Il sacerdozio del cristo totale

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Renè Vuilleimier

Il Sacerdozio del Cristo Totale


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Santa Teresa di Avila che voleva sacerdoti dotti e santi

CRISI D'IDENTITA Fu magistralmente esposta da Sua Santità Paolo VI in un suo discorso ai predicatori quaresimalisti (17 feb. 1972), che rimane sempre di attualità: «Il periodo critico che attraversiamo ci ha obbligato a ripensare il nostro sacerdozio in ogni sua componente biblica, teologica, canonica, ascetica, operativa. Per il fatto che questo ripensamento si è trovato al confronto provocatorio del turbine delle mutazioni della vita moderna, è sorta anche in noi la domanda se la vita sacerdotale tradizionale non debba essere studiata in un nuovo contesto storico e spirituale. Cambia il mondo, e noi ce ne stiamo immobili, quasi canonicamente mummificati nella nostra mentalità cristallizzata e nelle nostre consuetudini tradizionali, di alcune delle quali né la società circostante, né talora noi stessi comprendiamo il significato e il valore! […] È venuto il Concilio, autorevole e buono, a parlarci di aggiornamento da alcuni interpretato come la giustificazione, anzi, l’apologia […] dell’adattamento ai tempi, del conformismo a quel mondo in cui ci troviamo e in cui il Concilio ha esortato la Chiesa, non più a separarsi per programma, ma ad immergersi per compiervi la sua missione. L’assalto di questa spinta alla novità ha dato spesso, anche a noi ecclesiastici, un senso di vertigini, una certa sfiducia nella Tradizione, una certa disistima di noi stessi, una smania di cambiamento, un bisogno capriccioso di «spontaneità creativa», ecc. Anche intenzioni […] soggettivamente rette […] si sono innestate in questo vasto e complesso tentativo di trasformazione della vita ecclesiastica. Ne segnaliamo Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


due […]. Dapprima, una intenzione molto sofferta di uscire dallo stato, come ora si dice, di frustrazione, vale a dire dal senso d’inutilità che taluni provano della propria paralizzante inserzione nella disciplina dell’organizzazione ecclesiastica. A che serve, si chiedano, l’essere preti? La domanda si fa amara, angosciosa là dove la comunità, alla quale questi preti sono addetti, si è profondamente cambiata per numero e per costume, e il ministero del prete, fisso al suo luogo e alla sua consuetudine, sembra diventato o superfluo o inefficace. L’obiezione dell’inutilità della propria vita è specialmente oggi, impregnati come siamo d’efficienza utilitaria, assai tormentosa. L’altra intenzione è di coloro che vorrebbero togliere da sé ogni distinzione clericale e religiosa […] per assimilarsi alla gente comune e al costume degli altri, di laicizzarsi, insomma, per potere così penetrare, dicono, […] nella società. Intenzione missionaria, se volete, ma quanto pericolosa e dannosa, se termina nella perdita di quella specifica virtù di reazione sull’ambiente, propria alla nostra definizione di “sale del mondo”, facendo decadere il prete in una inutilità ben peggiore […]: “A che serve il sale diventato insipido?”(Mt. 5, 13). […] Chi è il sacerdote, il prete? […] Qual è la figura che deve assumere? Tutte le tentazioni della primitiva contestazione protestante si sono fatte vive e insinuanti, e forse anche […] quelle del dubbio, tentazioni che si sono insinuate fino nell’intima coscienza del sacerdote per confondere in lui la beata certezza del suo stato ecclesiale e sostituirvi un’assillante domanda: “io, chi sono”? […] La tendenza dei Confratelli in tali frangenti […] è stata di chiedere la definizione dell’identità del sacerdote alla sociologia, alla psicologia o a denominazioni cristiane staccate dalla radice cattolica. Noi la domanderemo umilmente a Cristo Signore che ci ha chiamati e consacrati. Questa opera vorrebbe offrire al lettore tale risposta, la risposta del Vangelo e della Chiesa. Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


«Cercati in Me» «Cercati in Me» diceva Gesù a S. Teresa di Avila. Lo ripete al suo sacerdote che capisce e ritrova se stesso solo in Cristo.

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INTRODUZIONE

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Per capire il sacerdote bisogna naturalmente risalire al concetto di sacerdozio. Il sacerdozio è in fondo un termine non univoco, ma analogico. Ogni analogia consiste in una similitudine di relazioni. Effettivamente il sacerdozio è costituito da un rapporto con Dio, rapporto diverso secondo la diversità delle persone di fronte a Lui. In conseguenza è un termine anche «organico», secondo René Laurentin nella sua indimenticabile tesi di dottorato in teologia. Essere sociale, la persona è membro di un organismo più vasto quale la Patria e soprattutto la Chiesa, Corpo Mistico. Ogni membro o organo vi ha la sua funzione propria per il bene di tutto il complesso. Sono complementari! Donde nel Corpo sacerdotale della Chiesa diversità di sacerdozi secondo la diversità nei suoi membri di relazioni specifiche con Dio. Insieme formano il sacerdozio totale del Cristo totale. Una prima distinzione s’impone tra sacerdozio del Capo e sacerdozio del Corpo, vale a dire: tra sacerdozio di Gesù e sacerdozio della Chiesa sua Sposa che proviene da Lui come Eva da Adamo e torna a Dio attraverso Lui. Il sacerdozio di Cristo è assoluto, fonte di ogni altro sacerdozio autentico. Il sacerdozio della Chiesa deriva da Lui, è partecipato. Tratteremo quindi del sacerdozio di Cristo Capo e del sacerdozio del suo Corpo Mistico. Da notare che ognuno di questi sacerdozi è duplice perché bipolare, come l’uomo, da Dio fatto maschio e femmina. «Dio creò l’uomo a sua immagine, immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen l, 27). Come Adamo ha avuto in Eva la compagna della sua missione provvidenziale, Gesù, secondo Adamo, ha avuto in Maria, la vera Eva, una consorte nella sua Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


difficilissima opera redentrice. «Disse poi il Signore: “Non è bene che l’uomo sia solo; gli voglio fare un aiuto a lui simile» (Gen 2, 18). Perciò, oltre il sacerdozio principale di Gesù, notiamo il sacerdozio associato di Maria. Anche il sacerdozio partecipato della Chiesa risulta bipolare ossia maschile e femminile, poiché vi incontriamo la presenza sacramentale di Cristo Sacerdote nel sacerdozio ministeriale, sacerdozio gerarchico affiancato da quello mistico della Comunità ecclesiale o sacerdozio comune dei fedeli. Il primo è di carattere più virile, perché attivo e pubblico. L’altro è di carattere femminile perché più ricettivo e intimo. Due sacerdozi parimenti complementari.

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Autore: René Vuilleumier Titolo: Il Sacerdozio Formano: 16,5x11,5 Pagine: 343


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