Catalogo mostra 'E' qui la festa?'

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FONDAZIONE

Progetto di valorizzazione delle relazioni e dell’espressività nella scuola in ospedale

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Quaderno-catalogo n. 28 anno XV Collana della Fondazione PInAC GLI OCCHI LE MANI A cura di Elena Pasetti

Testi di Alessandra Ferrari Insegnanti della primaria coordinati da Maria Antonietta Belotti Elena Pasetti

Hanno partecipato al progetto i docenti: Maria Antonietta Belotti Floralma Bellometti Massimo Cuttini Erminia Marchini Attilio Plodari Giovanna Picardi Flaviana Merigo Anna Turin Alessandra Ferrari, dirigente scolastica Istituto Comprensivo Brescia Centro 3 Barbara GioffrĂŠ, direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, a.s. 2015-2016 Antonietta Moroni, direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, a.s. 2016-2017 Gruppo docenti di ogni ordine e grado della Scuola in Ospedale IC Brescia Centro3 Segreteria PInAC: Massimiliano Vitali Grafica: Luisa Goglio Traduzioni: Carlotta Mettifogo, Anna Scolari

Con il contributo di


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Fondazione

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Progetto di valorizzazione delle relazioni e dell’espressività nella scuola in ospedale


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Una vetrina speciale per una scuola senza classi basata sull’incontro

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l progetto “È qui la festa?” è una delle numerose attività che gli insegnanti della sezione ospedaliera mettono in campo, con tenacia e costanza, per coinvolgere gli alunni degenti ed è di certo una vetrina che permette di aprire al territorio l’offerta formativa di una scuola che, per le caratteristiche specifiche che la contraddistinguono, è decisamente peculiare.

famiglia e l’ospedale, e tra l’esperienza scolastica in ospedale e l’esterno. Proprio all’esterno, attraverso questa raccolta di disegni, vogliono mostrare il loro lavoro quotidiano, fatto di relazioni umane, che si fondano sulla fiducia, quella stessa fiducia che sanno ben trasmettere anche ai loro alunni attraverso l’empatia di cui sono dotati.

I docenti ospedalieri quotidianamente contribuiscono a realizzare il progetto di vita di ogni singolo alunno condividendolo con l’équipe multidisciplinare, in raccordo sinergico con le diverse realtà che operano nella struttura ospedaliera, per coniugare il diritto all’istruzione ed alla salute con il benessere psicologico, ponendo le basi per il reinserimento sereno dei piccoli degenti nel contesto scolastico di provenienza, arricchiti di nuove capacità e competenze.

L’allestimento di questa mostra è inoltre testimonianza di come i docenti, pur nella difficoltà determinata dal lavorare in ambiente atipico, riescono a ricreare la normalità della vita quotidiana, per far crescere i loro alunni condividendo l’esperienza con i nuovi compagni di reparto.

Il loro lavoro non è uguale a quello degli altri insegnanti: agiscono in una scuola che non ha classi, ma prevede ogni volta l’incontro con un alunno che sta vivendo un momento particolarmente difficile della vita. I docenti ospedalieri hanno l’occasione di interrogarsi e di ripensare continuamente il proprio lavoro, in un contesto in cui i bisogni più evidenti dei ragazzi possono stimolare percorsi inediti e interdisciplinari; hanno la forza di riuscire ad allontanarli, per alcuni momenti della giornata, dalla strada segnata dalla cura quotidiana della malattia; costituiscono anche un “ponte” tra la

Un ringraziamento particolare è rivolto a coloro che hanno permesso di rendere visibile e valorizzare lo strenuo lavoro dei docenti: la Pinacoteca dell’Età Evolutiva, che ha collaborato alla realizzazione del progetto, e quanti hanno contribuito con le risorse finanziare necessarie per poter presentare alla comunità questa selezione di disegni realizzati dai bambini e ragazzi, appartenenti alla fascia di età della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, degenti nei reparti pediatrici, sul tema della festa: Fondazione ASM e Fondazione della Comunità Bresciana. alessandra ferrari Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Brescia Centro 3


