Costi quel che stosti n°2

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24 Dicembre 2011 N°2

Figlie di Maria Ausiliatrice, Ispettoria Madre Morano – Catania - www.fmasicilia.pcn.net - comunicazioneISI@pcn.net

0957285018

“abbi sentimenti di compassione per i poveri e intanto ringraziamo il Signore che con bontà provvede a noi con tanta abbondanza” Maddalena Morano

DIO VUOLE NASCERE IN NOI Sr Anna Razionale, Ispettrice

L’angelo annuncia ai pastori: << Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia>> (Lc 2,21). Una mangiatoia accoglie il Dio Bambino. Dio non nasce in un palazzo, ma in una stalla dove nulla lascia trapelare la sua divinità: è impotente. Quando guardiamo il Bambino nella mangiatoia comprendiamo il sogno di Dio sull’umanità. Lui vuole nascere nelle nostre fragilità, nelle nostre relazioni infrante. Vuole chinarsi sulle nostre ferite. Vuole nascere nei nostri ambienti educativi, nelle nostre comunità che ricercano la comunione. Dio vuole nascere in questa nostra realtà, in questo tempo in cui “è cresciuto il senso

di frustrazione per la crisi che sta assillando la società, il mondo del lavoro e l’economia; in questo nostro tempo in cui sembra quasi che una coltre di oscurità sia scesa e non permetta di vedere con chiarezza la luce del giorno” 1

In questa oscurità il cuore dell’uomo non cessa di attendere l’aurora, perché rinasca la vita, la solidarietà, la prossimità. Rinasca soprattutto l’amore. Una storia sul Natale così racconta: “Il postino suonò due volte. Mancavano cinque

giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta preziosamente disegnata e legato con nastri dorati. «Avanti», disse una voce dall’interno. Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d’ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c’era un vecchio. «Guardi che stupendo paccone di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con la voce più triste che mai. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Intuiva benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non aveva certo l’aria di spassarsela bene. Allora, perché era così triste? «Ma, 1

signore, non dovrebbe fare un po’ di festa a questo magnifico regalo?». «Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai un augurio personale, una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi». «Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta. «Ma...» fece il postino. Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibito. «No», disse mestamente il vecchio. «Non c’è amore dentro».

Una storia dalla quale ci lasciamo interpellare CONTINUA A PAG. 2 In questo numero: • • • • • • •

EDITORIALE pag. CREDERE=DIFFERENZA pag. RACCONTIAMOCI LA VITA pag. SPAZIO GIOVANI pag. SUI PASSI DELLA STORIA pag. PER PENSARE pag. APPUNTAMENTI pag.

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personalmente e come comunità educanti impegnate nell’educazione perché il sogno d’amore di Dio si realizzi sull’umanità. Il Santo Padre, nel messaggio per la XLV giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio 2012, sollecita tutti a: « Educare i giovani alla giustizia e alla pace », nella convinzione che essi, con il loro entusiasmo e la loro spinta ideale, possono offrire una nuova speranza al mondo...Nello stesso tempo, sottolinea il Papa, è necessario comunicare ai giovani l’apprezzamento per il valore positivo della vita, suscitando in essi il desiderio di spenderla al servizio del Bene. È un compito, questo, in cui tutti siamo “impegnati in prima persona”, ma anche come realtà educative. “Ogni ambiente educativo - scrive Benedetto XVI -

possa essere luogo di apertura al trascendente e agli 1

altri; luogo di dialogo, di coesione e di ascolto, in cui il giovane si senta valorizzato nelle proprie potenzialità e ricchezze interiori, e impari ad apprezzare i fratelli. Possa insegnare a gustare la gioia che scaturisce dal vivere giorno per giorno la carità e la compassione verso il prossimo e dal partecipare attivamente alla costruzione di una società più umana e fraterna.” 1

Dio che vuole nascere in noi ci trovi disponibili a manifestare la Sua bontà e il Suo amore a quanti ci passano accanto; capaci come i pastori, di accogliere l’annuncio di gioia cantato dagli Angeli. E sarà Natale, ogni giorno del nuovo anno! Auguri affettuosi!

Cf Messaggio della giornata per la pace 1° gennaio 2012

credere=differenza Sr Maria Grazia Tripi

“A me piace Steve Jobs perché lui ha realizzato i suoi sogni”.

E’ la frase di una ragazza di secondo liceo che

di produzione. E’ stato definito “l’uomo che ha inventato il futuro” (titolo del best seller scritto da Jay Elliot ed edito da HOEPLI). La sua visione ha anticipato i tempi per la sua lungimiranza, ma soprattutto per come ha saputo genialmente unire i valori personali a quelli aziendali. Prestava un’attenzione speciale ai particolari, che non gli sfuggivano, ed erano proprio i dettagli ciò che più attenzionava. Pur essendo il manager di una grossa azienda seguiva pure il lavoro dei magazzinieri e degli addetti alla spedizione instaurando con ciascun dipendente un rapporto tale da infondergli l’amore per i prodotti dell’azienda più che per il guadagno. Tutto questo non lo faceva con mielismi o complimenti non reali, non risparmiava critiche a nessuno perché l’obiettivo che si era posto era alto e senza possibilità di compromessi. Ha creato un team appassionato al prodotto che ha colto la bellezza della ricchezza del lavorare insieme. Riporto le parole del direttore operativo dell’azienda che illustrano i valori che Steve Jobs ha promosso : 1. “crediamo nella collaborazione profonda e

mi ha spinto a scrivere questo articolo. Chi è questo personaggio di cui tutti parlano, la cui biografia è ai primi posti nelle classifiche di vendita mondiali e di cui tutti possiedono o ambiscono a possedere almeno un prodotto della sua azienda? Qual è il fascino per cui molti adulti, giovani e adolescenti hanno deciso di eleggerlo a modello? Credo che questa figura, per noi educatrici, dovrebbe essere degna di attenzione e di riflessione. Infatti, è capace di dire tanto e, soprattutto, di accendere la voglia di sognare dei nostri giovani. Credo anche che il suo stile di gestione possa dire qualcosa anche a noi che in questo tempo stiamo cercando di comprendere cosa significhi gestire gestione e innovazione. Sicuramente l’iPhone, l’iPad etc. sono un segno concreto di ciò che è stato capace di realizzare. Se leggiamo la sua biografia e nell’impollinazione incrociata dei nostri gruppi ascoltiamo il suo più celebre discorso tenuto all’università di lavoro, che ci permettono di innovare come di Stanford nel 2005 - che ha avuto l’amplain delle visite nessun altro” su youtube- ci rendiamo conto che c’è qualcosa di più di 2. “la verità é di non essere disposti a compromessi un personaggio che ha prodotto un oggetto dalla grafica sull’eccellenza, in ogni gruppo dell’azienda, e accattivante e dal semplice utilizzo e creato un’azienda abbiamo il coraggio di ammettere i nostri errori che funziona bene. La storia, infatti, ci presenta la figura e il coraggio di cambiare” di un uomo che ha sentito l’esigenza di crearsi uno stile diverso, un modo di coinvolgere che ha reso ogni persona (Tim Cook, discorso pronunciato durante la del suo team protagonista affascinata nel processo teleconferenza degli investitori Apple, 21 gennaio 2009). 2


