Nocciolo in Piemonte - linee tecniche per una corilicoltura sostenibile 2019

NOCCIOLO

IN PIEMONTE LINEE TECNICHE PER UNA CORILICOLTURA SOSTENIBILE

2019

FONDAZIONE PER LA RICERCA L’INNOVAZIONE E LO SVILUPPO TECNOLOGICO DELL’AGRICOLTURA PIEMONTESE Via Falicetto, 24 - 12030 Manta (CN) Centro Sperimentale per la Corilicoltura Strada Provinciale, Valle Bormida 2 - 12050 Cravanzana (CN) Recapito: Unione Montana Alta Langa, Via Oberto, 1 12060 Bossolasco (CN) - Telefono: 0173 799000 www.agrion.it Seguici su:

RINGRAZIAMENTI

La pubblicazione è stata realizzata da: Maria Corte, Alan Claudio Pizzinat, Claudio Sonnati (Agrion) Si ringraziano per la supervisione ai testi: Sergio Gallo, Chiara Morone, Silvia Ogliara (Settore Fitosanitario Regione Piemonte) - Vivaismo corilicolo.

Giancarlo Bourlot e Stefano Dolzan (Settore Fitosanitario Regione Piemonte) Fertilizzazione.

Federico Spanna (Settore Fitosanitario Regione Piemonte) - Andamento Agrometereologico 2018 Irma Brizi (Associazione Nazionale Città della Nocciola) - Introduzione Nadia Valentini (DISAFA, Università di Torino) - La fertilizzazione Gianluca Oggero (DISAFA, Università di Torino) - Il controllo funzionale delle macchine irroratrici Luciana Tavella (DISAFA, Università di Torino) - Osservatorio cimice asiatica Tommaso De Gregorio (Divisione Hazelnut Company - Ferrero) - Osservatorio cimice asiatica Marco Panizza – Impianto di Microirrigazione I tecnici del coordinamento corilicolo (citati a fondo pubblicazione) per la collaborazione Le società che hanno contribuito a sostenere i costi della pubblicazione con le inserzioni pubblicitarie.

I CONTENUTI DELLA PUBBLICAZIONE SONO FRUTTO DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO FINANZIATE DALLA REGIONE PIEMONTE – ASSESSORATO AGRICOLTURA-NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA ‘RICERCA, SPERIMENTAZIONE E DIMOSTRAZIONE AGRICOLA IN FRUTTICOLTURA, ORTICOLTURA, CORILICOLTURA E VITICLTURA’ SVOLTO DA AGRION IN COLLABORAZIONE CON NUMEROSE ISTITUZIONI SCIENTIFICHE

Finito di stampare nel mese di marzo 2019 presso la TIPOLITOEUROPA, Cuneo Via degli Artigiani, 17 - 12100 Cuneo - www.tipolitoeuropa.com

2

INDICE

IL NOCCIOLO NELLA STORIA SITUAZIONE INTERNAZIONALE .....................................................................................pag. 4 SITUAZIONE NAZIONALE................................................................................................pag. 8 SITUAZIONE PIEMONTESE ...........................................................................................pag. 9 PRATICHE COLTURALI IL VIVAISMO....................................................................................................................pag. 11 PROGETTAZIONE DELL’IMPIANTO ..............................................................................pag. 18 LA GESTIONE DALL’IMPIANTO ALLA PIENA PRODUZIONE .......................................pag. 30 PRATICHE AGRONOMICHE LA POTATURA ................................................................................................................pag. 38 LA FERTILIZZAZIONE NELLA PRODUZIONE INTEGRATA ..........................................pag. 43 IRRIGAZIONE .................................................................................................................pag. 52 IMPIANTO DI MICROIRRIGAZIONE ..............................................................................pag. 53 RACCOLTA E POST RACCOLTA RACCOLTA ED ESSICAZIONE ......................................................................................pag. 58 DISTRIBUZIONE AGROFARMACI IL CONTROLLO FUNZIONALE DELLE MACCHINE IRRORATRICI ..............................pag. 60 DIFESA FITOSANITARIA SCHEDA MONITORAGGIO AVVERSITÀ ......................................................................pag. 64 PRINCIPALI MALATTIE FUNGINE .................................................................................pag. 65 NECROSI BATTERICA ...................................................................................................pag. 70 LA CIMICE ASIATICA ......................................................................................................pag. 73 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA 2019 DIFESA............................................................................................................................pag. 79 DISERBO E SPOLLONATURA .......................................................................................pag. 84 ALLEGATI DISERBANTI REGISTRATI SULLA COLTURA...............................................................pag. 86 PRODOTTI COMMERCIALI REGISTRATI IN ITALIA SU NOCCIOLO PER IL CONTENIMENTO DELLE CIMICI .................................................................................................................pag. 87 SCHEDE DI REGISTRAZIONE.......................................................................................pag. 88 TUTELA DELLE API ........................................................................................................pag. 89 COORDINAMENTO TECNICO CORILICOLO ................................................................pag. 90 3

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

IL NOCCIÒLO NELLA STORIA

Il nocciòlo è una pianta molto antica, che ha accompagnato l’evoluzione dell’uomo.

