Fleetime magazine digitale maggio 2023

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EV-FLEET AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS famiglia ID. RAPPORTO ANIASA 2023 SPINOFF FLEETIME BAIN & COMPANY i Costruttori cinesi avanzano Dossier Volkswagen la famiglia ID. elettriche ibride in flotta
Direzione e redazione 20097 San Donato Milanese (MI) redazione@fleetime it Fleetime Magazine Spinoff fleetime.it pubblicità Tel 02 80888286 elimedia@fleetime it EliMedia P.iva 10671390960 Giulia Marrone, Elia Donadei,Vincenzo di Bella, Riccardo Bellumori, Leonardo Spacone, Marco Iorio Giuseppe Donadei Hanno collaborato giuseppe.donadei@fleetime.it www.fleetime.it 16 8 23 14 28 Rapporto ANIASA 2023 Batterie auto elettriche Vantaggi Auto elettriche Electric Experience SOMMARIO Dossier Volkswagen 34 TalkingPress 36 Automotive Dealer Day video intervista Ministro Matteo Salvini

La nuova mobilità ha trovato la sua stazione di servizio per fare il pieno di, novità, idee, visione e strategia. Un punto di riferimento per ospitare fleet & mobility manager, Case auto, società di noleggio, le Istituzioni, produttori e distributori di energia

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Leonardo Spacone Giulia Marrone Marco Iorio

Noleggio e car sharing alla guida della

transizione ecologica della mobilità

Il settore del noleggio veicoli continua a crescere, raggiungendo: un’incidenza superiore al 30% sulle immatricolazioni registrate a livello nazionale; una quota sempre più significativa di nuove vetture ibride (56% del totale immatricolato ibrido plug-in) ed elettriche (32%); una flotta di 1 milione e 200mila mezzi, che si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana; 13 miliardi di euro di fatturato.Per centrare gli obiettivi fissati al 2035, il nostro Paese non ha alternative a rivedere il peso fiscale sui servizi di mobilità turistica, urbana e aziendale a basso impatto ambientale.

RapportoANIASA 2023

Messa alle spalle la critica fase pandemica, il 2022 è stato caratterizzato da una forte crescita del giro d’affari (+59% vs ‘21), del numero di noleggi (+41%) e dei giorni di noleggio (+28%). Sulla contrazione dei volumi - rispetto al pre-pandemia il settore ha perso 1 noleggio su 3 - hanno pesato in modo evidente le difficoltà di approvvigionamento della flotta: se nel 2021 la flotta media aveva registrato un calo pari al -28% rispetto al 2019, nel 2022 questo calo si è ridotto al -5%.Un fenomeno causato principalmente dalla perdurante scarsità di prodotto sul mercato e dalle politiche commerciali delle Case automobilistiche che continuano a privilegiare altri canali di vendita. Questo sta comportando un numero di veicoli largamente insufficiente a soddisfare la crescente domanda turistica e una permanenza delle vetture in flotta in aumento (ora intorno ai 16 mesi)

Il car sharing torna a crescere

Il settore dell’auto condivisa sta vivendo una progressiva ripresa, ma gli effetti dell’onda lunga dello stop alla mobilità appaiono ancora evidenti, con un numero di noleggi ben lontano dai livelli del 2019: 5 milioni e 600mila Gli utenti iscritti sono oggi quasi 2 milioni e 500mila e le vetture in flotta ammontano a 3.650. La crisi di prodotto e dei pezzi di ricambio, insieme a politiche di mobilità urbana disattente verso le potenzialità di questo settore, in termini ambientali e di impatto sul decongestionamento delle nostre città, sta frenando una maggiore diffusione della formula

NLT il boom dei privati

Il noleggio a lungo termine ha proseguito anche nello scorso anno la propria crescita (+7% del fatturato vs 2021) La combinazione di maggiori acquisti (+17%) e minori vendite di usato (-18%) ha determinato una flotta in forte aumento (+9%) che ha superato 1 milione e 100mila veicoli Il business continua a conquistare nuove fette di mercato continua

Il breve termine in ripresa, ma l'assenza di vetture pesa sull'offerta
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Un’espansione dovuta principalmente a due fattori: una progressiva, ma ancora non adeguata, ripartenza delle consegne, che ha consentito di rispondere alle richieste di rinnovo delle flotte da parte di fleet e mobility manager; il sensibile aumento delle richieste da parte dei privati (con e senza partita IVA), che vedono nella formula una vantaggiosa risposta alle loro esigenze di mobilità, specie in questa fase di transizione verso l’elettrico. Il segmento dei privati nel 2022 ha raggiunto quota 160.000 veicoli.