Nel momento storico in cui le multinazionali hanno fatto nascere l’esigenza di dividersi in gruppi di lavoro settoriale, Steve Jobs comprende che, per essere vincenti, e soprattutto, per realizzare prodotti perfetti e belli (le due cose dovevano andare di pari passo nella sua concezione) bisogna lavorare insieme anche se questo fa apparentemente perdere un po’ di tempo in più. E’ questa, infatti, l’unica strategia che permette di realizzare un prodotto perfetto e che piace. Forse il parallellismo è forzato, ma non è quello che noi chiamiamo coordinamento per la comunione? Credo sia interessante riprendere alcuni tratti della sua biografia per trarne altri stimoli di riflessione. Steve Jobs nasce da una ragazza madre che decide di darlo in adozione ad una famiglia di laureati i quali, però, lo rifiutano perché maschio. Viene adottato da una famiglia di gente semplice e senza laurea, a cui la madre biologica concede il permesso dell’adozione solo dopo la promessa che Steve si sarebbe laureato. Steve non ha mai conseguito il sogno della madre naturale. Dopo aver speso tutti i risparmi dei genitori per la retta decide di lasciare l’università perché non riusciva a vederne l’utilità e non aveva idea di cosa fare della vita. Lasciata l’università poté seguire un piano di studio individualizzato e con i corsi che desiderava. Questo, forse non ci ricorda l’attenzione al singolo che don Bosco ci ha lasciato come eredità educativa e metodologia? La scelta certo non è stata facile e lo ha condotto a delle conseguenze gravi. Dormiva a terra e viveva con i 5 centesimi che riusciva a guadagnare con i vuoti di lattina che venivano

gettati vicino alla macchinetta distributrice faceva dieci Km a piedi per raggiungere la mensa dei poveri e cibarsi, almeno una volta alla settimana, di un piatto caldo. Cominciò a seguire un corso di calligrafia a mano libera, ovviamente con nessuna prospettiva apparente di futuro. Fu tale corso che gli diede le nozioni di grafica fondamentali che fecero poi del Mecintosh il miglior PC per il lavoro grafico. Il famoso cartone animato, “Toy Story” divenuto il primo cartone realizzato interamente con la grafica digitale, è frutto di questo percorso. Tutto gli tornò utile e senza quel corso il Mecintosh non sarebbe mai esistito e forse la possibilità di usare PC e telefonini pigiando direttamente sullo schermo ancora non sarebbe reale. L’insegnamento che ne trae Steve è che “non si possono unire i puntini guardando al futuro”. Sembra un paradosso detto da uno che il futuro l’ha realizzato. Questo concetto sembre richiamarci la spiritualità del quotidiano, che chiede di vivere il presente con la responsabilità di incidere sul futuro sebbene non se ne abbia comprensione immediata. Bisogna avere fiducia che i puntini si convertiranno in qualcosa. La fiducia che ha portato Steve Jobs a pronunciare la celebre frase: “Dovete credere in qualcosa: l’istinto, il destino, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito e ha fatto la differenza nella mia vita”. È questo “credere” che fa la differenza, ma questo “credere” presuppone altre capacità: quella di riflettere per elaborare idee, quella di essere disponibili a perdere le comodità, quella 3

di ricordarsi che la morte è una realtà per tutti e a cui nessuno può sfuggire. Questa realtà non è stata vista da Steve Jobs in chiave negativa anzi è stata letta nell’ottica della novità e dell’innovazione. La frase che a 17 anni lo spinse a seguire il suo sogno fu “ se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo sicuramente prima o poi lo sarà veramente ”. La morte dovrebbe ricordarci che la paura di fallire, l’orgoglio e qualsiasi altra cosa non possono ostacolarci dal realizzare il nostro sogno. E se questo sogno fosse proprio quello che Dio ha per noi? Come educatrice leggere nella biografia di un uomo così famoso l’affermazione “sono stato salvato dalla mia maestra di IV elementare che ha creduto in me” mi ha fatto pensare che il sogno di Madre Mazzarello e di Don Bosco orientato al vero Bene e al vero Bello è molto di più di quanto è stato detto di quest’uomo, senza toglierne i meriti , ed è per ciascun cristiano la molla che cambia il mondo a partire dal quotidiano. Buona lettura...


incontro exallieve pgs La Comunità educante di Altofonte

Il

24 ottobre 2011, presso l’Istituto delle Suore Salesiane di Altofonte, le ex allieve della P.G.S. si sono ritrovate per un momento di condivisione e festa, che ha riportato, a distanza di trent’ anni, le atlete ad incontrarsi in una veste di donne adulte, spose e madri, suscitando non poche emozioni. L’evento è stato vissuto con grande affetto e gioia riportando alla memoria i fasti degli anni ’80, quando il gruppo P.G.S. partecipò a gare provinciali ottenendo diversi successi. Suor Nicoletta Lo Scrudato ha colto l’occasione per rendere esplicito il desiderio di tutta

la comunità religiosa di continuare ad accompagnare spiritualmente le ragazze, oramai diventate donne, proponendo la realizzazione di incontri formativi e di preghiera mensili ogni 24 del mese, al fine di crescere come comunità educante capace di dare risposte concrete ai giovani e al paese. La proposta, accolta con molto entusiasmo, comincia a prendere forma mettendo in calendario, per il mese di dicembre, due iniziative: il 13 l’adorazione Eucaristica per le vocazioni e il 23 sera il momento di preghiera e fraternità con le famiglie. La Parola di Dio è stata protagonista dell’incontro e attraverso il vangelo delle nozze di Cana ha voluto dire alle donne

presenti di non stancarsi mai di essere il buon vino della letizia e dell’armonia. Da gioiose salesiane innamorate di Maria l’incontro non poteva non avere un momento di preghiera mariano con la recita del rosario - dato in dono dalla direttrice - e che ciascuna mamma si è prodigata ad appendere nel letto del proprio figlio/a in segno di affetto e di richiesta di protezione. La festa salesiana si è conclusa con la condivisione delle frittelle, tanto apprezzate dalle atlete e preparate da sr. Maria Marzo, assistente e incaricata della pastorale di allora. Con tanta gioia nel cuore si salutano con un allegro ”arrivederci”!

trecastagni chiama catania rsiponde Sr Maria Conti- Catania M.A.

Per

vivere una giornata diversa e conoscere una figura luminosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice, i ragazzi della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Catania, il 17 novembre 2011, hanno risposto all’invito dei loro educatori recandosi a Trecastagni sui passi della Beata Maddalena Morano. Nessuno è rimasto indifferente nel costatare le realizzazioni di bene, compiute da una donna audace, che ha saputo conquistare i cuori di tanti ragazzi e delle famiglie. Il momento di riflessione insieme ha delineato l’identikit di Maddalena Morano,

donna innamorata di Cristo, educatrice saggia, apostola appassionata e infaticabile, che ha dato a Dio la sua risposta a 360 gradi. Dopo la visita dei vari ambienti e della Mostra Fotografica sui 130 anni della storia dell’Istituto, il pellegrinaggio si conclude con la richiesta alla Beata Morano di avere, come Lei, un cuore spalancato a Cristo e di costruire a tutti i costi pace, armonia, gioia.