Dopo l’ultima glaciazione, in un’epoca compresa fra i 10.000 e gli 8.000 anni fa, questa specie fa la sua comparsa nei Balcani e quindi nel Mediterraneo forse ancor prima di ulivo e vite. Portata o arrivata nelle colonie Greche disseminate nel Sud Italia si è progressivamente diffusa spontaneamente allo stato selvatico in buona parte dell’Europa.

L’interesse millenario verso questa coltura sta nelle caratteristiche del frutto che il nocciòlo produce. La nocciola è, in fondo, un seme secco che ha un guscio (pericarpo) legnoso in grado di difendere e trattenere una mandorla oleosa e digeribile, serbevole e pratica, che sicuramente entrava in larga misura come nutriente già nell’alimentazione umana di quel periodo. Molti resti di nocciole e di gusci carbonizzati sono stati rinvenuti nel sito archeologico di Vignola in Friuli e di Lugo di Romagna e nei siti di Isola Santa in Garfagnana e nelle Isole Ebridi in Scozia. Nocciole subfossili (datate 2500 a.C.) sono state rinvenute negli scavi nelle torbiere di Le Moglie di Ertola (Rezzoaglio) nel Parco Naturale Regionale dell’Aveto, in Liguria. Resti di nocciole carbonizzate (all’incirca dell’ 800 a.C.) sono state ritrovate nella Necropoli etrusca di Pontecagnano (SA), nel corredo funerario di una tomba di un nobile guerriero. Al Museo Nazionale di Napoli (79 d.C.) resti di nocciole carbonizzate sono state conservate dall’eruzione del Vesuvio. Nella letteratura antica, da Catone (II secolo a.C.) a Columella (I secolo d.C.), numerosissimi sono stati i riferimenti a questa Cupulifera, al nocciòlo. E la storia, da allora in poi, non si è mai dimenticata del nocciòlo.

SITUAZIONE INTERNAZIONALE Le tabb. 1 e 2 riportano l’evoluzione delle superfici e delle produzioni di nocciòlo dal 1961 al 2017 secondo la FAO. Nel 1961 questa frutta secca era prodotta in 10 Paesi del mondo ma in pratica il 93% delle superfici e l’81% delle produzioni erano attribuibili a Turchia, Italia e Spagna. Fino al 1989, l’anno che ha cambiato la storia del mondo, questi 3 Paesi hanno mantenuto una leadership di questa frutta a guscio incrementando in media del 37,56% le superfici coltivate a nocciolo e ben del 275,73% le produzioni per ettaro. Nei dieci anni successivi i Paesi produttori extra UE sono triplicati mentre all’interno della Comunità Europea si è assistito, ad eccezione dell’Italia e della Francia, ad una riduzione degli investimenti a nocciòlo. I dati della FAO sono sicuramente sottostimati in quanto alcune realtà nazionali, ad esempio Sud Africa e Australia, non risultano come produttori negli archivi dell’Organismo Internazionale pur avendo superato (Sud Africa) il milione di piante a dimora.

L’interesse dell’imprenditoria agricola per le produzioni corilicole deriva dai prezzi spuntati delle partite di nocciole in guscio esitate a tutt’oggi sul mercato rispetto alle remunerazioni ottenuti da altre produzioni agricole. Ciò perché i Paesi produttori, per eventi ed in momenti diversi nell’ultimo ventennio, hanno sì incrementato le superfici investite a nocciòlo ma non hanno, fino a pochi anni fa, dedicato risorse alla “stabilizzazione” della produttività. In pratica la domanda mondiale di nocciole è progressivamente aumentata molto più in fretta di quanto veniva prodotto e questo per l’incremento dei consumi nei settori merceologici tradizionali — dolci e snack — e di nuove produzioni destagionalizzate a base di nocciole (yogurt, prodotti salati, condimenti, etc).

