Il pleroma

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RenĂŠ Vuilleumier

Il Pleroma


Proprietà letteraria riservata: © 2017 by Himmel associazione

Imprimatur Rev.mo Padre Emanuele Bargellini. Priore Generale. Eremo dei Camaldoli Pentecoste 8 dicembre 2003

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CAPITOLO 1

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LA MIA ESISTENZA Cosa farne? L’anima si trova di fronte a un triplice mistero: Dio, la propria libertà e il tempo della vita. Dio, mio Creatore e Padrone che ha tutti i diritti su di me e io ho tutti i doveri verso di Lui. Io: la mia libertà. Posso fare della mia esistenza ciò che mi pare. “Dio ha messo l’uomo nelle mani del suo consiglio” (Siracide 15,14). Il tempo limitato della vita per meritare la vita, felicità eterna. “Dio ha messo l’uomo sulla Terra per lavorare” (Gn. 2,15). Cosa fare? Innanzi tutto: se stesso, costruire la sua persona. Come mi sarò fatto con la mia libera volontà, durante il tempo della mia vita, rimarrò tutta l’eternità, figlio della mia opera!

La proposta di Dio: La persona. “È forse la più grande scoperta del secolo” scorso (Maurice Zundel). Impossibile definirla (Congresso filosofico, 2001). “È la più alta perfezione di Dio e dell’uomo”. Di Dio: Perfezione assoluta, Dio è tripersonale; Dell’uomo: è la sua più alta perfezione. “Quod perfectissimun est in homine” (S. Tom. d’Aq.). Proposta di Dio all’uomo: rendersi simile a Lui. “Siate perfetti Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


come è perfetto il vostro Padre Celeste” (Mt 5,48): col farvi persone. Cos’è la persona? L’essere, dicono, è fonte di energia. Quindi, amore, forza esplosiva, centrifuga, dono gratuito di sé. Dio è l’Essere perfetto perché Amore. Perché Amore, è Persona, anzi, tripersonale. Anche l’uomo è perfetto se è persona. È persona se diventa amore. Difatti l’amore è l’unico, supremo precetto cristiano per diventare simili a Dio. La persona, quindi, potrebbe essere definita: amore spirituale, sussistente in cerca del partner per fare amicizia con amore reciproco, alternativo, totale. L’amicizia è bipolare. Per farsi persona, personalizzarsi, l’anima dell’uomo deve aprirsi. Aprirsi per uscire di sé. Uscire per donarsi. Donarsi per trasformarsi nell’altro. Trasformarsi per unificarsi, integrarsi con l’amicizia. L’amicizia non si fa tra Padrone e servo, ma solo tra pari. “Amicitia pares invenit aut facit” (Cicerone). L’amicizia, se non vi trova, vi fa pari. Lo Spirito Santo, Amore infinito in persona, infinitamente bisognoso di amare e di essere amato, crea l’uomo per farlo persona. Lo fa persona per promuoverlo amico. Per farlo amico, lo santifica, deifica. “Ve l’ho detto: siete dèi, tutti figli dell’Altissimo” (Sal. 81,6). Lo deifica per fare amicizia con lui, amicizia, gioia dello Spirito Santo. Per questo mira a rendere l’uomo simile a Se stesso con l’amore. La personalità divina è Carità. La carità è santità. La santità è la vera, eterna felicità. “Non c’è che una tristezza: non essere santi” (Léon Bloy), amici di Dio, nella comunione di volontà, anello tra il Creato e il Creatore. Egli è la perfezione cosmica dell’Universo, Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


lo scopo della Creazione.