Primo trimestre 2023

Nel primo trimestre dell’anno in corso, il noleggio ha registrato una significativa crescita delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che lo ha portato stabilmente, per la prima volta dalla sua comparsa in Italia, sopra la quota di incidenza del 30% sul dato nazionale Ormai quasi un’auto nuova su tre è immatricolata dagli operatori di noleggio Il noleggio a breve termine, in vista di una stagione estiva che si preannuncia contraddistinta da un’elevata domanda, ha registrato indicatori positivi: fatturato (+16%), numero di noleggi (+22%), flotta (+7%) Il lungo termine, in continuità con lo scorso anno, prosegue la propria crescita con una flotta in deciso aumento (+7%), a fronte di un boom delle immatricolazioni (+72%) che evidenzia come si stiano attenuando le difficoltà di consegne di nuove vetture, e di un giro d’affari in aumento del 9%.

“La mobilità del nostro Paese necessita di misure strutturali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di contenimento delle emissioni fissati a livello europeo”, ha dichiarato il Presidente ANIASA - Alberto Viano, “L’accelerazione del ricambio del nostro parco circolante non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use nel nostro Paese Per favorire il passaggio dalla proprietà all’uso dei veicoli, con conseguenti benefici ambientali ed economici, è oggi indispensabile un adeguato utilizzo della leva fiscale per alleggerirne la pressione sulla mobilità urbana, turistica e aziendale”

“IVA al 10% per i servizi di car sharing (come per i servizi di trasporto pubblico) e di noleggio a breve termine per turisti stranieri (come già avviene per alberghi e ristoranti), maggiore detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche”, ha evidenziato il Vice Presidente ANIASAItalo Folonari, “sono le proposte che abbiamo formulato al Governo in vista della Legge sulla Delega Fiscale e della prossima Legge di Bilancio. Un riequilibrio fiscale per i servizi di mobilità a basso impatto ambientale trainerebbe la transizione verso l’elettrificazione del parco circolante e spingerebbe verso l’abbattimento delle emissioni nelle nostre città e verso il loro decongestionamento”.

Auto e trasporto pubblico restano centrali. Avanzano i costruttori cinesi, destinati a crescenti quote in un mercato sempre più proiettato su vetture medio-grandi e in cui l’elettrico continua a non sfondare E intanto il parco circolante continua a invecchiare e le emissioni aumentano

La Mobilità degli italiani

Il parco circolante cresce e invecchia

Gli italiani sono disorientati (anche dai tempi di consegna molto posticipati), rimandano l’acquisto dell’auto e per lo più finiscono per tenersi la propria, come confermato dal drastico crollo delle rottamazioni (-30% nel 2022 vs 2021), con quasi mezzo milione in meno di vetture rottamate. La naturale conseguenza di questi fattori è una crescita continua del parco circolante, nonché della sua età media, che ormai ha raddoppiato i livelli di 20 anni fa, superando i 12 anni di età per vettura E quando gli italiani devono proprio cambiare l’auto, preferiscono sempre di più noleggiarla anziché acquistarla.

la crescita lenta delle auto elettriche

La progressiva elettrificazione sta portando ad un graduale disimpegno dei Costruttori tradizionali dal segmento delle utilitarie Il segmento A, storicamente molto rilevante in Italia, con quote pari ad un quinto del mercato, ha iniziato ad arretrare, fino a toccare quota 15%, a beneficio dei segmenti auto più grandi (e costosi) Crolla quindi, almeno per il momento, il falso mito delle piccole elettriche da città: ad oggi i veicoli elettrici ottengono la quota maggiore nei segmenti di vetture medio-grandi Nelle immatricolazioni del primo trimestre del 2023, la quota BEV nelle vetture medie e grandi è pari a circa il 13% del totale mercato, contro il 2,6% nelle compatte. Le BEV si confermano, inoltre, più concentrate nelle grandi città A vincere sono sempre i motori benzina e le auto ibride mild. In termini geografici, il panorama rimane molto frammentato: ad abbassare la media delle EV si conferma il Sud Italia, che non va oltre il 5-6% del totale mercato se si sommano BEV e PHEV Il mercato europeo non se la passa molto meglio, avendo chiuso in negativo del 3,9%, ma con le BEV che salgono dal 10,8% al 14,7% di quota; a trainare sono Germania e Regno Unito, con Italia e Spagna fanalini di coda.

Ricerca di Bain & Company

L’analisi conferma la centralità della sostenibilità economica come fattore determinante nelle abitudini di consumo degli italiani: auto e trasporto pubblico sono vincenti grazie alla loro convenienza e flessibilità per tutti i fini di mobilità Sebbene il loro utilizzo sia previsto in ulteriore espansione anche nel 2023 (insieme alla bici), la sofferenza del mercato - che si traduce in un calo delle immatricolazioni - è confermata dalla minore propensione all’acquisto da parte degli italiani Quasi il 60% della popolazione, infatti, non ha preso in considerazione, lo scorso anno, l’acquisto di un bene costoso come l’auto, principalmente per motivi legati all’incertezza economica In questo contesto, dunque, incentivi e sconti aggiuntivi, se ben orchestrati, sono l’unico elemento che potrebbe far prendere in considerazione l’acquisto di una nuova auto.