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A special window for a school without classrooms The project “Is the party here?” is one of several activities that the teachers of the hospital section put in place, with tenacity and constancy, to involve their patientsstudents and it is indeed a window that opens to the territory training opportunities similar to those provided by ordinary schools, though owing to the nature of hospital education, but prepared by a school that, for its specific characteristics, is definitely peculiar. The hospital teachers contribute to the project of every single student on a daily basis, sharing it with the multidisciplinary team, in synergistic conjunction to the different operators that work inside the hospital structure. Their aim is to combine the rights to education and health with psychological well-being, laying the foundations for the sheltered reintegration of the young patients into their previous school environments, enriched with new skills and competences. Their work is different to the work of teachers in other environments: they operate in a school without classrooms that accommodates the needs of students who are undergoing particularly difficult moments in

their lives. The hospital teachers have the opportunity to self-reflect and continuously think about and review their work, in a context where the children’s most evident needs can stimulate new and interdisciplinary routes. They have the power to distract them, for a few moments of their day, from their medical treatment. They act as a bridge of communication between the family and the hospital too, and between the school experience inside and outside the hospital. And through the exhibition of this collection of drawings outside the hospital they want to show their daily work, inspired by human relationships based on trust akin to the relationships between the teachers and students, which have been fostered by the teachers’ empathy. The establishment of this exhibition also serves as evidence of how the teachers, despite the difficulties determined by working in an atypical environment, manage to recreate the normality of daily life, and to help their students grow by sharing these experiences with their new hospital-ward schoolmates. Special thanks are due to those who have exposed and

enhanced the teachers’ courageous work: the Childhood Picture Gallery, which has contributed to the realization of the project, and all the people who have contributed to the financial resources that were necessary to present to the community this selection of drawings, made by children from nursery school age to secondary school age, who are patients in pediatric wards: ASM Foundation and Comunità Bresciana Foundation. alessandra ferrari The School Director


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È qui la festa?

La sfida quotidiana degli insegnanti in ospedale

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a scuola ospedaliera è presente a Brescia nei reparti pediatrici dal 1978. La sua esistenza e il suo sviluppo sono dovuti alla sinergia di due fattori. Il primo è di carattere prettamente legislativo e ha come riferimento la Costituzione italiana che prevede “l’istruzione obbligatoria e gratuita per ogni minore”; in modo più specifico questo diritto è declinato per la prima volta nella “Carta Europea dei Diritti e dei Bambini e Adolescenti” (Barcellona 20 maggio 2000), nella quale si dichiara che “ogni bambino ha diritto a ricevere un’educazione, sia a casa che in ospedale, e che la scuola in ospedale favorisce la normalità della vita quotidiana”. Molte altre “Carte” hanno fatto seguito a questa, tra cui quella pubblicata dall’Ospedale dei Bambini” di Brescia. Il secondo fattore è legato alla sensibilità e alla volontà personale di medici e operatori sanitari, particolarmente motivati e attenti, in grado di cogliere “ante tempore” la necessità di prendersi cura dei pazienti in modo globale e, in particolar modo, di quelli che fanno parte della fascia dell’età evolutiva. Il percorso legislativo e quello umano hanno contribuito in egual misura alla creazione della scuola ospedaliera ed hanno permesso a tanti bambini e ragazzi di continuare la loro crescita umana e la loro formazione scolastica. Oggi presso gli Spedali Civili di Brescia sono presenti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di primo e secondo grado.

Gli insegnanti operano in cinque reparti: Chirurgia, Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Otorino-Ortopedia, Pediatria ovest, Pediatria est (Onco-ematologia). Ciascun reparto ha una propria peculiarità e organizzazione, dovuta alle differenti necessità delle specifiche patologie. Questi “mondi” diversi condizionano e determinano il tipo di interventi educativi, le attività didattiche e le differenti proposte operative che, come insegnanti, mettiamo in atto. Gli spazi disponibili, l’organizzazione del reparto, i tempi dei pazienti e degli operatori, le condizioni fisiche e psicologiche dei bambini e dei ragazzi ricoverati sono elementi imprescindibili da cui partire per caratterizzare il nostro intervento. Per poter operare con efficacia abbiamo individuato alcune caratteristiche che, a nostro avviso, sono necessarie agli insegnanti che operano in ospedale: esperienza umana e competenza professionale, empatia e capacità comunicativa, spirito di osservazione e disponibilità all’ascolto, attenzione all’altro e flessibilità. Abbiamo constatato che, prima di proporre qualsiasi attività curricolare, è prioritario riuscire a stabilire una relazione positiva e significativa che possa veicolare il lavoro scolastico. Cerchiamo quindi di dare continuità alle esperienze e conoscenze dei nostri alunni, inserendo l’ospedalizzazione nel loro percorso globale di vita e di apprendimento, anche attraverso lo sviluppo delle loro capacità meta-cognitive.


