Giochi scout

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(23) LdC, p. 77, nonché, per ben tre volte, SpR (8ª Chiacchierata Pionieristica, Gioco; 11ª Chiacchierata Osservazione di «indizi». Giochi di osservazione; 14ª Chiacchierata - Vedere senza essere visti, Giochi di appostamento). In questo libro vedi i giochi 21, p. 69 e 7, p. 91. (24) Tacc., Giochi individuali e di squadra. (25) Tacc., Giochi individuali e di squadra. (26) LdC, pp. 39, 76-77. Tacc., Di nuovo sui campi estivi; Giochi individuali e di squadra; Appendice I Giochiamo, non limitiamoci a guardar giocare gli altri; MdL, Cap. XIlI Note per i capibranco, Parte Terza - Psicologia del Lupetto, Parte Terza - Le attività del Metodo; SvS, I miei amici cavalli. (27) LdC, p.76. (28) Tacc. p. 88, 288; SvS, pp. 40-41.

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rio dar loro l’occasione di esercitarsi di più. Donde la regola apparentemente paradossale, ma logicamente connessa ai due punti precedenti - che B.-P. ripete spesso: “nelle gare in cui per il numero dei partecipanti è necessario fare diverse batterie, le finali dovrebbero svolgersi tra i perdenti e non, come di solito avviene, tra i vincitori; lo scopo di chi gioca dovrebbe perciò essere di evitare di essere il meno bravo [...]; questa forma di gara dà la possibilità ai meno bravi di esercitarsi più degli altri”(23). 5. Anche se non manca di suggerire giochi individuali ed emulativi, B.-P. li considera “non interamente educativi, per quanto eccitanti e interessanti essi siano per i ragazzi”(24). Egli mette l’accento su quelli in cui “il ragazzo non gioca per il proprio onore e gloria, ma per aiutare la sua squadra” (25). In sostanza, competitività, sì, ma tra squadre, non tra persone. Sui giochi di squadra B.-P. torna così spesso (26) che non è esagerato definirli una delle attività-chiave del suo metodo: a) essi vanno proposti già in età Lupetto/Coccinella (B.-P. consiglia il baseball, il calcio, la pallacanestro, l’hockey), ma divengono poi la regola nell’età successiva: “i giochi devono essere organizzati soprattutto sotto forma di incontri di squadra, in modo che ogni squadra sia formata da una Pattuglia” (27); b) i giochi di squadra, in particolare quelli di tipo sportivo, sviluppano qualità come il coraggio, lealtà, disciplina, padronanza di sé, astuzia, forza d’animo, leadership, altruismo e spirito di collaborazione, senso di fairplay e di giustizia; sono essi che consentono al ragazzo di essere giocatore anziché spettatore (28), di “fare la sua parte nel gioco” per il bene comune; nella squadra dei ragazzi è prefigurata la comunità nazionale, quindi il gioco di squadra è educazione del buon cittadino; c) perciò, mentre la regola generale vuole che il Capo cambi di frequente le attività che propone, i giochi di squadra di tipo sportivo devono essere giocati regolarmente; d) infine i giochi di squadra consentono di associare al gioco i ragazzi delle classi sociali più modeste, anche se non in-


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