Storicamente fu l’invenzione della crema Gianduia, agli inizi dell’Ottocento, a incentivare l’incremento delle coltivazioni specializzate di nocciòlo. L’evoluzione del mercato e dei consumi ha trovato una risposta nella diversificazione di impiego dei semi di noc4

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

ciola incrementandone i consumi e quindi tendenzialmente influendo sull’incremento dei prezzi all’ingrosso. Nel 2017 l’Italia risultava ancora il secondo produttore mondiale di questo tipo di frutta secca, con una superficie (+16%) in sostanziale crescita rispetto al 1999.

Tab. 1: Nocciòlo - Superfici coltivate nel mondo nel 2017 (ha).

Area

1961

1979

1989

1999

2009

2017

Arménie

--

--

--

--

--

182

Flag

Azerbaijan

--

--

--

16.857

22.193

35.782

Bielorussia

--

--

--

1.000

1.396

1.907

Im

Cameroun

--

--

--

60

110

124

Im

Cile

--

--

--

247

5.882

13.693

Cina

1.300

3.000

6.200

7.000

10.500

13.225

A

Federaz. Russa

--

--

--

--

826

--

F

Georgia

--

--

--

4.623

12.000

12.054

Im

Iran

10.000

5.000

3.431

10.120

20.000

17.589

Im

Kirghizistan

--

--

--

1.600

4.995

7.505

Im

Mongolia

--

--

--

230

314

361

Im

Rep. Moldava

--

--

--

750

400

465

Im

Tajikistan

--

--

--

784

1.029

804

Im

Tunisia

--

--

20

40

48

49

Im

TURCHIA

205.041

296.970

312.000

338.053

421.108

439.097 14.973

U.S.A.

7.530

7.120

11.110

11.972

11.614

Ucraina

--

--

--

300

40

50

Im

Ouzbekistan

--

--

--

1.025

1.331

2.998

Im

Bulgaria

--

--

--

220

601

590

Cipro

252

134

105

100

31

30

--

200

2.038

3.840

Danimarca

--

--

--

--

6

5

Francia

330

1.040

1.600

2.381

3.887

5.515

Croazia

Im

Grecia

250

2.300

4.620

1.400

600

350

Im

ITALIA

52.600

70.400

67.919

68.740

70.526

79.951

*

3.740

Polonia

--

--

--

--

2.663

Portogallo

480

916

1.560

635

378

357

Romania

--

--

--

--

11

710

*

Slovacchia

--

--

--

--

--

--

Slovenia

--

--

--

--

52

106

Spagna

23.500

35.057

30.880

28.000

14.536

12.806

Im Im

Ungheria

--

175

94

99

145

TOTALI

301.283

421.937

439.620

496.431

609.214

669.003

Paesi Europei

77.412

109.847

106.859

101.770

95.428

108.145

% Paesi Europei

25,69%

26,03%

24,31%

20,50%

15,66%

16,17%

* : Unofficial figure F : FAO estimate Im: FAO data based on imputation methodology A: Aggregate, may include official, semi-official, estimated or calculated data FAOSTAT : 29 marzo 2019

Piemonte * % Piemonte

2.169 0,72%

6.529 7.147 7.810 1,55% 1,63% 1,57% Piemonte * = ISTAT Dati definitivi 2017

12.566 2,06%

17.665 2,64%

5

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

L’incrocio dei dati FAO con quelli dell’ISTAT evidenzia come le superfici piemontesi siano cresciute proporzionalmente di più rispetto a quelle di altre realtà produttive ed a livello mondiale il Piemonte rappresenti il 2,6 % delle superfici ed il 3,2 % della produttività in guscio.

Tab. 2: Nocciòlo - Produzioni conseguite nel mondo nel 2017 (tonnes).

Area

1961

1979

1989

1999

2009

2017

Arménie

--

--

--

--

--

448

Azerbaijan

--

--

--

12.635

30.430

43.000

Bielorussia

--

--

--

1.800

978

1.360

Im

Cameroun

--

--

--

100

107

133

Im

Cile

--

--

--

--

3.000

18.325

Im

Cina

2.000

4.800

7.600

12.000

18.000

27.044

A

Federaz. Russa

--

--

--

--

806

--

F

Georgia

--

--

--

16.836

21.800

21.400

Iran

20.000

7.000

7.800

11.386

21.000

15.645

Im

Kirghizistan

--

--

--

1.067

3.290

4.872

Im

Mongolia

--

--

--

248

352

315

Im

Rep. Moldava

--

--

--

850

300

255

Im

Tajikistan

--

--

--

1.100

1.108

1.000

Im

Tunisia

--

--

20

44

43

44

Im

TURCHIA

76.000

300.000

550.000

530.000

500.000

675.000 25.030

U.S.A.