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Gli alunni di cui ci occupiamo hanno tutti bisogni educativi specifici e i nostri interventi sono tutti individualizzati, ma divengono ancora più mirati quando, oltre alla malattia che ha causato il ricovero, sono presenti altre difficoltà, disabilità o quando ci troviamo in presenza di ragazzi stranieri non alfabetizzati. Ci siamo resi conto dell’efficacia di interventi didattici brevi, sia che siano finalizzati al raggiungimento o ampliamento delle competenze, sia che siano rivolti ad apprendimenti più specificatamente disciplinari; questa modalità di organizzazione temporale consente infatti agli alunni di vedere realizzato un prodotto o di poter acquisire un’informazione o una capacità. Ogni proposta deve consentire di “dare forma” a quanto è stato ideato, immaginato o presentato come obiettivo d’apprendimento, deve inoltre prevedere una conclusione. Anche per questo il lavoro dell’insegnante ospedaliero è fatto di continue domande, di problemi da risolvere creativamente, insieme agli alunni e alle loro famiglie e si fonda su una continua ricerca di strumenti didattici e di modalità d’approccio alternative. È quindi per noi una quotidiana sfida sia a livello umano che professionale. Abbiamo con il tempo preso coscienza del nostro ruolo di “educatori-mediatori”, non solo per quel che riguarda gli aspetti didattici e culturali riferiti all’apprendimento, per i quali ci mettiamo

in contatto con le scuole di appartenenza dei ragazzi degenti, ma anche e soprattutto per ciò che riguarda gli aspetti emotivi e motivazionali. Nel limite del possibile cerchiamo di operare in modo tale che tutti i ragazzi ricordino la loro esperienza di ospedalizzazione senza esserne traumatizzati, potendo invece cogliere la possibilità di sviluppo che questa esperienza offre. Come ogni altra esperienza di vita, l’ospedalizzazione racchiude aspetti positivi e aspetti negativi di cui insieme ai nostri alunni diveniamo consapevoli. La scuola in ospedale aiuta i bambini a mantenere la fiducia nelle proprie capacità e stimola l’autonomia e l’azione divenendo parte integrante della cura. Proprio per questo ci è parso importante realizzare questa mostra con alcuni dei loro elaborati. La scelta del tema e quindi del titolo del progetto: “È qui la festa?” è stato determinato dall’intenzione di recuperare alcuni dei loro vissuti positivi e di aprire spazi d’immaginazione. La proposta è stata ben accolta dai bambini, dai ragazzi e dalle loro famiglie, divenendo l’occasione per condividere racconti di esperienze personali, per scambiarsi informazioni su tradizioni appartenenti a culture diverse e per sperimentare molteplici tecniche pittoriche. Gruppo degli insegnanti della scuola primaria coordinato da Maria antonietta Belotti


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Is the party here? The daily challenge of teachers in hospital The hospital school has been operating in Brescia in pediatric wards since 1978. Its existence and development have been caused by the combination of two factors. The first is merely a legislative one and refers to the Italian Constitution stating: “Education is compulsory and free for every minor”; this is detailed in great depth and for the first time in the “European Charter of Children’s Rights” (Barcelona, 20th May 2000) which states that “every child has the right to receive an education both at home and in hospital” and that “hospital schools enable normal everyday life”. A lot of other “ Charters” have followed this one, including the Charter published by the Children’s Hospital in Brescia (19/12/2013). The second factor concerns the personal sensibility and will of the doctors and health workers, who are strongly motivated and careful, and who have understood the importance of caring for patients in their completeness, and in particular for those in childhood and adolescence. The legislative and human point of view equally contributed to the birth of the hospital school and made it possible for many children and teenagers to continue to grow and pursue their school education.