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Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 A SCUOLA DI ...PREGHIERA! Erminia Viola - Pietraperzia

E’

giunto al secondo incontro il Gruppo Emmaus, la scuola di preghiera che vede coinvolti, ogni primo venerdì del mese, tutti i giovani dai 17 anni in su che desiderano intraprendere un cammino di fede e preghiera. Ideatrice di questi incontri formativi è suor Serafina Massa, che con impegno e tanto entusiasmo guida di mese in mese i diversi incontri del gruppo. Proprio a lei abbiamo rivolto alcune semplici domande per capire meglio cosa sia questa scuola di preghiera. • Perché una scuola di preghiera? Da quali esigenze è nata questa iniziativa? Suor Serafina ha raccontato che è stata principalmente un’esigenza dei ragazzi dell’oratorio, che hanno espresso il desiderio di ricercare momenti di riflessione, di crescita spirituale, non limitandosi solo ai momenti di svago ed animazione presenti nelle varie attività dell’istituto, volendo così veramente incarnare l’essenza stessa dell’essere “Buoni Cristiani ed onesti cittadini”. • Perché la scelta del nome”Gruppo Emmaus”? La scelta del nome nasce proprio dall’immagine per antonomasia del cammino, quello compiuto dai discepoli di Emmaus, che proprio nel momento di sconforto e delusione, incontrarono Gesù e lo riconobbero nello spezzare il pane. Nel cammino quotidiano compiuto da ciascuno di noi, nei momenti di crisi e sconforto è talvolta necessario che qualcuno ci additi la direzione giusta in cui guardare. Poi dall’esperienza di incontro e della conoscenza di Dio, nasce l’imput alla missione dell’evangelizzazione che ognuno

di noi è chiamato, nel suo piccolo e nel quotidiano, ad operare. Suor Serafina afferma ancora che spesso i giovani si schierano contro la chiesa per partito preso, per la scarsa conoscenza che hanno delle Scritture e soprattutto di Dio, perché come diceva S. Girolamo “L’Ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. • Quali gli obbiettivi principali che questo cammino vuole raggiungere? Riguardo agli obbiettivi prefissati, quello principale non è tanto raggiungere la meta, trovare Dio, bensì divenire consapevoli che Dio è presente a noi, con noi e dentro noi. Bisogna far capire ai ragazzi che il loro Dio non è solo quello giudice del Vecchio Testamento, è anche e soprattutto, quel Padre infinitamente amorevole che ci ama sempre e comunque, per quello che siamo. La speranza è che durante il percorso i giovani possano istaurare un rapporto intimo con Dio, fondato non sul monologo personale, ma sull’ascolto della Sua Parola. Per far questo è però necessario fornire metodi e strumenti pratici per entrare in preghiera ed imparare ad ascoltare ciò che il Signore ha da dire a ciascuno. Un momento fondamentale che caratterizza ogni incontro è quello in cui ogni partecipante è invitato ad annotare le proprie riflessioni, commenti, suggerimenti, o critiche su un piccolo foglio che viene poi depositato da ciascuno ai piedi dell’altare. Dalla lettura di questi è emersa la richiesta comune di dedicare più tempo al silenzio e alla riflessione personale e il desiderio di molti di porsi veramente alla ricerca della volontà di Dio nella loro vita. Il Cammino è strutturato in 5

sette incontri complessivi che si concluderanno nel mese di maggio. Ogni incontro affronta tematiche diverse e graduali. Se il primo incontro è stato “Un’introduzione alla preghiera”, nel secondo si è discusso del “L’Anno liturgico e della preghiera dei Salmi”, il terzo incontrò affronterà la”Lectio Divina”, nel quarto si parlerà de “ Lo Snodarsi di una storia d’Amore”, in cui ognuno dei partecipanti sarà invitato a testimoniare il proprio incontro con Dio. L’incontro di Marzo affronterà la tematica “Pregare la preghiera di Gesù”, quello del mese successivo spiegherà “Cosa fare durante la preghiera”, concludendo con l’ultimo incontro in cui verrà data “Una regola di Vita”. La scuola di preghiera giunta alla seconda “lezione” ha già dato risultati più che positivi, che incoraggiano a proseguire con entusiasmo questo cammino, con la certezza che a “fine anno” verranno promossi degli “allievi” che avranno imparato a parlare con Dio e soprattutto a porsi all’ascolto del disegno che Lui ha tracciato per ognuno di loro e rimboccarsi le maniche per realizzarlo concretamente.


Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 incontro di spiritualità Tiziana Barbagallo- Madre Morano (Catania)

Accade di rado che tra giovani studenti possa essere condiviso qualcosa di diverso rispetto ad esami, lezioni, incontri di studio o serate di divertimento nei ben noti “mercoledì universitari”. Eppure è possibile e, se viene data loro l’occasione, se vengono concessi gli spazi, i giovani sono capaci di tirar fuori quanto di più profondo e di più prezioso hanno dentro condividendo insieme il grande dono della fede. Tutto questo, ciò che è accaduto nella residenza universitaria “Casa Madre Morano” durante un incontro di preparazione al Natale che ha visto come protagonisti le giovani ed i giovani universitari delle nostre case salesiane. Ancora una volta si è dimostrato come la salesianità abbia senso solo se condivisa o come abitare una casa salesiana sia un dato di comunanza che non può non essere valorizzato. L’esperienza universitaria diviene più completa, quale occasione di vita, se orientata ad una crescita che sia culturale ed insieme spirituale. Grazie ai direttori delle due case, Don Jimmy e Sr Grazia, che hanno compreso ed appoggiato

questa esigenza, la preparazione al Natale è divenuta motivo di riflessione, di spinta, di crescita. Nella sua stessa semplicità, la grandezza di un momento assolutamente lontano da formalismi e vicino ai bisogni dei giovani desiderosi di comprendere l’attualità del messaggio di Cristo. Su queste basi, don Domenico Luvarà ha guidato l’incontro di preghiera mostrando i risvolti concreti di una parola per nulla antica: il Vangelo di Luca nel brano sull’Annuncio della nascita di Gesù parla ancora oggi lanciando delle esortazioni senza tempo. La condizione di Maria che non deve temere perché <<ha trovato grazia presso Dio>> è la stessa che ciascun cristiano dovrebbe vivere nella gioia di essere in comunione con Dio. E dalla riflessione di don Domenico, tre moniti per i giovani universitari: “Siate nella grazia, siate felici, siate in gamba!” Parole tanto semplici quanto dirette e grandi che, tra lezioni ed esami vari, non potranno non dare forza, quella che viene dalla certezza di un Dio presente, di un Amore grande che dona la gioia vera.

speciale lode a maria Sr Carmelina Coniglione - Acireale S.S.

