REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI
DOSSIER A CURA DELLA
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
Testi e cura redazionale: Miriam Rossi
COMUNE DI TRENTO REGIONE AUTONOMA TRENTINO-ALTO ADIGE AUTONOME REGION TRENTINO-SÜDTIROL REGION AUTONÓMA TRENTIN-SÜDTIROL
COSTRUIRE RELAZIONI DI COMUNITÀ
Un incontro inaspettato in Kenya el 1997 aiutavo un prete nella parrocchia di Nyahururu, in Kenya. Sono andato a benedire una casa e ho incontrato una donna che mi chiedeva di benedire tutto: gli animali, i campi, tutte le stanze della casa… ma ho notato che una porta rimaneva chiusa. Sentivo un rumore dietro alla porta e quando la donna è uscita per andare a preparare il tè, l’ho aperta. Un cattivo odore è la prima cosa che ricordo, una stanza buia. La luce che entrava dalla porta mi ha permesso di vedere un uomo seduto sui suoi escrementi, nudo. Era visibile una grave disabilità.
N
Sono rimasto impietrito, incapace di andare verso l’uomo o di chiudere la porta. In quel momento la donna è tornata. Eravamo entrambi imbarazzati. Disse che quell’uomo era suo figlio. Le ho chiesto se voleva che lo benedissi. Era sorpresa. Come potevo benedire una maledizione? Le ho detto che suo figlio non era una maledizione e che potevo anche battezzarlo. Ho proposto di chiamare i vicini per celebrare il battesimo ma ha rifiutato: nessuno sapeva della sua esistenza. Questo incontro inaspettato fu un punto di svolta nella mia vita. L’uomo e io avevamo la stessa età, en-
trambi nati nell’aprile del 1965, ma le nostre vite erano profondamente diverse. Quando sono nato mia madre era fiera di me, la sua si vergognava di lui. Nessuno di noi aveva meriti o colpe per avere due vite così diverse. La mia era piena di esperienze: la formazione in varie scuole, sport e divertimenti in vari luoghi, relazioni con amici, ma la sua era stata vissuta in una piccola stanza buia. Thomas, questo è il nome che ha ricevuto quando lo ho battezzato, è
morto poche settimane dopo il nostro incontro. Ma non è morto invano. Dopo quel giorno un gruppo di volontari si è riunito per andare a trovare Thomas. Non ha detto una parola, non ha neanche mostrato di rendersi conto della loro presenza, ma gli ha cambiato il cuore e li ha spinti a iniziare il Programma Comunitario per le Persone con Disabilità. In questo modo Thomas è uno dei fondatori del Saint Martin. don G. Pipinato Tratto da “L’infinito bambino” Ed. Massaggero Padova
INSERTO al n. 16 DI VITA TRENTINA
22 aprile 2018
L’incontro con Thomas ha dato vita al Saint Martin, spingendo il primo gruppo di volontari a chiedersi quante persone come lui fossero presenti nella parrocchia. La scoperta di 1300 persone con disabilità li ha interrogati: “Come era possibile che tutte queste persone vivessero fra loro senza che nessuno sapesse della loro esistenza?”. Dovevano fare qualcosa per rendere la comunità consapevole della presenza di tanti “Thomas” e assicurare loro una vita dignitosa. Nel 1997 il Kenya si stava preparando per le
elezioni politiche, e questo è sempre un periodo difficile per il Paese. Ci furono molte proteste per cambiare la costituzione e la tensione continuò a salire fino a quando i cittadini, anche a Nyahururu, cominciarono a usare la violenza per essere ascoltati e farsi giustizia da soli, violando spesso i diritti umani, soprattutto dei più vulnerabili.
>>> II
di don Gabriele Pipinato *
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Solo con la comunità