Today in “Spedali Civili di Brescia” you can find the nursery school, primary school and lower and upper secondary school. Teachers operate in five wards: Surgery; Child and Adolescent Neuropsychiatry; Otorhino-Orthopaedics; West Pediatrics; East Pediatrics (Onco-hematology); Each ward has its own features and organisation to accommodate the different needs of the patients. These different “worlds” influence and determine our teaching activities and working proposals. It is essential that we address the issues of available spaces, the ward organisation, the time required by patients, doctors and health care workers, and the physical and psychological conditions of hospitalized children and teenagers. Effective teachers who work in hospital have the following qualities: human experience, professional competence, empathy and communication skills, excellent observation skills and willingness to listen, caring for others and flexibility. We noticed that before starting any teaching activity it is important to create a positive and significant relationship with the child. Therefore we try to give our students consistency and gain previous knowledge of our

students, making their hospital life part of a global life and learning experience, through the development of their metacognitive skills too. All the students we work with have specific educational needs but our teaching becomes even more individualized when, in addition to the disease which was the reason why they had to be treated in hospital, we have to deal with other difficulties, such as disabilities or language needs for foreign students that cannot speak Italian. We realized that short term teaching actions, both for competences and specific learning subjects, are better; thus students can see the result of their work and learn new information and skills. Therefore each teaching activity should always see an end and realize what that the team imagined, projected and thought about as a teaching target. This is the reason why teachers in hospital ask themselves many questions, and why they have to solve problems in creative ways with the students and their families. This is also why these teachers continue to look for new teaching resources and alternative approaches. It is, for us, a daily challenge from a personal and professional point of view. As time passed by we became aware of our role as “educators-mediators” not only for


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Certo qui è una festa! didactic and cultural aspects of learning (it is for this reason we get in touch with the schools hospitalized children belong to) but also and above all for the emotional and motivational aspects. As far as possible we try to work so that children’s experience in hospital is comfortable and free of trauma and children can see the positive as well as the negative aspects of it. The hospital school helps the children grow in confidence with their abilities and encourages autonomy and active work as part of the treatment. For this reason we thought it was important to organize this exhibition with some of the children’s works of arts. The choice of the main idea of the project: “Is the party here?” came from the need to save some of their positive living experiences and give space to imagination. The proposal was welcomed by children and their families and became a way to share personal experiences, information on traditions belonging to different cultures and to try various painting techniques. Group of teachers of the primary school coordinated by Maria Antonietta Belotti

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na festa che, per qualche ora o giorno, riesce a mettere in secondo piano il dolore, la malattia, l’ospedale e recupera l’emozione dei colori, delle relazioni, dei piacevoli ricordi vissuti. Una festa curata attentamente dagli insegnanti della scuola in ospedale che insieme hanno lavorato a un progetto comune a un comune obiettivo. Sono stati mesi di proposte, di ascolto, di sostegno a bambine e bambini, ragazze e ragazzi per portarli a concentrarsi su esperienze felici, per aiutarli a raccontarle con matite e colori, a esprimerle graficamente e condividerle con gli altri. Fondazione PInAC aveva un impegno con questo progetto, un appuntamento che oggi diviene una mostra – che potrà viaggiare – e un prezioso catalogo capace di fare memoria e documentare. Da molti anni i corridoi di alcuni reparti del pediatrico sono animati dalla presenza delle mostre che PInAC allestisce sulla scorta della convenzione stipulata con la Direzione degli Spedali Civili. Ma questo progetto condiviso è speciale perché PInAC – che valorizza da più di mezzo secolo l’espressività infantile – qui intreccia colorati fili di seta capaci di rinsaldare la rete delle relazioni, ampliare i rapporti coi piccoli degenti e valorizzare il lavoro degli insegnanti. Alunni e alunne degenti nei diversi reparti, di età compresa fra i tre e i


