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MONDIALI 2021: AGGIORNAMENTI
Gazzettino | 1 Marzo 2021
p. 2, edizione Belluno
Hotel, è corsa agli investimenti ora a Cortina «Effetto Mondiali» `
Di questi tempi le località alpine diventano preziose per chi investe negli hotel: con le città d'arte bloccate, questo è un mercato in continua crescita. È quanto emerso nella tavola rotonda organizzata da Pkf hotelexperts, leader nel mercato della consulenza per i settori di strutture ricettive e turismo. La società ha radunato oltre 60 importanti stakeholder (portatori di interesse) nazionali e internazionali tra gruppi alberghieri, investitori, istituzioni pubbliche e finanziarie ed aziende del settore per tracciare lo scenario dell'ospitalità e degli investimenti in Italia. Il nome di Cortina è emerso come esempio positivo di località alpina che ha saputo mantenere il proprio appeal e richiamare turisti ma anche investitori. La notizia è rimbalzata anche sul Sole 24 ore, dove si parla di «corsa agli investimenti a Cortina».
LA SVOLTA
Sarà l'effetto Mondiali di sci da poco conclusi, sarà l'appuntamento Olimpico del 2026, ma quella che si respira al cospetto delle Tofane è un'aria carica di aspettative e buoni auspici. Per dirla come la presidente della locale Associazione albergatori Roberta Alverà: «Sicuramente l'eco mediatico dei grandi eventi sarà fondamentale per Cortina che resta la punta di diamante del territorio bellunese, quando le cose vanno bene da noi a ricaduta c'è lo stesso effetto anche nelle località vicine. Quanto accaduto in queste settimane è un esempio». Effetto Mondiali e Olimpiadi con alberghi, molti aperti solo per l'occasione, esauriti non solo nella Conca ma in tutto il comprensorio ed ora si attendono quei lavori, in parte già iniziati, che daranno una immagine più consona alla Regina delle Dolomiti.
LO STUDIO
Secondo l'analisi di Pkf hotelexperts in questa fase di mercato sono privilegiate le destinazioni alternative alle grandi città d'arte e l'attenzione degli investitori si concentra su soluzioni in grado di diversificare le fonti di reddito. Il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro e per il 2021 la stima è di 1.5 miliardi. In apertura ci sono 100 nuovi alberghi con oltre 17mila camere in location alternative come Trieste, Bologna, Cortina d'Ampezzo, Perugia.
GRANDI GRUPPI
Le grandi catene alberghiere sono già attive a Cortina, «questi gruppi internazionali -afferma Roberta Alverà- qualificano molto tutta la nostra offerta, sono catene che promuovono molto il territorio dove sono presenti e questo porta beneficio anche alle attività più piccole, un grande beneficio generale per il nostro settore». A Cortina Radisson Hotels, catena alberghiera internazionale con oltre 990 strutture in 73 paesi, ha appena restaurato e riaperto il Grand Hotel Savoia, l'hotel è stato edificato nel 1912 ed è entrato da poco a far parte di Radisson Collection. La Marriott International, multinazionale americana che gestisce e concede in franchising numerose strutture ricettive, ha il Cristallo a Luxory Collection Resort & Spa. B&B Hotel ha riaperto dal primo febbraio, dopo un restauro a tempo di record, l'Hotel Tre Croci sull'omonimo passo. Bene dunque la presenza di gruppi internazionali, «che tengono a Cortina e lavorano portando benefici a tutti -assicura Alverà- ma presteremo molta attenzione a chi intendesse entrare per speculare, al momento non c'è nessun segnale in tal senso».
LE APERTURE
Ma ci sono buoni segnali sulle novità. Dopo il grande successo del ristorante stellato dell'hotel Ancora, struttura acquistata da Renzo Rosso, E curato dal tre stelle Michelin, Alajmo, per l'estate dovrebbe riaprire l'albergo che insiste sull'isola pedonale. «Stesso stile nella tradizione ma con offerta migliorativa», assicura la presidente degli albergatori. Continuano i lavori all'Ampezzo dove si realizzeranno ben 95 suite di lusso e un centro benessere, per il 2023 dovrebbero concludersi i lavori. Novità anche per l'albergo Italia che ha cambiato ancora proprietà e che a breve dovrebbe essere interessato dai lavori. Anche per il San Marco, a ridosso della Basilica minore dei Santi Filippo e Giacomo, le cose stanno evolvendo e presto sono annunciate novità. In progettazione anche il recupero dell'ex Motel Agip. Una situazione complessivamente in positiva evoluzione che fa ben sperare, Roberta Alverà: «Nonostante questo tragico periodo che stiamo vivendo abbiamo ottime prospettive per migliorare ancora, continuando a lavorare per l'immagine di Cortina». Giuditta Bolzonello
Corriere delle Alpi | 13 Marzo 2021
p. 32
«Mondiali, successo che va oltre
l'ambito strettamente sportivo»
