seriti formalmente nello scautismo, i quali hanno pochissime occasioni di gioco (29). 6. Un elemento comune a moltissimi giochi (non però a quelli sportivi di squadra) è il tema: nella branca Lupetti, la storia della giungla forma il tema dell’intero gioco del lupettismo (oltreché di singoli giochi ed attività); all’età Esploratori/Guide il tema è di solito una ambientazione realistica, in cui B.-P. trasfonde spesso una esperienza della sua vita di militare, cacciatore, esploratore. 7. Lo scautismo non disdegna giochi fisicamente duri: “Non approvo la moderna tendenza di porre la ‘sicurezza innanzitutto’, al di sopra di qualunque cosa. Una certa misura di rischio è necessaria alla vita, ed una certa misura di allenamen to nell’affrontare i rischi è pure necessaria per prolungare questa vita. Uno Scout dev’essere preparato ad affrontare difficol tà e pericoli nella vita. È per questo che noi non vogliamo pre sentargli attività troppo ‘molli’” (30).
(29)
Tacc., Il gioco e i ragazzi poveri; Scautismo nei quartieri poveri; GG, pp. 133-134. (30) LdC, p.90. (31) Cfr. i giochi 26, p.71, 8, p. 75, 36, p. 85, e molti dei “Giochi per irrobustirsi” (Cap. XII). (32) MdL, Parte Terza - Le attività del Metodo; LdC, pp. 17-18, 49-50. Tacc., Cercasi fantasia; GG, p. 180 e trad. it. p. 153 («ma ancora di più sono quelle che stanno nella testa della Capo») nonché la prefazione alla settima edizione inglese, p. 22.
Esempi di giochi duri sono presentati anche in questo volume (31); essenziale in essi sarà un arbitraggio fermo, che escluda ogni brutalità. 8. Come per tutto lo scautismo, anche e soprattutto per i giochi non si possono dare modelli ben precisi, la “pappa scodellata”, ma solo alcuni suggerimenti generali, che il Capo dovrà, con creatività e fantasia, adattare alle circostanze locali, cioè ai ragazzi e al terreno su cui opera (32). BADEN-P OWELL E IL GIOCO - 17
Baden-Powell e il gioco - 17