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quattordici anni, hanno prodotto 200 elaborati con l’aiuto degli insegnanti dei diversi ordini di scuola. Nomi e cognomi degli autori parlano le lingue del modo segnalando come il mondo sia ben presente in terra bresciana. Ogni lavoro è stato corredato da una scheda, compilata dagli insegnanti, pensata per raccogliere i dati anagrafici e qualitativi dell’autore, per esplicitare quali sono state le consegne del docente, il contesto organizzativo e quello produttivo. I criteri adottati in PInAC per la selezione necessaria hanno considerato l’età, la capacità di organizzare il progetto espressivo, la caratteristica soggettiva e il punto di vista, la padronanza tecnica, la freschezza espressiva e comunicativa. Alcuni lavori erano assolutamente di pari qualità, ma ne

abbiamo scelto trenta perché questo consentiva il budget di progetto. Le tecniche utilizzate spaziano dalle matite colorate, agli acquerelli, dai pennarelli ai pastelli a cera, dal graffito al collage. Diversi i formati e le grandezze. Le feste rappresentate costituiscono una gamma veramente ricca e multiculturale: la festa di compleanno, la festa del patrono e della città, il carnevale e Halloween, il Ramadam e la Prima Comunione, la festa in famiglia, il Natale e la Vecchia di mezza quaresima, il Sacrificio di Isacco, la festa degli aquiloni a Venezia, quella delle marionette a Milano, dei fiori di carta a Montisola, la festa del Fumetto, della zucca, dell’uva, del pesce e delle castagne, la festa dei tori… e la struggente festa della guarigione, perché certo è proprio questa la più bella e desiderabile delle feste. elena pasetti Direttrice PInAC, Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cbaldi


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Certainly, the party is here! A party that, for a few hours or days, can overshadow the suffering, the disease and the hospital and recover the emotion of colours, relationships and pleasant memories. A party accurately prepared by teachers in hospital who have cooperated to a project and to a common purpose. They have been months of suggestions, listening and support to children and young patients to make them think and talk about happy experiences by means of pencils and colours, expressing them by drawings and sharing them with somebody else. PInAC foundation’s commitment with this project has become an exhibition – which will be showed around – and a precious catalogue created to be a memory and a document. Since many years the corridors of some pediatric wards have been animated by the presence of the exhibitions which PinAC has been fitting up thanks to the convention stipulated with the management of Spedali Civili. But this project is special because here PinAC – which has been exploiting the children expressiveness for more than half a century – interweaves coloured silk threads able to strengthen the network of relationships,

to extend the dealings with the young patients and to exploit the teachers’ work. The young patients of the different wards, from the age of three to the age of fourteen, have produced 200 drawings with the help of the teachers in hospital. The authors’ names and surnames speak the languages of the world, indicating how the world is present on the territory of the town of Brescia. Each work is equipped with a card compiled by the teachers and containing personal data of the authors, the instructions given by the teachers, the organization context and the production one. The criteria adopted by PinAC for the selection have considered the age, the ability in organizing the expressive project, the subjective feature and point of view, the technical mastery, the expressive and communicative freshness. Some works were absolutely equal in quality, but we were bound to choose only 30 of them because of the project budget. The techniques used in the project range over coloured pencils, watercolours, felt pens, crayons, graffiti and collage. Different formats and sizes.

The festivities represented constitute a really rich and multicultural range: the birthday party, the saint’s feast, the town festival, Carnival and Halloween, Ramadan and First Communion, the family party, Christmas and “la Vecchia” at Half Lent, the sacrifice of Isaac, the kites festival in Venice, the puppets feast in Milan, the paper flowers feast in Montisola, the Comics festival, the pumpkin feast, the fish feast, the chestnuts feast, the bulls feast and the melting feast of the healings, which is certainly the most beautiful and desired of all feasts. Elena Pasetti PInAC Director


12 Festa del fumetto e concerto dei “One Soul Project” Giovanni, 12 anni Orzinuovi (Bs) 2014 Grafite e pastello, cm 48x33


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14 Halloween Andrea, 8 anni Castelmella (Bs) 2014 Grafite e matite colorate, cm 24x33

“Che bello travestirsi e fare paura. Mi sono divertita a fare gli scherzetti”

I mostri di Halloween Aurora, 8 anni Castegnato (Bs) 2015 Tecnica mista, cm 24x31

“I mostri stanno facendo una festa”


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16 La festa di Carnevale in Piazza Vittoria Aurora, 13 anni 2015 Tecnica mista, cm 29,5x42

La festa di Bagolino (Carnevale) Manuel, 12 anni Gavardo (Bs) 2014 Matite colorate, cm 33x48


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19 La festa di Carnevale Emanuela, 9 anni Montichiari (Bs) 2015 Tecnica mista, cm 23,5x33

“Impegnativo il foglio grande”