Uno

speciale ed emozionante incontro di ex allieve/i, giovani e veterani, si è organizzato l’8 dicembre u.s., allo Spirito Santo di Acireale. Un’iniziativa scaturita dal loro affetto e dalla nostalgia di una rimpatriata nell’istituto da loro frequentato. Utilizzando il rapido sistema della moderna comunicazione e del passaparola, in brevissimo tempo il gruppo, entusiasticamente informato, diventò numerosissimo. L’appuntamento per le ore 11 nella cappella, vide un’attiva partecipazione di ex allieve/i alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Marcello Mazzeo, che richiamò alla loro memoria non solo

la grande fiducia di don Bosco verso Maria , ma soprattutto l’impegno di passare dall’ammirazione all’imitazione di questo grande Santo. Alla fine della S. Messa, accompagnati da melodie mariane, tutti i convenuti si sono trasferiti nel cortile dell’Ausiliatrice, formando gioiosamente un grande girotondo attorno alla statua dell’Ausiliatrice. Dopo aver rievocato, mediante la lettura fatta da due ex allievi, il passo delle Memorie Biografiche relativamente all’incontro avvenuto tra D. Bosco e Bartolomeo Garelli, 6

in quel lontano 8 dic. del 1848, il grande cerchio creato dai partecipanti, entrò in sintonia spirituale con tutto il mondo salesiano, recitando devotamente l’Ave Maria per ringraziare la Vergine che, con don Bosco aveva sancito la nascita della Congregazione salesiana. Con la gioia nel cuore e tanta chiara emozione si è trascorso in fraternità e con dolcezze il resto della mattinata, lasciando sicuramente nell’animo di ognuno, oltre al gradito ricordo,

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Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 un rinnovato e orgoglioso impegno di appartenere alla Famiglia Salesiana. La festa, che era stata preceduta da un triduo di preparazione, con momenti di celebrazione della Parola e del rosario, animato dagli alunni insieme alla

Comunità Educante, ha avuto una solenne conclusione il giorno dell’Immacolata, allorché alla sera, durante la processione cittadina, la “vara” con la statua della Vergine si è fermata per un po’ davanti alla cappella dell’Istituto e la Comunità scolastica ha avuto così la gioia di rendere uno speciale omaggio a Maria Santissima.

gesù nel mondo Isabella Di Mauro - Catania Maria Ausiliatrice

“Gesù nel mondo” nasce dall’idea di alcuni alunni della classe II Liceo Scientifico dell’Istituto “Maria Ausiliatrice”, che hanno voluto realizzare un Presepe speciale, il cui filo conduttore è l’UNIVERSO che accoglie la venuta di Gesù nel mondo. Elementi principali di questo allestimento sono le stelle, i pianeti e il ruolo da protagonista è affidato alla terra che ha la funzione di grotta, appoggiata su un soffice strato di nubi.

Per mettere in luce l’uguaglianza tra le diverse razze del mondo, “nella loro colorata vivacità”, noi allievi abbiamo creato dei Re Magi e degli Angioletti dalla pelle di diverso colore che s’incamminano tra le galassie di quest’ universo verso una grotta (terra), che accoglierà Dio fattosi Uomo come noi. In un insieme armonico, si vede sullo sfondo una grande stella argentata che avvolge l’intero presepe nell’immensa luce di Gesù. Straordinaria l’esplosione di creatività

IL SENSO DELLA LEGALITà

Comunità educante Don Bosco - Messina

Sabato

26 Novembre alle ore 17.00, la scuola Pubblica Paritaria San Giovanni Bosco ha concluso al Palacultura Antonello da Messina il progetto finanziato dal fondo sociale europeo dal titolo: ‘IL SENSO DELLA LEGALITA’. Ai laboratori didattici, previsti dal progetto, hanno partecipato tutti gli alunni dell’Istituto paritario San Giovanni Bosco, dai piccoli della scuola dell’infanzia agli studenti del Liceo Classico e Scientifico, con percorsi educativi volti ad approfondire la conoscenza di sé, sviluppare una corretta sensibilità verso il territorio, interpretare in modo creativo la complessità del quotidiano. Nel contesto di tale percorso si sono collocate anche le scuole in rete di Patti Marina,

Bronte, Trecastagni. Tutto il lavoro prodotto è stato presentato attraverso l’esposizione dei lavori realizzati nei laboratori, e con la rappresentazione nell’auditorium del Palacultura di performance teatrali. La serata è stata vissuta in un autentico spirito di famiglia, grazie alla presenza dell’Ispettrice, Sr Anna, che ha voluto condividere con noi questo momento di festa, alla numerosa presenza di famiglie, docenti, allievi, exallievi, amici, salesiani cooperatori, simpatizzanti, autorità civili, che con il loro intervento e saluto hanno reso visibile la stima di cui gode l’Istituto a Messina. Il capiente auditorium del Palacultura è stato testimone dell’affetto di intere generazione di messinesi; 7

e di impegno dei ragazzi che ha riscosso un grande plauso da parte del personale scolastico, dei compagni e dei genitori.

bambini, giovani adulti e anziani, laici e consacrati, nel corso della manifestazione hanno composto insieme il volto della Comunità Educante, che si è lasciata condurre dalla simpatia dei giovanissimi presentatori, Antonio e Stefania, exallievi degli ultimi anni. La serata artistica ha visto impegnati gli alunni della primaria, che hanno presentato due scene tratte dal musical Il treno dei diritti; i ragazzi della secondaria di primo grado hanno presentato con dei video il percorso didattico realizzato; infine gli studenti del Liceo hanno dato vita ad una briosa Lisistrata di Aristofane, volendo sottolineare il contributo delle donne per la pace e i diritti, recentemente riconosciuto dal Nobel per la pace del 2011, conferito a tre donne provenienti dall’Africa e dal Medio oriente.


Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 gioia salesiana a trecastagni Valeria Maglia - Trecastagni

La gioia salesiana è stata la

vera protagonista dei festeggiamenti per ricordare il 130° anniversario dell’arrivo della Beata Madre Maddalena Morano e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Trecastagni. Un calendario ricco di eventi che ha coinvolto centinaia di volontari trecastagnesi, che con spirito di fratellanza hanno ,giorno dopo giorno, collaborato alla realizzazione di ogni singolo evento. In perfetta armonia laici e FMA hanno aperto le celebrazioni il 14 settembre con un dibattito sugli stili educativi, dal titolo “l’Opera educativa e la presenza delle FMA a Trecastagni”. Relatori Don Alfio Cristaudo e Suor Mariella Lo Turco . L’incontro si è tenuto nel Teatro del Collegio delle FMA di Trecastagni. La Prolusione storica sulla figura della Beata Maddalena Morano in Sicilia”è stata tenuta dal Chiar.mo Prof. Mons. Gaetano Zito; seguita dalla Solenne celebrazione Eucaristica, presieduta dall’Ispettore Don Gianni Mazzali e dall’Ispettrice Suor Anna Razionale, che per l’occasione - ha donato alla Comunità delle suore una reliquia di Madre Morano. La reliquia è stata deposta all’interno del reliquario offerto dal Lions Club Faro Biscari di Catania. A seguire il 18 settembre è stata inaugurata -sempre nella sede del collegio- una mostra fotografica dal titolo: “M. Morano e le FMA a Trecastagni, 130 anni di storia”. Iniziativa che oltre a prevedere la visita guidata dei luoghi dove ha vissuto la beata Morano, racchiude in sé immagini inedite del Collegio, con relative didascalie e dei protagonisti che hanno contribuito all’arrivo di Madre Morano in Sicilia. La mostra permanente è visionabile su prenotazione , nel collegio è