Il vento dell'Est

In risposta alle esigenze di sostenibilità economica dei consumatori, il mercato italiano sta quindi diventando sempre più appannaggio di Costruttori dell’Est, sia asiatici che dell’Est Europa, in grado di produrre auto a costi più competitivi Per conquistare il mercato del Vecchio Continente, questi operatori stanno sfruttando nuove catene di fornitura, ma anche soluzioni creative, riposizionandosi nel frattempo su un segmento più premium, in linea con la domanda del mercato europeo Dalla Cina si stanno affacciando nuovi attori nativi EV, non solo nella parte di mercato mainstream, ma anche nei segmenti top Non a caso, alcuni brand asiatici hanno già scalato molte delle prime posizioni nelle vendite globali di vetture elettrificate, scavalcando anche Tesla. I costruttori dell’Est (Europa e asiatici) conquisteranno nei prossimi anni crescenti fette di mercato (in Italia il 4% al 2030), a scapito dei brand tradizionali del Vecchio Continente Dal 2015 ad oggi l’Europa ha perso la produzione sul proprio territorio di 5 milioni e 300mila vetture, oggi prodotte per lo più in Cina

“In un contesto di incertezza come quello attuale, la centralità - per gli italiani - dell’aspetto economico legato alla mobilità emerge con forza: pur preferendo i marchi europei, un italiano su cinque sta già considerando marchi cinesi e asiatici perché più convenienti, anche se di minore qualità Il futuro è già qui: l’assetto del mondo automotive si sta spostando velocemente verso Oriente. In questo contesto è quindi necessario e urgente che l’Italia acceleri gli investimenti sulla filiera auto, riaffermando il proprio ruolo industriale nel comparto: la chiave è puntare sulle eccellenze del Made in Italy (i “Campioni nazionali” del settore) attraverso il progressivo superamento delle vecchie tecnologie, storico fiore all’occhiello del Paese, per sviluppare nuovi centri di eccellenza e competenza nel mondo dell’elettrificazione ” , conclude Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company

In un contesto di incertezza, la sostenibilità economica è la priorità
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I costi delle batterie potrebbero calare

Diverse stime riportano un calo dei costi delle

batterie con un trend che potrebbe proseguire

nei prossimi anni, rendendo più convenienti le

auto elettriche. E intanto da Israele arriva una

nuova tecnologia per rendere più efficienti e sostenibili gli accumulatori.

BATTERIE
FonteStoreDot
auto elettriche

Si sa che una delle annose questioni che orientano la volontà o meno degli automobilisti di passare all’elettrico riguarda il prezzo di queste vetture rispetto a quelle con motori a benzina o diesel, e su cui ha il proprio peso il costo delle batterie. Eppure, ci sono dei dati che dimostrano un calo in merito a quest’ultimo aspetto

Lestimedel Dipartimento dell’EnergiaUSA

Lo scorso gennaio infatti l’Ufficio per le Tecnologie dei Veicoli del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha prodotto una stima sul costo di un pacco batterie agli ioni di litio, la tecnologia più diffusa per le BEV, relativa al periodo intercorso tra il 2008 ed il 2022

Analizzando l’andamento in questo lasso del tempo, il costo delle batterie è sceso dell’89%, considerando il cambio attuale dei dollari. In sostanza, siamo passati da 1.355 dollari a kWh del 2008 ad una stima di 153 dollari/kWh, basandosi sull’energia che si possa utilizzare per una produzione su scala riferita ad almeno 100 000 unità di accumulatori per anno “Il calo dei costi è dovuto ai miglioramenti nelle tecnologie e nei prodotti chimici delle batterie e all’aumento del volume di produzione” , spiegano dal Dipartimento dell’Energia

Questo nonostante gli aumenti dello scorso anno delle batterie dovuti ai rincari delle materie prime, e che hanno avvantaggiato la Cina che ha assunto una posizione di leadership nella estrazione e raffinazione dei minerali critici per gli accumulatori, oltre ad avere puntato con largo anticipo su una produzione propria nella filiera dell’elettrico con ingenti economie di scala (e difatti nel Dragone il costo medio di una batteria è di 127 dollari a kWh, come riporta Bloomberg New Energy Finance)

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Verso un ulteriore calo futuro