Il piano di Dio Il Creatore lavora sempre con l’aiuto della creatura, prima dell’angelo, nel mondo angelico: poi, dell’uomo nel nostro mondo cosmico. Triplice forza nell’uomo in conflitto con se steso: forza spirituale, naturale, infernale. Spirituale, ascendente o verticale dell’anima spirituale verso Dio. Naturale, orizzontale della natura corporale verso il mondo materiale. Infernale, discendente del suo nulla verso la nullità, il male, la morte. Triplice forza mistica, fisica, diabolica in conflitto che forma la croce dell’uomo. Ciò che dona all’una, lo toglie alle due altre. È automatico e matematico. La vita umana è una continua scelta. Prepara la scelta decisiva in punto di morte, scelta decisiva per tutta l’eternità. La forza verticale, mistica, ci porta in Cielo. La forza orizzontale, fisica ci porta verso il mondo corrotto e corruttore. La forza discendente, diabolica ci porta nell’Inferno. La forza ascensionale della persona verso Dio è basata sul sacrificio totale. Esige auto-dominio, autocontrollo, forza di volontà fino all’eroismo. Deve vincere quattro ostacoli con un vero salto di qualità e di volontà: 1 - dalla vita naturale alla vita soprannaturale,

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2 - dalla vita viziosa a quella virtuosa, 3 - dalla vita mondana alla vita cristiana, 4 - da Satana a Dio con la santità. Non basta credere in Dio, bisogna credere anche a Lucifero che non si stanca mai di combattere Dio nelle sue creature con una guerra totale alle anime. Troppo spesso vince per la nostra svogliatezza e complicità. In fondo è guerra allo Spirito Santo cui vuole rubare le anime. In Dio, lo Spirito Santo è la Terza Persona Divina, la volontà, l’Amore, la Santità. Per darsi a noi, esige da noi una certa parità: la personalità, fatta di amore, di carità. Senza santità (amore totale nel sacrificio totale), impossibile lo sposalizio dell’anima con lo Spirito Santo. Paul Chauchard: «Ci manca la scienza del vero amore! È la scienza principale. In tutti i settori della vita fisiologica, psicologica, sociologica, teologica, mistica, l’amore è la soluzione. Dice l’ultima parola!». È il problema fondamentale. Se sbaglia questo sbaglia tutto nella vita e per l’eternità. Il massimo trionfo del demonio è d’ingannare il mondo moderno con l’erotismo che è l’opposto dell’amore perché egoismo più basso, bestiale. Lo propaga in tutti i campi con la pornografia.

Risposta dell’uomo… …alla proposta di Dio. È triplice: positiva, negativa, cattiva. Positiva, costruttiva con la personalizzazione e santificazione. Negativa, l’indifferenza, che spreca il tempo con una vita Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


mondana. Cattiva, distruttiva, con una vita viziosa, scandalosa perfino diabolica col satanismo, ateismo, laicismo, terrorismo. Almeno, in punto di morte, ogni uomo viene interpellato da Dio per fare la scelta in piena libertà per l’eternità tra il bene e il male, tra Dio e il demonio, tra il Cielo e l’Inferno. “Povero, povero me! Sopra, il Cielo! Sotto, l’Inferno! Io nel mezzo! Poi, dove cade l’albero, rimane in eterno!" (S. Francesco di Assisi).

Il pericolo! “Militia est vita hominis super terram” (Giobbe 7,1). La vita terrena dell’uomo è una battaglia spirituale. Ogni anima è sottoposta da Dio a una prova sulla Terra. In questo mondo, l’uomo si trova tra due forze spirituali, una dall’alto, l’altra dal basso. Da una parte, l’avversario ha giurato la distruzione, la dannazione soprattutto dei migliori e trova troppi complici nella sua maledetta impresa. D’altra parte, nel Regno dei Cieli, Dio vuole coronare non fannulloni o poltroni, ma eroi, campioni! Per vincere occorrono intelligenza e volontà. Intelligenza. Bando alle illusioni foriere di delusioni, all’ignoranza, agli errori cui si rimedia con letture formative, studio, anche ritiri, esercizi spirituali. Volontà. Bando alla svogliatezza, tiepidezza, pigrizia, cattiveria. L’unione fa la forza con la concordia, l’aiuto fraterno, il rispetto. Non di rado capitano: disprezzo, mormorazioni, denigrazioni fraterne, calunnie!