possibile anche pernottare e vivere momenti di grande relax , all’insegna di tutte le attività realizzate da tutti i gruppi salesiani. Il 15 novembre invece- in occasione della Festa liturgica della Beta Morano- la sede del Collegio delle FMA di Trecastagni, noto a tutti con il nome di Conservatorio delle Vergini – è stato scelto come luogo dove realizzare l’incontro del Clero dell’XI vicariato, con la presenza del vescovo, Salvatore Gristina e dell’Ispettrice che ha condotto la riflessione sulle problematiche dell’educazione giovanile oggi. L’incontro è stato seguito da un pranzo realizzato dalle Ex Allieve e Famiglie Don Bosco e dalla Solenne Messa Pontificale, presieduta dal vescovo, con la partecipazione di tutti i gruppi della Famiglia Salesiana locale. Altro evento da segnalare è stato quello realizzato in occasione del 300° anniversario della costituzione dell’IPAB: “Conservatorio delle Vergini”, 1711 - 18 dicembre – 2011, che ha visto sempre nel salone del collegio un incontro-dibattito sul ruolo sociale dell’Ipab. Tutti i festeggiamenti, - che si concluderanno il 31 gennaio 2012, in occasione della Festa di Don Bosco -come hanno sottolineato il presidente dell’IPAB, Padre Antonello Russo e la Direttrice del Collegio Immacolata, Sr. Giuseppina Castelli, sono stati tutti elaborati e realizzati con il cuore e per rendere soprattutto omaggio a tutti coloro che negli anni 8

proprio come Madre Morano – hanno contribuito ad arricchire Trecastagni e a portare avanti l’opera di Don Bosco. Anche nel 2012 il calendario delle iniziative messe a punto dal collegio delle FMA di Trecastagni, prevede importanti momenti di aggregazione, potenziamento dell’attività didattica e soprattutto il coinvolgimento sempre più assiduo di tutti i gruppi della famiglia Salesiana di Trecastagni,che vi aspettano per vivere con tutti Voi il carisma salesiano e la gioia della forza che nasce dal lavoro di squadra. Auguri! La gioia salesiana è stata la vera protagonista dei festeggiamenti per ricordare il 130° anniversario dell’arrivo della Beata Madre Maddalena Morano e delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Trecastagni. Un calendario ricco di eventi che ha coinvolto centinaia di volontari trecastagnesi, che con spirito di fratellanza hanno ,giorno dopo giorno, collaborato alla realizzazione di ogni singolo evento. In perfetta armonia laici e FMA hanno aperto le celebrazioni il 14 settembre con un dibattito sugli stili educativi, dal titolo “l’Opera educativa e la presenza delle FMA a Trecastagni”. Relatori Don Alfio Cristaudo e Suor Mariella Lo Turco . L’incontro si è tenuto nel Teatro del Collegio delle FMA di Trecastagni. La Prolusione storica sulla figura della Beata Maddalena Morano in Sicilia”è stata tenuta dal Chiar.mo Prof. Mons. Gaetano Zito; seguita dalla Solenne celebrazione Eucaristica, presieduta


Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 dall’Ispettore Don Gianni Mazzali e dall’Ispettrice Suor Anna Razionale, che per l’occasione - ha donato alla Comunità delle suore una reliquia di Madre Morano. La reliquia è stata deposta all’interno del reliquario offerto dal Lions Club Faro Biscari di Catania. A seguire il 18 settembre è stata inaugurata -sempre nella sede del collegio- una mostra fotografica dal titolo: “M. Morano e le FMA a Trecastagni, 130 anni di storia”. Iniziativa che oltre a prevedere la visita guidata dei luoghi dove ha vissuto la beata Morano, racchiude in sé immagini inedite del Collegio, con relative didascalie e dei protagonisti che hanno contribuito all’arrivo di Madre Morano in Sicilia. La mostra permanente è visionabile su prenotazione , nel collegio è possibile anche pernottare e vivere momenti

di grande relax , all’insegna di tutte le attività realizzate da tutti i gruppi salesiani.

ha visto sempre nel salone del collegio un incontro-dibattito sul ruolo sociale dell’Ipab.

Il 15 novembre invece- in occasione della Festa liturgica della Beta Morano- la sede del Collegio delle FMA di Trecastagni, noto a tutti con il nome di Conservatorio delle Vergini – è stato scelto come luogo dove realizzare l’incontro del Clero dell’XI vicariato, con la presenza del vescovo, Salvatore Gristina e dell’Ispettrice che ha condotto la riflessione sulle problematiche dell’educazione giovanile oggi. L’incontro è stato seguito da un pranzo realizzato dalle Ex Allieve e Famiglie Don Bosco e dalla Solenne Messa Pontificale, presieduta dal vescovo, con la partecipazione di tutti i gruppi della Famiglia Salesiana locale. Altro evento da segnalare è stato quello realizzato in occasione del 300° anniversario della costituzione dell’IPAB: “Conservatorio delle Vergini”, 1711 - 18 dicembre – 2011, che

Tutti i festeggiamenti, - che si concluderanno il 31 gennaio 2012, in occasione della Festa di Don Bosco -come hanno sottolineato il presidente dell’IPAB, Padre Antonello Russo e la Direttrice del Collegio Immacolata, Sr. Giuseppina Castelli, sono stati tutti elaborati e realizzati con il cuore e per rendere soprattutto omaggio a tutti coloro che negli anni - proprio come Madre Morano – hanno contribuito ad arricchire Trecastagni e a portare avanti l’opera di Don Bosco. Anche nel 2012 il calendario delle iniziative messe a punto dal collegio delle FMA di Trecastagni, prevede importanti momenti di aggregazione, potenziamento dell’attività didattica e soprattutto il coinvolgimento sempre più assiduo di tutti i gruppi della famiglia Salesiana di Trecastagni,che vi aspettano per vivere con tutti Voi il carisma salesiano e la gioia della forza che nasce dal lavoro di squadra. Auguri!

e’ possibile?” sr Rosetta Calì - Catania M.A.

Se

vedi un gruppo che fronteggia con coraggio le avversità meteorologiche “educative” e ricerca con tenacia la segnaletica che garantisce un orizzonte di arcobaleno, non può che essere targato: “donne” di serie A. Se incroci le strade di coloro che non temono le sfide del nostro tempo, anzi le trasformano in punti di forza per attivare con intelligenza creativa nuovi percorsi, per ricostruire con obiettivi chiari, adeguati e vincenti nell’oggi, eccoci le 75 FMA, mai sedute, sempre in cammino con passo spedito, deciso, atletico. Se incontri una squadra di persone che dai vari punti di Italia fa centro a Roma per dedicare il week end del 10-11 dicembre all’interrogarsi, allo studio, alla ricerca ben mirata, all’ottimizzazione delle risorse per ridare

oggi un volto nuovo alla realtà associativa del TL (CGS – PGS – TGS), CIOFS/VIDES, si tratta sicuramente delle delegate Regionali, Provinciali e locali delle Associazioni e delle consigliere ispettoriali di PG. Sono talmente appassionate di educazione per i giovani che giocano il tutto per il tutto per il più e per il meglio. L’incontro interassociativo si svolge come una sinfonia a più voci e strumenti pregiati.La chiave di apertura è la riflessione su: “Come si pone la nostra realtà socio culturale religiosa di fronte alle Associazioni?” La sinfonia è cadenzata

su tre aree: la dimensione pedagogica culturale, sociale e carismatica e • da tre voci: il Prof. Mario Pollo, la Dott.