Sempre Bloomberg NEF ha proposto dei modelli che prevedono un ulteriore calo entro il 2030 al di sotto dei 100 dollari, più precisamente verso i 62 dollari per kWh Dunque, il trend del prezzo delle batterie per kWh è in ribasso, e come tale dovrebbe proseguire riverberandosi anche sul costo delle auto elettriche Un contributo al calo del prezzo deriva anche e soprattutto dalla discesa dei costi delle materie prime, e la cosa sta interessando recentemente il litio. Come riportano i dati della Metals Trade Review di S&P Global Commodity Insights, dopo il biennio di rialzi il prezzo è in calo, per via della domanda più debole da parte dei produttori di catodi e di batterie e le previsioni di una produzione maggiore a livello globale. Le contrazioni della domanda si riflettono in Cina e sono dovute essenzialmente all’interruzione a fine 2022 della politica dei sussidi per l’acquisto dei veicoli elettrici, che ha inoltre determinato una diminuzione a gennaio del 55,8% delle vendite dei veicoli elettrici leggeri secondo i dati della China Association of Automobile Manufacturers, mentre il Paese potrebbe proseguire nella strada di soppiantare sempre di più le tradizionali batterie nichel-manganese-cobalto con quelle litio-ferro-fosfato, più economiche

Allo studio anche batterie al silicio, che potrebbero essere prodotte anche in Italia

Una ulteriore spinta per rendere più popolari le auto elettriche potrebbe venire da una innovazione proposta da una start-up israeliana nata nel 2013, StoreDot, che sta sviluppando delle particolari batterie al silicio che promettono tempi di ricarica estremamente ridotti: 5 minuti per ottenere un’autonomia di 160 km grazie al sistema rapido XFC (Extreme Fast Charging, messo a punto dalla stessa azienda). Diminuirebbe anche l’ingombro della batteria, e con esso il peso dell’auto (con vantaggi in termini di consumi e prestazioni) e si ridurrebbero i costi. Diversi marchi, si parla di oltre 15 realtà automobilistiche, stanno collaborando con l’azienda israeliana con l’eventuale possibilità di sfruttare gli accumulatori al silicio nei loro modelli

La stessa StoreDot ha stretto un accordo con l’italiana Italvolt, gigafactory di cui vi abbiamo già raccontato e che dovrebbe sorgere nel 2025 nella zona di Scarmagno, in Piemonte, per raggiungere una capacità produttiva a regime di 45 GWh per anno Italvolt ha ottenuto dall’azienda israeliana le licenze per la tecnologia XFC e i diritti di proprietà intellettuale per la produzione delle batterie, nella versione agli ioni di litio. In questo modo StoreDot potrà provvedere alle richieste di marchi e costruttori con i propri accumulatori prodotti in larga scala.

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Ivantaggidelleautoelettriche inflotta

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Risparmio sui costi del carburante

Risparmio bollo

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Risparmio sulla manutenzione

Meno restrizioni alla mobilità urbana

Fonte Euromaster 22

In Italia, esistono numerosi incentivi per favorire l'acquisto di auto elettriche aziendali. I più importanti sono:

Superbonus 110%: si tratta di un incentivo fiscale introdotto dal Decreto Rilancio 2020 e prorogato fino a fine dicembre 2023 Permette di ottenere una detrazione fiscale del 110% per l'acquisto di auto elettriche aziendali che si applica anche alle spese di installazione di colonnine di ricarica per le flotte aziendali

Ecobonus: è un incentivo statale che prevede uno sconto sull'acquisto di auto elettriche aziendali, ma anche veicoli ibridi plug-in e a metano. È destinato sia ai privati che alle aziende e prevede uno sconto fiscale del 20% per l'acquisto di auto elettriche

Incentivi regionali: molte regioni italiane hanno introdotto incentivi locali per l'acquisto di auto elettriche aziendali Ad esempio, la Regione Lombardia prevede un incentivo di 2000€ per l'acquisto di auto a emissioni zero da parte di aziende con sede all'interno della Regione.

Contributi per l'installazione di infrastrutture di ricarica: le aziende possono infine beneficiare di contributi per l'installazione di colonnine di ricarica per le flotte. La Legge di Bilancio 2022 ha previsto una proroga del bonus "colonnine auto elettriche" fino al 2024 pari al 40% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture adibite alla ricarica di veicoli a emissioni zero.

Infine, è importante ricordare che gli incentivi per l'acquisto di auto elettriche aziendali possono variare nel tempo e in base alle diverse leggi e regolamenti regionali; pertanto, vi consigliamo sempre di verificare le informazioni più aggiornate presso fonti ufficiali.

transizione verso una flotta di auto elettriche aziendali

La fase di transizione da una flotta di veicoli con motore a combustione verso la mobilità elettrica è un processo molto lungo e dispendioso, e, in generale, attraversa fasi distinte di analisi e sperimentazione. Quando un fleet mobility manager decide di prendere in considerazione l'adozione di auto elettriche aziendali, è importante che rispetti queste fasi:

Valutazione. In questa fase il fleet mobility manager analizza le principali implicazioni dell'adozione di auto elettriche aziendali, calcola i costi, struttura un modello operativo e si documenta sul tipo di veicolo che fa al caso suo e sulle infrastrutture di ricarica compatibili.