LA RIFLESSIONE Ben 500 milioni di spettatori, 2 milioni di utenti coinvolti, 1000 giornalisti accreditati. Numeri incredibili per qualsiasi evento in tempi normali, da fantascienza in era Covid. «In molti pensavano sarebbe stato impossibile, ma ce l'abbiamo fatta». Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021, racconta come i Mondiali siano stati un successo nell'appuntamento "Un caffè con Alessandro". L'imprenditore spiega cosa ha imparato da questa esperienza «così diversa, così difficile, eppure così bella e stimolante. I numeri dei Mondiali», ammette Benetton, «sono incredibili e fanno pensare ad un evento svolto oltre un anno fa, quando nessuno di noi aveva mai sentito parlare del Coronavirus e il mondo non doveva affrontare una pandemia. E invece questo evento si è svolto solo qualche settimana fa nel pieno di questa tragedia. Senza falsa modestia, i Mondiali sono stati un successo».Ma come è stato possibile organizzare un evento che per molti era impossibile?«Voglio rispondere e a questa domanda non tanto per sottolineare l'incredibile lavoro fatto dalla Fondazione e dai volontari, ma per condividere quello che io ho imparato. La risposta alla domanda in realtà è semplice: è una questione di mentalità. Detta così potrebbe risultare banale, ma è la verità. La chiave fondamentale è credere che proprio nei momenti di crisi, come questo che stiamo vivendo, si nascondono opportunità che devono solo essere colte. Per essere concreti, la pandemia è scoppiata proprio mentre eravamo nel pieno dell'organizzazione. A quel punto avevamo due opzioni: o immaginarci l'evento in giorni più felici, o sederci tutti attorno ad un tavolo, analizzare i problemi e trovare le soluzioni. Abbiamo scelto la seconda opzione, perché sapevamo che i Mondiali erano un'occasione da non perdere per lo sviluppo del territorio. Quindi alla fine abbiamo trovato la soluzione ad ogni problema».Quale la chiave per risolvere i problemi?«La risposta è quasi sempre stata la stessa: il digitale. Avevamo bisogno di raccontare l'evento e, non potendolo fare sul territorio, lo abbiamo fatto sul web: attraverso l'App, grazie al sito, col sistema di live streaming con cui abbiamo portato Cortina a tutte le persone che non potevano raggiungerci. Abbiamo raggiunto 190 Paesi nel mondo in un momento in cui i confini paiono barriere insormontabili. Abbiamo costruito un'infrastruttura digitale che ha messo Cortina al centro di una rete di medici sparsi in tutta Italia, facendo 21 mila tamponi in due settimane. Abbiamo sviluppato una tecnologia di distanziamento sociale che potrebbe rappresentare presto un nuovo standard: ogni persona aveva un cubetto quadrato che vibrava qualora si avvicinasse ad un'altra a meno di un metro e mezzo. Il tutto assieme ad aziende italiane: non c'era bisogno di andare all'estero quando l'eccellenza l'avevamo in casa».Un bilancio più che positivo dunque?«Il Dalai Lama una volta ha detto: ricorda che non ottenere ciò che vuoi a volte è un meraviglioso colpo di fortuna. Quando ho assunto la carica di presidente della Fondazione quello che volevo era organizzare un evento sportivo che aiutasse il rilancio del territorio locale. Ho avuto la fortuna di non avere quello che volevo, perché non solo è stato organizzato un grande evento sportivo, ma abbiamo anche sperimentato un modo di concepire gli eventi che potrebbe rappresentare un nuovo standard per il futuro». --a.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzettino | 18 Marzo 2021
p. 13, edizione Belluno
Mondiali, la smobilitazione: ruspe cancellano una strada
Le ruspe sono al lavoro sui prati fra Gilardon e Lacedel, per rimuovere la pista provvisoria di cantiere, che era stata disegnata l'anno scorso, come alternativa alla strada comunale che sale alle pendici della Tofana, alle piste e alle zone d'arrivo dei Campionati del mondo di sci alpino, che si sono disputati lo scorso febbraio.
IL CANTIERE
A un mese dalla conclusione delle gare si sta ancora lavorando per smantellare le strutture temporanee, che erano state montate in funzione del grande evento sportivo; in parte, quelle installazioni non sono state utilizzate, per il ridimensionamento dei Mondiali, a causa della pandemia Covid-19. Proprio in questi giorni si stanno smontando le grandi tribune, nella zona del traguardo di Rumerlo, all'arrivo delle piste Olympia e Vertigine, che avrebbero dovuto accogliere migliaia di spettatori, e che invece sono rimaste in buona parte vuote, per la decisione di far disputare i Mondiali a porte chiuse. Valerio Giacobbi, amministratore di Fondazione Cortina 2021, ha avuto modo di spiegare: «Prima di tutto vogliamo terminare il lavoro: compito di Fondazione è portare alla conclusione questo percorso dei Mondiali. Quindi stiamo andando avanti con gli smontaggi delle strutture e con la sistemazione dei lavori che non erano stati completati e che intendiamo finire, per consegnarli al Comune o agli altri enti, nel modo più ordinato possibile. Inoltre dobbiamo chiudere i conti: il nostro obiettivo è sempre quello di mantenere i bilanci in pareggio, per noi è molto importante».
I CAMION
Nei primi giorni, dopo la conclusione delle due settimane di gare, si è assistito al passaggio di colonne di camion, che hanno portato a valle apparecchiature e impianti tecnologici, utilizzati per la trasmissione, in tutto il mondo, delle spettacolari immagini delle gare. Poi è toccato ad altre installazioni, come le tende e le tensostrutture che hanno ospitato gli spazi di accoglienza degli ospiti e la sala stampa per i giornalisti accreditati. Ora sono all'opera le ruspe, per il lavoro ben più pesante, di rimozione della strada provvisoria. Quella pista in ghiaia, sui prati di Gilardon, era stata allestita per far transitare lì tutto il traffico, in particolare di macchine operatrici e di mezzi pesanti, mentre si lavorava per modificare il tracciato della strada comunale, che passa fra le case del villaggio. Inizialmente