10.668

11.790

11.800

36.290

42.638

Ucraina

--

--

--

68

10

10

Im

Ouzbekistan

--

--

--

1.100

1.227

3.418

Im

Bulgaria

--

--

--

15

23

313

Cipro

102

254

65

50

44

22 1.534

Croazia

--

--

--

600

1.384

Danimarca

--

--

--

--

5

4

Francia

290

1.334

3.050

4.870

9.764

10.833

Im

Grecia

516

980

2.780

2.713

1.500

710

Im

ITALIA

55.379

93.750

127.248

118.388

106.600

131.281

*

Polonia

--

--

--

--

3.055

4.635

Portogallo

600

1.200

2.080

702

338

307

Romania

--

--

--

--

11

410

Slovacchia

--

--

--

--

--

--

Slovenia

--

--

--

--

236

98

Spagna

14.200

35.800

24.668

27.800

10.290

10.487

Im Im

Ungheria

--

40

68

197

69

49

TOTALI

179.755

456.948

737.179

780.859

778.408

997.982

Paesi Europei

71.087

133.358

159.959

155.335

133.319

160.683

% Paesi Europei

39,55%

29,18%

21,70%

19,89%

17,13%

16,10%

* : Unofficial figure F : FAO estimate Im: FAO data based on imputation methodology A: Aggregate, may include official, semi-official, estimated or calculated data FAOSTAT : 29 marzo 2019

Piemonte *

3.150

10.021

9.361

15.452

17.535

31.785

% Piemonte

1,75%

2,19%

1,27%

1,98%

2,25%

3,18%

Piemonte * = ISTAT Dati definitivi 2017 6

Flag

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

7

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

SITUAZIONE NAZIONALE La tab. 3 riporta l’evoluzione delle superfici e delle produzioni di nocciòlo dal 2006 al 2018 registrate dall’Istat.

Tab. 3: Superficie (ha) e produzione (quintali) di nocciole in Italia. Dettaglio per Regione REGIONE

Censimento dell’Agricoltura 2000 ^

Superficie totale a nocciòlo 2006 a

Superficie totale a nocciòlo 2018 b

Produzione Totale nocciole 2006

Produzione Totale nocciole 2018

ha

%

ha

%

ha

%

Quintali

%

Quintali

%

28

0,04%

-

-

7

0,01%

-

-

89

0,01%

Puglia

76

0,11%

10

0,01%

10

0,01%

200

0,01%

200

0,01%

Marche

175

0,26%

33

0,05%

21

0,02%

56

0,004%

294

0,02%

Basilicata

62

0,09%

2

0,00%

45

0,05%

46

0,003%

1.110

0,08%

166

0,25%

-

-

76

0,09%

-

-

510

0,04%

Friuli-Venezia Giulia

Emilia-Romagna Molise

53

0,08%

197

0,28%

85

0,10%

5.250

0,36%

2.550

0,18%

Lombardia

125

0,19%

-

-

117

0,14%

-

-

509

0,04%

Abruzzo

96

0,14%

210

0,30%

132

0,16%

1.406

0,10%

1.100

0,08%

Sardegna

369

0,55%

569

0,82%

148

0,18%

4.018

0,27%

4.071

0,29%

Umbria

206

0,31%

52

0,07%

164

0,19%

860

0,06%

2.988

0,21%

Liguria

221

0,33%

337

0,48%

176

0,21%

2.038

0,14%

1.010

0,07%

Calabria

560

0,84%

777

1,12%

311

0,37%

10.137

0,69%

7.486

0,53%

Veneto

106

0,16%

16

0,02%

334

0,40%

258

0,02%

6.132

0,44%

Toscana

231

0,35%

52

0,07%

387

0,46%

1.122

0,08%

3.141

0,22%

Sicilia

12.469

18,70%

15.080

21,64%

13.810

16,38%

172.860

11,77%

131.920

9,40%

Campania

21.359

32,03%

22.834

32,77%

21.291

25,25%

546.094

37,17%

395.336

28,18%

Piemonte

10.952

16,42%

10.531

15,11%

23.226

27,55%

168.612

11,48%

366.016

26,09%

Lazio

19.407

29,10%

18.985

27,24%

23.966

28,43%

556.269

37,86%

478.400

34,10%

Valle d’Aosta/ Vallée d’Aoste

2

0,003%

-

-

-

-

-

-

-

-

TrentinoAlto Adige

19

0,03%

-

-

-

-

-

-

-

-

Bolzano/Bozen

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Trento

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

ITALIA

66.681

69.685

84.306

1.469.226

1.402.862

ISTAT: a: Mese di rilevazione 11-2006 b: Mese di rilevazione 10-2018 ^: Tab. 2.12 Aziende con coltivazioni legnose agrarie e relativa superficie investita per le principali coltivazioni praticate e per classe di SAU (in ettari)