Sperimentazione Una volta considerati i costi e i benefici di questa transizione, il fleet manager inizia a sostituire solo alcuni veicoli con auto elettriche aziendali per sperimentarne l'effettivo funzionamento.

Monitoraggio In questa fase il fleet mobility manager si occupa di raccogliere e analizzare i feedback dei conducenti e di monitorare i risultati della strategia di adozione di auto elettriche aziendali

Adozione Una volta raccolti risultati soddisfacenti, il fleet mobility manager passa alla sostituzione dell'intera flotta o della parte idonea alla transizione con auto elettriche aziendali

Fonte story parlamento europeo 5 Incentivi
Come gestire la
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Come scegliere l'auto elettrica aziendale giusta

Scegliere le auto elettriche aziendali più adatte dipende da diversi fattori come le esigenze dell'azienda, il budget a disposizione, il numero di chilometri percorsi previsti e le infrastrutture di ricarica disponibili. Al momento di acquistare o noleggiare un'auto elettrica aziendale è fondamentale prendere in considerazione tre fattori principali:

Alimentazione: è un aspetto fondamentale quando si tratta di adottare auto elettriche aziendali. Il tipo di alimentazione del veicolo, infatti influisce sulla strategia di adozione, in quanto sarà fondamentale avere a disposizione delle infrastrutture adibite alla ricarica il più vicino possibile e lungo gli itinerari abituali per non rischiare di esaurire le batterie lungo il tragitto.

Prestazioni: se sono previsti spostamenti frequenti e lunghi è consigliabile scegliere un'auto elettrica aziendale che offra ottime prestazioni e comfort di guida.

Allestimento: se l'auto verrà utilizzata da dirigenti, venditori o figure che rappresentano l’immagine dell’azienda con i clienti potrà essere utile prediligere auto elettriche aziendali executive.

Perché adottare le auto elettriche aziendali?

Oltre ai numerosi vantaggi che abbiamo appena indicato, sempre più fleet mobility manager si stanno dotando di auto elettriche aziendali per rispettare le norme imposte dall'Unione Europea. In particolare, il Parlamento Europeo ha stabilito che, nel 2035, le emissioni di CO2 dei nuovi veicoli dovranno essere ridotte del 100% rispetto al 2021 fino a raggiungere il loro completo abbattimento entro il 2050. Questa manovra serve per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l'inquinamento atmosferico Per far fronte a questa transizione, verranno erogati incentivi volti a favorire l'adozione di auto elettriche aziendali.

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Le Comunità Energetiche Rinnovabili e i vantaggi per le flotte aziendali

Non tutti sanno che la produzione di energia può essere sostenibile e condivisa: infatti le Comunità Energetiche Rinnovabili sono una forma di produzione energetica collaborativa che si basa su un sistema di scambio locale capace di permettere lo sviluppo sostenibile, abbassare i costi per l’utenza, ridurre i carichi elettrici sulla rete e ridurre la dipendenza dal sistema elettrico nazionale In parole povere permette a singoli utenti, privati o aziende ma, anche enti e piccoli industrie di mettere in rete i propri impianti di produzione elettrica (generalmente pannelli fotovoltaici), e di condividere la produzione in eccesso con altri utenti della stessa zona minimizzando l’uso dell’accumulo energetico, e massimizzando la gestione della produzione elettrica dell’impianto così da migliorare il profitto e ridurre l’impatto ambientale complessivo. Le flotte avranno molti benefici da questa pratica perché in futuro, con la progressiva espansione di queste comunità, sarà più facile trovare punti di ricarica per le auto (anche in comuni particolarmente piccoli e sperduti sul territorio) ma, anche costi più bassi per caricare e con le potenze garantite più elevate, anche ricariche più veloci, più stabili e non soggette a riduzioni dalla rete. Anche i costi sono destinati a scendere, poiché l’energia così generata sarà meno soggetta a variazioni dei costi del mercato, sicuramente meno radicali e meno soggette ad andamenti politici e sociali.

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Volkswagen Famiglia

ID.

a "zero Emissioni"

Sichiama “Way to Zero” il percorso che Volkswagen ha tracciato per definire l’impegno concreto nei confronti della sostenibilità. Destinazione finale la Carbon Neutrality entro il 2050, con una serie di tappe intermedie e sfide ambiziose: l’80% della quota di BEV venduti in Europa entro il 2030; 18 miliardi

dieurodiinvestimentoinmobilitàelettrica,ibridazioneedigitalizzazioneentroil 2026; l’attivazione in Europa di nuovi parchi eolici e solari, per complessivi sette terawattoradienergiaecologicaaggiuntiva,entroil2025.