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Rubrica “Raccontiamoci La Vita” - Dicembre 2012 Francesca Busnelli e Don discorso sulla volontà di impegno appassionato per lo stile di D. Bosco. Riccardo Tonelli. Modera con per il meglio delle associazioni. È È nei Gruppi per singole associazioni maestria la Tavola rotonda la volta di puntare il cannocchiale che ci si ferma da parte delle 75 FMA Sr Francesca Barbanera. in modo molto ravvicinato sullo ad una presa di coscienza della situazione Il Laboratorio è lo spazio specifico di ogni associazione attuale, a individuarne i nodi problematici fisico e psichico dove si e possibili integrazioni. e a ricercare le prospettive di futuro. concentrano e realizzano Intervengono: Candido È possibile? pensieri, sentimenti, opinioni Coppetelli, Presidente Nazionale Sì! È la risposta convinta e corale. accomunati dal bisogno CGS, Franco Carmine Longo Allora? di scambiare, confrontare vicepresidente Nazionale Non resta che partire alla grande. e condividere un comune PGS, Massimiliano Spezzano, Siamo soltanto 75 FMA ma ci attendono universo di conoscenze ed Presidente Nazionale TGS miglia e miglia di giovani e dirigenti, esperienze. e Amedeo Piva, Presidente animatori, collaboratori, genitori. È indiscusso nel cuore di tutti Nazionale VIDES. Siamo il lievito di Dio scelto per innervare il valore associativo, oggi. Ci offrono un quadro chiaro, nella massa il suo spirito, la sua ottica, le Domenica 11 dicembre si essenziale, avvincente, e sue scelte, la sua vita. apre col saluto di Sr Anna completo dell’identità e del E infatti si riparte in fretta. Domani Razionale, Presidente CII. ruolo oggi delle associazioni. vogliamo essere sulla soglia ad attenderli Non lascia dubbi il suo breve È evidente in loro un cuore e a farli incontrare con LUI. Auguri! A maria ss. Immacolata Sr Agatina Grasso - Catania Barriera

Il tuo nome, risuona più soave di una melodia, o cara, dolce Madre, Vergine Maria! Nel festeggiarti il nostro cuore, colmo di gratitudine, di gioia e di amore, intende lodare e ringraziare nostro Signore, perché ci ha donato una Madre così santa alla quale, oggi, tutto il mondo canta! Il tuo nome è il più bello che ci sia, perché tu sei la Madre di Gesù, il Messia! Immacolata, pura e bella tu sei nata, la colpa originale non ti ha sfiorata; da Gesù sei stata preservata e prediletta e fra tutte le donne del mondo benedetta.

Ciao Sister! Una delle domande più frequenti che mi pongo: Cosa fanno le suore durante il giorno? Forse è una domanda un po’ banale ma è una curiosità che ho sempre avuto… … non è una domanda banale! Tanti ragazzi mi hanno già posto questa domanda! Tu non sei l’unica! Noto con piacere che la “nostra vita” suscita interesse, curiosità… Ebbene la nostra giornata comincia alle 6.15, ma

A noi, tue figlie, volgi gli occhi tuoi, siamo miseri ma a te, con fiducia ci rivolgiamo e con tutto il cuore ti diciamo: Benedici la nostra Madre, l’Ispettrice e la Direttrice, tutte le consorelle, particolarmente le ammalate e ti saremo sempre figlie devote e grate! Imploriamo i tuoi doni, O Maria Immacolata, perché Tu sei la nostra Madre amata!

l’orario varia in ogni comunità in base alla missione che svolge; ci ritroviamo in Chiesa per la Meditazione della Parola, la celebrazione delle Lodi e per la Messa. Dopo una veloce colazione ciascuna si dirige al proprio “posto di combattimento” . Come tutte le persone “normali” lavoriamo; qualcuna è insegnante, c’è chi sta in portineria all’accoglienza, chi è in cucina, in lavanderia, in guardaroba; 10

c’è chi studia perché ancora studente, c’è chi dedica il suo tempo in lavoretti manuali e chi fa della sua vita una continua preghiera a Dio per la salvezza dei giovani. Le nostre giornate sono tanto variegate, perché diversa è la missione che ciascuna di noi svolge. Mi piace tanto paragonare


la comunità ad un arcobaleno: ciascuna è un piccolo raggio colorato che splende in tutta la sua bellezza solo quando è in armonia con tutti gli altri colori dell’arcobaleno. Ciascuna è una grande ricchezza non per quello che fa, che produce, ma per ciò che è, all’interno della comunità! La nostra giornata è scandita in questo modo dalla preghiera e dal lavoro. Dalla preghiera traiamo la forza e nel lavoro ci santifichiamo. Ci impegniamo a vivere uno stile comunitario molto semplice, testimoniando nella nostra quotidianità la bellezza del nostro essere Figlie di Maria Ausiliatrice. Non manca mai la gioia e l’entusiasmo nei momenti di fraternità che viviamo quanto ci si ritrova insieme … Il Signore ci chiama a vivere ogni giorno la gioia di donarsi a Lui per i giovani...e se pensi che questo progetto d’amore, possa essere anche il tuo allora…Vieni

e vedi!!!

Ciao Sister! Io credo nel Dio che ha toccato il mio cuore, ma sono tante le insicurezze, le domande, le paure che porto dentro. Non è facile parlare di Dio con i miei amici; molti di loro vedono la Chiesa come una realtà che giudica i giovani, che si oppone ai loro desideri di felicità e di amore. Io penso di aver trovato la felicità e vorrei gridarlo a tutti ma come devo fare per capire cosa il Signore vuole da me?” Sono contenta che tu abbia trovato la via della felicità! Quella che il Signore vuole che tu cerchi per compiere la sua volontà. Ricordi il dialogo di Gesù con il giovane ricco?: “Maestro, cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?”. In quel giovane possiamo riconoscere ciascuno

di noi, la sua è una domanda di pienezza, ha bisogno di sapere, ha la necessità di trovare un senso alla sua vita! Anche lui, come te, ha chiesto a Gesù la strada da percorrere per essere pienamente felice! E chissà quanti dei tuoi coetanei stanno cercando quella felicità! Una felicità che riempie il cuore e che non ti lascia il vuoto dentro, ma che resiste alle tempeste in cui ci imbattiamo quotidianamente. Il Beato Giovanni Paolo II alla veglia del Giubileo del 2000 diceva così ai giovani: “In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; … è Lui che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna…” Ho la certezza che il Signore cammina al tuo fianco, che ti parli nella sua Parola e che si doni a te nell’ Eucarestia. Scoprire il proprio progetto d’amore che Dio ha su ciascuno vuol dire “dare voce” a quel desiderio di amore e di pienezza che porti dentro, perché altri come te trovino piena realizzazione in Gesù. I dubbi, le domande, le insicurezze ci accompagnano sempre lungo il cammino della vita. Nessuno può avere la certezza che “una strada sia migliore di un’altra”. Devi avere il coraggio di percorrerla confrontandoti con una guida spirituale che prendendoti per mano ti aiuti a scoprire nella tua vita quei segni che parlano d’amore! “La vita non è una 11

scelta è una risposta!” Nel Vangelo

Gesù chiama a sé gente comune, poveri uomini che immersi nella loro quotidianità sentono una voce “Seguimi!”. L’iniziativa è del Maestro che ci guarda con predilezione e noi, i beneficiari di un grande dono, chiamati a realizzare qualcosa di unico e specifico per la costruzione del suo Regno. Dio ha bisogno della nostra, della tua collaborazione per rendere più umano e più solidale il nostro mondo, la nostra società! Trova dunque la “password” per accedere anche tu alla scoperta della tua chiamata … Vivi in maniera straordinaria il tuo quotidiano facendo della tua vita una ricchezza per gli altri, fai splendere di gioia il tuo volto perché solo in questo modo potrai annunciare ai tuoi amici che Dio è presente e operante nella vita di ciascuno! Con la gioia nel cuore per Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi, ti auguro di camminare nelle sue vie, di aprirti all’ascolto della sua Parola, di lasciare in quella grotta tutte le tue paure e le tue incertezze perché la tua vita sia solo abitata dalla sua Presenza! Buon Cammino!


