, spesso in forma più grave. Più si va avanti negli anni di studio, più la partecipazione dei genitori tende a limitarsi ad uno o due colloqui con i professori e qualche volta alla partecipazione al consiglio di classe.

Non che gli studenti si comportino meglio: sono pochi quelli che partecipano alla vita della loro

P.A. CROCE VIOLA

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Via Guerzoni, 42 - 20158 MILANO

Telefoni: 68.00.29 - 60.38.74

C.C. Postale n. 23279201

Cod. Fisc.Part.IVA n.03527980159 scuola e molti disertano persino la classe. La causa principale di tanto qualunquismo è la diseducazione. Gli studenti non conoscono la società che li circonda ed il disinteresse per ciò che è loro totalmente estraneo è più che cdmprensibile. Anche qui non siamo di fronte a degli irrecuperabili. Si può ancora intervenire efficacemente se si collega strettamente scuola e realtà. Lo stesso frazionamento della media superiore in una miriade di istituti tecnici, porta ad una "cultura" sempre più vaga. I programmi sono infatti talmente superati da essere divenuti completamente astratti. Tutti questi mali sono antichi: le modifiche attuate in questi ultimi trent'anni sono state dei semplici ritocchi. Finalmente sembra che stia per andare in porto un progetto globale di rinnovamento; non illudiamoci, la riforma non è per domani mattina. Dovremo portarla avanti tutti, PERSONALMENTE.

Luciano Mannucci

Dal 1° ottobre avrà inizio una settimana in sostegno del soccorso volontario. Sono previste molte manifestazioni quali una marcia non competitiva, filmati, incontri con la cittadinanza e diversi momenti ricreativi. Per informazioni più precise, rivolgersi all'Ufficio della Croce, qui indicato.

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DATI STATISTICI RELATIVI ALL'ANNO SCOLASTICO 1977-78

A) SCUOLE MATERNE

Al Scuole materne comunali:

- Via Cesari, 40

- Via Monterotondo, 10

- Via Ciriè, 10

- Via Cherasco, 5

- Viale F. Testi, 117 (Convenzione con Manifattura Tabacchi)

- Via F.11i Grimm, 11

- Via Thomas Mann, 9

- Viale Sarca (Ang. F. Testi)

Scuole materne statali:

- Via Giolli, 39

- Via Gatti, 12

- Viale Suzzani, 240

Scuole materne private:

- P.za Belloveso

- Viale Suzzani, 64

Totale iscritti alle tre classi:

2.323

Totale sezioni occupate: 66

SCUOLE ELEMENTARI

- Via Cesari, 38

- Via Passerini, 4 - Via De Calboli, 1

- Vía Cirié, 9 Via Santhià (Ist. Girola)

- Via Val Cismon, 9

- Via Pianell, 40

- Via Da Bussero, 9 - V.le F. Testi, 190

- Via Thomas Mann, 8

Totale iscritti alle cinque classi:

Totale sezioni occupate:

SCUOLE MEDIE INFERIORI

- Via Hermada, 18 - Via Santhià (Ist. Girola)

- Viale Sarca, 24 - Via De Martino

- Via Asturie (Angolo V.le F. Testi)

- Via privata Giolli

Totale iscritti alle tre classi:

Totale sezioni occupate:

Santino Calderone Via Lazzaroni, 10 Tel. 6893934

Gianni De Matteis via Fauchè, 37 tel. 342468

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