Irisultatiraccontanounapproccioconilsegnopiù,siasottoilprofilodeinumerisiadella sostanza:nel2022l’aziendahaaumentatolavenditaglobalediBEVdel23,6%rispettoal 2021,nelquadrodellastrategia“ACCELERATE”;laserieID.,dellaqualesonostategià consegnateoltre600.000unità,vieneconsegnataalclienteconunbilanciodiCO2neutro.

Elafamigliacresce:infattidopoID.3eID.4,VolkswagenpresentaiSUVcoupéelettrici ID.5eID.5GTX,laberlinaID.7el’iconicoeredeelettricodelpulminoBulliID.Buzz.Tutti basatisullapiattaformamodulareelettricaMEBcheoffrelungheautonomie,garantisce moltospaziointernoelapossibilitàdiaggiornamentisoftwareover-the-air.

Emozioni
e

Nuova ID.3

entry level di pregio

Il Costruttore tedesco vanta la capacità di proporre sul mercato prodotti che hanno conquistato il pubblico e che hanno saputo interpretare moda, tendenze e necessità di intere generazioni. Ora questo compito è affidato alla nuova ID.3 che, completamente elettrica, ha tutte le carte in regola per diventare il punto di riferimento come lo sono state Golf e Maggiolino. Il suo primo restyling le regala un nuovo design sia negli esterni che all'interno dell'abitacolo, ora caratterizzato da materiali e finiture di qualità superiore. Pur lasciando intatte le forme e le proporzioni della versione precedente, all’anteriore fa la sua comparsa il paraurti rinnovato che ospita una generosa presa d’aria centrale e due laterali. Gli interventi estetici sono stati mirati anche a ridurre il Cx a 0,26. Sono diversi gli elementi che marcano la differenza: come software di ultima generazione, sistemi comfort e di assistenza evoluti. Il conducente la troverà ancora più semplice da utilizzare, grazie al display da 12 pollici, alla console centrale con porte USB-C Power Delivery e all’head-up display con realtà aumentata. Il nuovo modello di ID.3 traduce la sostenibilità in interventi concreti: non è presente, infatti, alcun materiale di origine animale perchè sono stati impiegati materiali riciclati di alta qualità.

ID.5 propone un linguaggio estetico più contemporaneo, un Cx che le offre una maggiore aerodinamicità, l’autonomia fino a 520 km (WLTP). Con lunghezza 460 cm e passo 277 cm, questo SUV coupè elettrico garantisce abitabilità e un volume di carico fino a 1.561 litri con sedili posteriori abbattuti. ID.5 Pro Performance dispone di 150 kW (204 CV), mentre la ID.5 GTX con trazione integrale a doppio motore arriva a 220 kW (299 CV) passando da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi. La Human-Machine Interface (HMI), l’infotainment e i sistemi di assistenza di livello superiore con Software di generazione 3.4 arricchiscono ID.5. All'interno troviamo un sistema di comando con due display: uno compatto dietro il volante e uno grande, in posizione centrale. La ID.Light, banda luminosa posta sotto il parabrezza, fornisce informazioni percettibili in modo intuitivo. In più ID.5 offre il comando vocale avanzato che riconosce se a parlare è il conducente o il passeggero. Con il recupero di energia il conducente decide se l'auto deve avanzare per inerzia o recuperare l'energia ed a richiesta l'assistente Eco interviene a supporto.

ID.5 ID.5 GTX

Presentata sotto forma di prototipo in anteprima mondiale al CES di Las Vegas a gennaio, la ID.7 è ben più di una berlina con un'autonomia fino a circa 700 chilometri WLTP. Nella classe medio alta del segmento si distingue per la qualità percepita, gli interni spaziosi e il nuovo concetto operativo con head-up display a realtà aumentata di serie. Come le altre vetture zero emissioni del Gruppo, è basata sulla piattaforma modulare elettrica MEB, ma ha una propulsione di nuova concezione nel segno di una maggiore efficienza. APP550 è la sigla del motore da 210 kW (286 CV) e 545 Nm, il più potente e con la coppia più elevata in un modello Volkswagen ID. Grazie all’ottimizzazione della nuova trazione elettrica, l’auto è ideale per lunghi tragitti e per la clientela business che cerca proprio vetture per percorrenze importanti. Nuovo è anche il sistema di climatizzazione che, riconoscendo la prossimità del guidatore all’auto, avvia la ideale climatizzazione dell’abitacolo in base al clima mentre le richieste speciali possono essere attivate utilizzando i comandi vocali. ID.7 prosegue il design della famiglia ID. 100% elettrica: i vantaggi della piattaforma modulare sono gli sbalzi corti ed il passo lungo (2,96 metri), con grande spazio interno. ID.7 per il mercato europeo sarà prodotta nello stabilimento di Emden ed il suo ingresso nel mercato italiano è previsto per la fine del 2023.