Le giovani che frequentavano il collegio erano abbastanza numerose bronte: gli inizi L’oratorio festivo si incrementò talmente da ripagare Sr Carmelina Coniglione - Acireale Sp.Santo ogni pena sofferta., infatti era frequentato da oltre 300 ragazze. era, fin dalle origini, l’attività apostolica: non Nello scorrere del tempo l’eco della nostra Intensa poche erano poi le figlie di Maria che, sistematicamente, storia risuona ancora per la forza dello Spirito venivano guidate da un sacerdote nella loro formazione che supera i confini umani e si espande nello cristiana. spazio, sprigionando vita e ardore missionario Alle opere già avviate, si aggiunse nell’agosto del 1891 ovunque il suo alito si posa. un laboratorio per esterne e delle ripetizioni scolastiche Questo è successo quando, lasciata la casa a pagamento. madre di Nizza Monferrato, la sera del 15 ottobre C’era nelle nostre sorelle tanto spirito di sacrificio, del 1880, le nostre prime sorelle, accompagnate congiunto allo zelo che faceva superare loro, ogni disagio da don Giovanni Cagliero, partirono alla volta in forza della carità. Dalla cronaca si evince, infatti, anche di Bronte per aprire la casa collegio: Sr felicita la generosa accoglienza, (voluta dal santo Padre) , verso Mazzarello ( sorella della Madre, direttrice ) Sr le profughe messinesi , ragazze sinistrate, alle quali si Angiolina Bozzetti, Sr Bianchi Zoe, Sr Carolina offriva un’educazione ed istruzione religiosa. Sorbone, Sr Giacinta Morzone ( tutte munite Agli impegni pastorali, svolti nella casa, si aggiungeva di titolo di maestra) e la coadiutrice Battistina anche quello della direzione dei catechismi alle fanciulle Camera . nelle diverse chiese del Comune; incarico che venne Non era certamente facile un simile viaggio e loro affidato dal cardinale di Catania., G. Dusmet. Una tanto meno sicuro percorrere le strade, per lo attività apostolica, alquanto impegnativa, in cui le suore più impervie, della Sicilia di allora per arrivare venivano coadiuvate dalle oratoriane, figlie di Maria, in un paese sconosciuto dove, tra l’altro, che sapevano promuovere la frequenza al catechismo abitudini, tradizioni e mentalità erano tutte con piccoli premi, mentre si arrivava ad evangelizzare da scoprire. La popolazione le accolse con il anche le famiglie con una intensa propaganda della più vivo entusiasmo e sin dal principio eccole buona stampa. all’opera nelle prime quattro classi comunali : Una varietà di atteggiamenti propositivi, indubbiamente Preparatoria, ed elementari . vissuti, fortificati dalla preghiera e testimoniati dalla “ Essendo gli usi dell’alta Italia molto diversi carità fraterna e dall’unione alle Superiore che, sovente da quelli dell’Isola, specie nei paesi non ancora presenti, affiancavano le nostre sorelle nella incipiente tanto civili, (…) le suore dovettero sostenere missione…( continua alla prossima puntata ) non poche tribolazioni. L’insegnamento della ginnastica fece tanta impressione sulla maggior parte di quegli abitanti, che i genitori si astenevano perfino di mandare i figli a scuola. Ed anche l’oratorio festivo si dovette chiudere per aprirlo in tempo migliore. Solo più tardi la popolazione cominciò a capire e nonostante la ginnastica, che secondo i programmi governativi si dovette continuare, le scuole si popolarono.” Quando un ideale vibra nel cuore le fatiche della conquista si attenuano. E così l’anno successivo, 1881, si apriva il Collegio convitto, l’ospedale, e si dava inizio al Pio sodalizio delle Figlie di Maria Immacolata.

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il valore di un si Erminia Viola - Pietraperzia

“Avvenga per me, secondo la tua volontà”.

con

alla vita, rifiutando la tanto pubblicizzata “morte dolce”. E ancora, si pensi al Sì degli sposi davanti all’altare, che incrocia in eterno due esistenze prima separate, o a quello pronunciato da una madre che decide di accogliere nel proprio grembo una nuova vita. Se guardiamo alle singole realtà quotidiane, quanti “Sì” vengono pronunciati dalle persone più umili e comuni. Mi piace immaginare, sullo sfondo del Divino “Sì” pronunciato dalla Vergine, la moltitudine di altrettanti “Sì” che umanamente e umilmente ciascuno di noi pronuncia nella propria vita. Come per Maria, non mancano certo i momenti di umano turbamento, di spiazzamento iniziale davanti a situazioni non programmate che irrompono nella vita. Ma il divino coraggio di Maria, viene replicato continuamente, e magari inconsapevolmente, da chi nel proprio piccolo dà un coraggioso assenso. In questo mi piace immaginare, una possibilità di realizzazione di quell’umana santità che ogni individuo è chiamato a raggiungere. Mi piace pensare agli innumerevoli, coraggiosi “Sì” come innesti di quotidiana santità, che spesso consiste non nel fare grandi cose, ma nell’abbracciare umilmente il disegno di Dio. Perché poi, se ci si pensa, tutto ha sempre inizio da un “Sì”!Ogni storia, ogni rapporto dipende da un coraggioso atto affermativo. Quanto valore può racchiudere questo monosillabo, che implicando un necessario sentimento di accoglienza, apre quotidianamente innumerevoli strade per la Santità.

questa espressione Maria, risponde all’Annuncio “sconvolgente” portatole dall’Angelo Gabriele, in queste parole è racchiuso il coraggioso “Sì”pronunciato dalla Vergine. Rileggendo le parole del Vangelo, colpisce sicuramente la prontezza di Maria nell’accogliere il volere divino, il coraggio con cui questa donna esprime il suo assenso di mente e cuore al disegno che Dio, ma anche l’umano turbamento iniziale della donna, la perplessità che momentaneamente la coglie. E questo atteggiamento assolutamente umano quasi intenerisce. Di Maria si dice che è “turbata”, si domanda il senso di un tale saluto rivoltole dal messaggero divino. Avanza anche una più che legittima domanda, e dopo averne udita la risposta, si abbandona con cieca fede alla volontà divina, abbracciando consapevolmente il progetto che Dio avevo in serbo per lei. Quanto valore e quanto coraggio dietro quel suo “Sì”. Perché ci vuole coraggio anche nell’affermare, e non solo nel negare. Oggi in una società dell’indecisione cronica, si parla tanto della capacità di saper dire di no, si è educati a dover dire continuamente dei più che giusti “No”, alla corruzione, all’omologazione, ai falsi miti continuamente proposti. Ci è stata giustamente inculcata questa capacità. Ma pensiamo all’altrettanta dose di coraggio necessaria per pronunciare, degli impegnativi e responsabili “Sì”, nella vita di tutti i giorni. Penso a quanti nel loro quotidiano pronunciano degli altrettanti coraggiosi “Sì”, e che come Maria, abbracciano, pur nel sacrificio, il disegno che Dio ha tracciato nelle loro vite. Quanto coraggio ci vuole nell’affermare, nonostante i momenti bui, il proprio Sì alla vita. Quanto coraggioso é oggi dire il proprio “Sì” alla famiglia, e scommettere su di essa, in un periodo di profonda crisi, dove i padri sono spesso cassintegrati e i figli eterni precari. Altrettanta dose di coraggio mostrano le famiglie di persone gravemente ammalate, che continuamente presenti al capezzale dei loro cari, esprimono il proprio “Sì” 13


Rubrica “Pensare” - Dicembre 2012 Terapia antirughe...Continua Sr Giuseppina Brucculeri - Palermo M. Mazz.