Dal 1960 al 2000 le superfici investite a nocciòlo in Italia sono cresciute con un trend medio decennale di circa il 7%. Ciò perché le continue oscillazioni dei prezzi e le quotazioni al punto resa praticate su alcune produzioni regionali hanno “scoraggiato la coltivazione” di parte delle superfici a nocciòlo non specializzate; i dati riportati nella tab. 3 evidenziano come questa tendenza interessi ancor oggi molteplici realtà produttive nazionali. Nelle quattro Regioni storicamente interessate dalla coltivazione del 8

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

nocciòlo la tendenza è sicuramente all’incremento delle superfici nelle Regioni Lazio ed in Piemonte mentre in Campania ed in Sicilia le aree coltivate a nocciòlo risultano in riduzione. Due delle cinque Province della Regione Lazio, Viterbo e Roma, sono interessate dall’attuale incremento delle superfici corilicole. Anche in Sicilia le coltivazioni si concentrano in due aree: nel territorio del Parco dei Nebrodi, in Provincia di Messina, sono a dimora il 90% delle produzioni siciliane (12.500 ha); il 7-8% delle produzioni insulari sono localizzate in quella di Catania. In Campania le coltivazioni corilicole interessano le Province di Avellino (40%), Napoli (30%), Caserta (17%) e Salerno (15%).

SITUAZIONE CORILICOLA PIEMONTESE La tab. 4 riporta l’evoluzione, dal 2006 al 2018, delle aziende e l’uso del suolo secondo gli utilizzi di Agristat (SISTEMAPIEMONTE).

Tab 4: Evoluzione provinciale delle coltivazioni corilicole dal 2006 al 2018 2006

2018

VARIAZIONI

PROVINCIA

Aziende (numero)

Superfici (ha)

Aziende (numero)

Superfici (ha)

Aziende (%)

Superfici (%)

ALESSANDRIA

451

732

892

2.625

98%

259%

ASTI

1.986

2.214

2.747

5.298

38%

139%

BIELLA

5

2

19

31

280%

1568%

CUNEO

4.157

8.507

5.035

15.091

21%

77%

NOVARA

2

0

21

40

950%

10889%

TORINO

98

131

379

665

287%

406%

VERBANO-CUSIO-OSSOLA

1

1

2

0

100%

-85%

VERCELLI

3

1

24

46

700%

4731%

TOTALI

6.703

11.588

9.119

23.796

36%

105%

SISTEMAPIEMONTE: Uso del suolo (secondo gli utilizzi di Agristat) - Aggiornamento: 11/11/2018

In generale la ripartizione regionale delle coltivazioni arboree indica come il nocciòlo rappresenti oggi il 34,5% delle aziende con terreni ed il 51,8% della superficie frutticole. Come ricordato in precedenza le superfici corilicole piemontesi sono cresciute proporzionalmente di più negli ultimi 10 anni rispetto a quelle di altre realtà produttive nazionali ed estere per l’incremento dei consumi e dei prezzi del prodotto in guscio.

Il rilancio della corilicoltura piemontese è però iniziato prima, dagli anni ’90 in poi, in tutte le aree collinari non vitate ed in quelle di pianura piemontesi dove l’allevamento del bestiame oppure le coltivazioni cerealicole e frutticole non specializzate non sono più risultate economicamente remunerative. Altri fattori contemporaneamente hanno 9

IL NOCCIOLO NELLA STORIA

favorito l’incremento della superficie corilicola regionale: la possibilità di iscrizione dell’integrità delle superfici dell’azienda agricola, dal 1994 al 2007, alla Misura A1-A2 del Regolamento CEE 2078/92 “Metodi di produzione agricola compatibili con le esigenze dell’ambiente e con la cura dello spazio naturale”; l’opportunità di aderire dal 2007 al 2013, all’Azione 214.1-2 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte [Regolamenti UE: 1698/2005 (Sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – FEASR); 1234/2007 (Organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per alcuni prodotti agricoli – regolamento unico OCM)]; la facoltà di poter usufruire, dal 2005, della Politica Agricola Comunitaria per il nocciolo (PAC), sotto forma di domanda unica di sostegno a favore dei corilicoltori [Regolamenti UE: 1782/03 (Norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della politica agricola comune che istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori); 2237/03 (Modalità d’applicazione di taluni regimi di sostegno di cui al titolo IV del regolamento (CE) n. 1782/03)]; la prerogativa di poter ottenere, da alcune Amministrazioni locali, un aiuto finanziario all’impianto di barbatelle di nocciòlo in sostituzione delle aree incolte.

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