ID.7 FUTURO PROSSIMO

ID. Buzz e ID. Buzz Cargo i ….”Bulli” del futuro

Corsi e ricorsi storici, perché quando sono le forme e la sostanza a definire il successo di un prodotto, la sua riconoscibilità è garantita. È quanto accade a ID. Buzz, l’erede del Bulli, il pulmino che ha raccontato un modo di vivere, uno stile e che è stato una aspirazione. Oggi ID. Buzz, prima gamma di van e furgoni 100% elettrici d’Europa, torna in chiave contemporanea ed è perfetto sia come trasporto persone sia come mezzo per diverse attività lavorative, senza perdere lo stile iconico. ID. Buzz a 5 Posti e ID. Buzz Cargo hanno una lunghezza di 4.712 mm. e un passo di 2.989 mm, un ampio vano carico e la soglia bassa, a soli 632 mm, ideale per l’utilizzo professionale. Con i suoi 3.900 litri, il vano di carico della versione commerciale Cargo è in grado di alloggiare addirittura ben due europallet. Il baricentro è basso grazie alla batteria di 77 kWh, integrata nel sottoscocca, e che garantisce fino a 425 Km di autonomia. Il procedimento di ricarica è molto semplice e agevole grazie al sistema Plug & Charge che non richiede di presentare tessere alla colonnina.

Famiglia ID.

una serie di "assistenti" preziosi

Plug & Charge, effettua l'autenticazione non appena viene inserito il cavo di ricarica dando inizio a una comunicazione crittografata e sicura fra l'automobile e la colonnina; quando si è in viaggio, con l’ID. Charger Travel le ID. possono essere ricaricate a destinazione con un sistema di ricarica mobile in grado di svolgere la funzione di una wallbox fissa da 11 kW. Plug & Charge è compatibile con Ionity, Aral, BP, Enel, EON, Iberdrola ed Eviny. In futuro si aggiungeranno altri grandi fornitori.

Volkswagen offre un pacchetto completo per la ricarica confortevole, in rete e sostenibile delle auto elettriche: dalle wallbox per la ricarica domestica, alla tariffa adatta per l'erogazione dell'energia ecologica fino al servizio dedicato offerto presso punti di ricarica pubblici. Altro supporto fondamentale è il sistema di assistenza alla guida Travel Assist con scambio di dati che offre un’esperienza di guida ancora più rilassata e confortevole, Grazie al Park Assist Plus, invece, l'auto può memorizzare manovre di parcheggio personalizzate ripetendole autonomamente. Un volante multifunzione touch, display touch da 12 pollici, display head-up con realtà aumentata (optional) e comando vocale ottimizzato garantiscono pieno controllo e comfort.

Tutto questo ed altro, per una nuova esperienza di guida “Green”.

TALKINGPRESS

P O D C A S T FLEETIME AUTOMOTIVE NEWS FOR YOUR BUSINESS
Giulia Marrone

Cliccasulleimmaginiperascoltareiprotagonisti intervenutiaimicrofonidellaTalkingpress

Christian Catini

La strategia di Mercedes per l'elettrico in flotta

Valentina Pedrazzoli

Flessibilità finanziarie di Mercedes-Benz

Head of Corporate & Fleet Sales

Mercedes-Benz at Mercedes-Benz Lease Italia

di redazione TALKINGPRESS
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Video intervista

Ministro Matteo Salvini

Durante la sessione di apertura “Le Associazion

21^ edizione di Automotive Dealer Day, il Vi

Infrastrutture e dei Trasporti l’Onorevole Matte

sostegno al settore automotive. Inoltre dura

Bortolomiol, CEO, e Fabio Barbisan Vice Presi richieste di ANFIA, FEDERAUTO, Motus-E e UNR

ristretto, al cospetto del MEF, per affrontare il t affinché l’Italia possa tornare ad essere competi

i dell'auto nella sfida alla nuova mobilità” della ice Presidente del Consiglio e Ministro delle eo Salvini ha ribadito l’impegno del Governo nel ante l’appuntamento - condotto da Tommaso dente di Quintegia - il Ministro ha accolto le RAE assicurando la nascita di un tavolo tecnico tema legato alla fiscalità e al credito d’imposta itiva con il resto d’Europa.

Automotive Dealer Day 2023 +10% di presenze estere

La 21a edizione ha richiamato l’attenzione di 5.500 persone, tra operatori del settore e stampa nazionale e internazionale di cui oltre 300 stranieri; 90 espositori provenienti da 6 Paesi tra i quali diversi nuovi brand automotive che hanno scelto la tre giorni veronese per delineare come approdare nel mercato del Vecchio Continente. Il percorso di internazionalizzazione ha il segno positivo: rispetto allo scorso anno la presenza di aziende straniere è aumentata del 10%, e sono state tradotte in simultanea in inglese più di 20 sessioni.