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Alle quali la vittima può dare una duplice risposta: negativa o positiva. Negativa. Di fronte a tanta viltà più o meno diabolica: l’odio per fare il gioco del diavolo, distruggendoci spiritualmente con l’esasperazione, la ribellione anche contro Dio fino alla disperazione, al suicidio. Positiva. Di fronte all’agitazione interiore, uno sforzo di volontà per calmarsi, umiliarsi e implorare l’aiuto di Dio. Poi, capovolgere la situazione, facendo della disgrazia una grazia di formazione spirituale con la pazienza, col perdono anche eroico. Perdono premiato da Dio con grazie proporzionate, specialmente col suo perdono dei nostri peccati. Non ribellarsi è già sottomettersi! Tendere all’ideale, all’umorismo che sorride alle prove, e compassione verso i persecutori. Giustizia perfetta sarà fatta da Dio anche con l’Inferno preparato ai delinquenti impenitenti. «Per me si va nella città dolente. Per me si va nell’eterno dolore. Per me si va tra la perduta gente. Lasciate ogni speranza, voi che entrate» (Inf. 3,1). Come Giuda, “di tutti i peccatori e dannati, il più peccatore e dannato” (Poema 9, p. 301). “Vae soli!” (Qoel 4, 10). “Guai a chi è solo! Se cade chi lo rialza?”.

Nelle disfatte “Mai disperare della Misericordia di Dio!” (Reg. di S. Benedetto). “Pregate per i peccatori” (Madonna di Lourdes). In punto di morte, si può tutto riparare, anche le peggiori Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


mancanze. La colpa facilita l’umiltà, calamìta della grazia, anzi, dello Spirito Santo cui fa posto nell'anima. Basta riconoscere l’infinita miseria dell’uomo con l’umiltà, e la super-infinita Misericordia di Dio con la fiducia, duplice elemento che fa esplodere la preghiera nel cuore del peccatore e trasforma la disgrazia naturale in grazia soprannaturale. Lo Spirito Santo, perché Amore, non resiste all’umiltà, di fondamentale importanza. Quindi, nulla è inutile, neppure la colpa. Basta trasformarla in maggiore umiltà, e con l’umiltà, in una maggiore grazia e, con la grazia, in una maggiore santità, cavando dalla colpa, non il bene, ma il meglio. Tanti penitenti hanno superato tanti innocenti, come S. Paolo, il primo e più accanito persecutore della Chiesa; la Maddalena, la più scandalosa prostituta della Palestina. Lo Spirito Santo si serve del peccato per aumentare l’umiltà e con l’umiltà la sua presenza nell’anima, presenza che è la vera santità cristiana. “Felix culpa!” Benedetta colpa fatta maggiore grazia, più alta santità attraverso una più profonda umiltà! Dopo una sconfitta, non drammatizzare! Calma, umiltà, fiducia e preghiera. Calma. Per riflettere, scoprire la tattica vincente. Da vero generale: come Bonaparte. Più andava male la battaglia, più si calmava, rifletteva, poi vinceva. Umiltà, calamìta della grazia, facilitata dalla colpa. Trasformare il male in meglio con una umiltà e grazia maggiore. La caduta deve servire! “Se nella caduta non ci fosse offesa di Dio, bisognerebbe fare apposta di cade re” (S. Teresina) per aumentare l’umiltà con l'esperienza della propria miseria! Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


Fiducia. Per evitare possibile depressione, il riconoscimento della propria miseria con l’umiltà va rinforzata col riconoscimento della super-infinita Misericordia di Dio con la fiducia. Preghiera, grido dell’infinita miseria dell'uomo verso la superinfinita Misericordia di Dio. Chi prega si salva anche se è un delinquente come il Buon Ladrone. Chi non prega non si salva, anche se è un apostolo come Giuda. “Il mio peccato è troppo grande!” Disperato, impiccato, dannato! Non ha più creduto al perdono, peccato contro lo Spirito Santo, la Misericordia in persona. Umorismo. Coraggio: “Dixi: nunc coepi!” (Sal 76, 11). “Ho deciso: ricomicio!”. In dispetto di tutto e di tutti! Anzi, con gioia e umorismo, segreto della vittoria. La forza per mezzo della gioia!