In una stanzetta di un ospedale ci sono due

lettini bianchi: quello vicino alla parete è per Marta, l’altro vino alla finestra è per Maria Cristina. Marta passa lunghi periodi di degenza in ospedale in seguito ad un incidente stradale. Da quel giorno ha perduto la mobilità degli arti inferiori….. Ora vive di rimpianti, di ricordi, di sogni infranti, di desideri per lei irrealizzabili, di esigenze continuamente frustrate ….Il suo umore è sempre altalenante: silenzi cupi e sorrisi forzati…. Maria Cristina passa anche lei giornate e mesi in ospedale. All’età di 21 anni, quando la vita sembrava sorriderle, un male insidioso mina il suo fisico in modo irrimediabile. Ha i suoi momenti di crisi, di terrore, di angoscia. La bufera del dolore sembra che voglia piegarla, abbatterla e ci prova ripetutamente. Maria Cristina, desolata, si aggrappa ad un esile filo di speranza, ad una luce che brilla in fondo al suo cuore e sogna. Avrebbe bisogno di conforto, di sostegno, di una mano forte che l’aiuti a tirarsi fuori da se stessa…. Sente nel silenzio della notte il gemito di Marta …. Ascolta…. Si gira dall’altra parte per non lasciarsi disturbare. Il pianto si fa più insistente…. Non resiste…. La chiama per nome con voce amica …..La narrazione di una storia dolorosa inizia e prosegue a lungo …. Le ore della notte passano quasi inavvertitamente per le due ammalate. All’alba l‘infermiera le trova ancora addormentate…. Un sonno ristoratore le rigenera…. E’ l’inizio della terapia per Marta…. Quando lei è giù di morale Maria Cristina le parla del sole che brilla sempre al di là della finestra, fa capolino anche tra le nuvole per illuminare la terra …. Il mare è azzurro, le barche e le navi lo solcano trasportando i passeggeri; sulla spiagge tante persone sembrano spensierate, le coppiette si scambiano tenerezze…. E’ così bella vita! - conclude… FRATERNITA’...

Sr Agatina Grasso - Catania Barriera

Natale: quanta poesia divina esprime questa

parola! Quanti cuori divisi, a volte, riunisce e consola! Dio si è fatto bambino per amore di tutti gli uomini, per donarci la salvezza e la pace. Egli comprende le esigenze e la fragilità dell’umanità e ci viene incontro. Ciascuna di noi si sforza d’imitarlo nella pratica della carità, ma quanta fatica! Questa costatazione non ci 14

- Ma non per noi – incalza Marta L’impegno di Maria Cristina verso “l’amica” ora è più arduo. Deve aiutarla a sorridere anche se posta sulla ”croce” Vuole offrirle ali per attraversare insieme l’azzurro e volare verso cieli nuovi e terre nuove ove il dolore umano, se unito a quello di Gesù, di Maria, si scioglie e diventa luce, letizia spirituale, gaudio. Il tempo passa e il cammino verso mete più alte per le due amiche si fa sempre più deciso, anche attraversando burroni che, talvolta, li costringono a retrocedere di qualche passo …. Ma la meta le stimola ad andare avanti …. Si, il sole brilla sempre sopra le nuvole, anche quando non le squarcia per farci sentire il suo calore …. Maria Cristina, un giorno, lascia il suo lettino. Aveva tenuti vivi i valori che rendono la vita più bella e gioiosa; aveva irradiato su tutti l’amore di Dio, la fraternità e la gratuità, aveva sprigionato una corrente di gioia evangelica, pasquale, il sorriso di chi vive già nel mondo futuro e lo rende presente con la sua testimonianza Aveva distribuito speranza, sorriso, forza spirituale, coraggio di vivere, malgrado tutto e lascia in tutti: Marta, dottori, infermiere la consapevolezza che la vita è sempre un dono di Dio dalla culla alla tomba e va vissuta come dono ai fratelli. Marta, quando vede il lettino dell’amica vuoto, chiede all’infermiera di spostarla vicino alla finestra per vedere il fiorire della natura, il mare azzurro, percepire il sole caldo così come aveva fatto Maria Cristina affacciandosi alla finestra - Ma, Maria Cristina era cieca! Sussurra l’infermiera… E allora tutte quelle bellezze che descriveva? Si interroga Marta. E conclude: si, Maria Cristina aveva il sole dentro, lo proiettava fuori e distribuiva gioia di vivere.

deve scoraggiare, con umiltà e costanza possiamo spempre ricominciare. Il Signore ci ha chiamate, per vivere “insieme” al suo servizio; cerchiamo di lavorare insieme e comprenderci a vicenda, per portare a compimento il “progetto d’amore” che Dio ha su ognuna di noi. Concludo, comunicando le affettuose espressioni da parte delle consorelle della mia comunità di Catania – Barriera, che di vero cuore augurano, a tutte le sorelle dell’ispettoria un Santo Natale e sereno 2012 !


Costruire comunità vocazionali non è facile, richiede tempo per riflettere insieme, rileggere il proprio vissuto, ricercare insieme strategie per dare risposte alle domande di senso dei giovani e accompagnarli nel loro cammino di crescita e di scoperta del progetto che Dio ha su di loro! Il prossimo seminario intende creare questa opportunità! SEMINARIO

ACCOMPAGNAMENTO EDUCATIVO NELLO STILE SALESIANO: QUALE ADULTO? DESTINATARI Direttrici – Le FMA fino ai 12 anni di professione- le FMA impegnate nell’azione educativa dei vari ambienti – Laici (Insegnanti, formatori, educatori...) - Rappresentanti del nucleo animatore della CE OBIETTIVO Riscoprire il ruolo dell’educatore/trice nell’accompagnamento educativo secondo lo stile di D. Bosco e di Madre Mazzarello. RELAZIONI  Quale adulto per accompagnare i giovani di oggi?( Prof. Giuseppe Savagnone – Conferenziere ed esperto presso la CEI per il progetto culturale).  L’accompagnamento educativo nell’esperienza di Don Bosco e di Madre Mazzarello ( Sr Piera Ruffinatto, Docente di metodologia dell’educazione con particolare riferimento al Sistema Preventivo di D. Bosco).

Giornate internazionali di Spiritualità della Famiglia Salesiana Tema:

Strenna del R.M. 2012 “Conoscendo ed imitando Don Bosco, facciamo dei giovani la missione della nostra vita”

Roma dal 19.1.2012 al 22.1.2012 15


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