House of mobility

“Questa edizione ha centrato l’obiettivo di definire in maniera più concreta la strada, gli strumenti e i servizi necessari a tutti i protagonisti, diretti e indiretti del settore, per affrontare la transizione. Non solo energetica ed ecologica, ma relativa anche ai modelli distributivi, al quadro normativo, alla formazione del personale, alla fiscalità e a tutti gli aspetti che riguardano un cambiamento rivoluzionario.”, dichiara Tommaso Bortolomiol, CEO, di Quintegia e continua:“Automotive Dealer Day, che quest’anno ha ampliato il perimetro puntando i riflettori sulla mobilità nella sua interezza ed è diventato la House of Mobility, un punto di riferimento per dare al nostro Paese la chance di tornare ad alti livelli di competitività anche grazie alla costruzione di relazioni e sinergie. Abbiamo gettato le basi per grandi novità che riguardano il futuro”.

DealerSTAT

Quest’anno è stata celebrata la 20a edizione di DealerSTAT, l’indagine sulla soddisfazione dei concessionari di auto e veicoli commerciali nel rapporto di mandato con la Casa Automobilistica. Fin dal debutto del primo studio sono stati raccolti 28.657 questionari e forniti oltre 400 report ai marchi automobilistici, che sono diventati veri e propri strumenti di profonda conoscenza del rapporto con la rete e che hanno permesso di individuare i meritevoli del riconoscimento dei premi DealerSTAT.

Durante l’evento è andato in scena, per la seconda volta, lo Startup Generation Award, sviluppato in collaborazione con Subito e assegnato a Karrycar, il primo portale italiano dedicato al trasporto auto e veicoli per privati e aziende. La realtà è stata individuata grazie al voto della giuria di esperti e del pubblico presente ad Automotive Dealer day 2023. Il tema dell’Innovazione è un perno essenziale sul quale si basa l’attività di Quintegia. Quest’anno nell’Area Startup sono state presenti 12 realtà, che si sono poste come veri e propri centri di sperimentazione. Quattro aziende provengono dalla Spagna.

Automotive Dealer Day, l’appuntamento sulla mobilità più importante in Europa, ha chiuso i battenti con risultati importanti sia sotto il profilo della qualità dei contenuti, sia dei numeri.

Sicurezza alla ricarica

Consigli pratici per proteggere le auto elettriche da attacchi cyber

Quasi sempre una vulnerabilità dei sistemi è frutto di errori umani, che possono essere evitati o almeno mitigati utilizzando la pura e semplice logica, il buon senso Ecco alcuni suggerimenti pratici per proteggersi dagli attacchi informatici:

Caricare da fonti sicure: privilegiare punti di ricarica domestici o sul luogo di lavoro Se possibile, è opportuno utilizzarli poiché si tratta di endpoint meno esposti agli attacchi rispetto alle colonnine gestite da grandi player, soggetti molto più appetibili per i cybercriminali

Dialogo con i fornitori: la supply chain è, in ogni ambito, uno dei terreni privilegiati per le operazioni di attacco Ecco perché è importante che sia le società fornitrici del servizio di ricarica sia i produttori di veicoli elettrici dialoghino costantemente con i propri fornitori, informandoli su ogni aspetto legato ai rischi informatici e condividendo eventuali strategie e soluzioni per proteggersi in modo adeguato

Fare la scelta più sicura: chi attacca cerca una vulnerabilità e sceglierà il soggetto che gliene offre di più. Nella scelta della società energetica presso la quale effettuare la ricarica, è importante documentarsi e optare per quella che offre i migliori standard di protezione

Le misure di protezione

tre al buon senso, c’è il ttaglio pratico. Anche in uesto caso, le misure si articolano su tre strade:

Lo shielding: si tratta di fornire uno “scudo di protezione” alla colonnina Nello specifico alle API, il punto nevralgico che permette la comunicazione tra le applicazioni. Lo “scudo” deve essere in grado di identificare il traffico generato da eventuali bot o da script malevoli, anche se vengono utilizzate credenziali corrette o API valide Questa misura è prioritaria, poiché queste tecniche di attacco sono le più diffuse ed efficaci nel creare danni.

I penetration test: le società che producono e gestiscono le colonnine di ricarica devono verificare che ogni punto di ingresso nella piattaforma (connessioni dirette, wireless, accessi dal web e da mobile, e così via) siano state sottoposte a penetration test. Un dettaglio importante: i test non devono puntare solo a individuare vulnerabilità da risolvere, ma hanno il compito anche di verificare quanto la piattaforma è sensibile a eventuali infiltrazioni di bot e script malevoli.

Gli accessi da mobile: questo terreno è critico perché le app sono esposte più di altri oggetti digitali alla possibilità che un cybercriminale le scarichi e le studi, estraendone le informazioni che gli servono per costruire uno script malevolo efficace. Per questo l’attenzione dei fornitori del servizio di ricarica deve essere massima su uno strumento sempre più privilegiato dagli utenti

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