Le armi Intelligenza, volontà, lavoro. Intelligenza. “In principio, Dio disse la luce: Fiat Lux” (Gen 1, 3) e creò il Mondo. Non si lavora nel buio! Nell’opera soprannaturale della salvezza, l’anima ha bisogno della luce della verità e di una guida, con lo studio approfondito dei migliori maestri e delle loro opere più formative. Scelta, quindi, dei libri migliori per scoprire, anzi, completare la dottrina con il proprio intelletto. La scoperta genera la convinzione, e la convinzione, la vera eloquenza. Volontà, fortificata con lo sforzo: “Sforzo che rende sacro l’essere più infimo”, sentenzia il gallo Chantecler di fronte al verme che Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


tira avanti nella polvere (Edmond Rostand). Pratica evangelica dei “fioretti”, ispirati dall’amore che tutto facilita. Amore verso Dio e il prossimo: “per fare piacere al Signore e convertire un peccatore”. Pratica insegnata da Zélie Guérin alla sua bambina, S. Teresina. Ha fruttato “la più grande Santa dei tempi moderni” (S. Pio X). Risultato: trionfo della parte superiore, spirituale, sulla parte inferiore, materiale, la vera libertà! Sacrificio silenzioso e col sorriso, con “fatti senza parole!” Il lavoro. “Ora et labora!”. “Il mio Padre lavora sempre. Siate perfetti come il vostro Padre Celeste” (Mt 5,48). “Dio ha posto l’uomo nell’Eden per lavorare!”. (Gen 2,15). È la legge fondamentale della vita umana. Il lavoro nobilita la persona. È il coefficiente dell’uomo. Rende l’individuo equilibrato, sereno, è un farmaco dello spirito e del corpo. Senza lavoro, l’uomo diventa facilmente un essere infelice, vizioso, perfino pericoloso (se non squilibrato). La qualità del lavoro frutta la competenza professionale dello specialista, benefattore dell’Umanità. La vita laboriosa, fruttuosa richiede un ideale, un programma, un metodo, anzi, avarizia del tempo. Un ideale alto da raggiungere. La vita è moto. Ha bisogno di uno scopo, ma giusto. “Bene curris sed extra iam” (S. Agostino), “Corri bene, ma fuori strada!” Che giova? Perciò abbi un nobile scopo da raggiungere! “Respice finem!”. Con lo sguardo fisso allo scopo! Un programma pratico per realizzare l’ideale, valorizzando, maturando le proprie capacità e organizzando il tempo. Un metodo per potenziare la persona, facilitare l’opera e moltiplicare i risultati. Metodo imparato dai maestri Per richiedere copie cartacee: cell.: 320.56.12.481 | email: info@profeti.net


dall’esperienza. Avarizia del tempo che nessuno ferma, né frena! Mai torna e genera l’eternità! Il tempo è il più grande tesoro, la massima grazia con la quale posso meritare ogni grazia, senza la quale non posso meritare nessuna grazia. Un istante usato bene, un breve atto di amore lucra, recupera Dio. Un istante usato male, col peccato, perde Dio. Valore infinito, quindi, del presente. Il tempo non si trova nel passato, ricordo dei vecchi. Né nell’avvenire, sogno dei giovani. Si trova solo nel presente. Se i Santi potessero avere un desiderio, sarebbe quello di tornare sulla Terra, nel tempo, per potere con un secondo usato bene, aumentare, con un atto di amore, la gloria di Dio e la loro eterna felicità. Secondo concesso a nessuno, neppure a Maria SS., neppure a Cristo! Se Cristo-Capo vuole completare la Redenzione, ha bisogno di me che vivo nel tempo e mi prega di usarlo bene per salvare le anime, completare il suo Corpo Mistico. Perciò S. Alfonso di Liguori ha fatto il voto di “non perdere un minuto!”. Da imitare! “Tantum valet tempus quantum valet Deus” (S. Bernardino da S.). Tanto vale il tempo, quanto vale Dio!

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Autore: RenĂŠ Vuilleumier Titolo: Il Pleroma Formano: 16,5x11,5 Pagine: 182


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