Foto Andrea Signori
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World social agenda 22 MAGGIO 2022
Pace, dialogo e giustizia IL PERCORSO 2021-22
«S
e vuoi la pace prepara la pace». Questa frase, che rovescia la più conosciuta locuzione latina «si vis pacem para bellum», se vuoi la pace prepara la guerra, ha accompagnato Fondazione Fontana nell’affrontare e proporre in quest’anno scolastico ormai alla fine il tema della pace a docenti, studenti e studentesse di ogni ordine e grado nell’ambito del progetto educativo e formativo World social agenda. In continuità con gli anni precedenti, il riferimento è sempre l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e in particolare quest’anno la riflessione è partita dall’obiettivo 16 “Pace, giustizia e istituzioni solide”, andando a chiudere così un ciclo di riflessioni sulle cinque tematiche pilastro dell’Agenda stessa a cui la Wsa ha rivolto la sua attenzione: partecipazione, pianeta, persone, prosperità e pace, appunto. L’argomento ha profondamente coinvolto la Fondazione, non solo per l’attività di formazione ed educazione alla cittadinanza globale, ma anche per il suo impegno di lunga data nella cooperazione internazionale, e, non ultimo, per l’informazione, centrata proprio su questi temi, del portale Unimondo.
Come dunque preparare questa pace, che oggi ha urgente bisogno di uno spazio sicuro di esistenza? Pensando alla pace innanzitutto come diritto, fondante nella costruzione di un mondo più giusto e solidale, promosso dal “dialogo” e protetto dalla “giustizia”. La pace quindi come atto e condizione che trova concretezza nel quotidiano di ciascuna persona come in un più grande scenario di partecipazione di amministrazioni, istituzioni, governi e Paesi. La pace allora trova e prende forma nella società, spazio di vita e centro di un’umanità che aspira a includere e realizzare sogni e aspirazioni di ognuno. La pace, infine, può esistere solo in condizioni sociali, economiche, politiche e ambientali di sostenibilità, di giustizia e di inclusione. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza pace, né pace senza sviluppo sostenibile. La pace stessa diventa “sostenibile” solo attraverso il rispetto dei diritti umani, la cooperazione internazionale, il disarmo, la nonviolenza, la legalità, la giustizia climatica e il contrasto al linguaggio d’odio. La pace è da pensare e vivere nell’ “educazione civica” alla convivenza. Marianna De Rénoche