Festa dell’ultimo dell’anno con la famiglia Alessia, 6 anni, Rodengo Saiano (Bs) 2015 Pastelli a cera e pennarelli, cm 23,5x33


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21 Una notte speciale: bruciando la vecchia Elisa, 8 anni Botticino (Bs) 2015 Tecnica mista, cm 21x29,7

Festa in famiglia Harmanjot, 6 anni 2014 Pennarelli, cm 21x29,7


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“È stato difficile rendere i riflessi dei fuochi d’artificio”

La festa del Patrono (Maderno, 11 agosto) Devis, 9 anni Toscolano (Bs) 2015 Pastelli a cera, cm 31,5x24


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Festa di Ferragosto a Salina Laila, 13 anni Calcinato (Bs) 2015 Grafite e matite colorate, cm 29,5x42


26 La festa di “Maria Assunta”, Malonno (Bs) Martina, 12 anni Malonno (Bs) 2015 Grafite e matite colorate, cm 29,5x42

La festa di “Pallavicina” o festa dell’Angelo Lidia, 11 anni Offanengo (Cr) 2014 Pastelli a cera, cm 33x48


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29 La festa dei fiori di carta a Montisola Ludovica, 13 anni Passirano (Bs) 2015 Grafite e matite colorate, cm 29,5x42

La festa nella cittĂ Nanimata, 13 anni 2014 Matite colorate, cm 33x48


30 La festa di S. Faustino a Sarezzo Amira, 14 anni Lumezzane S.A. 2015 Tecnica mista, cm 33x48

La festa di Eidmarak Cassim, 8 anni Castenedolo (Bs) 2015 Tecnica mista, cm 21x29,7

“I genitori danno dei soldi ai bambini, che comprano quello che vogliono�


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32 La corsa dei tori Lorenzo, 7 anni 2014 Pastelli a cera, cm 24x33

“Mi piacerebbe tanto partecipare a una festa con i tori che corrono e prenderne uno per le corna�


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Festa delle marionette a Milano Marco, 11 anni Villa Carcina (Bs) 2015 Grafite e pastelli a cera cm 29,5x42


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35 Festa di compleanno in campagna con due alberi di mele Sophie, 5 anni 2015 Tecnica mista, cm 29x41,5

“Ho organizzato una festa con tanti dolcetti, una torta e tanta frutta. Ho invitato Alessio, mio fratello, e Matteo il mio cuginetto�

Festa di compleanno in giardino Estefan, 12 anni Pastelli a cera, cm 21x29,5


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Natale e compleanno Gabriel, 4 anni 2016 Pennarelli, cm 33x33

Una festa in cui mi sono sentita importante‌ cantando Serena, 8 anni, 2014 Tecnica mista, cm 29,5x21


37 La torta del mio compleanno Sara, 3 anni Brescia 2014 Acquarelli, cm 33x48

“Che grande! È al cioccolato”


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“Il mio compleanno è stato bello. C’erano tutti i miei compagni e la torta con le tartarughe. Più bello di tutto la partita”

Il mio compleanno Pietro, 7 anni Brescia 2015 Tecnica mista, cm 37x27,5


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40 Immaginazione della festa di guarigione Matteo, 11 anni Brescia 2014 Grafite e matite colorate, cm 27x48


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43 La festa degli aquiloni a Venezia Federico, 12 anni 2016 Grafite e matite colorate, cm 42x29,5


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45 La festa del “Ramadan� Laghlid, 12 anni Brescia 2014 Grafite e matite colorate, cm 33x48


46 La festa di Kurban Bajram. Il sacrificio di Isacco Gani, 8 anni Manerbio (Bs) 2014 Matite colorate, cm 19x29,5

“Io e mio padre alla festa�


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La mia Prima Comunione Pierluigi, 10 anni e mezzo Matite colorate, cm 23,5x32


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FONDAZIONE

Pinacoteca Internazionale dell’età evolutiva Aldo Cibaldi Via Disciplina, 60 - Rezzato (BS) Orari di visita martedì-venerdì ore 9 -12 sabato e domenica ore 9.30 -12 15 -18 Info e prenotazioni tel/fax 030 2792086 www.pinac.it pinacoteca@comune.rezzato.bs.it

Finito di stampare nel dicembre 2016 da Colorart, Rodengo Saiano, Bs

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