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MARMOLADA: IL NO A NUOVI IMPIANTI

Si fa sul serio. Via i ruderi dal ghiacciaio della Marmolada. La pulizia dovrà essere fatta dalla società che rinnoverà l'ex cestovia chiusa due anni fa, che da Fedaia porta oltre Pian dei Fiacconi. Il progetto del nuovo impianto, però, dovrà essere approvato non solo dal Trentino, ma anche dal Veneto. Lo ha affermato, in Provincia, a Trento, il vicepresidente Mario Tonina, che è anche presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. L'altro ieri, in aula, si è infatti esaminato il documento, sottoscritto ormai da 4500 persone (più di un migliaio delle quali bellunesi), col quale si sollecita la pulizia della Marmolada.Franco Tessadri, referente della petizione popolare, ha illustrato il contenuto della sottoscrizione che chiede alle autorità di obbligare i nuovi concessionari della società altoatesina (che hanno acquisito anche i vecchi ruderi abbandonati) a demolire e a rimuovere tutti i vecchi manufatti in cemento prima della realizzazione di nuovi impianti.«Occorrerebbe quindi vincolare i nuovi arrivati ad una pulizia preventiva e completa dei ruderi ancora manifestamente sparpagliati come tristi trincee sulla Marmolada. Questa fase, che è insieme di incertezza sul futuro del turismo e di progressiva modificazione del ghiacciaio», ha osservato Tessadri, «offre l'occasione per realizzare questa pulizia ma anche per ripensare al progetto della nuova funivia».Meglio sarebbe, infatti, evitare la costruzione di questa nuova infrastruttura che snaturerebbe l'ambiente e sulla quale anche la Sat ha espresso forti preoccupazioni. L'assessore Tonina ha segnalato che il vincolo chiesto dalla petizione è già previsto dall'articolo 28 del Piano urbanistico provinciale.«La giunta provinciale aveva approvato, con delibera del dicembre 2015, un programma che rinviava alla sottoscrizione di un accordo tra Provincia, Regione Veneto e Comuni di Canazei e Rocca Pietore in provincia di Belluno».Per Tonina, quindi, la richiesta della petizione è totalmente condivisibile per la riqualificazione del paesaggio della Marmolada tutelata dal piano Dolomiti Unesco che prevede la demolizione degli impianti incongrui identificando le strutture obsolete come queste. Tonina ha ricordato che la risposta della Provincia alla domanda inoltrata nell'ottobre del 2019 dalla società Funivia Fedaia-Marmolada per sostituire con una nuova cabinovia l'impianto pre-esistente lungo lo stesso tracciato, è sospesa in attesa della sottoscrizione dell'accordo con la Regione Veneto e i due Comuni.«In caso di accordo», ha preannunciato, «verranno valutati tutti gli aspetti connessi al nuovo impianto, compresi quelli paesaggistici, ponendo a carico del concessionario tutti gli oneri legati alla demolizione dell'attuale e quelli legati ai vecchi manufatti esistenti. Se invece non si arrivasse alla sottoscrizione dell'accordo si provvederà comunque, d'intesa con il comune di Canazei, ad obbligare l'ultimo concessionario alla pulizia della Marmolada».Intanto la Sat, la Società di alpinisti trentini, è scesa in campo recentemente proponendo l'abbandono di ogni progetto di rilancio e potenziamento dello sci alpino, per recuperare la Marmolada nella sua accezione più alta di esplorazione, avventura, scoperta ma anche di ricerca naturalistica e storica. --francesco Dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Adige | 5 Marzo 2021

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